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Dizion. 2° Ed. .
PORTA, e PORTE,
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pag.621
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PORTA, e PORTE,
Definiz: | nel numero del meno, e PORTE, e PORTI, in quello del più, dicevano indifferentemente, come FRONDA e FRONDE,
FRONDE e FRONDI. L'apertura, per donde s'entra, ed esce nelle Città, o terre murate, e ne' principali edifici, come,
palagi, e chiese, e simili. Lat. porta, ianua, valvae. |
Esempio: | Boc. Introd. n. 48. Gli miei lasciai io dentro della porta della Città.
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Esempio: | E Bocc. nov. 79. 30. E fermamente tu non ne troverresti
un'altro di quì alle porti di Parigi. |
Esempio: | E Bocc. nov. 12. 18. Aperte le porte entrò nel Castello, e
ritrovò il suo fante. |
Esempio: | G. Vil. 8. 1. 4. E 'l primo de' detti Gonfalonieri fu un Baldo Ruffoli di porte
del duomo, e uno di casa Galli di Porte Santa Maria. |
Esempio: | Petr. Son. 134. Mi fanno guerra intorno, e 'n su le porti, Senza trovarmi dentro
altri guerrieri. |
Esempio: | Dan. Pur. 4. L'uscier di Dio, che siede in su la porta. |
Esempio: | Dan. Purg. 15. Ma degli occhi facea sempre al Ciel porte. |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 4. Non basta, perch'e' non ebber battesmo,
Ch'è porta della fede, che tu credi. |
Esempio: | Medit. ar. cr. Ed imprima volle cominciare le sue operazioni dalla porta de'
sagramenti, e del fondamento delle virtudi, cioè dal battesimo. |
Esempio: | Cavalc. med. cuor. Dice una chiosa, porta d'ogni vizio è l'ira, la qual chiusa,
le virtù rimangono dentro in pace, ed, essendo aperta, ogni vizio v'entra. |
Definiz: | ¶ In proverbio. Essere alla porta co' sassi, che è l'essere all'ultimo punto del finir che che
sia, cacciato dalla necessità. Lat. Res est in cardine. |
Definiz: | E PORTA, lo stesso che facchino, o figlio. |
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