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Dizion. 5° Ed. .
ABBICCÌ, che scrivesi anco A, bi, Ci, e A, b, c.
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ABBICCÌ, che scrivesi anco A, bi, Ci, e A, b, c. Definiz: | Sost. masc., e trovasi ancora in femm. Alfabeto. − | Esempio: | Vill. G. 55: Fe' edificare tante badie, quante lettere ha nell'a, b, c. |
Esempio: | Cresc. Agric. 286: A dover trattare degli orti.... e di tutte l'erbe, che per alimento dell'uman corpo si seminano in quelli, dirò mischiatamente, secondo l'ordine dell'a, b, c, di quelle che ec. | Esempio: | Varch. Stor. 439: I nomi dei quali [statichi] mi è paruto di porre ridotti per ordine dell'a, b, c, e sono questi. |
Esempio: | Salv. Avvert. 1, 167: Giovangiorgio Trissino.... pensò che alla nostra abbiccì mancassero i segni di queste voci o pronunzie. |
Esempio: | Gozz. Op. scelt. 3, 483: A ciò potrei anche aggiungere una dozzina di nomi di scrittori francesi, e meglio ancora se tedeschi, inglesi o arabi saranno, con istranissime terminazioni nelle più arrabbiate consonanti dell'abbiccì. |
Definiz: | § I. Abbiccì chiamasi il Libricciolo, ed anche quella Tavoletta, detta comunemente Croce santa, che serve per insegnare a leggere ai fanciulli. |
Definiz: | § II. Essere all'Abbiccì, vale Essere ai principj dell'imparare a leggere. |
Definiz: | § III. Per similit. Abbiccì si prende per Cominciamento delle cose, e più specialmente si dice dei principj di qualsivoglia disciplina o arte. − |
Definiz: | § IV. Sapere l'Abbiccì, vale Avere cognizione de' principj dell'alfabeto, Sapere appena leggere. − |
Esempio: | Dant. Conv. 333: E di questi cotali sono molti idioti, che non saprebbono l'abbiccì, e vorrebbono disputare in geometria, in astrologia e in fisica. |
Esempio: | Bocc. Decam. 6, 70: Messer Forese..... disse: Giotto, credi tu che egli [un forestiere] credesse che tu fossi il miglior dipintor del mondo, come tu se'? A cui Giotto prestamente rispose: Messere, credo che egli il crederebbe allora che, guardando voi, egli crederebbe che voi sapeste l'a, bi, ci. |
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