Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DOMINE.
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DOMINE.
Definiz: Sost. masc.
Voce tolta dal latino, ed è il vocativo di Dominus, preso nel significato di Signore Iddio;
Definiz: e si usa più che altro in locuzioni con le quali s'invoca l'aiuto di Dio. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 228: Disse allora Ferrondo: Domine, dàlle il buono anno.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 362: Spaventati, e gridando: Domine, aiutaci! tutti fuggirono.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 299: Uh! Domine Ci aiuti! che è stato? non è il medico In casa?
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 56: Domine, non vorrei quel palo dreto.
Definiz: § I. Preponesi alla voce Dio Domine Dio, e vale quanto Domeneddio, come più comunemente si scrive. –
Esempio: Giust. Vers. 167: E fare anche un tantin di buscherio, Senza offender messer Domine Dio.
Definiz: § II. Si usò altresì in proposizioni imprecative. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 11: Subitamente cominciò a ridere ed a dire: domine, fallo tristo.
Esempio: E Bocc. Laber. 98: Domine, dagli il malanno.
Esempio: Cecch. Stiav. 3, 4: Uh domin fallo, i' no 'l crederrei mai.
Definiz: § III. Domine, si appone pleonasticamente al pronome Che Domine o Chi Domine, oppure agli avverbj e congiunzioni Dove Domine, Donde Domine, Come Domine, Perchè Domine, ed altrettali, più spesso in locuzioni interrogative o dubitative: ha forza intensiva, o esclamativa, o ammirativa; e corrisponde all'avverbio Mai similmente apposto. –
Esempio: Machiav. Comm. 146: Che domine ho io stamani intorno agli occhi?
Esempio: Med. Aridos. 5, 6: Chi domine è colui che cerca di voi?
Esempio: Cas. Pros. 3, 165: Come domine usar la mia ospitalità per parecchie settimane?
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 229: Io non so donde domin costui s'abbia cavato questo pensiero.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 94: Che domin volev'ella dir? L. Sue frasche, Sue bravate a credenza.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 343: Perchè domine sono le menti vostre invasate da cotesta tanta pazzia?
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 118: Che domine ha egli a esser con queste nevi e con questi ghiacci?
Esempio: Crudel. Rim. 90: Chi domine è costui?
Definiz: § IV. Pure apposto pleonasticamente al pronome Che, e riferito ad un nome mediante la prep. Di Che domine di, forma una locuzione dubitativa od interrogativa, equivalente a Quale, Qual mai, e simili. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 406: E che domin di paese non abbiam noi oramai rivoltato? e' non ci è buco, e' non ci è forno, dove noi non abbiamo fitto il capo.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 438: Ma che domin di cosa può esser questa?
Esempio: Cecch. Incant. 1, 4: Che domine di difficultà ci è egli però, se, ec.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 300: Uh! che domine Di belle cose avete voi? B. Il medico Ordinò ch'io le recassi alla moglie.
Esempio: Salv. Granch. 5, 3: Che domin di divario è da dire Ch'io lo togliessi a un Turco in Raugia, A dir ch'io lo togliessi in Raugia A un Turco?
Esempio: Vai Rim. 1: Qual domin di peccato T'ha mai condotto a così strano passo?
Definiz: § V. Domine, seguito talvolta dall'avverbio Anche, e preposto a una proposizione retta dalla particella Che, ha forza esclamativa, esprime denegazione, grave dubbio, maraviglia, e simili, ed equivale a Possibile, Possibil mai, e simili maniere. –
Esempio: Machiav. Comm. 210: Tich, tach, ohimè! tich, tach; domin, che le sien morte!
Esempio: Firenz. Comm. 1, 354: Ah domin, che il fratello non gnene avesse detto una parola.
Esempio: Razz. Cecc. 1, 3: Domino, che in far tante sue faccende io non gliene rubbi cinque almeno.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Domin che tu ti fermi? Domin che tu vogli far la tal cosa?
Definiz: § VI. E pure per esclamazione esprimente maraviglia, usato assolutam., o premessavi una interiezione. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 5, 4: L'essersi ascosa 'N un monastero, e non aver certezza Se d'uomini o di donne. E. Domin, d'uomini! addio.
Esempio: E Buonarr. Rim. 129: Domine! o se noi fussimo bambine!
Esempio: Fag. Comm. 1, 38: Hai visto il capo di quella monarchia?.... il patrono? M. Il padrone l'ho visto: s'i' stavo seco, domin anche!
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 305: Domine! Se ne celebraste a Bacco l'ecatombe, come fece alle Muse Pittagora?
Definiz: § VII. Domin se, fu maniera usata in proposizioni interrogative e dubitative, per esprimere che una cosa sia, o non sia, più in un modo che in un altro; ed equivale a Forse, Forse che, Che forse, Dio sa se, Chi sa se, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 100: Io mi vi raccomando. F. Domin se Noferi è ora in casa? G. Messer sì, E' v'entrò adesso adesso.
Esempio: Dav. Tac. 1, 136: Domin se i padri citeranno Sacroviro a comparire per questo caso di stato?
Esempio: E Dav. Scism. 343: Domin se anche l'anello fu mal dato, perchè la dispensa non ispecifica ch'ei si dea.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 52: Domin se elle (le consonanti raddoppiate) si debbon metter in una medesima sillaba, o pure in diversa?
Esempio: E Buomm. Verg. 2: Ma domin se ella sia sagramento, già che sagramento si chiama?
Esempio: Rondin. F. Relaz. 30: Della nobiltà, quei che s'infettavano per lo più morivano; pochissimi ne sono guariti: la cagione domin se la sarebbe che la malignità, la quale faceva impressione, e vinceva quei corpi pel buon nutrimento vigorosi, e non estenuati, era così gagliarda, che la natura non la poteva superare, e però cedeva.
Definiz: § VIII. Domine, si usò familiarmente ed in ischerzo, come appellativo di Prete, Sacerdote. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 105: E poscia cel goderemo qui insieme col domine.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 36: Il domine Messer lo nostro abate La prima cosa missono in prigione.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 167: Gli faceva.... di belle carezzocce, in modo che 'l domine saltava d'allegrezza.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 168: Il domine spendeva così volentieri i suoi danari, come se, ec.
Esempio: Grazz. Pros. 175: Il giovane gli dette una spinta sì piacevole, che il domine se n'andò per terra disteso quanto gli era lungo.