Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
MECO
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MECO.
Definiz: Con me. Lat. mecum. Gr. μετ'ἐμοῦ.
Esempio: Bocc. nov. 19. 12. E in segno di ciò recarne meco delle sue cose più care.
Esempio: Petr. canz. 39. 4. Venuto è di dì in dì crescendo meco.
Esempio: Dant. Par. 4. Sicch'ella par quì meco contraddire.
Esempio: Red. lett. 2. 71. Se il padre Atanasio tratterà meco con quella civiltà, e con quella onorevolezza, colla quale io ho trattato seco, risponda egli pure quanto sa, e quanto può.
Definiz: §. I. Talvolta si usa colla proposizione replicata senza necessità, ma per proprietà di linguaggio.
Esempio: Bocc. nov. 15. 16. Di vero tu cenerai con esso meco.
Esempio: E Bocc. nov. 28. 12. Fate pure, che domane, o l'altro dì egli quà con meco se ne venga a dimorare.
Esempio: Petr. son. 28. Ch'amor non venga sempre Ragionando con meco, ed io con lui.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 229. Incontanente lascerebbe il Principe, e parlerebbe con meco.
Definiz: §. II. Talora si prepone alle voci Medesimo, Stesso, e simili. Lat. mecum ipse, mecum ipsa.
Esempio: Bocc. proem. 4. Ho meco stesso proposto di volere ec. alcuno alleggiamento prestare.
Esempio: Fiamm. 3. 1. Io alcuna volta meco medesima fingeva, lui dovere ancora, indietro tornando, venirmi a vedere.
Esempio: Fir. As. 25. E diceva meco medesimo: o viso di pazzo, tu avevi bevuto troppo, e imperò sognavi così gran pazzía.