Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
CARTA.
Apri Voce completa

pag.576


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CARTA.
Definiz: Composto di cenci lini macerati, ridotto in foglia sottilissima per uso di scrivervi, Foglio. Lat. charta, papyrus. Gr. χάρτον, πάπυρος.
Esempio: Fiamm. 7. 67. Lascia ec. le impomiciate carte a' libri felici.
Esempio: Petr. canz. 4. 5. Ond'io gridai con carta, e con inchiostro.
Esempio: E Petr. 19. 6. E l'altra sento in quel medesmo albergo Apparecchiarsi, ond'io più carta vergo.
Definiz: §. I. Per Libri, nel numero del più. Lat. libri. Gr. βιβλία.
Esempio: Petr. son. 4. Venendo in terra a illuminar le carte, Ch'avean molti anni già celato il vero.
Esempio: Dant. Par. 22. E la regola mia Rimasa è giù per danno delle carte.
Definiz: §. II. Per le Due facce del medesimo foglio. Lat. paginae. Gr. σελίς.
Esempio: Dant. Par. 12. Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio Nostro volume, ancor troverría carta, Du' leggerebbe, i' mi son quel, ch'io soglio.
Esempio: Vinc. Mart. rim. 56. Allegandogl'il libro a tante carte.
Esempio: Red. lett. 1. 68. In margine di quella carta ec. vi sono dipinti un paro d'occhiali.
Definiz: §. III. Di quì Voltato carta, figuratam. vale Cambiata sorte, Mutato l'ordine del negozio. Lat. sorte mutatâ, inverso ordine. Gr. ἀλλοίῳ θήσης τάξεως.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 212. Cosa, che commosse tutti gli animi, stando ancor negli occhi fitta la strage, o l'assedio de' Romani eserciti, e ora voltato carta, Tiridate andrebbe a farsi al mondo spettacolo, quanto meno che di schiavo?
Definiz: §. IV. Avere uno a carte quarantotto, o simili, modo basso; vale Non averlo in grazia. Lat. odio habere. Gr. ἐχθρὸν ἔχειν.
Esempio: Car. lett. 2. 9. Il signor Duca non so a quante carte mi s'abbia; venendovi bene, degnatevi di procurarmi la grazia di S. Ecc.
Definiz: §. V. Per Iscrittura d'obbligo, o pubblica, o privata. Lat. chirographum, syngrapha, contractus. Gr. συμβόλαιον.
Esempio: Sen. Declam. Per minor male io ti feci ogni carta, che tu volesti.
Esempio: M. V. 3. 61. Fu portata carta d'una dichiarazione d'un Ghiandone di Chiovo Machiavelli.
Esempio: E M. V. 8. 95. Trovato fu nel Monistero di Settimo una carta rogata negli anni della incarnazione del nostro Signore 1040.
Esempio: Tav. rit. Ma allo Re non fae mestiere donare guanto, perocchè la sua parola dee essere carta.
Esempio: Bern. Orl. 2. 20. 59. Ch'ella sia tua, se mi mostri per carta, O per ragion, che non ci abbia altri a fare, Potrami allor comandarmi, ch'io parta.
Definiz: §. VI. Far carta, vale Obbligarsi altrui per iscrittura. Lat. scripto fidem suam obligare. Gr. συναλλάττειν.
Esempio: Lab. 193. Così te l'avess'ella in sul viso, e io ti dovessi far carta di ciò, che tu vedessi, com'io nol credo.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Quegli, ch'è in prigione, non può far carte, nè a sua cautela, nè che vaglia.
Definiz: §. VII. Far carta, e Far le carte, vale Distendere il contratto. Lat. contractum in scripturam redigere. Gr. συναλλάττειν.
Esempio: Zibald. Andr. E fece le carte ser Iacopo.
Esempio: E Zibald. Andr. appresso: E di tutte queste cose feciono carta ser Iacopo, e ser Michele.
Esempio: Libr. Mott. Un donzello essendo a pigliar moglie, al far della carta udì chiamar la moglie.
Definiz: §. VIII. Far carte false per alcuno, dicesi quando uno farebbe per un altro qualsivoglia cosa per grande, e pericolosa, ch'ella si fosse. Lat. ad omnia pro aliquo paratum esse.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Gismondo farebbe carte false per lui.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E così tanto feci, che Mel obbligai, che infin carte falsissime Are' fatto per me.
Definiz: §. IX. Dare carta bianca, Mandare ec. carta bianca, vale Dare, ec. foglio soscritto, lasciando altrui in libertà di apporvi checchè più gli piaccia.
Definiz: §. X. E figuratam. dicesi del Rimetter l'affare nell'arbitrio altrui. Lat. rem liberè alicuius arbitrio committere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 9. 13. Però fa tosto, che poco gli manca A mandare alla morte carta bianca.
Definiz: §. XI. Dire altrui una carta di villanía, d'ingiurie, o simili, vale Dirli molta villanía ec. Lat. convicia in aliquem effundere. Gr. πλύνειν.
Esempio: Fir. As. 78. Egli mi prese per un braccio, e dissemi una carta di villanía.
Esempio: E Luc. 4. 6. Io gli voglio andare incontro, e dirli una carta di villanía.
Definiz: §. XII. Carte, diciamo anche a un Mazzo di carte dipinte, delle quali ci serviamo per giucare. Lat. alea, chartae lusoriae.
Esempio: Tratt. gov. fam. Se giucherà di danari, o così, o alle carte, gli apparecchierai la via ec.
Esempio: Sper. Oraz. Quei son furti molto peggiori, e men conosciuti, che ella suol fare con dadi, e carte falsificate.
Definiz: §. XIII. Far le carte, vale Mescolarle avanti di darle.
Definiz: §. XIV. Far le carte, vale anche Essere il principale a maneggiare alcun negozio. Lat. rem solum administrare.
Definiz: §. XV. Far le carte, o Far sempre le carte, dicesi anche di chi parla sempre nelle conversazioni.
Definiz: §. XVI. In proverb. Scambiar le carte in mano; che è Il voler con sagacità far pigliare a uno una cosa in cambio d'un'altra. Lat. decipere. Gr. ἐξαπατᾷν.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Se io non mutava Ragionamento, e non gli scambiava Tosto le carte tra mano, e' poteva Bello e scoprirci.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 4. Lasciarsi in man da lei scambiar le carte.
Esempio: E Buon. Fier. 4. Intr. Duolti di me, se, come si suol dire, Io non ne scambio altrui le carte in mano, E non so trasformare un re in un asso.
Definiz: §. XVII. Dar le carte alla scoperta, figuratam. vale Dire il suo parere liberamente, e senza alcun riguardo. Lat. apertè loqui. Gr. παῤῥησιάζεσθαι.
Definiz: §. XVIII. Tener su le carte, figuratam. vale Non iscoprire la sua intenzione. Lat. tectum esse.
Definiz: §. XIX. E Tenete su le carte, dicesi in modo basso a chi arcoreggi, o abbia alcuno turbamento di stomaco, che sembri incitarlo al vomito.
Definiz: §. XX. Giucar ben la sua carta; pur figuratam. vale Far il suo giuoco, Servirsi bene dell'occasioni. Lat. oblata casu ad iudicium flectere.
Definiz: §. XXI. Carta, o Carta da navigare, è Quella, per mezzo della quale i naviganti riconoscono i lor viaggi, lo che dicono Carteggiare. Lat. charta nautica. Gr. χάρτης ναυτικός.
Esempio: Ar. Fur. 19. 44. Chi sta col capo chino in una cassa Sulla carta appuntando il suo sentiero.
Esempio: E Ar. Fur. st. 45. Indi ciascun colla sua carta fuora A mezza nave il suo parer risolve.
Definiz: §. XXII. E perchè con essa si ritruova minutamente ogni luogo, quando vogliamo mostrare essere difficilissimo il ritrovare alcuno, diciamo: E' non lo troverrebbe, o non lo apposterebbe la carta da navigare.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 6. Chi lo fa? non lo apposterebbe la carta da navigare.
Definiz: §. XXIII. Carta, o Carta geografica dicesi eziandío Quella, dove sono figurati i paesi, e le provincie.
Definiz: §. XXIV. Carta non nata, Carta fatta di pelle d'animale tratto dal ventre della madre, innanzi ch'e' nasca.
Esempio: Bocc. nov. 85. 15. Fa che tu mi rechi un po' di carta non nata.