Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
FAVELLA
Apri Voce completa

pag.416


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» FAVELLA
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FAVELLA.
Definiz: Il favellare. Lat. sermo, loquutio. Gr. λέξις, λόγος.
Esempio: Bocc. nov. 65. 11. Messer lo geloso s'aveva messe alcune petruzze in bocca, acciocchè esse alquanto la favella gl'impedissero.
Esempio: Petr. son. 290. E in don le chieggo sua dolce favella.
Esempio: Rim. ant. Guitt. 100. Che certo a gran pena Aggio tanto di lena, Ch'eo possa trar di bocca la favella.
Esempio: Tesorett. Br. Li fatti, e le favelle Riportano alle celle.
Esempio: Red. lett. 1. 401. Parrà forse, che io parli con troppo di libertà, ma invero ella non è libertà di favella, ma uno zelo innocentissimo diretto ec.
Definiz: §. I. Per Linguaggio, o Idioma particolare. Lat. lingua. Gr. γλῶσσα.
Esempio: Dant. Inf. 2. E cominciommi a dir soave, e piana, Con angelica voce, in sua favella.
Esempio: E Dan. Inf. 5. Fu Imperadrice di molte favelle.
Esempio: But. Imperadrice di molte favelle, cioè, che signoreggiò genti di diverse lingue.
Esempio: Bocc. nov. 42. 7. La giovane udendo la favella Latina, dubitò non forse altro vento l'avesse a Lipari ritornata.
Esempio: Red. lett. 1. 12. Traporterò quì le parole medesime del santo, e nella favella Greca, e nella Latina ancora.
Esempio: E Red. lett. 18. Metterò quì la mia traduzione dalla favella Greca nella Latina.
Definiz: §. II. Tener favella a uno, vale Non volergli favellare. Lat. colloquio interdicere.
Esempio: Bocc. nov. 72. 15. La Belcolore venne in iscrezio col sere, e tennegli favella insino alla vendemmia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 25. Perch'e' si dice, ch'e' tenea favella All'eccelso signor di Montalbano.
Definiz: §. III. Render favella, vale Rappacificarsi con alcuno, Ritornare a favellargli.
Esempio: Cron. Vell. E rendemi favella, quando gli bisognava.
Esempio: E Cron. Vell. altrove: E allotta con gran fatica gli rendè favella.
Definiz: §. IV. Perder la favella, si dice di chi è moribondo, e anche di chi rimane attonito.