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1) Dizion. 4° Ed. .
UMILTÀ, UMILTADE, e UMILTATE.
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UMILTÀ, UMILTADE, e UMILTATE.
Definiz: Lat. humilitas. Gr. ταπεινοφροσύνη, ταπείνωσις.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Umiltà è quella virtù, che fa l'uomo se medesimo spregiare, e tenere a vile.
Esempio: Pass. 260. La vera umiltà è, che l'uomo si stimi essere nulla.
Esempio: E Passav. appresso: L'umiltà è uno spregio della propria eccellenza.
Esempio: Fior. Virt. A. M. Umiltà, secondo Origene, sì è raffrenar l'altezza dell'animo.
Esempio: Com. Umiltade, secondo che descrive Agostino, è una volontaria inclinazione di mente.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. E però dice santo Agostino, che più piace a Dio l'umiltà nelle male opere, che la superbia nelle buone.
Esempio: Coll. SS. Pad. Con tutto sforzo si dee acquistare il ben della discrezione colla virtù dell'umiltà.
Esempio: Petr. son. 4. Tanto sovr'ogni stato Umiltate esaltar sempre gli piacque.
Esempio: E Petr. canz. 4. 6. Ma talora umiltà spegne disdegno, Talor l'infiamma.
Esempio: E Petr. canz. 44. 1. Alta umiltate in se stessa raccolta.
Esempio: Dant. Par. 7. Per non potere ir giuso, Con umiltate obbediendo poi.
Esempio: Bocc. nov. 55. 4. E tanto più, quanto con maggiore umiltà, maestro degli altri in ciò vivendo, quella acquistò, sempre rifiutando d'esser chiamato maestro.