Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: È la stessa particella, che CI, della natura medesima, che TE, e ME. Ma allorachè avanti all'articolo, od alla particella NE si pone, si usa da' regolati Scrittori CE, e non CI. Non ammette imperò dopo di se il verbo, se tramezzata non sia da quello con alcuna delle seguenti voci IL, LO, LI, GLI, LA, LE, NE. Che se colla prima di queste s'accoppia, volentieri con essa in una sola si unisce; come, CEL DIRÀ, CEL TROVERREMO. E allorachè viene usata dopo il verbo, s'affigge ad esso, insieme però con una delle suddette, formandosi dell'una, e dell'altra l'affisso doppio. E ciò segue, o sia ella usata in forza di pronome rappresentante il terzo caso del maggior numero, o pure come particella riempitiva s'adoperi, ovvero per avverbio di luogo si ponga.
Definiz: §. I. Pronome del terzo caso, e del numero del più, vale A noi. Lat. nobis. Gr. ἡμῖν.
Esempio: Bocc. nov. 76. 17. Tu non ce ne potresti far più.
Esempio: E Bocc. nov. 89. 2. La natura assai apertamente cel mostra.
Definiz: §. II. Talora è pronome del quarto caso, e vale Noi. Lat. nos.
Esempio: Dant. Inf. 15. Ora cen' porta l'un de' duri margini.
Esempio: E Dan. Par. 1. Ed ora lì com'a sito decreto Cen' porta la virtù di quella corda.
Definiz: §. III. Particella riempitiva, che va innanzi al pronome, siccome il CI dopo.
Esempio: Bocc. nov. 76. 4. E poscia cel goderemo quì insieme col Domine (che tanto potrebbe dirsi, lo ci goderemo, ma non lo ce)
Definiz: §. IV. Talora è in vece di avverb. di luogo, e vale In questo luogo, ed è lo stesso appunto, che CI; ma pur così si pone avanti al pronome. Lat. hic. Gr. ἐνθάδε.
Esempio: Bocc. Introd. 35. Se pure alcuni ce ne sono.
Esempio: E Bocc. nov. 8. 8. Io ce la farò dipignere in maniera ec.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 7. Sappi, se egli sa lavorare, e ingegnati di ritenercelo.
Esempio: E Bocc. nov. 24. 4. Là dove ce n'è una, ch'è molto corta.