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Dizion. 2° Ed. .
USANZA
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USANZA.
Definiz: | Maniera di vivere, e di procedere frequentata, e usata, uso, costume. Lat. usus,
consuetudo. |
Esempio: | Bocc. nov. 89. 2. E quando a questo le leggi, ec. non ci ammaestrassono, e
l'usanza, o costume che vogliam dire, le cui forze son grandissime, e reverende, ec. |
Esempio: | Cavalc. Med. cuor. Poi l'huomo accieca intanto, che pecca manifestamente, e fa
faccia, e non si vergogna, poi il prende in usanza, all'ultimo lo nutrica, e perseveravi. |
Esempio: | Petrar. Son. 221. Quanto è 'l poter d'una prescritta usanza. |
Esempio: | E Petr. Son. 94. Che per antica usanza odia, e disprezza.
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Esempio: | Dant. Parad. 3. Contr'a suo grado, e contro a buona usanza. |
Esempio: | Bocc. n. 44. 6. Non suole essere usanza, che andando verso la state le notti si
vadano rinfrescando. |
Definiz: | ¶ Per pratica, conversazione. Latin. usus, familiaritas. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 15. Cominciò più a continuare con lui l'usanza, e ad averlo da
sera, e da mattina a mangiar seco, ec. Ed era sì grande, e sì continua questa loro usanza. |
Esempio: | Pist. San. Girol. Non voglio che abbi compagnia, ne usanza di queste grandi
baronesse. |
Esempio: | Passav. 212. Sogliono dire quelle cotali persone, la cui usanza ella schifa: ella
non degna sì basso. |
Esempio: | E Passav. poco appresso. Poich'e' l'ebbe ammaestrata, che
fuggisse l'usanza, e la compagnía delle donne secolaresche, e vane. |
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