Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
UNO
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pag.311


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Definiz: Principio della quantità discreta, o numerica. Lat. unus. Gr. εἷς.
Esempio: Bocc. nov. 1. 25. Avendogli serbati bene un anno per rendergliele, io gli diedi per amor di Dio.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 28. Tu ne potresti così riavere un denaio, come avere delle stelle del cielo.
Esempio: E Bocc. nov. 73. 4. Avevasi un'oca a denaio, e un papero giunta.
Esempio: Varch. Giuoc. Pitt. L'uno, come penso sappiate, non è numero, ma principio di numero.
Definiz: §. I. Uno, in signific. d'Un solo.
Esempio: Dant. Par. 2. E quei, fuorch'uno, Seguiterieno a tua ragion distrutti.
Esempio: Guid. G. Lo Re Oeta aveva una figliuola, che avea nome Medea, molto bellissima, una al padre, e sola dovea essere erede del reame.
Definiz: §. II. Uno, in vece di Ciascuno. Lat. singuli. Gr. ἕκαστος.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 278. Niuno altro guernimento per soddisfacimento della natura portavano, che un poco di farina per uno con alquanto lardo.
Esempio: E Bocc. nov. 63 6. Senza aver quattro cappe per uno ec.
Definiz: §. III. Uno, per Un certo, indefinitamente.
Esempio: Rusp. son. 3. 196. Un, che ha le gambe a faccelline storte.
Esempio: E Rusp. 3. 203. Un, ch'io non ho per buon, non che per santo.
Definiz: §. IV. Uno, per Uno medesimo, o Una medesima cosa.
Esempio: Dant. rim. 5. Amore, e 'l cor gentil sono una cosa, Siccome il saggio in suo dittato pone.
Esempio: Bocc. nov. 77. 37. Ad un'ora aveva piacere, e noia nell'animo.
Esempio: G. V. 4. 6. 1. Molti Fiesolani ec. fecionsi d'un popolo co' Fiorentini.
Esempio: Ricord. Malesp. 50. La nostra città di Fiorenza, ch'era uno co' Romani, non potea rispirare, nè prosperare.
Esempio: Petr. cap. 8. O fiero voto, Che 'l padre, e 'l figlio ad una morte offerse!
Definiz: §. V. Uno, talora è Accompagnanome. v. il Salv. Avvertim. vol. 2. lib. 1. cap. 19.
Esempio: Bocc. nov. 68. 7. Ora era Arriguccio, con tutto che fosse mercatante, un fiero uomo, e un forte.
Esempio: Petr. son. 205. Deh fosse quì quel miser pure un poco.
Esempio: E Petr. son. 207. Bel dono è d'un amante antico, e saggio.
Esempio: Bern. rim. 1. 103. Un arcolaio, un trespolo, un paniere, Un predellino, un fiasco, un lucerniere.
Esempio: E Bern. rim. 1. 107. Un sospetto crudel del mal franzese.
Definiz: §. VI. E talora pure nella stessa qualità d'Accompagnanome, vale Un certo. Lat. quidam, quaedam. Gr. τις.
Esempio: Bocc. nov. 1. 5. Gli venne a memoria un Ser Ciapperello da Prato.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 15. Avvenne un giorno, che una lor compagna da una finestretta della sua cella di questo fatto avvedutasi, a due altre il mostrò.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 23. Un dì nella camera chiamatala, interamente come il fatto stava le dimostrarono.
Esempio: Bern. rim. 1. 34. Una mattina a buon'otta a digiuno Venne nel mondo un diluvio.
Definiz: §. VII. Talora pure è Accompagnanome, ma numerale, e vale Intorno, o Circa. Lat. circiter, plus, minus. Gr. ὡς, ὅσον τε.
Esempio: Bocc. intr. 19. Erano radi coloro, i corpi de' quali fosser più, che da un diece, o dodici de' suoi vicini alla chiesa accompagnati.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 14. Senza che quando noi vogliamo un mille, o un dumilia fiorini d'oro da loro, noi non gli abbiamo.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 5. Che potevan valere un cinquecento fiorin d'oro.
Esempio: Capr. Bott. 5. 81. Fanno, che un 'uomo, che ragionevolmente può vivere un sessant'anni ec. vende que' pochi, che gli restano ec.
Definiz: §. VIII. In qualità d'Accompagnanome si congiugne talora anche cogl'infiniti de' verbi, che allora hanno forza di nome.
Esempio: Bern. rim. 1. 107. Un dirmi, ch'io le presti, e ch'io le dia Or la veste, or l'anello, or la catena ec. Un voler, ch'io le faccia compagnía.
Esempio: E Ber. rim. appresso: Un non poter vederla, nè patilla.
Definiz: §. IX. Uno, correlativo ad Altro, sì in singulare, come in plurale, riferendo due cose mentovate, l'Uno val Primo, l'Altro Secondo; e talora vagliono Entrambo, Amendue. Lat. uterque.
Esempio: Bocc. nov. 16. 17. Tanto l'età l'uno, e l'altro da quello, che esser soleano ec. gli aveva trasformati.
Esempio: E Bocc. 17. 48. Che le mie cose, ed ella ti sieno raccomendate, e quello dell'une, e dell'altra facci, che credi, che sieno consolazione dell'anima mia.
Esempio: Fiamm. 3. 22. Quasi ogni volta sperava l'une cresciute, e l'altre dover trovare scemate.
Esempio: E Fiamm. 5. 93. Immaginai di voler fare, siccome fecero i Saguntini, o gli Abidéi, gli uni tementi Annibale Cartaginesi, e gli altri Filippo Macedonico.
Esempio: Petr. cap. 1. Scaldava il sol già l'uno, e l'altro corno Del tauro.
Esempio: E Petr. son. 258. Ov'è il bel ciglio, e l'una, e l'altra stella, Ch'al corso del mio viver lume dienno?
Esempio: Bern. rim. 1. 106. Che l'uno, e l'altro mostrerò lor io.
Definiz: §. X. L'un per l'altro, vale Questo per quello, o L'uno in cambio dell'altro.
Esempio: Bocc. nov. 60. 21. Le quali son sì simiglianti l'una all'altra, che spesse volte mi vien presa l'una per l'altra.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 16. Vada l'un per l'altro.
Definiz: §. XI. L'un per l'altro,vale anche L'uno ragguagliato coll'altro.
Esempio: Alam. Colt. 4. 97. E l'un per l'altro da vergogna spinto, E 'nvidioso al vicin, men pigro viene.
Definiz: §. XII. Quell'uno, Quest'uno, e simili; maniere, nelle quali la voce Uno è di più, e solamente accenna con maggior evidenza, e precisione. Lat. hic unus, ille unus.
Esempio: Fiamm. 4. 32. Deh desti tu a tutte, od a questa una ec. quella fede ec. che a me donasti?
Esempio: E Fiamm. 7. 59. Ma forse, o donne, i miei argomenti frivoli già tenete ec. questo uno solo, ed ultimo a tutti gli altri dia supplimento.
Esempio: Petr. son. 167. Non pur quell'una bella ignuda mano ec. Ma l'altra, e le due braccia.
Esempio: E Petr. son. 201. E caramente accolse a se quell'una.
Esempio: E Petr. canz. 16. 2. Ho di gravi pensier tal'una nebbia, Qual si leva talor di queste valli.
Esempio: E Petr. canz. 41. 7. Quell'uno è rotto, e 'n libertà non godo.
Definiz: §. XIII. Tutt'uno, vale La medesima cosa. Lat. idem, eadem res. Gr. τὸ αὐτό.
Esempio: Bocc. nov. 73. 16. E il dir le parole, e l'aprirsi, e 'l dar del ciotto nel calcagno a Calandrino fu tutt'uno.
Esempio: Dant. Conv. 93. Cortesía, ed onestade è tutt'uno.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 225. Segatogli le vene, e messoo in bagno caldo, tutto fu uno.
Definiz: §. XIV. A uno a uno, modo quasi avverbiale, che vale Distintamente, Separatamente l'uno dall'altro. Lat. singillatim, singuli. Gr. καθ'ἕκαστον.
Esempio: Amet. 56. Ma perchè ci fatichiamo di volergliti ad un ad uno narrare ec.
Esempio: Petr. canz. 28. 7. Ad una ad una annoverar la stelle ec. Forse credea; quando in sì poca carta Nuovo pensier di raccontar mi nacque.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 6. Conciossiachè egli possegga, come fanno i Re, tutte le cose insieme, e la proprietà di loro a una a una sia sparsa in ciascheduno.
Esempio: Bern. rim. 1. 55. E che fia 'l ver, va' leggi a uno a uno I capitoli miei.
Definiz: §. XV. A un per uno, quasi lo stesso, che A uno a uno.
Esempio: Sen. ben. Varch. 3. 32. Se i benifizj de' figliuoli non possono a uno per uno vincere la grandezza de' meriti paterni, più benifizj messi insieme, e posti in un luogo solo la vinceranno.
Definiz: §. XVI. In uno, e In una, e A uno, posti avverbialm. vagliono Insieme. Lat. una, simul. Gr. ἅμα, ὁμοῦ.
Esempio: Bocc. nov. 84. 3. Quantunque in molte altre cose male insieme di costumi si convenissero, in uno, cioè che amenduni gli lor padri odiavano, tanto si convenivano, che amici n'erano divenuti.
Esempio: G. V. 8. 80. 10. Il Cardinale ec. richiese cautamente l'altro collegio, che, quando a loro piacesse, si congregassero in uno.
Esempio: Guid. G. Non volle Ettorre contraddire al consiglio di tanta gente, che tutti s'accordavano a uno.
Esempio: M. V. 10. 24. Gli mosse a congiura, e in una a cercar de' modi ec.
Definiz: §. XVII. Ad una voce, vale Concordemente. Lat. uno ore.
Esempio: Bocc. intr. 50. Ad una voce lei prima del primo giorno elessero.
Definiz: §. XVIII. Ad una, vale lo stesso, che Ad una voce.
Esempio: Dant. Purg. 4. Venimmo dove quelle anime ad una Gridaro a noi.
Esempio: E Dan. Purg. 21. Perchè tutti ad uno Parver gridare.
Definiz: § XIX. Recare in uno, vale Mettere a comune.
Esempio: Bocc. nov. 33. 8. Dove voi vogliate recar le vostre ricchezze in uno, e me far terzo posseditore con voi insieme di quelle.
Definiz: §. XX. Recare in una, vale anche Riunire, Congregare.
Esempio: G. V. 1. 26. 2. In prima era ec. con borghi, e villate, e fortezze sparse, ma i detti le recaro in una a modo di città.
Definiz: §. XXI. Recare molte parole in una, vale Conchiudere, Ristringere il ragionamento. Lat. rem in pauca conferre, paucis rem absolvere. Gr. διὰ βραχέως ποιῆσαι τοὺς λόγους.
Esempio: Bocc. nov. 2. 7. Ma recandoti le molte parole in una, io son del tutto ec. disposto ad andarvi.
Definiz: §. XXII. Andare nell'un vi' uno, vale Non la finir mai, Andar nell'infinito.
Esempio: Salvin. disc. 2. 420. Ma ciò sarebbe andare nell'un vi' uno; e però ec. faccio fine.
Definiz: §. XXIII. Esserci per uno, vale Contar per uno, Non esser da più degli altri.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 143. Avendo risposto, esserci solamente per uno, nè poterne più di loro, disse, che l'aspettasse in palagio.
Definiz: §. XXIV.Non ne aver un per medicina, dicesi proverbialmente del Non aver niente d'alcuna cosa.
Esempio: Lor. Med. canz. 71. 5. Non tien l'anima co' denti, Ch'un non ne ha per medicina.