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INTRONARE.
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INTRONARE.
Definiz: Att. Offendere con forte rumore a guisa del tuono, Stordire per forza di suono o di strepito; riferito ad orecchio, capo, cervello, e simili.
Da trono, forma popolare per tuono. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Cotai si fecer quelle facce lorde Dello demonio Cerbero ch'intruona L'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.
Esempio: E Dant. Inf. 17: Spesso fïate m'intronan gli orecchi, Gridando: Vegna il cavalier sovrano, Che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 93: Nè fuggendo ponno ir tanto lontani, Che lor non sia l'orecchia anco intronata.
Esempio: Varch. Ercol. 79: Intronare appresso i Toscani è attivo, e non neutro, come appo i Latini intonare, e significa propriamente quel romore che fanno i tuoni, chiamato da alcuni frastuono.
Esempio: E Varch. Ercol. 314: Il pronunziare aspirato intruona gli orecchi.
Esempio: Cecch. Samar. 1, 3: Ha fatto simil verso tutta notte, Che m'ha intronato il capo e le cervella.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 543: E m'ha lasciato attronito e confuso. Attronito, lat. attonitus, greco ἐμβρόντητος, spaurito come da strepitoso tuono, onde intronare gli orecchi.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 65: Di più, per una maggior conferma della nostra voce, si sa che dal verbo lat. intonare si fece intronare, e che troni per tuoni.... tuttora si dice dai nostri villani.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 164: Quel corno.... alla fine m'intruona L'anima e 'l cuore, e fa tremar la mente.
Definiz: § II. Vale anche Far rimbombare, risonare, fortemente. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 18: E con un colpo gl'intronò l'elmetto, E come morto per terra lo manda.
Esempio: Bern. Orl. 31, 67: Sopra ad Uberto la spada abbandona, E d'un gran colpo il forte elmo gl'introna.
Esempio: Domen. Plin. 91: Tanti golfi lacerano il Peloponneso, e tanti mari lo intronano.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 2, 30: Ma s'ode intanto un'indistinta voce, Che l'aere introna.
Esempio: Mont. Feron. 2, 471: Stupore aggiunse L'improvviso nitrito e calpestio De' suoi neri cavalli, che le regie Stalle intronando, inferocian, da strano Terror percossi.
Definiz: § III. Vale anche Stordire, Sbalordire, Intormentire, a forza di colpi, percosse, urti, e simili; riferito a persona, o animale, e alle parti del loro corpo. –
Esempio: Giamb. Oros. 198: Sicchè trenta e quattro di loro quello medesimo nuvolo n'abbatteo, lasciandone venti e due quasi come morti, e molte bestie uccise, e molte ne intronò.
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 38: Are' quel colpo gittati giù mille; L'elmo rimbomba e 'ntronava il cervello.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 77: Di piatto fu, ma il colpo tanto fello Ch'ammaccò l'elmo, e gl'intronò il cervello.
Esempio: Bern. Orl. 11, 43: Ognun si muove Addosso a lui, e co' sassi l'introna.
Esempio: E Bern. Orl. 27, 14: Strigne i denti, a due man Fusberta impugna..., Gl'introna il capo, e 'l cervel gli avviluppa.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 23: Sebbene non m'ha rotto l'osso (un calcio di cavallo), m'ha per modo infranta la carne e intronata tutta la gamba, che non mi ci posso su reggere.
Esempio: Mont. Iliad. 16, 145: Il rilucente Elmo percosso un suon mettea che orrendo Gl'intronava le tempie, ed incessante Sovra i chiavelli il martellar cadea.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 39: Sì la mente m'introna Il pensier di Despina,... Che vorrei.... La grazia di vederla.
Definiz: § V. Riferito a pietra, marmo, opere di muratura, e simili, vale Scompaginarne la continuità e saldezza con percosse violente e ripetute senza romperli; Scollegarne le parti in conseguenza di scosse, urti, e simili. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 170: Ma quando e' dava Morgante una scossa, Non è tremuoto che tanto scotesse: Tanto che l'ha tutta intronata e mossa (una torre), E finalmente in più parte si fesse.
Esempio: Cellin. Pros. 199: Questo si è perchè la detta sottilissima subbia non introna il marmo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 107: E tutti gli strafori che fanno, per non intronare il marmo, gli fanno con trapano di minore e di maggiore grandezza, e di peso di dodici libbre l'uno.
Esempio: Dant. E. Rad. Lat. Comment. 78: La palla di pietra, per la leggierezza sua, va con manco furia, non trapassa il vassello così facilmente, ed oltra il bucarlo l'introna tutto.
Esempio: Galil. Op. II, 120: Tirandosi con le artiglierie in una muraglia che non sia passata dalle palle, viene talmente intronata e scossa, che doppo non molti tiri ne cascano grandissimi pezzi.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 297: Tal picchiamento lo continuano per lungo lunghissimo e replicato tempo, tanto che il duro sasso venga per tal picchiamento sì intronato per entro sè in ciascuna parte sottoposta ad ogni puntata, che la forza dell'attaccatura loro si sia resa più fiacca.
Definiz: § VI. Neutr. pass. intronarsi Detto di pietra, marmo, opere di muratura, e simili, vale Restare scosso e alquanto scollegato internamente, senza rompersi, a causa di forti percosse, urti, e simili. –
Esempio: Magg. Fortif. 87: Le megliori muraglie.... son quelle di mattoni e quelle di pietre quadrate; e queste molto resistono all'artiglierie, pur che non siano di pietra viva, quale battuta s'introna, ed a guisa di vetro va in pezzi.
Definiz: § VII. Neutr. Far rimbombo, Rimbombare, Rintronare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 34: Giunti a Morgante, a gridar cominciorno, Tal che le selve intronavan dintorno.
Definiz: § VIII. E figuratam., per Restare stordito, sbalordito, per maraviglia. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 117: L'ambasciadore quasi intronò di questa risposta, e disse: Signore, volete che io dica altro?