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Dizion. 4° Ed. .
MENDO
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MENDO.
Definiz: | Pronunziato con l'E larga, Menda. Lat. restauratio, refectio, reparatio. Gr.
ἐπισκευή,
ἀνακαίνωσις,
ἀνακαίνισις. |
Esempio: | G. V. 12. 8. 3. Domandando a' Pisani il mendo de' suoi danni, e interessi.
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Definiz: | §. Mendo, pronunziato coll'E stretta, diciamo per un certo Atto, Vezzo, Uso, Costume; e si prende piuttosto in
mala parte, che in buona; e talora anche vale assolutam. Difetto. Lat. mendum, menda,
vitium. Gr. πταῖσμα,
πλημμέλημα. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 1. Bench'io abbia con esso meco Dimolti di quei mendi, che
n'arreca Seco l'età, io non son però Ancor sì rimbambito, che io sia Tornato interamente un fanciullo. |
Esempio: | Capr. Bott. 9. 175. In fine i proverbj son tutti approvati; questa vecchiaia (come
si dice tutto il giorno per proverbio) ne vien con ogni mal mendo. |
Esempio: | Gell. Sport. 1. 2. Voi avete tutte, voi donne, questo maladetto mendo di voler
sempre rimpinzare uno ammalato, e il più delle volte fate lor male. |
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