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CARICARE, e talvolta in poesia per sincope anche CARCARE
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CARICARE, e talvolta in poesia per sincope anche CARCARE.
Definiz: Att. Porre sopra carri, navi, animali ed anche persone una o più cose, ordinariamente pesanti, per essere trasportate da luogo a luogo: e si usa anche assolutamente.
Dal basso lat. carricare; e questo dall'aureo carrus, Carro o Carretta. –
Esempio: Nov. ant. C. 118: Quelli tornò col mulo, e disse al compagno: io ho mangiato alla villa, e tu dei avere fame; mangia questi duo pani così belli, e poi caricheremo. Quelli rispose: io non ho gran talento di mangiare ora, e però carichiamo prima. Allora presero a caricare. E quando ebbero presso che caricato ec.
Esempio: Vill. M. 67: E tutta la mercanzia presa delle nove galee de' Genovesi, e quella che dentro v'era de' Viniziani presono e caricarono nei corpi delle loro nove galee prese nel porto.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 20: Fatta ogn'altra cosa caricare, quasi quindi il campo levato, con la salmeria n'andò e con la famiglia.
Esempio: E Bocc. Teseid. 1, 17: Sopra le navi già apparecchiate Cavalli ed arme ciascun caricava.
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 448: Per caricare un grandissimo peso unito sopra resistente barca senz'argani, lieve, corda, o alcuna forza sia necessario tirare tal peso alla riva dell'acqua.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 94: Ciò che lor bisognò fecion raccorre E carcar sul gigante il carriaggio, Ch'avria portato in collo anco una torre.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 17: Cavati e scelti quei marmi, che gli parvero abbastanza, condotti che gli ebbe alla marina, e lasciato un suo uomo che gli facesse caricare, egli a Roma se ne tornò.
Definiz: § I. E riferito alla cosa stessa adoperata per trasportare, vale Porre sopra o addosso a quella un carico di checchessia. E si usa anche assolutamente. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 66: Comperò un grandissimo legno, e quello tutto di suoi denari caricò di varie mercatanzie, e andonne con esse in Cipri.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 360: Oh! tu sei così carico? N. Mi caricorno quaggiù com'un asino Al cominciar dell'erta.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 18: Nè contento di batterla [la piazza].... dalla banda di terra, fece il medesimo similmente per acqua, caricando a tal fine di grossi cannoni molte navi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 72: Si cerchin tutti gli asini possibili, Cavalli e buoi, si carichin di quanto C'è in casa.
Definiz: § II. Per Prendere, Togliere checchessia a fine di trasportarlo. –
Esempio: Dant. Parad. 11: E questi [san Domenico] fu il nostro patriarca, Perchè qual segue lui com'ei comanda Discerner puoi che buona merce carca (qui figuratam.).
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 542: Vascelli piccoli, che caricano o scaricano le merci.
Definiz: § III. Per Far montare, Collocare, Accomodare comecchessia, sopra qualunque veicolo, una persona o un animale, a fine di trasportarli. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 39: Essendo [io] stato caricato, non altrimenti che una di quelle [balle], quando è convenuto seguirlo di luogo in luogo, e come una di quelle scaricato in un letto, dove l'altre si scaricavano o in un andito o in una corte.
Definiz: § IV. E per Mettere soverchia quantità o peso di checchessia sopra o addosso a cosa o a persona; Ingombrare di checchessia, Aggravare; così al proprio come al figurato. –
Esempio: Nov. ant. B. 106: Si sognò [il re] un grave e maraviglioso sogno; che gli parea che molte persone l'avessono preso, e teneallo in terra a rivescio, e caricavallo di pietre e di terra; ed elli si sforzava di levarsi e di gridare, e non potea.
Esempio: Tass. Dial. 1, 352: Sicchè non dovete meravigliarvi, s'anch'io ad imitazion loro potrò caricarvi la mensa di vivande non comprate (qui in locuz. figur.).
Esempio: Dav. Tac. 2, 158: Nome e non forze d'esercito, avendone tratto Vitello il fiore, e de' vicini contadi Nervi e Germani caricato d'armi un numero di cerne.
Esempio: E Dav. Oraz. 482: Queste mura,.... se noi le carichiam del nuovo pondo di questi ferramenti e pietroni, elleno primieramente faran pelo, poi corpo, in ultimo sbonzoleranno.
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 1, 72: Ma per non caricare di citazioni e per non rompere il filo del discorso, basta ciò solamente accennare.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 107: Il vomito è operazione sempre violenta, e dalle nostre acque non mai prodotta, se non in caso che alcuno incautamente se ne carichi ad un tratto e di soverchio lo stomaco.
Definiz: § V. E per semplicemente Mettere o Porre sopra alcuno il peso o carico di checchessia, Addossarglielo, Aggravarnelo; per lo più in senso figurato. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 137: Liberarono il popolo d'ogni dogana e dal tributo, e caricârne i ricchi uomini che aveano potenza di pagare.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 177: Tutti gli errori fatti in queste materie si volevano levare da' cittadini, e caricarne il Frate [Savonarola].
Definiz: § VI. Trovasi per Offendere, Percuotere, Colpire con gran quantità di checchessia. –
Esempio: Vill. M. 103: Con tanto impeto cominciarono a caricare di pietre, di pali aguti e di legname i loro assalitori con l'aiuto de' loro buoni balestrieri, che per forza gli ributtarono addietro del primo fosso.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 353: Io non voglio qui entrare.... nelle maledizioni colle quali carica Iddio la miscredente terra del suo eletto ma ingrato popolo (qui figuratam.).
Definiz: § VII. Per Premere, Gravare checchessia col proprio peso. –
Esempio: Dant. Inf. 21: L'omero suo, ch'era acuto e superbo, Carcava un peccator con ambo l'anche.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Introd. 1, 116: Facciasi poi che le pietre di detto fregio non posino sopra l'architrave e non s'accostino un dito, perciocchè facendo arco, viene a reggersi da sè e non caricar l'architrave.
Definiz: § VIII. Caricare alcuno d'ingiurie, di biasimi, di bastonate e simili, vale Ingiuriarlo, Biasimarlo, Bastonarlo e simili, oltre misura. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 61: Deh, perchè non azzopp'io, e non carico di bastonate oramai questo sacrilego?
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 180: Non restavano di caricarmi di bastonate sintantoch'e' mi vedessero camminare.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 58: Non caricando d'un ingiusto biasimo Un poeta moderno.
Definiz: § IX. Per Dare altrui carico di checchessia, Apporglielo a colpa; ed anche Accusarlo o Redarguirlo. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 122: Dove elle aspettavano di essere in qualche compassione appresso questa Corona, e cominciare a reintegrarsi di forze e di reputazione, elle sono sbattute e caricate [le SS. VV.] ogni dì con varie calunnie, tolto loro la riputazione ec.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 36: Lorenzo si dolse assai de' Pazzi, e caricògli, avendo presa onestà, che per opera loro la città non avessi avuto Imola.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 41 t.: Avvenga che Samonatte non restasse di caricarlo, e di mostrare che per la sua viltà e poltroneria non era voluto andare a la guerra ec.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 265: Bisognerebbe sapere in quali cose particolarmente egli intende di difendere i Fiorentini; il che per l'ordinario ha da depender da quelle medesime cose, onde sono da' loro avversarj caricati.
Esempio: Deput. Decam. 36: Nel qual luogo [del Boccaccio] la voce portatore, piena di veleno, è da colei detta con gran sdegno, o ver posta con gran giudizio dall'autore, per caricare meglio la dappocaggine di quel re.
Esempio: Dav. Tac. 1, 345: Nerone da tali cose commosso, scrisse a Plauto, che per fuggire scandoli del popolaccio che a torto lo caricava, si cansasse in Asia.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 59: Accusa a principio, anzi carica il componitore d'aver voluto affettare per boria lo stile sublime e magnifico, e non l'avere potuto reggere.
Definiz: § X. Caricare vale anche Mettere in gran copia, Crescere, Aggiungere oltre il convenevole, così al proprio come al figurato. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 191: Caricando acqua d'ambra, a poco a poco si ridusse così arrabbiato, che a dar di morso a un limoncellino verde, non si sente a un gran pezzo quell'acido invelenito, che si sentiva in quell'acqua.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 2, 285: La mansuetudine è un carattere così bello, così proprio, e che rende così amabile il vero valore, che Virgilio per averne caricata un poco troppo la dose su quello del buon Enea, è andato di là dalla giusta misura.
Definiz: § XI. E per Adornare soverchiamente. –
Esempio: Red. Lett. 1, 176: Lo rassomiglierei [un libro] ad un quadro di Tiziano, in cui questo grande artefice avesse voluto dipignere la sua innamorata, e, traportato dallo affetto, l'avesse caricata di tante e così belle fattezze.
Definiz: § XII. Per Aggrandire, Accrescere, Esagerare checchessia. –
Esempio: Salvin. Casaub. 20: Perciocchè questo trovato è propio ancora della grechesca vanità, che le cose di ognora caricano in grande.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 322: Quantunque una sorta dell'effigie di Gallieno.... tutte diano in una simile fisonomia, in questa però si vede, che l'artefice, sotto coperta d'adular quest'imperatore, con farlo forse un dio Pane, si è preso gusto di caricare assai i difetti del suo ritratto.
Esempio: Mann. Ist. Ann. sant. 49: Il Buoninsegni, caricando la cosa, ardì di paragonare o di far sopravanzare il concorso di questo anno santo a quello del MCCCL.
Esempio: Memor. Bell. Art. 1, 26: Riconosce nel pittore, che male eseguisce un ritratto, un traduttore infedele, che guasta le bellezze dell'originale; e nel pittore, che per rendere sensibile la somiglianza carica le forme, abborrisce un satirico indiscreto e maligno.
Definiz: § XIII. Termine di Pittura. Caricare un colore, o Caricare di colore una figura, un fondo o simili, vale Fare quel colore più vivo, Dare alla figura, al fondo o simili, colore molto acceso e risentito. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 51: In effetto il caricare o non caricare il vetro di colore, si deve fare secondo i lavori che si hanno a fare.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 88, 2: Quando lo scuro degli occhi.... o il rosso della bocca, dall'artefice sarà caricato tanto, che non avrà quello scuro o quel rosso alcuna proporzione col carnicino del viso.
Definiz: XIV. E per Accrescere in peggio, Alterare, Esagerare qualche parte d'un ritratto, che oggi comunemente diciamo Mettere in caricatura. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 29, 1: Caricare dicesi anche, da' pittori o scultori, un modo tenuto da essi in far ritratti, quanto si può somiglianti al tutto della persona ritratta; ma per giuoco, e talora per ischerno, aggravando o crescendo i difetti delle parti imitate sproporzionatamente, talmente che nel tutto appariscano essere essi, e nelle parti sieno variati.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 320: Bene spesso era chiamato [Baccio del Bianco], a cagione del suo bello e piacevolissimo spirito, a rappresentare in carta il convito e le persone, caricando i volti di ciascuno de' cavalieri e delle dame in modo che tutti si rendevano ridicolosi quanto mai dir si potesse, e contuttociò si riconoscevano per quei ch'egli erano.
Definiz: § XV. Caricare, detto di qualsivoglia arma da fuoco, vale Mettervi e calcarvi dentro la polvere e la munizione, o palle, mitraglia ed altro, per poter fare il tiro; e parlandosi di mine, mettervi la polvere per farle scoppiare. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 79: Una artigliaria quanto più di bronzo è grossa, più è certo chi la maneggia della sua sicurezza, e volendola far tirar più forte e meglio, la può con più e miglior polvere che la comune caricare.
Esempio: Lorin. Fortif. 103: Dopo avere caricato il pezzo, se gli darà il fuoco col mezzo d'un grillo.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 205: Caricasi talvolta [la mina] con 30, 40, 60 barili di polvere, per rovinare un baloardo o qualche fabbrica di pietra.
Esempio: E Montecucc. Op. 2, 160: I petrieri si caricano con granate, con palle di fuoco, o con palle roventi, o con iscartocci e ferraglie.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 42, 1: Uno strumento di ferro,.... del quale i bombardieri si servono per metter ne' pezzi dell'artiglierie la polvere da caricargli.
Esempio: Red. Esp. nat. 21: L'inganno consisteva nel modo di caricare la pistola.
Definiz: § XVI. Riferito a balestre, archi o simili, vale Metterli in punto e in ordine per iscaricarli.
Definiz: § XVII. Riferito a orologi, girarrosti, ed altri consimili strumenti e congegni, vale Metterli in punto e in ordine, affinchè possano muoversi, girare o agire secondo la loro particolar natura ed ufficio. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 155: Sappiate che quel cane non vede, non ode, non sente, non conosce e non ama più il suo padrone, di quel che quel cagnolino di metallo dorato, che ha nel suo imbasamento un oriuolo, veda, oda, senta, conosca e ami quell'aiutante di camera, che ha l'incumbenza di caricarlo ec.
Definiz: § XVIII. Termine di Marina, vale Tirare con forza; detto specialmente dell'orza ed anche di vascello. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 6: Di poi in un tratto si mosse Aquilone, E cominciò a soffiar, tal che fu forza Con el terzuolo al fin caricar l'orza.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 115: Il quale [prodano] essendosi messo nel modo che sotto se ne dirà, metteremo poi una taglia nello stroppo dell'albero della galea che s'ispalma, e l'altra dentro della corsia dell'altra galea che la carica.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. 117: L'albero allora voltando seco la galea che spalma, si viene a chinar e poggiar nella antenna della galea che carica, fin tanto che quella si volta e mette in carena.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. 125: Ma se il vento si mutassi e soffiassi da maestro tramontana, allora farà caricar il commito l'orza, e tirarà ec.
Esempio: Falcon. Istruz. 9: Nel volere caricare giù il vassello per scoprire tutt'il fondo non si rompesse detto albero.
Esempio: E Falcon. Istruz. appr.: E caricando detto palanco a basso, si leva in carena il vassello tanto che scuopra la colomba da potervi lavorare i calefati.
Definiz: § XIX. Riferito a vele, vale Gonfiarle; e dicesi del vento. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 7: L'aura che soffia verso tramontana, La vela in guisa in su la prora carca Che ec.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 142: Gli si diè per traverso una bufera di vento, e caricò la vela non ammainata subito da' marinaj, sì che stravoltasi, abboccò, e tutta andò sotto.
Definiz: § XX. Termine militare. Urtare con gran forza, Fare impeto addosso al nemico. E usasi anche in forma di Neutro. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 8: Da' suoi lontan che Dudon preme e carca E mena a condizioni acri ed amare. Gli arde il foco, il mar sorbe, il ferro strugge; Egli, che n'è cagion, via se ne fugge.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 34 t.: Cominciarono finalmente i Cristiani.... a caricare sopra a' nemici sì fattamente, ed a sospignerli con tanta forza, che già quasi avevano vittoria.
Esempio: Dav. Tac. 2, 115: Antonio sostenne i suoi, che piegavano, chiamando i pretoriani, i quali, presa la pugna, caricarono i nemici.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 112: Non perdè l'occasione la gente regia, e spintasi innanzi caricò la nemica ferocemente.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 226: Abbiasi occhio a non esser tratto negli agguati, a rinfrescare spesso i combattenti, a caricar più che mai forte allor che si vuole ritirarsi.
Esempio: E Montecucc. Op. 2, 208: Quando vede il suo tempo, e che i nostri sono aperti o sbandati, torna egli di botto, e gridando li carica e li attornia.
Definiz: § XXI. Trovasi anche per Incalzare. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 147: E quel che lui ferì carica e preme, Affinchè prima arrivi all'ore estreme.
Definiz: § XXII. In certi giuochi, specialmente d'azzardo, Caricare usasi per Scommettere sopr'un numero, una carta o simili, mettendo grossa posta di denaro.
Definiz: § XXIII. Neutr. pass. caricarsi Prendere addosso, Porre sopra se stesso gran quantità o peso di checchessia; e in più largo significato, Prendere seco in gran copia checchessia a fine di trasportarlo. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Ma chi pensasse il poderoso tema, E l'omero mortal che se ne carca, Nol biasmerebbe, se sott'esso trema (qui in locuz. figur.).
Esempio: Tass. Gerus. 1, 80: S'eran carchi e provvisti in varj liti Di ciò ch'è duopo alle terrestri schiere.
Definiz: § XXIV. Per similit. Mettersi in dosso, Vestirsi; detto però di cosa che pesi. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Perch'egli [l'arcangelo Gabriele] è quegli, che portò la palma Giuso a Maria, quando 'l Figliuol di Dio Carcar si volse della nostra salma.
Definiz: § XXV. Per Empirsi, Aggravarsi di checchessia. –
Esempio: Buomm. Cical. 33: Il caricarsi troppo d'un cibo è abusarlo, perchè quel che è buono per se stesso, si fa cattivo col mal usarlo.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 5: E si possono trapiantare le barbatelle ed i rami, che sempre verranno nani, e si caricano di frutti.
Definiz: § XXVI. E usato assolutamente, per Riempirsi di cibo, ed anche di bevanda oltre al bisogno. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 106: Calandrino, veggendo che il prete non lasciava pagare, si diede in sul bere; e benchè non ne gli bisognasse troppo, pur si caricò bene.
Esempio: Crudel. Pros. 178: Musatto.... molto bevve e molto mangiò. L'altro, che la rabbia della gelosia e della vendetta distratto teneva, poco si caricò.
Definiz: § XXVII. Caricarsi di sdegno, di stupore, o simili, trovasi figuratam. per Sdegnarsi oltremisura, Rimanere grandemente stupefatto, ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 69: Perciò che ancora vivono di quegli che per questo si caricherebber di sdegno.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 100: Chi, posto ciò, non si carichi di stupore!
Definiz: § XXVIII. Caricarsi addosso ad alcuno vale Spingersi, Stringersi addosso ad esso, ed anche Incalzarlo furiosamente. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 408: Consalvo, che si trovava con lo esercito qualche un miglio discosto, non posseva avere impedito loro lo scendere, per certe acque che erano ingrossate fra Consalvo e loro; ma essendo abbassate dette acque, Consalvo si caricò loro addosso, e non avendo le fanterie franzese cavalli, furono ributtate da un certo bastione avevano fatto, e rotte.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 72: Avendoli scompigliati e smarriti con gli spessi colpi, cominciarono a caricarsi loro addosso dal luogo di sopra.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 2, 523: Quivi, per la stracchezza, e molto più per gli urti degli ultimi che troppo si caricavano addosso a' primi, si annegarono quasi che a monti.
Definiz: § XXIX. Caricarsi sopra checchessia, trovasi per Gettarvisi, Buttarvisi sopra. –
Esempio: Plut. Vit. 180: Alcuni altri dicono che non tenea egli il coltello, ma pregò molto Statilio che tenesse ben fermo il coltello di sotto, ed egli lo tenea; ma Statilio volse il viso, e allora Bruto di gran volontà si caricò sopra al coltello, e morì incontanente.
Definiz: § XXX. Caricarsi di nuvoli, o assolutamente Caricarsi, dicesi del cielo o del tempo, quando verso qualche punto dell'orizzonte si addensino nuvoli che minaccino tempesta.
Definiz: § XXXI. Neutr. Far pressione, Gravitare. –
Esempio: Bart. D. Tens. 41: Così questi tre gravosi e prementi, aria, olio, acqua, che tutti carican sopra 'l mercurio stagnante, il costringono a quel levarsi che fa nel cannello fino a trentatrè dita; delle quali le trenta sono dovute alla pressione dell'aria, le due a quella dell'acqua, il terzo all'olio.
Definiz: § XXXII. Per Crescere di violenza, Rinforzare, detto di vento, tempesta e simili. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 131: E se il mal tempo e fortuna caricasse, se vogarà avanti con tutti i remi.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 2, 118: V'insegnano come sfogar la vela, quando è troppo favorevole il vento; a temperarla, quando carica tempestosa (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXXIII. Figuratam. Accrescere, parlando o scrivendo, la cosa più di quello che veramente sia nell'esser suo. E con l'aggiunta della preposizione Sopra, vale Dire intorno a quella cosa più di quanto ne sia stato detto o più del giusto; Crescerne l'importanza, la forza e simili. –
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 336: Volle.... raffinare, caricare sopra questo amore, e dimostrarlo quale egli era.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 537: Il Petrarca [disse]....: Tanto le ho a dir, che incominciar non oso. Il quale ha caricato sopra Virgilio, che disse: Incipit effari, mediaque in voce resistit.
Definiz: § XXXIV. Per Parlare a carico di alcuno, Mormorare, o, come anche dicesi, Tirar giù senza riguardi. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 177: Gli amici di Filippo.... dicevano: Pure, non v'è Lorenzo? se Filippo ha male, ch'è sua colpa? Nessuno non n'ha maggiore dispiacere di lui. E chi della parte contraria caricava, che Filippo fingeva d'avere male, perchè si pentiva d'essere entrato in tale impresa.
Definiz: § XXXV. Caricare la mano, dicesi dell'Accrescere oltre il convenevole la dose o la quantità di checchessia; e figuratam. vale Rappresentare una cosa, un fatto, o simili, in modo che apparisca peggiore e più biasimevole di quel che non è. –
Esempio: Bern. Orl. 6, 61: Di Rinaldo e' Cristian conta l'oltraggio, E carica la mano il can ghiottone.
Definiz: § XXXVI. Caricare la memoria, vale Affaticarla troppo. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 189: La memoria,.... se tu le vogli piacere, non la caricare; ch'ella vuole benignamente essere trattata, non caricata.
Definiz: § XXXVII. Caricare l'orza. –
V. Orza.
Definiz: § XXXVIII. Caricarla ad uno, vale lo stesso che Accoccargliela, ossia Fargli burla o brutto tiro ch'e' non si aspetti. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 349: Poi ritrovandosi, Come era appunto il ver, che caricatala Avea costui non a te, ma a Lucinia, Tutto restò riconsolato.
Esempio: Grazz. Comm. 241: Con l'aiuto di Fuligno noi gliene caricavamo più netta ch'un uovo.
Esempio: E Grazz. Rim. 1, 261: Ma voi turco assassino, Cagnaccio paterino, Ben me la caricaste.... Quando voi mi rubaste.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 40: S'io non era accorta, Il padron gliene caricava.
Esempio: Adim. Ador. Mag. 81: Voglio che gliela carichiamo a questo merlotto.