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1) Dizion. 5° Ed. .
ORECCHIA.
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ORECCHIA.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Orecchio.
Dal lat. auricula. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 72 t.: Quando lo 'ncantatore vole quella pietra, dice sue parole, e quando l'aspido se ne avvede, incontanente ficca l'una orecchia in terra e l'altra si tura con la coda.
Esempio: Dant. Inf. 28: Un altro che.... non avea ma' ch'un'orecchia sola.... innanzi agli altri aprì la canna ec.
Esempio: Esop. Fav. S. 99: Per un chiassatello stretto, nel quale era la bestia colle grandi orecchie (l'asino) carica con una grandissima soma di legne.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 119: Bernabuccio si ricordò lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sopra l'orecchia sinistra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 31: Quivi una bestia uscir de la foresta Parea di crudel vista, odiosa e brutta, Ch'avea l'orecchie d'asino.
Esempio: Tagl. Lett. scient. 26: E qui fa d'uopo dare una breve contezza della fabbrica e lavorio dell'orecchie, e considerare con quanto artificio è stato formato, per ricevere col mezzo di questo sensorio gli altrui interni concetti, e stabilire al tempo stesso fra noi un utile scambievole commercio.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 427: Ha (una conchiglia) qualche similitudine all'orecchia esterna dell'uomo.
Esempio: Martin. T. N. 2, 238: Ma Gesù prese la parola, e disse: Basti così. E toccata l'orecchia di colui, lo risanò.
Esempio: Lung. A. Cels. 532: E questo si abbia presente, così per le orecchie come pel naso.
Definiz: § I. E con relazione al senso dell'udito, anche usato con verbi ch'esprimono l'intensità della sensazione uditiva e i diversi effetti che se ne provano. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s'apparecchia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 83: All'entrar d'un bosco, un lungo grido, Un alto duol l'orecchie gli feria.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 42: Prego, Signor (se la mia voce è tale Che la possa toccar le sante orecchie) Prendi oggi in guardia quei leggiadri rami.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 316: Ecco sul bel principio sento rintuonarmi l'orecchio di tiranniche gesta. E quali gesta son queste mai?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Facean la bava: gli occhi parean fiamme, Gli strilli ci strappavano le orecchie.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 54: Dagli occhi come dalle orecchie si fa strada l'idea per giungere a destare nell'animo un sentimento e un affetto.
Definiz: § II. Per Attitudine a gustare e tenere a mente la musica e a sentire ogni dissonanza. –
Esempio: Don. Music. Scen. 122: Potrà dunque un musico dotato di buona orecchia ed esperto, osservare un recitante quando parla ec.
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. 394: In tal guisa qualunque persona di mediocre orecchia.... prestissimo e facilissimamente potrà accordare le nostre viole.
Definiz: § III. E per Criterio, Giudizio, Gusto, così in relazione a cose letterarie, come a cose morali: specialmente nella locuzione Purgata orecchia. –
Esempio: Poliz. Lett. 250: E così suonono le mie parole, se con purgata orecchia le giudicherete.
Esempio: Tass. Lett. 2, 155: Le ricordo solo, c'a le delicate orecchie non potrebbe parer delicata abbastanza (la voce morale).
Definiz: § IV. E per L'uomo stesso, in quanto ode, ascolta, gusta, giudica, e simili; anche con espresso riferimento a determinata persona. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 227: Molte cose vane e non vere favoleggiando, dissono più tosto a dilettare l'orecchie, che a correggere i vizj.
Esempio: Petr. Rim. F. 281: Piangon dentro, ov'ogni orecchia è sorda Se non la mia.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 119: I miei secondi detti (Poscia ch'a i primi fur l'orecchie sorde) Sian nel cor giovinil scolpiti almeno.
Esempio: Porz. C. Op. 227: Turbò questa viril risposta l'orecchie del Vicerè, non uso per l'addietro ad udire delle somiglianti.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 119: L'orecchie moderne per lo più sono avvezze alla marinesca guisa, che chorda semper oberrat eadem, che fa i versi d'uno stesso tenore.
Esempio: Martin. T. V. 13, 498: Pe' secoli indietro nessuno seppe, nè orecchia udì, nè occhio vide, o Dio, eccetto te, quel che tu hai preparato per coloro che ti aspettano.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 32: Eransi esposte agli occhi e alle orecchie dei cittadini due maraviglie.
Definiz: § V. Per Ascolto, Attenzione, spesso con espresso un aggiunto che determina meglio la disposizione d'animo di chi ascolta. –
Esempio: Bern. Orl. 66, 62: Nell'altro [canto] vi farò l'istoria piana, Che certo è bella, e degna cui prestate Sien da voi e da tutti orecchie grate.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 16, 23: L'orecchie attente al mio parlar porgete.
Definiz: § VI. Per Le due parti simmetriche e sporgenti di certi oggetti, le quali, o direttamente o per mezzo di manico inserito in esse, servono per prendere o fermare o muovere l'oggetto stesso. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 27: Un nappo nuovo di faggio, con due orecchie bellissime del medesimo legno.
Esempio: Galil. Op. VIII, 323: Dalle orecchie di tale secchia pendevano due corde ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 596: Orecchie della secchia, diciamo quelle due parti di essa forate, nelle quali è infilato il manico di essa secchia.
Esempio: Mont. Iliad. 18, 517: Solo restava Ch'ei v'adattasse le polite orecchie, E appunto all'uopo n'aguzzava i chiovi.
Definiz: § VII. E dicesi pure in genere a Parte sporgente di edifizio, macchina, od oggetto qualsiasi, la quale, o per la collocazione o per la figura, ricordi il padiglione dell'orecchio. –
Esempio: Soder. Op. 1, 174: Se ne fanno (del moro).... alle navi i tornicoli e l'orecchie.
Esempio: E Soder. Op. 1, 181: Di quercia.... si fanno l'orecchie e 'l fondo (delle navi), d'abeto e di larice l'antenne ed arbore.
Definiz: § VIII. Parlandosi del cuore, si disse per Orecchietta. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 179: Egli è più (il sangue), cioè quanto glie ne infonde (al cuore) nel seno sinistro l'orecchia che gli sta sopra.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 1, 189: Il maraviglioso empiersi e votarsi delle due taschette, che van con sopranome d'orecchie, e gli soprastanno alla base.
Definiz: § IX. Orecchia, si usa volgarmente nel senso di Branchia. –
Esempio: Lorenz. Torp. 6: Il restante (dell'acqua) è spinta fuori per li forami delle branchie, le quali branchie dal volgo sono appellate col nome d'orecchie.
Esempio: Red. Lett. 1, 86: Quel gran lavoro del giro e rigiro, o circolazion del sangue, che negli animali ragionevoli e quadrupedi si fa dal cuore a' polmoni, e da' polmoni al cuore; ne' pesci si fa in quelle parti, che il popolo le chiama l'orecchie, e dagli scrittori della storia naturale son chiamate le Branchiae.
Definiz: § X. Orecchia di mare. Sorta di conchiglia. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 427: Orecchia di mare. È una specie di conca marina, ch'entra nel numero de' Piantanimali, per istare sempre attaccata agli scogli.
Definiz: § XI. Orecchia di topo. Nome volgare d'una pianta erbacea detta anche Centone o Centonchio o Centocchio e dai Botanici Alsine media. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 668: Sono alcuni che chiamano l'alsine orecchia di topo.
Esempio: E Mattiol. Disc. 2, 1171: L'alsine, overo orecchia di topo, ha veramente le facultà medesime dell'elsine.
Esempio: Soder. Op. 2, 124: Il centone ammazza il cece.... Chiamasi alsinia ed orecchia di topo.
Definiz: § XII. Orecchia d'orso. Nome volgare d'una pianta erbacea detta dai Botanici Primula auricula. –
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1015: Mostrano oltre a ciò di esse sanicule più spezie, di cui n'è una chiamata da alcuni orecchia di orso, che produce le frondi della grandezza di quelle della piantagine.
Esempio: Targ. Vit. Michel. 49: In essi Reali Giardini si coltivavano allora moltissime e bellissime specie e varietà di diacinti doppj,.... viole a ciocche, orecchie d'orso.
Definiz: § XIII. Ad orecchia, col verbo Accordare ad orecchia, vale Senza osservare certe regole della musica, ma regolandosi col senso musicale che uno ha da natura e colla pratica si è raffinato; ma in questa maniera oggi si usa solo la forma Orecchio ad orecchio. –
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 280: Accordando quelli antichi la loro lira, o citata enarmonicamente ad orecchia solamente.
Definiz: § XIV. Nell'orecchia o Nell'orecchie, All'orecchie, e simili, coi verbi Dire nell'orecchia, nell'orecchie, all'orecchie, Parlare nell'orecchia, nell'orecchie, all'orecchie, e simili, vale Accostando la bocca all'orecchio di chi ascolta, e pronunziando a bassa voce in modo che egli solo ci senta: In segretezza. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 217: Disse pianamente all'orecchie del suo dispensatore che gli dovesse dare XV libbre d'oro.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 139: Alcuno mi dicea nell'orecchie quel che volea.
Esempio: Petr. Rim. F. 216: Amor par ch'a l'orecchie mi favelle Dicendo: ec.
Esempio: E Petr. Trionf. 201: Dissemi entro l'orecchia: Omai ti lece Per te stesso parlar con chi ti piace.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 91: Vedi con un modo destro Di parlar al Franzese nell'orecchia, E digli che ec.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 296: Egli andò subito a dire tutte queste cose all'orecchie del Signor suo.
Esempio: E Segner. Pred. Pal. ap. appr.: Ma perchè usar questa forma di andare a dirgli cose tali alle orecchie, quasi che tutte non fossero cose pubbliche, ma segrete?
Definiz: § XV. Abbassare le orecchie, vale figuratam. Deporre la superbia, l'alterigia, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 131: E Zerbia, ch'ubligato si conosce, L'orecchie abbassa, come vinto e stanco Destrier ec.
Definiz: § XVI. Aprire le orecchie ad uno, vale Dargli il senso dell'udito. –
Esempio: Volg. Pist. Vang. 2, 19: E incontenente gli furono aperte l'orecchie, e la lingua gli si sciolse.
Definiz: § XVII. Avere l'orecchia a cose dette, vale Stare attento ad esse. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 101: Il monaco ch'a questo avea l'orecchia,... Quivi di spiritual cibo apparecchia Tosto una mensa.
Definiz: § XVIII. Avere l'orecchie di alcuno, si usò per Avere facilità e comodità di discorrere con alcuno, Essere ammesso alla sua confidenza; e propriamente parlandosi di relazioni con alti personaggi. –
Esempio: Cellin. Pros. 54: Quanto io potevo al mondo mi sforzavo di dare ordine a cotal bella opera; ma la mi fu disturbata da certe bestie, che avevano continuo l'orecchie di quel gran papa.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 148: Il quale era assessore del S. Offizio, e molto aveva l'orecchie del Papa e del cardinal Panzirolo.
Definiz: § XIX. Dare orecchia, o orecchie, a una persona che parla, o a discorso, parola, e simili, vale Dare ascolto, Prestare attenzione, Prendere in considerazione; e anche Acconsentire, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 38: Signori miei, mercè; datevi orecchia, e ricevete sprendore in tanta luce.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 226: Dalla verità rivolgeranno l'udire ed alle favole daranno orecchie.
Esempio: Bocc. Amet. 36: Nè lascia dare orecchia assai o poco Alle parole vane.
Esempio: E Bocc. Laber. 49: E quelle con la fante, con la fornaia, con la trecca, con la lavandaia berlingano senza ristare, se altri non trovano, che dia loro orecchie.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 30: E lei, che dato orecchie abbia, riprende, A tanta iniqua suspizione e stolta.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 68: Egli era un boccon di quei col zucchero. E. Così cred'io. C. Ed io ci detti orecchia.
Esempio: Segner. Mann. sett. 5, 4: Bisogna che su questa fede stii forte: non dando orecchie a ciò che il demonio ti suggerisce in contrario per ingannarti.
Definiz: § XX. Essere alle orecchie di alcuno, vale lo stesso che Avere le orecchie di alcuno. –
Esempio: Bottar. Dial. 20: Mi maraviglio bensì, che il Tribolo e il Vasari, ch'erano all'orecchie del Duca, non gli facessero avvertire l'errore, che era nel disegno di quel legnaiolo.
Definiz: § XXI. Fare la sorda orecchia ad alcuno, o a cosa detta da alcuno, ed anche Fare le orecchie sorde, ad alcuno, o a cosa detta da alcuno, si usò, conforme a proprietà francese, per Non volere ascoltarlo, Fingere di non udire. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 60: Dio farà la sorda orecchia a quelli c'hanno fatto ec.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 251: Io bramo,... ch'a me poco obbediente amante Faccia l'orecchie a' bei ricordi sorde.
Definiz: § XXII. Fare l'orecchie, e simili, di mercante o di mercatante. –
V. Mercante, § VII.
Definiz: § XXIII. Fermare le orecchie, trovasi per Stare attento. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 15, 100: Non posso più seguir questa novella, Chè mi rompe la via l'ultima stanza. Ferma l'orecchie, ch'or ne vien la bella.
Definiz: § XXIV. Giungere alle orecchie. – V. il § XL.
Definiz: § XXV. Gonfiare l'orecchia ad uno, vale Stordirlo, Fargli confusione, con voci, rumori, e simili. –
Esempio: Varch. Boez. 81: O gloria, gloria, che di noi mortali Alla parte maggior sei nata solo Per l'orecchie gonfiar, nè altro vali (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXVI. Grattare le orecchie ad alcuno, vale Adularlo, Piaggiarlo. –
Esempio: Galil. Op. VII, 309: Egli, palliando la sua sagacità co 'l velo della vostra semplicità e de gli altri puri filosofi, si vuole insinuare nella vostra grazia co 'l grattarvi le orecchie e co 'l gonfiar la vostra ambizione.
Definiz: § XXVII. Inclinare l'orecchia o le orecchie, o Piegare, l'orecchia, o le orecchie, con un termine di persona, vale, conforme a espressione biblica, lo stesso che Dare orecchia o orecchie. –
Esempio: Bibb. N. 5, 221: In te, Signore, ho sperato.... A me inclina la tua orecchia; affrettati per liberarmi.
Esempio: Guicc. Stor. Gh. 3, 316: Cominciò più che il solito a inclinare l'orecchie a coloro che lo confortavano a non permettere che ec.
Esempio: Martin. T. V. 10, 345: Piega le tue orecchie verso di me e salvami.
Definiz: § XXVIII. Mettere alcuno alle orecchie ad altri, vale Commettergli di dire e ripetere insistentemente a chi spetta, che sia fatto ciò che è desiderio o proposito nostro o di altra persona. –
Esempio: Cas. Lett. ined. 25: Io ho messo alle orecchie al clarissimo M. Stefano Tiepolo un gran gentiluomo suo amico, e spero ottenere che a quel povero monaco sia levato il pericolo della taglia.
Definiz: § XXIX. Piegare l'orecchia, o le orecchie. – V. il § XXVII.
Definiz: § XXX. Porgere orecchie, l'orecchia, o l'orecchie, o Porre, orecchie, o l'orecchia, o l'orecchie, usato così assolutam. come con un termine di persona, o con parola, detto, canto, o simile, vale lo stesso che Dare orecchie. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 52: A' quali ragionamenti Calandrino posto orecchie, e.... sentendo che non era credenza, si congiunse con loro.
Esempio: S. Bern. Pist. 9: Più volentieri poni l'orecchie tue quando alcuno è lodato, che quando è vituperato.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 26: Ma essi a parole, che in lode ovvero in vituperio di loro fussero dette, non ponevano orecchie.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 27: Domandar non ardisco che ne sia,... Ma pon l'orecchia, e cerca tuttavia, Che senza domandar le ne sia detto.
Esempio: Varch. Ercol. 93: Origliare è, quando due o più ritiratisi in alcun luogo favellano di segreto, stare di nascoso all'uscio e porgere l'orecchie per sentire quello dicono.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 2: Vedrai, s'al cantar mio porgi l'orecchia, Elena trasformarsi in una secchia.
Esempio: Guerrazz. Racc. 253: La fanciulla.... porse le orecchie alle proposte dello innamorato giovane.
Definiz: § XXXI. Prestare orecchie, o le orecchie, vale lo stesso che Dare orecchie. –
Esempio: S. Grisost. Opusc. 233: Con tutto che quelli animali senza ragione e muti, de' quali abbiamo detto.... volessero a noi prestare uno poco l'orecchie e porre l'animo a udire e ricevere quelle cose che si dicono, non però ec.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 95: Alle quali cose egli e la madre prestarono orecchie.
Definiz: § XXXII. Riscaldare le orecchie ad alcuno, si disse per Sbalordire, Stordire, e simili. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 316: Riscaldaci l'orecchie, e facci un frastuono in capo co' nomi di barbarie, di crudeltà, di enormi delitti, ec.
Definiz: § XXXIII. Rompere le orecchie di uno, vale Importunarlo con soverchie domande, preghiere, e simili. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 212: Le più valide raccomandazioni a caro prezzo comprando, senza risparmio di corti e lunghi viaggi, or di questo or di quello l'orecchie rompendo, non lasciano che le scale de' palazzi.... mettano erba.
Definiz: § XXXIV. Stare in orecchie, o Stare a orecchie levate, vale Stare attento per udire, Raccogliere tutta la propria attenzione per sentire. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 113 t.: Istiamo ad orecchie levate con pauroso aspettamento, non temendo poco che noi non diciamo alcuna parola isciocca o isconvenevole, che ec.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 7: Stando in orecchie per udire quel ch'ei ragionassero, un di loro.... disse: ec.
Definiz: § XXXV. Sufolare nelle orecchie ad uno. – V. il § XLI.
Definiz: § XXXVI. Tendere l'orecchie a un detto, racconto, e simili, vale Prestare attenzione ad esso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 21: Là dove i vecchi e 'l popol men feroce Tendean l'orecchie a tutte le novelle, Levossi un pianto, un grido ec.
Definiz: § XXXVII. Tirare le orecchie ad alcuno, vale Fargli delle osservazioni in tono grave ed aspro. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 125: Non usiamo noi dire: Lasciami tu, io favellarò con meco, io tirarò l'orecchie e riprenderò me medesimo? (il lat. ha: ego mihi aurem pervellam).
Definiz: § XXXVIII. Tirare le orecchie ad alcuno di una cosa, vale Ricordargliela. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 158: Di voi tengo io quella memoria che mi detta il merito vostro; e l'amor che vi porto me ne tira l'orecchie ad ogn'ora.
Definiz: § XXXIX. Togliere l'orecchie ad alcuno, vale Stordirlo importunandolo. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 3, 95: Nè m'accorgo ch'io v'ho tolto l'orecchie Con questa lunga mia manifattura.
Definiz: § XL. Venire alle orecchie di alcuno, Giungere, e simili, alle orecchie di alcuno, parlandosi di cosa rapportata, divulgata, e simili, vale Venire ad alcuno fatto di sentire tal cosa, Riceverne notizia. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 246: Lo re Iarba, come li venne all'orecchie quello che la regina Didone avea fatto, incontanente montò a cavallo.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 58: Le quali cose venendo ad orecchie a Martuccio Gomito in prigione, disse ec.
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. B. 23: Alle cui orecchie venuto Dante, fuori d'ogni speranza, essere in Romagna..., si dispose di riceverlo e d'onorarlo.
Esempio: Leopard. Epist. 1, 221: Avendo motivo di credere che quello che sto per narrarvi, vi sia pervenuto alle orecchie per altra parte..., ho voluto scrivervi perchè ec.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 137: Rade volte è ragione che l'uomo si tenga offeso di cose dette di lui fuora della sua presenza, o con intenzione che non dovessero venirgli alle orecchie: perchè ec.
Esempio: Giust. Epist. 1, 14: A quest'ora il Grassini le avrà fatta una parte che non avrebbe mai dovuto giungere alle sue orecchie.
Definiz: § XLI. Zufolare nelle orecchie ad uno, o Sufolare, nelle orecchie ad uno, vale Dire come in segreto, con qualche riposta intenzione. –
Esempio: Bocc. Laber. 94: Sì come colei la quale ha faccenda soperchia pur di far motto a questa e a quell'altra, e di sufolare ora ad una ora ad un'altra nell'orecchie.
Definiz: § XLII. Tante volte al pozzo va la secchia, Ch'ella vi lascia il manico o l'orecchia. –
V. Secchia.
Definiz: § XLIII. Un par d'orecchie seccherebbero cento lingue, o simile; proverbio che si usa a significare che il silenzio è il modo migliore per far tacere i maldicenti. –
Esempio: Nell. Iac. Forest. 3, 13: Ho ben bisogno io di parlarvi. S. Io ho un par d'orecchie, che seccherebber cento lingue. G. Non ci è bisogno di tanto. In due motti ec.