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Dizion. 4° Ed. .
CUPO
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CUPO.
Definiz: | Add. Concavo, Profondo. Lat. profundus. Gr. βαθύς. |
Esempio: | Bocc.pr. 4. Sol di se nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere, che egli
è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suo' più cupi pelaghi navigando. |
Esempio: | Pallad. Cava fossa larga tre piedi, e cupa cinque. |
Esempio: | Dant. Inf. 18. Lo fondo è cupo sì, che non ci basta Luogo a veder. |
Esempio: | E Dan. Par. 3. Così parlommi, e poi cominciò: ave Maria
cantando, e cantando vanío, Come per acqua cupa cosa grave. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Dant. Purg. 20. Che più, che tutte l'altre bestie, hai preda Per la tua
fame sanza fine cupa. |
Esempio: | But. Sanza fine cupa, cioè cava, senza fondo, imperocchè (la fame) mai
non sazia, e ad ogni cosa si stende. |
Definiz: | §. II. Cupo diciamo anche a Uomo, il quale tiene in se le cose, che fa, e di cui difficilmente si può penetrare lo
'nterno. Lat. tectus, occulti pectoris, Tac. Gr.
κρύφιος. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 81. Guadagnossi poi con varie arti Tiberio sì, che lui a tutti
altri cupo rendè a se solo aperto, e confidente. |
Esempio: | E Tac. Dav. ann. 4. 98. Tali parole fecero uscir Tiberio
tanto cupo. |
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