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Dizion. 4° Ed. .
UMILTÀ, UMILTADE, e UMILTATE.
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pag.305
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UMILTÀ, UMILTADE, e UMILTATE.
Definiz: | Lat. humilitas. Gr. ταπεινοφροσύνη,
ταπείνωσις. |
Esempio: | Esp. Pat. Nost. Umiltà è quella virtù, che fa l'uomo se medesimo spregiare, e
tenere a vile. |
Esempio: | Pass. 260. La vera umiltà è, che l'uomo si stimi essere nulla. |
Esempio: | E Passav. appresso: L'umiltà è uno spregio della propria
eccellenza. |
Esempio: | Fior. Virt. A. M. Umiltà, secondo Origene, sì è raffrenar l'altezza dell'animo.
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Esempio: | Com. Umiltade, secondo che descrive Agostino, è una volontaria inclinazione di
mente. |
Esempio: | Cavalc. Frutt. ling. E però dice santo Agostino, che più piace a Dio l'umiltà
nelle male opere, che la superbia nelle buone. |
Esempio: | Coll. SS. Pad. Con tutto sforzo si dee acquistare il ben della discrezione colla
virtù dell'umiltà. |
Esempio: | Petr. son. 4. Tanto sovr'ogni stato Umiltate esaltar sempre gli piacque.
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Esempio: | E Petr. canz. 4. 6. Ma talora umiltà spegne disdegno, Talor
l'infiamma. |
Esempio: | E Petr. canz. 44. 1. Alta umiltate in se stessa raccolta.
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Esempio: | Dant. Par. 7. Per non potere ir giuso, Con umiltate obbediendo poi.
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Esempio: | Bocc. nov. 55. 4. E tanto più, quanto con maggiore umiltà, maestro degli altri
in ciò vivendo, quella acquistò, sempre rifiutando d'esser chiamato maestro. |
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