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1) Dizion. 5° Ed. .
FATTA.
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FATTA.
Definiz: Sost. femm. Specie, Sorta, Guisa; quasi Maniera come una cosa è fatta. Voce più comunemente usata nelle locuzioni D'ogni fatta, Di quella, questa, altra, tale, e simili, fatta. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 42: La corteccia è di due fatte, cioè la corteccia d'entro, e la corteccia di fuori.
Esempio: Zibald. Andr. 44: Anche non è utole a mangiare di diversi cibi, nè bere di più fatte vini.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 59: Egli ne son d'ogni fatta, (delle pietre), ma tutte son quasi nere.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 43: Il bassilico, detto ocimo dai Greci, è di tre fatte.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 61, 2: Alcune carte, che tingono i pittori.... di varie maniere di colori, cioè o bigi, o verdi, o paonazzi, o rossigni, o d'altra fatta che meglio lor torni, ec.
Esempio: Red. Lett. 2, 339: S'io fossi certo, che non le fosse per venire a fastidio, ardirci di continuargliela (la penitenza) con altri miei strambotti della medesima fatta di questi.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 5: Arduo.... riesce, a chi ben intende, ogni assunto di cotal fatta.
Esempio: Volt. Op. 3, 164: Cotesta pistola può servire.... a paragonare la forza d'esplosione delle arie infiammabili di diversa fatta.
Definiz: § I. E per Indole, Natura, Carattere; detto di persona. –
Esempio: Varch. Suoc. 4, 2: Come l'uomo piglia moglie, e comincia punto punto a 'nvecchiare, e' si diventa d'un'altra fatta; vengono altri pensieri per la fantasia, ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 104: Ma non era di questa fatta Alessandro.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 128: Mentre Penso talvolta al viver che tu fai, E fanno quelle che non voglion molti, Non è, certo, stupor che siate tali, E noi d'un'altra fatta.
Definiz: § II. Trovasi per Statura della persona. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. 70: Lo gran Signore di Signori, che Coblay Cane è chiamato, è di bella grandezza, nè piccolo nè grande, ma è di mezzana fatta.
Definiz: § III. Mala fatta, che congiuntamente anche scrivesi Malafatta, vale Difetto di fattura in opera manuale. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 30: Io ho imparato (e forse ho fatto male) da coloro i quali fanno le figurine di cera colorita, che, mettendo lor sopra un vetro bianco e trasparente, dicono di far ciò perchè la polvere non gliel'offenda; ma io son d'umore ch'e' lo faccian più tosto per ricoprir con esse le lor male fatte; e pertanto ho pensato di non far veder, ec.
Esempio: Tocc. Parer. 26: Degli errori (tipografici) che ci correranno, guardim'Iddio, ch'io nè men voglia porne in piè dell'opera la correzione, e far loro questo sfregio di contrassegnargli per male fatte.
Definiz: § IV. Figuratam. per Azione, che abbia del tristo, che sia cattiva. –
Esempio: Salvin. Iliad. 251: Di lui il cor si commosse nell'udire Le male fatte.
Definiz: § V. Fatta, nel linguaggio dei cacciatori, chiamasi lo Sterco di alcuni animali, come beccaccia, pernice, starna, e simili, che si trova ne' luoghi in cui questi animali si son fermati.
Definiz: § VI. Quindi Avere in sulla fatta, si disse per Aver nel luogo stesso dove bisogna. –
Esempio: Cellin. Vit. 510: Molto meglio si sarebbe fatto, e con più risparmio dell'Opera, avendo gli uomini in un tratto in su la fatta, la quale stanza eglino non mi hanno voluto dare, ec.
Definiz: § VII. Ed Essere in sulla fatta, si disse per Essere sulla traccia dell'animale. –
Esempio: Med. L. Beon. 3, 124: So che que' sei, che insieme vengon, guati, Ratti, che par che sieno in su la fatta: Sappi, che tutt'a sei e' son cognati.