Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LUCENTE
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LUCENTE.
Definiz: Partic. pres. di Lucere. Che luce.
Lat. lucens.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che manda luce, Splendente; detto di sole, stella, raggio, lume, o simile. –
Esempio: Rim. Ant. S. Guinizz. Guid. 105: Vedut'ò la lucente stella diana Ch'apare anzi che 'l giorno rend'albore.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 73: Elli è sì bene taccato di diversi colori chiari e lucenti, che le genti lo veggiono volentieri.
Esempio: Dant. Purg. 2: M'apparve.... Un lume per lo mar venirsi ratto, Che il mover suo nessun volar pareggia; Dal qual com'io un poco ebbi ritratto L'occhio, per dimandar Io Duca mio, Rividii più lucente e maggior fatto.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Noi andavam per lo vespero attenti Oltre, quanto potean gli occhi allungarsi, Contra i raggi serotini e lucenti.
Esempio: E Dant. Parad. 5: La donna mia tfid' io sì lieta, Come nel lume di quel ciel si mise, Che più lucente se ne fe' il pianeta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 23: Prima ch'i' torni a voi, lucenti stelle, O tomi giù nell'amorosa selva, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 5: E poi che venne il dì chiaro e lucente, Tutto cercò ec.
Esempio: Grazz. Pros. 111: Il cielo di sopra si scorgea lucente e chiarissimo, senza stelle, luna e sole.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 31: Ma leva omai gli occhi alle stelle, e guata Là splender quella come un sol lucente.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Vallisn. Op. 1, 25: Ha (certo insetto) sei gambette nerigne lucenti, ed il corpo di sotto incassato all'indentro.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 131: O fenestra del ciel, lucente, altera.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 260: Una donna più bella assai che 'l sole, E più lucente, e d'altrettanta etade.
Esempio: Sacch. Rim. G. 67: Però ciascun la coscïenza scuota E pensi d'esser candido e lucente Col cor diritto e con perfetta mente.
Esempio: Car. Eneid. 6, 1302: Era d'arnesi e d'armi, E via più di beltà, vago e lucente.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 15: E porgea mattutini i preghi suoi Goffredo a Dio, com'egli avea per uso; Quando al paro col sol, ma più lucente, L'Angelo gli apparì dall'orïente.
Definiz: § IV. Per estensione, detto di gemme, metalli, armature, o simile, e poeticam. anche delle persone che le indossano o se ne adornano, vale Lucido, Luminoso, Splendente. –
Esempio: Dant. Purg. 24: Giammai non si videro in fornace Vetri o metalli sì lucenti e rossi, Com'i' vidi un che ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 35: Le crespe chiome d'or puro lucente, E 'l lampeggiar dell'angelico riso..., Poca polvere son.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 359: Mise in dito a messer Torello uno anello nel quale era legato un carbunculo tanto lucente, che un torchio acceso parca.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 59: Mirando allo specchio lucente.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 11: Sta su la porta il re d'Algier, lucente Di chiaro acciar che 'l capo gli arma e 'l busto.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 176: Balzan l'arme da lui lucenti e belle, Senza intaccar la sua fatata pelle.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 68: Armato è già; sol manca all'apparecchio Degli altri arnesi il fino elmo lucente.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 428: Dalla ruota e dal martel cadente Mentre soffre l'acciar colpi ed offese, E più fino diventa e più lucente.
Esempio: Mont. Poes. 2, 171: Venian siccome a nuzïal carola I valorosi, e dalle dense usciva Mobili selve de' lucenti ferri Lampi intorno e paure.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 300: Già presti Più che lampo discendono i lucenti Battaglieri.
Definiz: § V. Detto di pelle, carnagione, capelli, o simili, vale Lucido, Mollo liscio. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn. 2: Recipe cenere di vite e liquirizia quanto ti piace, acciò che meglio sieno (i capelli) lucenti.
Esempio: E Libr. Adorn. Donn. appr.: E da ch'ella è lavata, lasci seccare per se medesimi li capelli, e saranno lucenti e bianchi.
Esempio: Bocc. Laber. 208: Nè era la mia cara donna.... contenta d'aver carne assai solamente, ma le volea lucenti e chiare, come se una giovinetta di pregio fosse.
Esempio: Domen. Plin. 764: La cocitura delle radici delle mandorle amare fa bella la pelle nel viso e il colore più lucente.
Definiz: § VI. E detto di occhi, vale Vivace, Vivo, Brillante, o simile. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Gli occhi lucenti, lagrimando, volse.
Esempio: Petr. Rim. 1, 99: Come a forza di venti Stanco nocchier di notte alza la testa A' duo lumi ch'ha sempre il nostro polo; Così nella tempesta Ch'i' sostengo d'amor, gli occhi lucenti Sono il mio segno e 'l mio conforto solo.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 139: Come col balenar tona in un punto, Così fu' io da' begli occhi lucenti E d'un dolce saluto insieme aggiunto.
Esempio: Bocc. Teseid. 3, 42: Gli occhi lucenti vedean d'Emilia.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 90: Gli occhi piacevoli e lucenti vedea di purpureo cerchio intorneati.
Esempio: Mellin. Ricord. 1: Ebbe gli occhi grandi e lucenti, e secondo i movimenti dell'animo talora folgoranti, e pieni di un certo che di terribile.
Definiz: § VII. E per Chiaro, Evidente, o simile. –
Esempio: Tass. Rim. 4, 1, 12: Ned ei, ch'il mondo illustra, è più lucente Simulacro di Dio, che 'l giusto e saggio, Ch'in sua vece e 'n sembianza il ciel disserra.
Esempio: Martin. T. V. 10, 89: Il comandamento del Signore è lucente, e gli occhi rischiara.
Definiz: § VIII. Vale anche Celebre, Famoso, Glorioso. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 130: Faccendo la vostra virtù più lucente col mio difetto, più vi debbo esser caro che ec.
Esempio: Parut. Oraz. 1, 22: Questi, desiderando d'ornarsi al giudicio dei più savj, hanno mirato nella gloria de' lor maggiori, non per accomodarla a se stessi, ma per imitarla con la propria virtù, e consegnarla a' posteri maggiore e più lucente, che non l' hanno da' lor antecessori ricevuta.
Definiz: § IX. In forza di Sost., e poeticam., trovasi per Cagione, Fonte, di luce; con relazione a Dio. –
Esempio: Dant. Parad. 13: Quella viva luce, che sì mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall'amor che in lor s'intrea, Per sua bontate il suo raggiare aduna, Quasi specchiato, in nuove sussistenze, Eternalmente rimanendosi una.