Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FREMENTE.
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FREMENTE.
Definiz: Partic. pres. di Fremere. Che freme.
Lat. fremens. –
Esempio: Salvin. Eneid. 7, 596: Alto, crinito Elmo sostien Chimera, dalle fauci Fuochi d'Etna sbuffante; vie più quella Fremente e inferocita in triste fiamme, Quanto più, ec. (qui per similit.).
Esempio: Giord. Op. 2, 49: Una palla amica vinse il no, frementi i giovani.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che fa rumore, strepito, anche figuratam. –
Esempio: Bocc. Amet. 58 t.: Io stetti in quella alquanto, non altramente che la timida pecora d'intorno a' chiusi ovili sentente i frementi lupi.
Esempio: Crudel. Rim. 3: Così quand'Eolo, regnator de' venti, Lo speco suo disserra, Gli arrabbiati fratelli escon frementi.
Esempio: E Crudel. Rim. 73: Gli odj taciti e l'ire frementi Muta in riso, in amore ed in gioco.
Definiz: § II. Per estensione, detto di cavallo, vale Che nitrisce; ma in questo senso è proprio di nobile scrittura. –
Esempio: Quintil. Declam. C.: Perchè ne' frementi cavalli il vincitor siede.
Definiz: § III. E per similit., detto di persona, vale Agitato, Commosso, da violenta passione, ira, sdegno, che per lo più bisogni reprimere. –
Esempio: Segner. Paneg. 2, 601: Non mi nominate Ignazio, diss'egli (Lucifero) tutto fremente, non mi ragionate d'Ignazio, perchè quest'è il maggior nimico ch'io m'abbia nell'universo.
Esempio: Salvin. Eneid. 4, 402: Egli sarebbe uno che la gravida D'imperj e fremente per la guerra Italia governasse.
Esempio: Mont. Poes. 2, 268: Io fremente il mirava, e con irata Penna la fiera visïon scrivea, Che già sgombra di nebbie, e luminosa Mi lampeggiava nell'aperta mente.
Esempio: Lambr. Elog. 55: Togliete loro (agli uomini) il libero uso delle potenze di che Iddio ci dotò, ed eccoli schiavi; schiavi abietti o schiavi frementi: sono cosa e non persona.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 652: L'altro tirò avanti anche lui per la sua [strada], tutto fremente, e voltandosi ogni momento indietro.
Definiz: § IV. E in locuz. figur. e figuratam., detto di mare, onde, e anche nubi, in quanto per tempeste o per venti rumoreggiano. –
Esempio: Chiabr. Firenz. 2, 1: Stava sì come ne l'Egeo fremente Sotto nubilo ciel cauto nocchiero, Ch'aspettando dal mar cruda tempesta, Remi ed antenne per suo scampo appresta.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 9: Sarebbe un vaneggiar, qual chi volesse Formare accusa contro Arno e Mugnone, Quando abbatton, frementi e impetuosi, Case e villaggi, e ingoian vigne e campi.
Esempio: Fosc. Poes. C. 9: Meritamente, però ch'io potei Abbandonarti, or grido alle frementi Onde che batton l'Alpi.
Esempio: Niccol. Strozz. 3, 5: Nè su i campi riposano le nubi, Ma le miro accamparsi al monte in vetta Minacciose, frementi.