Lessicografia della Crusca in rete

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MASTICE
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MASTICE.
Definiz: Sost. masc. Resina odorosa, che fluisce dal lentischio naturalmente, e in maggior copia mediante incisioni; ed ha color giallastro, apparenza farinacea, sapore amaro e astringente. Si usa, masticata e ingerita, come corroborante e per far buon alito; e si abbrucia per profumo.
Dal lat. mastice e mastiche, ed altresì mastica e mastix, che sono dal grec. μαστίχη. –
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 459: E l'entrate di essa (dell'isola di Scio) si accrebbero insino a sessantamila scudi d'oro l'anno, che si traevano una parte del mastice che non nasce in verun altro luogo del mondo, l'altra ec.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 282: A Sua Eccellenza il signor senatore marchese Carlo Ginori, coll'artifizio da me indicatogli,... riuscì di ottenere qualche poco di mastice ottimo, sebbene minuto, dai lentischi della marina di Cecina e delle colline di Casale e Bibbona. Anche il Peyreschio trovò il mastice su i lentischi delle marine di Provenza. Tanto è vero che non è la sola isola di Scio donde si possa avere il mastice! Chi poi volesse restar informato del metodo che si pratica in Scio per la ricolta del mastice, può ec.
Definiz: § I. E di gen. femm. –
Esempio: Benciv. Mes. 18: Ed è una cosa più comune, nella quale sono molte delle intenzioni sopra dette; è la mastice però che ella rauna le parti de' membri insieme e confortalo.
Esempio: Pallad. Agric. 8: E s'altro non possono, meschinla (l'acqua) con alquanta mastice, e cuocinla infine a tanto che torni o terza, o mezza.
Esempio: Libr. Viagg.: Imprima si passa per un'isola.... dove nasce la mastice su piccioli arbuscelli, quasi come prugne salvatiche.
Esempio: Tratt. Vetr. 48: Togli mastice bianca, pece greca, calcina viva, olio di lino seme, ec.
Esempio: E Tratt. Vetr. 181: Togli mastice da denti, biacca, pece greca, calcina viva, olio di lino seme, e fa' bollire tali cose.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 37: Il lentisco fa una ragia detta ragia di lentisco, ed altri la chiamano mastice: utilissima allo sputo del sangue, alla tossa invecchiata; buona allo stomaco, e rompere il vento per di sopra. Questa si mescola con le cose che si fanno per nettare e' denti, e ne' lisci lavorati per fare belle carni, e per tener fermi e' nepitegli de gli occhi; e masticata fa buono alito, e ribatte gl'infiati delle gengìe. Quella che nasce nell'isola di Scio è tenuta migliore, e di quivi ne viene assai: e di questa, quella è più lodata che ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 121: Produce il lentisco d'Italia (come sensatamente ho veduto io) ancora egli la mastice.
Esempio: Ricett. fior. 47: Quella [manna] di Soria è di granella simile alla mastice, chiara, soda al dente, dolcissima ec.
Definiz: § II. E genericamente per Materia tegnente, che, o di per sè, o mediante opportuna mescolanza, serva ad attaccare, saldare, ricoprire, e simili. –
Esempio: Libr. Astrol.: Congiugni amendue questi mezzi con due gangheri di legno, e con mastice, ovvero stucco di cuoio.
Esempio: Tratt. Vetr. 48: Mastice da pietre o da vasi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 132: Faceva l'arricciato grosso della calcina con mistura di mastice e pece greca.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Mastice.... Per una certa colla che fanno i legnaiuoli con cacio, acqua e calcina viva.
Esempio: Magal. Sagg. Nat. esp. 52: Questa (ampolletta) s'empia d'argentovivo per via di sottilissimo imbuto di cristallo, e sigillata con cera lacca o con mastice la bocca C, si metta in un vaso di vetro, come DE, in modo che ec.
Esempio: E Magal. Sagg. Nat. esp. 202: Il quale (sifone) non si può far d'altro che di cristallo, e s'annesta perfettamente al rame col mastice, o colla solita mestura a fuoco.
Definiz: § III. E figuratam., usato a denotare Cosa, Ragione, o simile, che tenga uniti gli uni con gli altri. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 58: Io vedo in questo accordo sicurtà grande e facilità, perchè intra loro sarebbe una comune paura de' Tedeschi, che sarebbe la mastice che gli terrebbe attaccati insieme, nè sarebbe tra loro cagione di querele, se non ec.