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1) Dizion. 5° Ed. .
DOVERE.
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DOVERE.
Definiz: Att. Verbo irregolare, massime nel Presente dell'Indicativo e del Soggiuntivo; il quale, oltre alla proprietà comune ai verbi attivi di avere il compimento diretto, ha quella di reggere direttamente qualsivoglia altro verbo all'Infinito, e di coniugarsi nei tempi composti con quell'ausiliare, che è proprio del verbo che ne dipende; e in tale ufficio, se la proposizione sia negativa, riceve sempre innanzi a sè la particella che nega. Quindi per amore di ordine e di chiarezza lo distingueremo in due temi: primo, come reggente l'oggetto; secondo, come reggente o accompagnante altro verbo. Quelle poi tra le forme di esso che appartengono al linguaggio poetico o a nobile scrittura, o che, sebbene regolari, sono oggi poco comuni, le abbiamo registrate qui appresso, facendole precedere a ogni altra cosa.
Viene dal lat. debere, mutata la prima e in o e il b in v, come in altri casi; e per cagion d'origine alcune forme mantengono la prima sillaba de, e in vece del v hanno il b raddoppiato, al quale talora si sostituisce il doppio g.
Definiz: § I. Modo Indicativo; Tempo Presente. Deggio. Deo; Debbi, Deggi, Dei e De'; Debbe, Degge, Dee e De', e col suffisso Dèssi; Dovemo, Doviamo, Deggiamo; Deono, Denno. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Pugl. Iac. 1, 234: Lo mio core mi deggi rendére.
Esempio: E Rim. Ant. F. Lott. Dat. 393: A Pisa, meo lamento, Nostri tormenti deggi divisare Per volere ec.
Esempio: E Rim. Ant. F. Bacc. Pis. 409: L'onta e il dispregio Dessi dir pregio Per me.
Esempio: E Rim. Ant. F. Abbr. M. 2, 13: Quella per cui deo ec.$
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 53: Conti.... a cui noi ci doviamo attenere.
Esempio: Nov. ant. B. 76: Morto è secondo natura; dunque per convenevole modo e tutti dovemo morire.
Esempio: Dant. Inf. 14: O vendetta di Dio, quanto tu dei Esser temuta da ciascun che legge Ciò che fu manifesto agli occhi miei.
Esempio: E Dant. Inf. 15: Gente vien, con la quale esser non deggio.
Esempio: E Dant. Inf. 16: Ahi quanto cauti gli uomini esser denno ec.
Esempio: E Dant. Inf. 19: Le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose,... adulterate.
Esempio: E Dant. Inf. 26: Così foss'ei, da che pure esser dee.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Ma se le mie parole esser den seme, Che frutti infamia al traditor ch'i' rodo, ec.
Esempio: Senec. Pist. 19: Tu de' vivere cogli uomini, come dinanzi a Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 105: Del tempo, che la sua signoria dee bastare,... ordini e disponga.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 130: Le cose, che al servigio di Dio si fanno, si deono fare tutte nettamente e senza alcuna ruggine d'animo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 21: La donna debbe essere onestissima.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 21: Rinaldo, che lo vide addolorato, Disse: Novella non debbi aver buona.
Esempio: Poliz. Rim. C. 35: Ahi come poco a sè credere uom degge!
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 31: M'han promessa e venduta a un mercadante, Che portar al Soldan mi de' in Levante.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 61: Or io lontan dall'uno e l'altro sole, Ch'a voi deggio donar, mia Cintia e Flora ec.?
Esempio: E Alam. L. Op. tosc. appr.: Che donar dunque deo? Le gemme e l'oro ec.
Esempio: E Alam. L. Colt. 4, 65: Densi l'ulive poi comporre insieme In brevi monticei ristrette alquanto.
Esempio: E Alam. L. Colt. 4, 589: Dove debbe poi Con la famiglia sua sedersi a mensa.
Esempio: Varch. Rim. 1, 160: Onde alzarvi trofei questo e quel degge.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 13: Egli, o quel che 'n sua vece esser soprano Dell'esercito suo de' capitano.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 383: In tanto doviam noi dargli titolo di purissimo e lucidissimo.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Tu 'l dei pur aver detto, Tu 'l debbi pur aver manifestato Alla tua donna, n'è ver?
Esempio: Forteguerr. Cap. 211: Spegner si denno i vani amori e l'ire.
Esempio: Fag. Comm. 5, 440: Riconosco la generosa carità colla quale ci ricevete, ma non è per questo che noi, benchè bisognosi, deggiamo in tal modo abusarcene.
Definiz: § II. Nell'Imperfetto. Dovea; Dovei; Dovia e Dovie; Dovieno. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 76: Salute essa dovei tu reformare.
Esempio: Bocc. Teseid. 6, 62: Perduto avieno Il lor signor, cui seguitar dovieno.
Esempio: Pucc. A. Centil. 9, 22: E sempre tutte lor misure e pesi Dovien tenere al modo di costoro.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 9, 35: Mandò a racquistar la Terra Santa, Per renderla a' Cristian, come dovia.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 14, 3: Dove Carlo dovia passare il fosso.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 66, 84: Era cosíe ordinato, Che l'oste si dovea porre a Pistoia, E venendo Castruccio alla difesa, In Lucca si dovie gridar con gioia, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 167: A Siragozza non dovei mandarlo.
Definiz: § III. Nel Futuro. Doverò, Doverai, Doverà, Doveremo, Doverete, Doveranno. ‒
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 218: Gran cose doveranno venire, che ec.
Esempio: Guicc. Op. ined. 6, 109: Doverassi intendere presto il fine.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 23: Se Dio vuole, voi doverete venir pur a Roma col Cardinale.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 383: Ma quando [il sole] ci si mostrasse in parte impuro e macchiato, perchè non doveremo noi chiamarlo e macolato e non puro?
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 2, 94: Chi avrà un po' di geometria, comprenderà non solamente che una tavola segata in molte striscie assai meglio soprannuoterà che quando era intera, ma che tutte le figure, quanto più saranno corte e strette, tanto meglio doveranno stare a galla.
Esempio: Segner. Pred. 3: Che dovrò far io dunque dall'altro lato? doverò cedere? doverò ritirarmi? ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 387: E sempre così Stentar doverò? M. Taci, e parti, indiscreto.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 70: La qual cosa si doverà fare speditamente.
Definiz: § IV. Modo Soggiuntivo. Nel Presente, usato talora anche con forza di Ottativo. Debbia, Deggia; Debbia, Debbi; Debbia e anche Debbi, Deggia, Dea; Debbiamo; Debbiate, Deggiate; Debbiano e anche Debbino, Deggiano. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 220: Deggiate provedere, Che vita può l'uomo avere, Se lo core non è con lui?
Esempio: Dant. Inf. 24: E detto l'ho, perchè doler ten debbia.
Esempio: Senec. Pist. 349: Io dirò a me medesimo quel ch'io veggio che tu mi debbia dire.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 61: Costrignemi la condizione della natura che dopo CV anni, ne' quali ora io sono, debbia rendere lo mio corpo alla terra.
Esempio: Barber. Docum. Am. 295: Se' tornato notaro? La penna e 'l calamaro Non ti dea disdegnare.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 50: Concederotti un gherone.... del mio vestimento, con questa condizione e patto, che tu non mi debbi fare male veruno.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 226: Io estimo che grandissima parte di scusa debbian fare le dette cose in servigio di colei che le possiede.
Esempio: E Bocc. Amor. Vis. 9: Chiamando in boci ancora: pio Enea, Di me, ti prego, deggiati dolere.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 67: E parmi secondo l'onore di Dio el debbiate cercare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 8, 18: Credo tu debbi ogni cosa sapere.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 10, 105: Rinaldo venne, e seco ha.... 'l Signor d'Inghilterra, Che molto gli ha quest'impresa disdetto, Che con Orlando non debbi far guerra.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 25, 82: Marsilio contò lor la cosa intera, E comandò che debbin dire a quello Il ver.
Esempio: Med. L. Op. 1, 147: Lasso, oramai non so più che far deggia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 36: Come servo fedel.... che s'avveggia Aver messo in oblio cosa ch'a core Quanto la vita e l'anima aver deggia, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 104: All'uno e all'altro piace il compromesso, Sperando ch'esser debbia a favor d'esso.
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 89: Nè si deggian crollar da parte alcuna.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 44: Credete anco che noi vi debbiamo avere invidia?
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 52: Non per questo mi pare che vi debbiate far frate.
Esempio: Salv. Oraz. 5: Quantunque egli non si dea credere, per esser tanto più malagevole lo esseguire che 'l pensare.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 27: Tempo è ben che trarlo Omai tu debbia, e non debb'io vietarlo.
Definiz: § V. Condizionale. Doveresti; Doverebbe; Doveria, Dovria; Doveremmo; Dovereste; Doverebbero, Doverebbono, Doveriano, Dovriano, Dovrieno. ‒
Esempio: Colonn. Guid. 281: Per la cui vendetta non solo si doverebbono levare le femine a esser forti, ma tutto 'l mondo.
Esempio: Dant. Inf. 16: Ove dovria per mille esser ricetto.
Esempio: E Dant. Parad. 2: Certo non ti dovrien punger li strali D'ammirazione omai, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 133: Non doverresti in tal modo trattarlo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 301: La gita di Lione non vorrei che fosse prima che vi lassaste veder di qua: ed in vero che lo dovereste fare.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 52: Direte che [i frati] sono suoi servi: dite pure, che doveriano essere, non che siano.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 493: Gran sicurezza doveremmo noi pur prendere dell'efficace riflessione della Terra, dal vedere quanto lume ec.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 4, 199: I quali intervalli non dovrian ricrescer punto, se niente ricrescessono le stelle.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 4, 346: Le macchie nella luna bassa e grande si doverebbon veder raccolte tutte nella parte di mezzo.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 249: Da che possiamo in un istante venire in cognizione quanto grande si doveria far un corpo d'una delle soprannotate materie.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 2, 61: Quei corpi che per altro come più gravi dell'acqua, dovriano discendere in fondo, parmi che ec.
Esempio: Segner. Pred. 178: Dovria dunque esser bastevole questo solo ad infiammarvi il cuore.
Esempio: Eserciz. milit. 183: Per regola generale, la cavalleria non doverebbe mai galoppare.