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Dizion. 5° Ed. .
MOLA
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MOLA. Definiz: | Sost. femm. Pietra per uso di macinare; comunemente Macine. |
Dal lat. mola. – Esempio: | Fr. Iac. Tod. 201: Il vizio della gola, Più pesante che mola. | Esempio: | Dant. Parad. 21: Del suo mezzo fece il lume centro, Girando sè, come veloce mola. | Esempio: | E Dant. Conv. 205: Conviene che Maria vegga.... esso sole girare il mondo intorno giù alla terra, ovvero al mare, come una mola, della quale ec. | Esempio: | E Dant. Conv. 206: Conviene.... che il cerchio, dove sono li Garamanti.... in su questa palla veggia il sole appunto sopra sè girare, non a modo di mola, ma di rota. | Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 368: La quale pietra si somiglia propriamente alle pietre d'Amilo d'Arcipelago di Romania, delle quali pietre d'Amilo si fanno le mole, ed è pietra spugnosa. | Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 70: Durerà (una specie di colla) sempre al vento e all'acqua, se ne incollassi ruote da agugiare, o ver da arrotare, o mole da macinare. | Esempio: | Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 115: Siccome la mola, quando lavora, va sempre attorno, e continuamente si va raggirando in se medesima, così ec. | Esempio: | E Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 146: Queste cose ogni anno si esercitano, ed a guisa di mola danno la medesima volta. | Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 5, 5: Gran s'insacchi, uve s'incestino, Girin mole, e tin si pestino. |
Esempio: | Giobert. Primat. 182: Meglio sarebbe a costui l'essere gittato con una mola al collo nel profondo del mare. |
Definiz: | § I. Per similit., e poeticam. – | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 358: A rotar cominciò...; cioè: incominciò a girare lo circulo in che erano, lo quale appella mola per similitudine, imperò che girava come fa la mola, cioè la macina del mulino. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 59: Fu per gittarsi, dal dolor confuso, Spontaneamente al vorace Orco in gola; E si mosse, e gli corse infino al muso, Nè fu lontano a gir sotto la mola. |
Definiz: | § II. Pure per similit., trovasi per Ruota da affilare. – |
Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 89: Abbi un pezzo di lapis amatila, e guarda di sceglierla ben salda.... Poi vattene alla mola, e arruotala, e falla ben piana e pulita, di larghezza di due dita, ec. |
Definiz: | § III. E per Rotella, osso del ginocchio. – | Esempio: | Rucell. Or. Dial. 131: Quello (muscolo) che abbraccia la mola, o vero la rotella del ginocchio, s'inserisce per innanzi nel principio della gamba, ivi ha il ginocchio per legamento. |
Definiz: | § IV. Figuratam. – | Esempio: | Albert. Piag. Boez. 34: Qual dunque fren la strabocchevol mola Della cupidità che non ha fondo, Di tutt'i ben divoratrice sola Potrà guidare a certo fin nel mondo? |
Definiz: | § V. Mola mugnaia, denota, in senso speciale, la Macina, usata da' mugnaj per macinare il grano. – | Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 5, 5: Si rigiran rotando, imitatori D'una mòla mugnaia! | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 463: D'una mola mugnaia. D'una macine da mulino: a differenza d'altra mola, come quella, ec. |
Definiz: | § VI. Mola salsa, o semplicemente Mola. Term. di Archeologia. Il farro o frumento, macinato e misto con sale, che i Romani offrivano in sacrifizio agli Dei, o di cui spargevano le vittime. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 150: Una figura di donna che con la destra sparge la mola salsa sopra l'ara, con la sinistra tiene un timone. | Esempio: | E Car. Lett. fam. 3, 154: Con una mano si tiene un lembo della vesta, con l'altra sparge la mola sopra l'altare. |
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