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MACERO
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MACERO.
Definiz: Sost. masc. Il macerare o Il macerarsi, Lo stare, o Il tenere, a macerare, detto di piante tessili. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 44: Sendo torbida e fredda (l'acqua), non viene (il lino) troppo bene, e vuole quasi otto giorni di macero.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 87: Il macero dei lini e delle canape si fa in tutta Italia, e massime nelle basse ed umide valli e pianure, dove appunto i lini e le canape provano meglio che altrove.
Esempio: E Targ. Valdin. 2, 363: In proposito poi della Valdinievole, soggiugnerò che il corpo d'acque supposto infettato dal macero dei lini è una minuzia, appetto a tutte le altre acque che restano sparse e morte per quella pianura.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 206: La durata del macero (della canapa) è diversa secondo la temperatura dell'ambiente, la qualità dell'acqua, e se dessa sia ferma o corrente.
Definiz: § I. Vale anche Il luogo dove si tiene a macerare checchessia. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 4, 10: Ruba, distruggi, infetta, guasta e taglia, Non sian sicuri i maceri del guado, Fa' baldoria de' fieni e della paglia.
Esempio: E Nom. Catorc. Angh. 9, 85: Ed or lo manda a desertar lor ville, Or a guastarli i maceri, or le stalle, Ora i pagliaj fa ridurre in faville.
Definiz: § II. E per Buca con acqua dove si fa sciogliere, disfare, la calcina. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 31 t.: Alla fornace de la vaporazione con poco fuoco non cuoce, e non cocendo, nel macero non si mollifica, come fa la buona pietra.
Definiz: § III. Mettere in macero o a macero, Porre in macero o a macero, Tenere in macero o a macero, e simili, in macero, e raramente a macero, e Mandare al macero, valgono, Mettere, o Tenere, ovvero Mandare, a macerarsi; e Levare di macero, vale Togliere dal luogo dove una cosa era stata posta a macerarsi. –
Esempio: Deput. Decam. 72: E si dice tenere in macero, come del lino, della canapa e de' lupini, e di altre cose tali, si usa tutto il giorno.
Esempio: Soder. Cult. Orl. 57: La canapa salvatica posta in macero ed assettata come si fa la domestica, fa ancor essa saldissime funi.
Esempio: E Soder. Cult. Orl. 104: E tutte (le fave) avendole tenute in macero per un giorno nell'acqua alletamata,... faran più frutto.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 163: Le dette lettere le scrivono nel medesimo modo, e col medesimo ordine de' Giapponesi sopra foglio molto delicato e fragile, che è di due sorte: l'una fatta di panno di bambagia, e l'altra di scorza d'albero, messi a macero, cominciando dalla parte superiore verso l'inferiore, con pennelli che ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 29, 2: Cartapesta.... Ogni sorta di rottami di carta, tenuti per più giorni in macero in acqua chiara, poi benissimo pesti in mortaio, tanto che la macera carta sia ridotta quasi come un unguento.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 294: Non avete voi sentito dire tenere in macero a macerare la canapa, per ridurla filabile? tenere in macero a macerare il cenciame, per ridurlo figurabile in carta da scrivere? tenere in macero il grano, per ridurlo in amido?
Esempio: Targ. Valdin. 1, 88: Imporre una pena a chiunque prima del dì 15 settembre non avesse levato i pali, o altri ritegni di legname, da esso già fatti nel letto de' fiumi, per ritegno de' lini posti in macero.
Esempio: E Targ. Valdin. 1, 89: Neppure vi stettero [i lini] tutto il tempo debito, stante che furono ben tosto fatti levare di macero.
Definiz: § IV. Stare in macero, e talvolta a macero, vale Stare a macerarsi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 341: Prendasi il frutto della mandragola, trito in olio comune, e lungamente vi stia in macero.
Esempio: Quist. Filos. S.: Infranto il cibo, e stando a macero, e masticando la seconda volta, la natura non è sì affaticata a patirlo.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 78: Di non essere (la calcina) stata in macero a bastanza te ne daranno indizio i sassolini che, nel mescolarla con la rena, vi troverai.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 313: Ma [Dio] non sta contento a questo; perocchè vuole pur renderti quello medesimo, ma molto megliorato e rifatto; ma il corpo nostro sta ora in macero, in galluzza, e in concia.