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CUPO.
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CUPO.
Definiz: Add. Profondo, e anche semplicemente Fondo, detto di cavità; ma in questo senso oggi è voce più propria del linguaggio poetico.
Forse è affine di origine al lat. cupus e cupa, Botte. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Lo fondo è cupo sì, che non ci basta L'occhio a veder, senza montare al dosso Dell'arco, ove lo scoglio più sovrasta.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 16: Ch'e' fossi della terra sieno d'ampiezza in bocca di venti braccia e cupi dieci; e nel fondo i detti fossi sieno larghi diecie braccia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 131: N'è piena l'una e l'altra sponda Dal fondo cupo insino all'orlo quasi.
Esempio: Biring. Pirotecn. 63: Si fa in terra una fossa di diametro un braccio e mezzo in circa, e cupa altrotanto.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 122: Onde avvenga che dal fondo d'un pozzo molto cupo si possano di giorno veder le stelle.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 58: Il terreno molle e traversato di luogo in luogo da alcune fosse cupe, ha bisogno di ponticelli, che per congiungere le ripe vi siano fatti sopra.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 4, 971: L'udir le ninfe e lagrimaro: i cupi Fondi sentiro alta pietate; e 'l core N'ebbe compunto il Regnator de l'acque.
Definiz: § I. E in locuzione figurata. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 56: Sol di sè nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere, che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suoi più cupi pelaghi navigando.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 41: In parte troppo cupa e troppo interna Il pensier de' mortali occulto giace.
Esempio: Pindem. Poes. 138: Quanto nelle latèbre ime e ne' cupi Seni del core uman scorger sapesti, Tutto nella tua mente in mille guise S'agita e ferve.
Esempio: E Pindem. Poes. 265: Dove e in qual cupa del tuo cor latèbra L'amara troverai splendida bile, Di cui talvolta s'orna il buon Sermone?
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Maladetta sie tu, antica lupa, Che più che tutte l'altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa!
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 467: Senza fine cupa; cioè cava sensa (senza) fondo: imperò che mai non si sazia, e ad ogni cosa si stende.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 2: Sen gìa dopo il sanguigno strazio Della sua cupa fame anco non sazio.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 31: Qual uom da cupo e grave sonno oppresso, Dopo vaneggiar lungo, in sè riviene; Tal ei tornò nel rimirar sè stesso.
Esempio: Pindem. Poes. 156: I più cupi dell'ardua arte misteri Volgevi in mente.
Esempio: E Pindem. Poes. 310: O, se la caccia ti fallisse il verno, Far con iscorze d'alberi e con bulbi Leggiadro inganno alla tua cupa fame.
Definiz: § III. Pure per Profondo, Molto alto, detto di acqua raccolta in qualche gran cavità. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Così parlommi; e poi cominciò: Ave Maria, cantando: e cantando vanío, Come per acqua cupa cosa grave.
Esempio: Pucc. A. Centil. 6, 59: L'acqua era cupa, e non potien passare.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 33: Che del Panaro a la sinistra sponda Passar più lenti ov'è più cupa l'onda.
Definiz: § IV. E detto di luogo, vale Che si profonda, Che giace fra monti o colli, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 41: Per lochi ora sublimi or cupi Mi scorse, onde a gran pena il fianco trassi.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 10: E sol da quelle [mura] il parte (il Monte Oliveto) e ne 'l discosta La cupa Giosafà, che in mezzo è posta.
Definiz: § V. Cupo usasi comunemente come aggiunto di colore cupo, o di cosa respettivamente al suo colore, e vale Pieno, Carico, Scuro. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 38: Chi non vede che i chiari [colori] co' chiari non fanno divisa che buona sia? e che i cupi, o diciam pur gli scuri con gli scuri,... rendono ancora una veduta.... spiacevole all'occhio?
Esempio: E Borgh. V. Stud. Div. Comm. 253: Si chiama un color cupo, che non vuole anche tanto dire oscuro, quanto gravoso e pieno.
Esempio: Michel. Viagg. 359: Erba più folta, più alta, e più cupa di colore di quello che non è nel rimanente di detti prati.
Definiz: § VI. E per Oscuro, Tenebroso, Privo di luce, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 78: Ma quel, ch'al timor mai non diede albergo, Estima la vil turba e l'arme tante Quel che dentro alla mandra, all'aer cupo, Il numer de l'agnelle estimi il lupo.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 62: Venia [l'angel Michele] scotendo con l'eterne piume La caligine densa e i cupi orrori.
Esempio: Segner. Pred. 277: Non poteva egli agitar l'istesso trattato dentro a' folti orrori del bosco, o tra le caligini cupe d'una caverna?
Esempio: Mont. Poes. 1, 381: Montagne vi sono e valli e boschi Di cupo orezzo, e susurranti rivi.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 403: Cupa e vera d'un Dio stanza temuta, S'apre a piè di quel monte una spelonca, Ove ec.
Definiz: § VII. Figuratam. dicesi di persona, e vale Che per natura non apre l'animo proprio ad alcuno, Che non si confida con chicchessia, onde difficilmente se ne può penetrare l'interno. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 156: Guadagnossi poi con varie arti Tiberio sì, che lui a tutti altri cupo, rendè a sè solo aperto e confidente.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 188: Tali parole fecero uscir Tiberio tanto cupo; e ripresela con quel verso greco ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 610: Eleggevano [i Legati] per men rea la condizione d'esser creduti o poco prezzati dal Papa nella comunicazion degli affari, o troppo cupi in dissimularla, con darsene a veder per incerti.
Esempio: Crudel. Pros. 159: Difficilmente una donna spiritosa e brillante porterà affetto ad uomo cupo, taciturno e pesante.
Definiz: § VIII. Pur figuratam., dicesi di voce, e di qualsivoglia suono o rumore, per Non chiaro o distinto, Sordo. –
Esempio: Alf. Trag. 1, 55: Qual odo fragor cupo? Qual gente vien? qual balenar di luce? Armati a me?
Esempio: Mont. Poes. 1, 264: Vide in su per la truce aria tranquilla Correr spade infocate; ed aspri e cupi N'intese i cozzi, ed un clangor di squilla.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 374: Era quel fragor che orrendo e cupo Le Simplegadi fean quando sdegnosa Coll'Europa a cozzar l'Asia venia.
Esempio: Pindem. Poes. 30: Universale [silenzio], se non quanto il fende Cupo tenor di musica locusta.
Definiz: § IX. Cupo vale anche Cavo, Concavo; ma in questo senso non è oggi comune. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 22: Senti conserto! udite sinfonia Di mortaj risonanti, Più e men cupi a far bassi e soprani!
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 101, 1: Mortaio.... Vaso cupo, nel quale per lo più si pestano materie secondo il bisogno.
Definiz: § X. Trovasi detto di mano cupa, per Raccolta, e con le dita ristrette insieme, in modo da formar cavità. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 230: Andare accattando e chiedendo la limosina al popolo, porgendo la mano cupa innanzi, come fanno i poveri.
Esempio: E Ross. P. Sveton. 3, 198: Ponete qua ora, mostrando loro la mano cupa.
Definiz: § XI. Cupo, usato avverbialm., vale Con suono cupo, Cupamente. –
Esempio: Mont. Iliad. 4, 635: Tenebrârsi i lumi Al trafitto che cadde fragoroso, E cupo gli tonâr l'armi su 'l petto.
Definiz: § XII. Cupo, in forza di Sost., vale Parte cupa, o Luogo cupo, cioè profondo ed oscuro; Fondo, e anche Cavità. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Non è sanza cagion l'andare al cupo: Vuolsi nell'alto, là dove Michele Fè la vendetta del superbo strupo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 202: Non è sanza cagion l'andare al cupo; cioè, noi andiamo al fondo ed oscuro dell'Inferno, chè ci è conceduto da Dio.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 33: Arrivando al fosso, il cupo e 'l vano Cercano empirne, ed adeguarlo al piano.
Esempio: Salvin. Orf. 315: Proserpina,... Che le porte di Dite hai in tua balìa Sotto i nascosi cupi della terra Di giustizia esattrice.
Definiz: § XIII. E figuratam. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 269: Dice che la providenza di Dio, con quel consiglio profondo, cioè col suo sapere, nel quale nulla luce creata puote attignere, al cupo, sì come dice il detto santo Tommaso ec.
Esempio: Buonacc. Montem. Pros. Rim. 301: Io 'l dissi, Antonio, ed ella non rispose; Ma dal cupo del cor tratto un sospiro, Più turbò l'onda, e ratta dileguossi.