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1) Dizion. 5° Ed. .
MORTE
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pag.559


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MORTE.
Definiz: Sost. femm. La cessazione della vita animale.
Dal lat. mors. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 201 t.: Morte non è già tormento, anzi è fine e riposo di pianto e cattività.
Esempio: Dant. Purg. 27: Qui puote esser tormento, ma non morte.
Esempio: Petr. Rim. F. 6: Del misero stato ove noi semo Condotte da la vita altra serena, Un sol conforto, e de la morte, avemo.
Esempio: E Petr. Trionf. 302: La morte è fin d'una pregione oscura All'anime gentile; all'altre è noia, Ch'ànno posto nel fango ogni lor cura.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 142: Acciò che voi conosceste che merito riceve la vostra intera fede, per la quale io fui già presso alla morte.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 9: Tanta variazione fecero per la morte d'Innocenzio ottavo le cose della Chiesa; ma variazione d'importanza non minore avevano fatta per la morte di Lorenzo de' Medici le cose di Firenze.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 10 t.: Pacientissimamente sostenne tutto lo insulto della fortuna, fino a l'ultimo dì della morte.
Esempio: Car. Eneid. 1, 149: Tutto ciò che s'udia, ciò che vedevasi Rappresentava orror, perigli e morte.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 336: Benchè, conforme alla verità cristiana, il procurare la morte non sia permesso in verun caso, è almeno in que' cinque casi onesto il desiderarla.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 98: E più maraviglia ci debbono fare le sentenze di Teofrasto, quanto che le condizioni della sua morte non si potevano chiamare infelici.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 216: Sì tenero non son, nè delicato Da svenirmi alla morte di un piccione.
Definiz: § I. In locuz., figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 178: Veramente in voi è la salute, per la quale si fa beato chi vi guarda, e salvo dalla morte della ignoranza e delli vizj.
Esempio: Petr. Rim. F. 43: Io temo sì de' begli occhi l'assalto, Ne' quali Amore e la mia morte alberga, Ch'i' fuggo lor, come fanciul la verga.
Esempio: E Petr. Rim. F. 146: O viva morte, o dilettoso male, Come puoi tanto in me, s'io nol consento?
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 41: Pare che questa sì decantata morte degli amanti si debba per lo più intendere una morte amorosa alla platonica, per la quale l'amante morendo in se stesso, vive nella bellezza amata.
Definiz: § II. Per similit., detto di piante. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 231: Sì si deono difendere (i meli) con pali, con pertiche e con funi dalla rottura de' rami, acciocchè la sua copiosa abbondanza non si converta in sua morte.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 63: Io non credo già che porte Aspra morte A una pianta un lieve tocco.
Definiz: § III. Morte, poeticam. e figuratam., si chiama Un essere immaginario, variamente rappresentato, che, quasi con ufficio e attribuzioni di divinità, assegni agli uomini il termine della vita. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della Morte, avante Che fosser dall'umana colpa esenti.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. SD. 18: Villana Morte in gentil core Ha miso il suo crudele adoperare.
Esempio: Petr. Rim. F. 239: Morte fura Prima i migliori e lascia star i rei.
Esempio: E Petr. Trionf. 243: Da poi che Morte triunfò del volto, Che di me spesso triunfar solea,... Partissi quella dispietata e rea, Pallida in vista, orribile e superba ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 80: Pel campo errando va Morte crudele In molti, varj e tutti orribil volti.
Esempio: Bemb. Rim. 89: Ogni or, ch'io le son lunge, Morte m'assale.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 41: Dove è Morte non s'appressa Amore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 508: Le colpe stolte, Per cui sua preda Morte ne conduce, Fan più grato l'amor che 'l ciel ne spira.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 21: Già la Morte corre che par unta Verso di me colla gran falce in mano.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 185: Alla Morte, creduta dea da' gentili, figliuola dell'Erebo e della Notte, e da S. Giovanni nell'Apocalisse.... veduta sedere sopra un pallido cavallo, si diede in mano la falce, siccome a colei, che miete e recide tutto.
Esempio: Leopard. Poes. 132: Fratelli a un tempo stesso, Amore e Morte Ingenerò la sorte.
Definiz: § IV. E nel linguaggio delle Arti, vale Figura che rappresenta la Morte; e comunemente è uno scheletro, che talora regge un emblema. –
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 37: Una Morte di bellissima e perfetta ossatura, avendo gettata la falce in terra, stava in forma, che parea che piangesse.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 308: Con bella invenzione e bonissimo disegno era dipinto per la Fama, o vero Onore, un giovane con bellissima attitudine, con una tromba nella man destra e con i piedi addosso al Tempo ed alla Morte.
Esempio: Soder. Descriz. 11: Il portarono alla chiesa di San Lorenzo, di cui era ornata la maggior parte della facciata e le porte in prospettiva di tela con pittura di chiaro e scuro, ripiena di grandissime Morti.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 58: Figurò in dorato metallo la Morte, che entrando per essa porta alza la coltre.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 15: Le Morti nella medesima positura, ma più maninconiche, pareva che all'universal pianto impietosite si fossero.
Definiz: § V. Pure nel linguaggio delle Arti, per Teschio di morto, comunemente Soprapposto a due ossa incrociate. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 403: Marc'Antonio Altoviti ebbe (di mano del Volterrano) una femmina che tiene in mano una Morte, che così chiamiamo noi un teschio di morto, e un putto; e vi è un orivolo e un vaso di fiori, il tutto fatto per rappresentare la caducità dell'umane cose.
Definiz: § VI. Usato con qualche aggiunto, serve a indicare la maniera di morire, il genere di morte, le circostanze, e simili: e in tal senso forma spesso una locuzione col verbo Fare. –
Esempio: Dant. Rim. 230: Che per lei dolorosa morte faccio (qui figuratam.).
Esempio: Barber. Regg. Donn. 85: Infra uno anno dopo i suoi venti anni tutti coloro di cui era stato il trattato o presono mala via o morirono di mala morte.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 184: Fu cacciato di signoria, condannato e messo in bando, e alla fine morto di mala morte.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 251: Tutti quegli della loro arte fanno la mala fine e la mala morte...; e non che 'l diavolo gliene scampi, ma egli gli ci conduce: e non solamente alla mala morte del corpo, ma a quella, ch'è troppo peggiore, dell'anima.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 72: Ivi a pochi dì.... passò di questa vita e fece laudabil morte.
Esempio: Bern. Dial. Poet. 247: Anch'egli (Giovenale) ebbe bando del capo, e fece una morte simile (a quella di Ovidio).
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 185: E la grazia miglior che faccia il cielo È di conceder qui soave morte Lodata al mondo.
Esempio: Grazz. Cen. 93: Quelle (le vangaiole) incolpando che, per lo essersi attaccate, gli fussero state cagione di disperata morte.
Esempio: Dav. Tac. 1, 265: Non aspettasse l'ammazatore; spacciata era: pensasse a far morte onorevole.
Esempio: Lambr. Elog. 193: Io prendo a narrare brevemente quello che fu in vita, e soprattutto nella fortissima e placida morte, la dama Anna Bonaccorsi baronessa Ricasoli.
Definiz: § VII. Morte, figuratam. e poeticam., vale anche I segni e gli effetti che annunziano e accompagnano il cessare della vita animale, come, negli uomini, il pallore, il sudore, e simili. E dicesi pure, per estensione, di persona non moribonda, ma che sia presa da grave turbamento. –
Esempio: Bemb. Rim. 116: Sovra 'l tuo sacro ed onorato busto Cadde grave a se stesso il padre antico, Lacero il petto e pien di morte il volto.
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 70: L'impero di sè libero cede Al duol, già fatto impetuoso e stolto, Ch'al cor si stringe, e.... empie di morte i sensi e 'l volto.
Esempio: E Tass. Rim. 3, 219: Di morte un volto pien, l'altro di pianto.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 307: Qui sospira, Tinta di morte il viso, Ciprigna il caro anciso.
Esempio: Manz. Poes. 105: Lenta le palme e rorida Di morte il bianco aspetto, Giace la pia.
Definiz: § VIII. E per Patimento, come di chi muore. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 557: Dolor or mi circonda, Che mi disfà sì forte, Che la vita m'è morte Di gran crudelitade.
Esempio: Tass. Lett. 2, 76: E che richiedo io (o Iddio giusto!) dopo tanti affanni sofferti e dopo tante, dirò, morti quasi patite, se non la metà di quella gloria e di que' premj che sono debiti a le mie fatiche?
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 344: Sarebbe atto di gran pietà il finir la lunga morte ch'è l'aspettare, togliendo ogni speranza.
Definiz: § IX. E per Uccisione, Omicidio. –
Esempio: Vill. G. 4, 15: Disotterraro messer Corso Donati e feciono gran lamento e l'uficio..., mostrando che per la morte di messer Betto fosse fatta la vendetta e ch'egli fosse stato consigliatore della sua morte.
Esempio: E Vill. G. 7, 236: Non avendo dimenticata la crudele e vituperosa morte fatta in Aversa del suo fratello Andreasso.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 199: Mentre che suona quel campanaccio, è lecito a ciascuno di vendicare le sua passate ingiurie con ferite e con morte, fatte nondimeno fuori delle case, senza alcuna pena.
Esempio: Segner. Pred. 101: O quante morti egli avea da Roma recate a' popoli forestieri! quante su le penne di avvelenate saette! quante su le punte di acutissime spade! (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Segner. Guerr. Fiandr. volg. 85: Colpivano a dirittura negl'inimici, ed ancor essi seminavano largamente tra quelli ferite e morti e rendevano strage a strage.
Definiz: § X. Morte, si usa pure nel senso di Estremo supplizio; e in tal caso forma spesso delle locuzioni, come Sentenza di morte, Reo di morte, Condannare a morte, e simili. –
Esempio: Giamb. Oros. 290: Quanti pigliare ne potè, tutti gli iustizioe a morte.
Esempio: Dant. Conv. 280: Chi dirà di Torquato, giudicatore del suo figliuolo a morte per amore del pubblico bene, sanza divino aiutorio ciò avere sofferto?
Esempio: Stor. Burl. 28: Noi siamo tutti giudicati a morte per lo peccato del nostro primerano padre (qui figuratam.).
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 36: Anania e Safira sua moglie furo giudicati a morte.
Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 219: Li quali per predicare e difendere la verità furono lapidati, o segati, o crocifissi, e per altre crudelissime morti martirizzati.
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 302: Appresso delle quali (anime) son quelli i quali furono condannati, per falsi peccati, di morte.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 303: A Bernabò perdonò la meritata morte.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 242: Il Duca.... molti di quelli cittadini punì in denari, molti ne giudicò alle carceri, molti all'esilio, ed alcuni alla morte.
Esempio: Guar. Past. fid. 1, 2: Qualunque donna o donzella abbia la fe' d'amore Come che sia contaminata o rotta, S'altri per lei non muore, a morte sia Irremissibilmente condannata.
Esempio: Segner. Pred. 81: Essendo egli dopo molte opere egregie dannato a morte per invidia de' suoi maligni competitori, ec.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 374: Si giudicò la causa alla militare, e si pronunziò sentenza di morte.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 50: Tutti o la più parte sarebbero condannati a perpetuo carcere e i principali capi alla morte.
Esempio: E Pap. L. Coment. PP. 1, 62: Questa fu una sentenza di morte pel Flesselles.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 5, 417: Ma il volere.... che i Valdesi a tale comandamento obbedissero sotto pena di morte e di confisca..., nissuno che savio sia.... sarà mai per approvare.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: Ogni patrizio, Che nei palagi d'orator straniero Col favor della notte entri furtivo, O parlar seco ardisca, è reo di morte.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 21: Vuoi colla morte Punire il figlio, io colla vita il padre.
Definiz: § XI. E per Distruzione, Danno estremo, Causa dell'ultima fine. –
Esempio: Dant. Inf. 13: La meretrice, che mai dall'ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti, Morte comune e delle corti vizio, Infiammò contra me gli animi tutti.
Esempio: E Dant. Inf. 28: Gridò: Ricorderati anche del Mosca, Che dissi, lasso! capo ha cosa fatta, Che fu il mal seme della gente tosca. Ed io v'aggiunsi: E morte di tua schiatta.
Esempio: Cic. Opusc. 438: Io veglio più agramente per la salute del comune di Roma, che tu non fai alla sua morte.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 130: Allora.... sorgono le sette e le conspirazioni particolari, alle quali sono congiunte le divisioni di tutta la città, peste e morte certissima di tutte le repubbliche e di tutti gl'imperj.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 47: Nascono di qui le contese, le sette, le calunnie fra gli uomini grandi, onde a poco a poco ne nasce la morte di quei governi.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 377: L'ozio allo 'ncontro è la malattia, la pestilenza e la corruttela de' medesimi Stati, e de' governi morte e rovina.
Definiz: § XII. Parlandosi di stelle o di pianeti, trovasi per Tramonto. –
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 275: Dimostra che il sole era in Ariete; e perchè possiamo intendere che differenza sia dagli astrologi ai poeti circa il nascimento e la morte dei segni ed altre stelle, devemo sapere che ec.
Definiz: § XIII. Parlandosi dell'anima, vale, Condizione di chi peccando ha perduto la divina grazia. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 80: La confessione libera l'anima dalla morte.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 81: Per la confessione, colla assoluzione aggiunta, debitamente fatta, si toglie la morte dell'anima, e rendelesi la vita.
Definiz: § XIV. Morte, è termine del giuoco dell'Oca, o di consimili, e indica Quel punto dove chi arriva paga e ricomincia da capo. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 15: Passano i giocator secondo i punti Ponti, pozzi, prigioni e laberinti. E quando ad ogni ben si credon giunti Dan nella morte, ahimè! che via lor porta Ogni speranza nel restar defunti (qui con scherzo in doppio senso).
Definiz: § XV. Buona morte, è Quella di chi muore in grazia di Dio: onde così dicesi Una sorta di devozione con cui s'implora dai Cristiani di morire in grazia di Dio; e Della buona morte, si dicono certe fraternite che hanno per scopo tale devozione. –
Esempio: Segner. Pred. 477: Com'è nella divozione, a voi notissima già, della buona morte.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 436: Circa a trent'anni ha egli durato a trovarsi le domeniche.... alla devozione della buona morte, nella chiesa di San Giovannino de' Padri Gesuiti.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 322: In vece sua, avranno quattro tristi, serviti con tutte le formalità, accompagnati da' cappuccini e da' confratelli della buona morte.
Definiz: § XVI. Morte apparente, dicesi Quello stato d'immobilità e d'insensibilità quasi cadaverica, in cui si trova il corpo umano per certe malattie, e che fa pensare alla morte. –
Esempio: Targ. Asfiss. 161: Una dama, dopo 24 ore di morte apparente, in tempo che erano per porla nel sepolcro, ritornò in sè.
Definiz: § XVII. Morte carnale. –V. § XX.
Definiz: § XVIII. Morte civile. –
V. Civile, § XXVII.
Definiz: § XIX. Morte comune, vale lo stesso che Morte naturale, cioè per malattia. –
Esempio: Vill. M. 114: E mortalità di comune morte in questo anno non avvenne; ma per la guerra de' Genovesi e Viniziani e Catalani avvennono naufragi grandi e mortalità di ferro grandissima in quelle genti e ne' loro seguaci.
Definiz: § XX. Morte corporale, del corpo, carnale, si usa nel linguaggio ascetico per semplicemente Morte; in contrapposto a Morte eterna. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 372: Laudato sia, mio Signore, per suor nostra morte corporale, da la quale nullo omo vivente po scampare.
Esempio: Dant. Conv. 151: Molti alla morte del corpo sono corsi, per vivere nell'altra vita.
Esempio: Stor. Barl. 52: Non mi pare che la morte carnale de' essere chiamata morte.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 198: Se l'uomo è in peccato mortale, è peggio che non è uno porco o uno cane: chè que' sono pur debitori d'una morte, cioè del corpo; ed egli di due, della corporale e della etternale.
Esempio: Martin. T. V. Not. 9, 311: L'impuro piacere accelera la morte del corpo.
Definiz: § XXI. Morte eterna, o, come si disse, eternale, vale Stato dell'anima condannata alle pene eterne, Dannazione. –
Esempio: Dant. Conv. 217: La qual (la fede) più che tutte altre cose è utile a tutta l'umana generazione; siccome quella, per la quale campiamo da eternal morte e acquistiamo eternal vita.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 26: L'eterna morte, rodendo e tormentando li peccatori, mai non li consuma a compimento.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 151: Molto più è lo beneficio della redenzione, per la quale ci ricomperò (Dio) dalla morte eterna.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 186: Seco medesimo pensando, dubitava assai.... della morte eterna.
Definiz: § XXII. Morte fatata. –
V. Fatato, tema secondo, § II.
Definiz: § XXIII. Morte improvvisa, repentina, subita, subitanea, o, come si disse, subitana, si dice Quella di chi muore colpito da un malore che uccide prontamente. –
Esempio: Vill. G. 45: Il quale Totile.... tornossi in Pannonia, e là venuto di repentina morte morio.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 41: Di subita morte morì in Maremma.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 179: Chi muore di morte subita, chi è tagliato a pezzi.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 121: Lo sciaurato.... con un invisibil colpo della mano di Dio ferito di morte subitana, lasciò il luogo a succedergli Guansufù.
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 82: C'è qualche povero, morto di morte subitanea.
Esempio: Legg. Band. Leop. 7, 87: I cadaveri di tutti quelli, che mancheranno.... di morte repentina di qualunque genere, benchè apparentemente prodotta da cause naturali.... non si possino tumulare, se ec.
Definiz: § XXIV. Morte libera, e Morte volontaria, vale Morte che alcuno deliberatamente si procura. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 57: S'era in mar summerso Arïodante Di volontaria sua libera morte, Non per colpa di Borea o di Levante.
Esempio: Bern. Orl. 16, 62: Mia trista sorte M'induce a darmi volontaria morte.
Definiz: § XXV. Morte naturale, si dice La morte dovuta a una malattia; e si usò pure nel senso di Morte che interviene all'uomo in vecchiezza, come compimento di una vita che ha avuto tutto il suo corso. –
Esempio: Benciv. Aldobr. PC. 2: E sapiate che morte naturale si è LXX anni per natura, e più e meno alla volontà di Dio.
Esempio: Dant. Conv. 391: La naturale morte è quasi porto a noi di lunga navigazione e riposo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 2: Furono tratti, per morte naturale o isforzata, della presente vita corporale, avendo ricevuta la grazia del battesimo.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 397: Se Errico quinto loro re non fosse nel fiore della età e nel corso delle vittorie passato di morte naturale all'altra vita, avrebbe conquistato tutto il reame di Francia.
Definiz: § XXVI. E come espressione del linguaggio giuridico usata in contrapposizione a Morte civile, vale semplicemente Morte, nel senso più comune della parola. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 72: Dalle leggi è considerata la morte naturale e la morte civile.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 179: Se quando si apre la successione del feudo per morte naturale o civile del possessore non vi siano maschi, succederanno le femine o descendenti da esse.
Definiz: § XXVII. Morte secca, si dice nel linguaggio familiare L'immagine della morte, in quanto è rappresentata come uno scheletro umano spolpato.
Definiz: § XXVIII. Morte seconda, vale Dannazione dell'anima; ed anche Condanna che del peccatore sarà fatta il giorno del giudizio. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 372: Beati quelli che se trovano ne le toe santissime voluntade; che la morte secunda non li porà far male.
Esempio: Dant. Inf. 1: Vedrai gli antichi spiriti dolenti, Che la seconda morte ciascun grida.
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 114: Ma di coloro che non appartengono a questa Città di Dio, per lo contrario sarà la miseria sempiterna, che si chiama anche la seconda morte.
Esempio: E S. Ag. C. D. 138: Non verranno in dannazione, che si chiama la morte seconda.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 49: Che la seconda morte ciascun grida; cioè chiama. Qui si dubita quello che l'autore intendesse per la seconda morte, e quanto a me pare che l'autore intendesse della dannazione ultima, che sarà al giudicio.
Esempio: Martin. T. N. Not. 6, 397: Passeranno [i reprobi] alla seconda morte, viene a dire, riunite le anime a' loro corpi nella universale risurrezione, anderanno i re¬probi nella dannazione dell'anima e del corpo.
Esempio: E Martin. T. N. Not. 6, 398: Beato e santo chi ha parte nella prima risurrezione: sopra di questi non ha potere la morte seconda.
Definiz: § XXIX. Morte temporale, o terrena, vale lo stesso che Morte del corpo, in contrapposto a Morte eterna. –
Esempio: Stor. Barl. 28: Morte terrena si è disceveranza del corpo, e 'l corpo si riede alla terra donde fu formato, ec.
Esempio: E Stor. Barl. 52: Fermamente sappi, ch'io non temo la morte temporale, nè non la chiamo morte.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 485: E fu al capitano aggiunto anche un padre della compagnia di Gesù, per cui mezzo l'infermo, almeno in quel punto della morte temporale, ovviasse l'eterna.
Esempio: Martin. T. V. Not. 9, 310: Intendesi e l'una e l'altra morte, la morte temporale e l'eterna.
Definiz: § XXX. Morte violenta, si dice La morte di chi è ucciso, o si uccide. –
Esempio: Dant. Inf. 29: La violenta morte Che non gli è vendicata ancor.... Per alcun che dell'onta sia consorte, Fece lui disdegnoso.
Esempio: E Dant. Conv. 367: L'arco della vita d'uno uomo è di minore e di maggiore tesa, che quello dell'altro, per alcuna morte violenta, ovvero per accidentale infertade affrettata.
Esempio: Bocc. Filostr. 4, 11: Tosto la prodezza Fallirà di colui, che al disio Di tutti voi tien serrate le porte, Come apparrà per violenta morte.
Esempio: Legg. Band. Leop. 7, 87: I cadaveri di tutti quelli, che mancheranno di morte violenta.... non si possino tumulare, se ec.
Definiz: § XXXI. Morte volontaria. – V. § XXIV.
Definiz: § XXXII. Morte di colpa, vale Morte dell'anima; in contrapposto a Morte di natura. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 150: Per la morte di colpa, l'anima perde la sua vita, che è Dio.
Definiz: § XXXIII. Morte di natura, vale lo stesso che Morte del corpo, in contrapposto a Morte di colpa. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 150: Siccome per la morte di natura, il corpo perde la vita, che è l'anima, così ec.
Definiz: § XXXIV. Morte d'uomini, o La morte d'un uomo, sono maniere che si usano coi verbi Essere, Accadere, e simili, in frasi enfatiche, e valgono Grave danno, Grandi guaj, e simili. –
Esempio: Cecch. Pezz. Comm. 61: Oimè! Ch'e' ne sare' seguito morte d'uomini.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 8: Bisognerà mangiarselo insieme, se non me ne potrò sgabellare con qualche astuzia. Po' poi non sarà morte d'uomini.
Definiz: § XXXV. Prima morte, si dice nel linguaggio ascetico La dannazione dell'anima, appena separata dal corpo; per contrapposto a Morte seconda. –
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 49: La prima morte è la dannazione prima, quando l'anima partita dal corpo è dannata alle pene dello inferno per li suoi peccati.
Esempio: Martin. T. N. Not. 6, 398: La prima morte de' reprobi è la dannazione dell'anima sola; la seconda è la dannazione dell'anima e del corpo nella stessa generale risurrezione.
Definiz: § XXXVI. Giudizio di vita e di morte, Potestà, e simili, di vita e di morte, vale L'autorità suprema di un governo, di uno stato, di pronunziare sentenze contro i cittadini, e di condannare anche alla pena di morte. –
Esempio: Bemb. Stor. 1, 41: L'altra Quarantia ha il giudicio della vita e della morte degli uomini.
Definiz: § XXXVII. Letto di morte. –
V. Letto, § XXXIII.
Definiz: § XXXVIII. Miglioramento della morte. –
V. Miglioramento, § X.
Definiz: § XXXIX. Pena di morte, o della morte, si dice La pena inflitta dalla giustizia di perdere la vita per mano di un carnefice o di altre persone a ciò designate. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 171: Chi uccide dee essere morto; ma egli è grandissima differenza da una morte a un'altra; chè sono morti che potrebbono meritare premio, non che avere pena di morte ec.
Esempio: Legg. Band. C. 19, 238: Non intendendo con la presente legge di derogare allo statuto.... dove viene esasperata la pena della morte a chi ec.
Definiz: § XL. Regno della morte, vale poeticam., Vita oltramondana. –
Esempio: Parin. Poes. 166: Me non nato a percotere Le dure illustri porte Nudo accorrà, ma libero, Il regno della morte.
Definiz: § XLI. A morte, usato con alcuni verbi, come Ammalarsi e Infermarsi, e con adiettivi corrispondenti, vale In maniera da morire, Tanto gravemente che la morte apparisca inevitabile. –
Esempio: Vill. G. 596: Ed essendo la detta reina malata a morte, per darle consolamento lo re in sua presenza la fece fare (la pace), e baciare in bocca i detti signori.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 197: Antioco infermò a morte.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 30: Questo giovane.... quasi acconciandosi per volersi tornare a Napoli, ammalò a morte.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 219: Infermandosi a morte, fece testamento.
Esempio: Dav. Tac. 1, 406: Certo fu, molti cavalieri nella calca.... essere affogati: altri, per lo disagio continuato dì e notte, ammalati a morte.
Definiz: § XLII. E col verbo Ferire a morte, o simile, vale In maniera da uccidere. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 102: Essendo una volta ad assedio ad uno castello, fu ferito d'una saetta a morte.
Esempio: Nard. Stor. 1, 423: Dalla banda de' vincitori.... vi restaron morti monsignor di Fois,... monsignor della Grotta, monsignor di Altrech ferito a morte, ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 199: Egli e quel messer Prospero, Con chi egli era, sono stati, dicono, Assassinati, e, tolto lor danari, Periti a morte.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 95: Trafitto a morte Se mi cadesse accanto, Non verserei per lui stilla di pianto.
Definiz: § XLIII. E col verbo Bastonare a morte, o colla locuzione Darle a morte, e simili, vale pure iperbolicam., Con violenza, Con accanimento, Senza misura, e simili. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 109: Fu deciso.... Che tosto il reo si bastonasse a morte.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 44: Un dì che venne bastonato a morte, Stava gente a vedere, e dicea: Forte!
Definiz: § XLIV. E in costrutto con un aggiunto esprimente Fatica, Disagio, e simile, vale iperbolicam., Estremamente, Da non poterne più. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 83: Ha con seco Il Mangia, a morte carico di cose.
Definiz: § XLV. A morte, in locuzioni esprimenti dolore, rammarico, e simili, vale Straordinariamente, Disperatamente, quasi da morirne; anche figuratam. –
Esempio: Vill. G. 133: Della qual cosa il Papa e tutta la Chiesa ne furono crucciosi a morte.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 37: Senza essere da alcuno veduto, dolente a morte alla sua camera si tornò.
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 38: Di questo Orlando si doleva a morte Dicendo: ec.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 9, 69: Non gli conobbi mentr'erano in corte, Or me n'avveggo e dolgomene a morte.
Esempio: Grazz. Cen. 47: Con essi, dolorosa a morte, nella sua vota casa se ne entrò.
Esempio: Salvin. Iliad. 503: Come di storni nuvol vanne, o gracci, Gridando a morte, allorchè lo sparviere Preveggiano venire,... Sì sotto Enea ed Ettor degli Achei I giovani sen gian gridando a morte.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 222: Dolente a morte, rispose ch'ella non avea intenzione di maritarsi giammai.
Definiz: § XLVI. E coi verbi Odiare a morte, Perseguitare a morte, e simili, vale Ferocemente, Con odio indomabile, quasi fino a procurare la morte della persona odiata o perseguitata. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. B. 1, 232: Amo solo lei, che m'odia a morte.
Esempio: Vill. G. 816: E i grandi e possenti popolani, che prima avieno retta la terra, ch'al tutto gli avea annullati (il Duca d'Atene) e tolto loro ogni stato, il nimicavano a morte.
Esempio: Bern. Orl. 67, 51: Ma il fiorentin volea cose stillate, Però che la fatica odiava a morte.
Esempio: Dav. Tac. 2, 194: Nel paese vostro e degli altri Galli entrarono i romani capitani e imperadori non per loro cupidigia, ma chiamati da' vostri maggiori che si nimicavano a morte.
Definiz: § XLVII. A mille morti, vale Con strazj inauditi, Crudelmente. –
Esempio: Stor. Barl. 53: E so bene, che, s'elli lo potesse sapere, ch'elli questa mia carne farebbe morire a mille morti.
Esempio: Petr. Rim. F. 47: Mi vedete straziare a mille morti.
Definiz: § XLVIII. Alla morte e alla vita, A vita e a morte, e simili, sono locuzioni avverbiali che valgono Sempre, In qualsivoglia evento; parlandosi di promesse, di fedeltà, e simili. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 536: E sua gente giura d'essere con lui alla morte e la vita, e di mai none abbandonarlo.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 99: O croce beatissima, in tuo scambio fussi io stata, acciocchè 'l Signore mio fusse stato crucifisso nelle mie braccia.... e la lancia ch'entrò nel cuor suo fusse passata insino al cuor mio, sicch'io fussi morta con lui, acciocchè a vita e a morte mai da lui non fussi partita.
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 253: Con grandi sagramenti e leghe si collegarono insieme, e baciaronsi in bocca d'essere alla morte e alla vita l'uno con l'altro.
Definiz: § XLIX. Con la morte in bocca, o alla bocca, vale Vicino alla morte, Sul punto di morire. –
Esempio: Bern. Orl. 35, 47: Fu da' suoi tosto aiutato, E portato di Monaco alla rocca, Come si dice, con la morte in bocca.
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 82: Quantunque si dica che.... resti proibito il far la limosina a un mendicante di strade, non può mai cader in pensiero a nessuno che s'intenda d'un che stia con la morte alla bocca.
Definiz: § L. Dalla vita alla morte, o Per la vita e per la morte, si dice quando chiediamo un'obbligazione per iscritto, e simili, non per diffidenza, ma per il caso possibile che il debitore o la persona obbligata venga a mancare. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 143: Siccome il mio nome è sul suo libraccio, dalla parte del debito.... dunque, giacchè ha già avuto l'incomodo di scrivere una volta, così.... dalla vita alla morte.
Definiz: § LI. Di morte, usato come aggiunto di Colore di morte, vale Smorto, Pallido, come quello di un morto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 12: E dentro fatto v'ha tanta finestra, Che ben vedere e veduto esser puote Dai visi impressi di color di morte.
Definiz: § LII. Trovasi, detto di aspetto degli elementi, per Tetro, Spaventevole. –
Esempio: Bern. Orl. 35, 13: Torbido 'l mare, anzi nero, apparire, Ed egli e 'l cielo (comincia) a far color di morte.
Definiz: § LIII. E aggiunto di Silenzio, Quiete, e simili, vale Alto, Profondo. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 637: Insieme sentiva, per dir così, un silenzio di morte che ci regnava (nel paese) attualmente.
Definiz: § LIV. In caso di morte. –
V. Caso, § XIII.
Definiz: § LV. In fin di morte, vale Agli estremi; In fin di vita. Usato specialmente in costrutto col verbo Trovarsi. –
Esempio: Varch. Stor. 3, 189: Si trovava per alcuni grandissimi dolori colici in fine di morte.
Esempio: Cecch. Diss. 3, 5: E' si truova malato in fine di morte.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 692: S'era veduti (la gente) d'intorno que' cappuccini non occupati d'altro che di servirla, e tanti n'aveva veduti morire, e quello che parlava per tutti, sempre il primo alla fatica.... se non quando s'era trovato anche lui in fin di morte.
Definiz: § LVI. In morte, vale Nell'occasione della morte, Avvenuta la morte. –
Esempio: Giord. Op. 2, 216: È stata celebrata in morte da tutti i più chiari intelletti d'Italia.
Definiz: § LVII. Per la vita e per la morte. – V. § L.
Definiz: § LVIII. Andare a morte, o alla morte, vale Andare, o Esser tratto, ad essere ucciso. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Mi prese un gelo, Qual prender suol colui ch'a morte vada.
Esempio: Leopard. Poes. 36: Parea ch'a danza e non a morte andasse Ciascun de' vostri, o a splendido convito.
Definiz: § LIX. Andare alla morte, o Gire, alla morte, vale Morire; e figuratam., Aver fine. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 121: Ogni cosa generata va alla morte, e tutte le cose trapassano.
Esempio: Red. Ditir. 12: Chi vuol gir presto alla morte Le bevande usi del Norte.
Definiz: § LX. Avere morte, o la morte, usato così con un compimento, come assolutam., vale Essere ucciso. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Quivi era l'Aretin, che dalle braccia Fiere di Ginn di Tacco ebbe la morte.
Esempio: Bern. Orl. 5, 15: Le virtù tue son così rare, Che sendo vinto da tanto valore, Non m'arei da doler della mia sorte, Ma glorïarmi aver da te la morte.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 19, 51: Quegli sarà bene invitto e forte, Da cui il mostro dell'isola avrà morte.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 8: Ogni patrizio che con lor favelli In amistà palese.... abbia la morte.
Definiz: § LXI. Cadere in morte, o nella morte, si disse per Morire. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 201: Quegli cadde nella morte.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 114: Or non caddero in morte ad una ora venticinque migliaia de' figliuoli d'Isdrael, primogeniti di Dio, per la fornicazione d'uno uomo?
Definiz: § LXII. Chiedere a morte alcuno, vale Cercarlo per ucciderlo. –
Esempio: Bentiv. C. Teb. 10, 927: Semivivo sentì chiedersi a morte Meneceo il figlio.
Definiz: § LXIII. Dare morte, o la morte, ad alcuno, vale Ucciderlo o Farlo morire. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 471: Signor, dammi la morte Nanti ch'io più ti offenda.
Esempio: Barber. Docum. Am. 148: Prodezza non è de l'uom forte Al debile dar morte.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 98: Se 'l prenze dessi ad Orlando la morte, Carlo a' suoi dì non sarà più contento.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 10, 101: Non ch'io volessi però morte darli, Ma farlo discredente rimanere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 8: A cavalleria non corrisponde, Che cerchi dare ad una donna morte.
Esempio: Bern. Orl. 2, 60: Ad Ugo di Marsilia diè la morte.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 405: Meno osservati.... sono quegli altri (delitti), per cui questo mal talento di amoreggiare.... dà morte all'anime (qui figuratam.).
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 454: Sì m'avanza di grandezza Sua Maestà, che se vuol darmi morte, Questo esser le potrà suo poco onore (è un topo che parla a un leone).
Esempio: Mont. Poes. 2, 38: Uopo è dar morte a quel tiranno.
Definiz: § LXIV. Darsi la morte, o Darsi volontariamente la morte, vale Uccidersi. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 569: Questa era una cosa degli antichi Gentili di darsi volontariamente la morte.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 293: Io per te mi do la morte, Nè ti muove la mia sorte?
Definiz: § LXV. Dare a morte, o alla morte. – V. § LXXIX.
Definiz: § LXVI. Dire vita, morte e miracoli, Raccontare vita, morte e miracoli, Scrivere vita, morte e miracoli, Sapere, e simili, vita, morte e miracoli. –
V. Miracolo, § XIX.
Definiz: § LXVII. Essere chicchessia o checchessia la morte di alcuno, vale Cagionare ad esso la morte. –
Esempio: Martin. T. V. 9, 288: La indocilità di questi fanciulli sarà la loro morte.
Definiz: § LXVIII. Essere checchessia una morte, vale Essere cosa oltremodo grave, fastidiosa, spiacevole, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 49, 7: Di questa loro istoria io non favello, Chè ridir quel ch'è detto è una morte.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 327: Ma voi fate tanta carestia de' fatti vostri, ch'è una morte.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 69: Voglion (le mogli) su quei capacci tante sorte Di cupole, di ciuffi e simil tresche, Ch'a dirle tutte sarebbe una morte.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 1, 115: Ammiano Marcellino.... scrisse latino, ma con locuzione sì dura, impropria e affettata ch'è una morte il leggerlo.
Esempio: Magal. Notiz. Chin. 49: Ma Iddio ne guardi da i loro banchetti, i quali sono propriamente una morte.
Definiz: § LXIX. Essere questione di vita o di morte, Trattarsi di vita o di morte, vale figuratam., che la cosa su cui si ha a deliberare è essenziale.
Definiz: § LXX. Essere la morte di una data vivanda, parlandosi di condimenti o modi di cuocere, si usa per intendere che questi sono particolarmente adatti per rendere più gustosa, per cucinar meglio, la vivanda nominata. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 558: Tenete pur questa conclusione, Che l'olio e 'l pepe son la morte loro (dei piselli).
Definiz: § LXXI. Essere tra la vita e la morte, dicesi di chi è moribondo, o di chi colpito da grave malattia è incerto se camperà; ma figuratam., vale Trovarsi tra la speranza e un grave timore.
Definiz: § LXXII. Fare la morte del topo. –
V. Topo.
Definiz: § LXXIII. Giurare la morte addosso a uno, vale Giurare di ucciderlo. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 145: E più volte minacciandomi, mi avea in sul viso giurato la morte addosso.
Definiz: § LXXIV. Mandare a morte, vale lo stesso che Condannare a morte. –
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 3, 95: Il Durosoy, convinto di aver pubblicato scritti eccitatori della guerra civile, di aver tenuto corrispondenza coi fuorusciti,... fu parimente mandato a morte.
Definiz: § LXXV. Mandare a morte, o alla morte, vale Esporre comecchessia a grave pericolo di morire.
Definiz: § LXXVI. Menare a morte, o alla morte, Condurre, o simili, a morte, o alla morte, vale, più che altro poeticam., Menare, Condurre ad essere ucciso; e anche semplicemente Uccidere; o Consumare, Ridurre al punto di morire. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. SD. 79: S'i' voglio sfogar lo dolore, Che a poco a poco a la morte mi mena, Convenemi parlar traendo guaj.
Esempio: Medit. Alb. Cr. 36: Il dolce loro Maestro e Signore, tradito dal loro condiscepolo, lo vider menare alla morte a modo di ladrone ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 7: Io penso, signore, e temo forte, O che sian presi, o sian condotti a morte.
Esempio: Tass. Gerus. S. 20, 77: In condur loro a morte è sì veloce, Ch'uom non li vede uccidere, ma uccisi.
Definiz: § LXXVII. In locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. F. 226: Ira è breve furore; e chi nol frena, È furor lungo, che 'l suo possessore Spesso a vergogna, e talor mena a morte.
Esempio: E Petr. Rim. F. 242: O chiome bionde, di che 'l cor m'annoda Amor, e così preso il mena a morte.
Esempio: E Petr. Rim. F. 256: Quel dolce desio ch'Amor mi spira Menami a morte ch'i' non me n'avveggio.
Definiz: § LXXVIII. E vale pure Distruggere, Sterminare. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 4: Ettore capitano de' Troiani menava sì a morte i Greci, e da tale parte, che tutta volta ch'egli usciva fuori a combattere, innanzi che tornasse dentro uccidea più di mille uomini di quelli de' Greci.
Esempio: E Malisp. Stor. fior. 7: Torneremo a dire come la città di Fiesole fu distrutta e menata a morte.
Definiz: § LXXIX. Mettere a morte, o alla morte, e Porre a morte, o alla morte, o anche, come si disse, Dare, a morte, o alla morte, vale Uccidere, e figuratam., Esporre a continui patimenti, tormenti morali, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Egli passò per l'isola di Lenno, Poi che le ardite femmine spietate Tutti li maschi loro a morte dienno.
Esempio: Colonn. Guid. N. 73: S'addirizza al montone del vello dell'oro, nel quale non trovando alcuno ardire di ribellione, presolo per le corna, segandogli il collo il diede alla morte.
Esempio: Tav. Rit. 1, 260: Voi l'avete messa alla morte sanza veruna ragione; chè da poi che voi vi partiste, ella non ebbe solamente un'ora d'allegrezza nè di bene.
Esempio: Vill. G. 741: Quanti Fiamminghi vi trovarono misono a morte.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 135: Quegli diede i forti alla morte: vincete voi i debili.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 72: Non mira Orlando a quella plebe bassa; Vuole il fellon, non gli altri, porre a morte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 8: E giunse dove inanti alla gran corte Vide il Pagan por la sua gente a morte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 3: Per lui sue genti a morte furon messe.
Esempio: Tass. Gerus. S. 5, 57: E se l'oltraggiatore a morte ei pose, Chi è che meta a giust'ira prescriva?
Definiz: § LXXX. Non aver mai morte, e anche Non aver morte, è maniera enfatica che vale Vivere a lungo; ma più comunemente si dice di cosa che sia per durare molto tempo. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 1: Tu non hai aver morte, E tanto viverai, Ch'avrai 'l viver a noia.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 476: Dicesi per enfasi o per iperbole di checchessia, che sia di lunga età: È una cosa che non ha mai morte.
Definiz: § LXXXI. Pagare il debito della morte. –
V. Debito, sost., § XVIII.
Definiz: § LXXXII. Parere che altri vada alla morte, dicesi quando la persona di cui si parla fa alcuna cosa contro voglia e quasi a forza.
Definiz: § LXXXIII. Porgere la morte ad alcuno, vale, poeticam., Ucciderlo. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Forse Tu credi che qui sia il duca d'Atene, Che su nel mondo la morte ti porse?
Definiz: § LXXXIV. Porre a morte. – V. § LXXIX.
Definiz: § LXXXV. Recare a morte. – V. § XC.
Definiz: § LXXXVI. Sapere di che morte uno ha a morire, dicesi di chi abbia qualche malattia lenta ma mortale, ovvero una disposizione organica a una malattia mortale: ed altresì di chi è minacciato o corre pericolo di ucciso; o si trova in continuo pericolo di morte per causa della professione od esercizio a cui attende.
Definiz: § LXXXVII. E figuratam., vale Sapere a quale danno, pena, pericolo, va incontro. –
Esempio: Ambr. Bern. 1, 1: Quest'è un caso che 'n piccolo spazio Si doverà chiarire. Ti do un termine Di duoi giorni, e sarai del tutto libero, O tu sarai in stato che potrassene fare il pianto. F. Facc'egli, pur ch'i' sappia Di che morte ho morir. N. Mettiti in animo El peggio ch'avvenir ti possa; e poscia Andando ben la cosa ne ringrazia Dio.
Definiz: § LXXXVIII. Sfidare a morte, o di morte, o Disfidare, a morte, o di morte, vale Provocare alcuno a duello, a battaglia, o simile, con la condizione che non si cessi se non per la morte di una delle due parti; anche figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. F. 185: Lasso, che fia, se forse ella divide.... Gli occhi suoi da mercè, sì che di morte Là dove or m'assicura allor mi sfide?
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 143: Così Vegurto ritto si levava.... E tutti i paladin disfida a morte.
Esempio: Bern. Orl. 1, 67: Piglia il corno e suona forte, E sfida l'Argalia, sonando, a morte.
Esempio: Tass. Gerus. S. 3, 23: Minacciosa il segue, e, Volgi, grida: E di due morti in un punto lo sfida.
Definiz: § LXXXIX. Tornare da morte a vita, o Parere d'esser tornato da morte a vita, dicesi quando alcuno si sente libero e sicuro dopo ch'è uscito da grave abbattimento d'animo o da condizione spiacevole.
Definiz: § XC. Trarre a morte, ed anche Recare, a morte, vale Uccidere. –
Esempio: Bemb. Stor. 1, 295: In quella medesima cura e ministerio a morte recarono se stessi.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 16: Fingiam d'amar costui, per trarlo a morte.
Definiz: § XCI. Venire a morte, vale Morire. –
Esempio: Alam. L. Gir. 14, 48: Anzi all'ultimo dì ch'a morte venne, Comandò che con quei sotterra andasse.
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 10: Gli Sforzeschi, venuti in pochi anni a morte, hanno lasciato il regno a gli strani.
Definiz: § XCII. Vale anche Giungere presso al termine della vita, Ridursi in fin di vita. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 123: Questo santo monaco venne a morte, e ciò udendo molti santi padri del diserto vennono a visitarlo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 166: Ciascuno per sè.... pregava il padre.... che quando a morte venisse, a lui quello anello lasciasse.
Esempio: E Bocc. Decam. appr.: E venendo a morte, segretamente diede il suo (anello) a ciascun de' figliuoli.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 73: Aveva tre figliuoli maschi grandi; e venendo a morte, chiamò il maggior e 'l mezzano, e fece in lor presenza testamento.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 59: Avvenne per caso che un ricco uomo di quelle contrade, dopo lunga infermità venendo a morte, volendo fare testamento subito, ec.
Definiz: § XCIII. Venire ad alcuno il sudore della morte, vale Provare alcuno gran pena sia fisica, sia morale, quasi da morirne; Sentirsi morire. –
Esempio: Bern. Orl. 6, 33: Gli fece sì doler la schiena E per tutto sentir tanto dolore, Che della morte gli venne il sudore.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 11, 49: Climene ingelosita forte, Se la tocca (una dama) lo sposo, si scapiglia, E le viene il sudore della morte.
Definiz: § XCIV. Vestirsi della morte di alcuno, si usò per Prendere il bruno a cagione della morte di esso. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 181: Io di qua, con queste due esconsolate figliuole, della morte del lor fratello ci siàno vestite.
Definiz: § XCV. Volere mal di morte a uno, vale lo stesso che Odiarlo a morte. –
Esempio: Bern. Comm. Cap. Prim. 351: L'ho fatto, non perchè mi consumassi di andare in stampa..., ma per fuggir la fatica mia e la malevolenzia di molti, che, domandandomele e non lo avendo (un capitolo) mi volevono mal di morte (qui figuratam.).
Esempio: Bus. Lett. 61: Morì troppo tosto, ed il papa gli voleva male di morte.
Definiz: § XCVI. Morte, usato assolutam., in forma esclamativa, e così Morte, morte! fu già grido di guerra: più comunemente si usa con un compimento retto dalla prep. A, per esprimere esecrazione, o come grido di rivolta. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 23: Uscito era fuor delle porte Tibaldo, e già con grande assembramento, E non s'udiva se non: morte, morte!
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 227: Com'egli hanno scontrati i Pagani, E' cominciorno a gridar: Carne carne! E morte! e sangue! e ogni strazio farne.
Esempio: Giust. Vers. 277: Sente tutti di qua e di là, – Saette a' birri,... Morte a' Tedeschi, – ed altre porcherie.
Definiz: § XCVII. Alla morte, alla morte! e anche Alla morte! è grido di guerra usato anticamente. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 73: Un guato di ben venticinque fanti subitamente uscì addosso a costoro gridando: alla morte, alla morte!
Esempio: Pucc. A. Centil. 9, 5: Quando que' dentro insino in sulle porte Videro i Fiorentin con tanto oltraggio, Uscìr gridando: alla morte, alla morte!
Esempio: Sacch. Nov. 2, 266: Questi così fatti assaliscono quelli che aveano presi i buoi, gridando: Alla morte, alla morte!
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 28: E grida:... A sacco, a fuoco, alla morte, a furore!
Esempio: E Pulc. L. Morg. 15, 72: Preso la porta, levorno il romore: A sacco, a sacco! alla morte, alla morte!
Definiz: § XCVIII. Altro è parlar di morte altro è morire; proverbio usato a significare il terrore, lo sgomento che induce per lo più la certezza della prossima fine anche a chi a parole affettava di disprezzarla.
Definiz: § XCIX. A tutto c'è rimedio fuor ch'alla morte, è sentenza proverbiale, che si usa comunemente, quando si voglia incoraggiare o confortare alcuno che si trovi in qualche grave disagio o imbarazzo. –
Esempio: Fag. Comm. 4, 96: Nulla non si può fare. C. .... Come nulla? i' so pure, ch'a ogni cosa c'è rimiedo (rimedio) fuorch'alla morte.