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BEVERE, e per accorciamento BERE, la qual forma è nell'Infinito usata più dell'altra.
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BEVERE, e per accorciamento BERE, la qual forma è nell'Infinito usata più dell'altra.
Definiz: Att. Prender per bocca acqua, vino, o altro liquore, principalmente a fine di cavarsi la sete.
Dal lat. bibere. −
Esempio: Dant. Parad. 30: Ma di quest'acqua convien che tu bei, Prima che tanta sete in te si sazi (qui in locuzione figurata).
Esempio: Vill. G. 310: Svenan l'uno di loro cavalli, e beonsi il sangue.
Esempio: Petr. Rim. 1, 177: Nell'isole famose di Fortuna Due fonti ha; chi dell'una Bee, mor ridendo.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 54: Ivi presso correva uno fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 69: Il sacerdote in una coppa d'oro Lo versò [il vino] come avea Drusilla detto; Ella ne bebbe quanto al suo decoro Si conveniva, e potea far l'effetto.
Esempio: Tass. Dial. 1, 385: I piccioli [vini] debbono i primi esser bevuti.
Definiz: § I. Bere usasi spesso in modo assoluto, e allora per lo più vale Ber vino, o altri liquori simili. −
Esempio: Dant. Purg. 24: Vidi messer Marchese, ch'ebbe spazio Già di bere a Forlì con men secchezza, E si fu tal che non si sentì sazio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 69: Ora a quella taverna, ora a quell'altra andando, bevendo senza modo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 261: E un'altra volta bevendo e confettando si riconfortarono alquanto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 102: Tu per te stesso, senza ch'altri il dica, Te n'avvedrai s'in questo vaso bei.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 17, 7: Se il conte Orlando avesse resistito Con maggior senno alla voglia del bere, Or non si troverebbe a mal partito.
Definiz: § II. E per similit. Assorbire. −
Esempio: Dant. Purg. 25: Sangue perfetto che mai non si beve Dell'assetate vene.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 138: Non nella aurora, quando la rugiada è, ma due ore o tre quando il sole se l'avrà bevuta.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 76: A pane a pane mettilo [il gesso] in una catinella d'acqua chiara, lascialo bere quant'acqua e' vuole.
Esempio: Dav. Eron. 19: Convertesi anche l'acqua in terra, perchè fatta una buca in terra e versatovi dell'acqua, prestamente dalla terra è beuta, e sparisce.
Definiz: § III. E figuratam. −
Esempio: Bocc. Decam. 2, 181: Non accorgendosi, riguardandola, dell'amoroso veleno che egli con gli occhi bevea.
Esempio: E Bocc. Amet. 10: Bevendo con gli occhi il non conosciuto fuoco, s'accende tutto.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1216: E l'infelice Dido, Che già fea dolce con Enea dimora, Quanto bevesse amor non s'accorgendo, A lungo ragionar seco si pose.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 65: Or mentre ancor ciascuno a mensa assiso Beve con lungo incendio un lungo oblio, Sorse e disse.
Esempio: Dav. Tac. 2, 293: Da Filone accademico e da Dione stoico bevve tutta la filosofia.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 32: Percotea di più corde arpa sonante, Ed ascoltando d'ogn'intorno il vulgo, Coll'orecchia bevea l'alte parole.
Definiz: § IV. Bere, dicesi anche dei danari o di altre cose, che si spendano nel bere, o si dian via per ricavarne da bere. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 361: Antonio mette mano alla borsa,.... e poi dà loro un grosso, e dice: togliete, bevetegli domattina.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 115: Un paio di calze di messer Andrea,.... Chi l'avesse trovate nolle bea, Ch'al sagrestan vorremmo le rendesse.
Definiz: § V. Bere dicesi familiarmente di chi nell'andar sott'acqua è costretto suo malgrado a inghiottirne; che anche in ischerzo dicesi Bere senza aver sete. −
Esempio: Bern. Orl. 43, 9: Mosselo più il pericol di Dudone,.... Nè volea star più punto a darli aiuto, Che già Dudon due volte avea beuto.
Definiz: § VI. E Bere, per lo più coi verbi Andare, Portare, e simili, dicesi di Cosa che cada o sia gettata nell'acqua. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 20, 35: Ch'un altro gruppo ogni cosa fracassa, E la mezzana ne porta giù a bere, Benchè la fusse temperata bassa.
Definiz: § VII. Bere, detto dell'uova, vale Sorbirle. −
Esempio: Bocc. Laber. 94: Ella stette de' dì presso a otto, ch'ella non volle bere uova.
Definiz: § VIII. Bere un fiume o d'un fiume, dicesi poeticamente per Abitare il paese dove quello scorre. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 14: Quella gente che si lava In Guadïana, e bee della riviera, L'audace Matalista governava.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1092: Quei che bevean del Fabari e del Tebro.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 1, 10: E quei che calca la bistonia neve, E quei che 'l Nilo e che l'Oronte beve.
Esempio: Salvin. Eglog. 1, 5: Pria scorsi d'ambi i limiti bevrà L'Arati il Parto, o la Germania il Tigri.
Definiz: § IX. Bere il sangue altrui, vale figuratam. Spargerlo, Versarlo, e propriamente con una certa compiacenza e ferocia. −
Esempio: Alf. Trag. 1, 106: E ad ogni costo il vuole [il trono], anco dovesse L'infame via sgombrarsen col tuo sangue. E. Certo, e mestier gli fia berselo tutto.
Esempio: E Alf. Trag. 2, 39: A rivi scorre Nel campo nostro il cittadino sangue, E chi sel beve?
Definiz: § X. Trovasi riferito poeticam. anche al ferro col quale, ferendo, il sangue si sparge. −
Esempio: Tass. Gerus. 12, 64: Spinge egli il ferro nel bel sen di punta, Che vi s'immerge, e 'l sangue avido beve.
Esempio: Guar. Past. Fid. 3, 8: Non beva questo ferro Del suo signor l'invendicato sangue.
Definiz: § XI. Bere a cannella. −
V. Cannella.
Definiz: § XII. Bere a garganella. −
V. A garganella.
Definiz: § XIII. Bere al nome o alla salute di uno, e anche in sanità di uno, vale Fargli brindisi. −
Esempio: Red. Ditir. 18: Io bevo in sanità, Toscano re, di te.
Esempio: Salvin. Teocr. 74: E sol faceva di mestiere Spiegar di chi ei si bevesse al nome.
Definiz: § XIV. Ber bianco, si disse proverbialmente di persona a cui non riuscissero i suoi disegni; quasichè dopo essersi confidato di bere buon vino, non gli venisse fatto di bever che acqua. −
Esempio: Varch. Suoc. 5, 5: Tu berai bianco, Pistoia, e non arai le calze.
Definiz: § XV. Bere cogli occhi, vale Compiacersi singolarmente di vedere il vino d'un bel colore, senza gustarne la bontà intrinseca del sapore. −
Esempio: Papin. Lez. Burch. 148: Chi beve similmente con gli occhi, beve senza gusto, contento solo di vedere il vino tutto colore; e spesso beve Per di montagna il vin ricolto in piano.
Definiz: § XVI. Bere cogli occhi una cosa, vale Guardarla con avidità e compiacenza. −
Esempio: Tass. Amint. 1, 2: Voglio ch'egli e quest'empia il sangue mio Bevan con gli occhi.
Definiz: § XVII. Bever grosso, figuratam. vale Esser di facile contentatura, Non guardar le cose tanto per la sottile; e in senso più speciale Esser corrivo a credere; come chi bevendo non si cura che il liquore sia del tutto puro e chiaro. −
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Bisogna ber grosso oggi, e a mala pena ci si può egli vivere a far così.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 173: Non vi posso dir altro, se non che mi risolvo.... con voi di ber grosso.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 86: Ma io che da' miei dì mai bevvi grosso, E le mosche levarmi so dal naso ec.
Esempio: Dat. Vegl. 182: Quante fatiche convien fare a chi non si fida di quanto si legge negli altri, nè vuole, come si dice, ber grosso.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 451: Ber grosso è Avvallare a chius'occhi checchessia, Tracannare senza assaporare, tanto nel proprio che nel figurato.
Definiz: § XVIII. Ber paesi o a paesi, dicesi di Chi giudica il vino non dal sapore, ma dal luogo; e s'usa per lo più in senso figurato per Far giudizio degli uomini e delle cose non dalle operazioni e dalle qualità intrinseche, ma secondo certe preoccupazioni dell'animo. −
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 184: Ma perchè alcuni restano talvolta da questi nomi abbagliati, e spesso come noi diciamo beono a paesi, non è stato male toccarne brevemente un motto.
Esempio: E Borgh. Lett. IV, 4, 286: Molto può un'opinione che abbia già preso piede, qualunque ella si sia; e se in cosa alcuna, in questa specialmente pare che si verifichi quel proverbio comune, del bere paesi.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 90: Che non più il vin, ma beonsi i paesi.
Esempio: Salv. Spin. 4, 1: E che diascolo hann'elleno poi queste cittadine più di noi altre?... dove si bea vin, non paesi, altri non comparisce così bene com'elleno?
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 4: Ben grosso berrestù, ben a paesi, Se tu credessi, stolto, Queste zannate.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 451: Bere a paesi è quando uno, non s'intendendo delle qualità de' vini,.... se ne sta al nome del paese, famoso per buon vino, e senz'altra disamina non già i vin, ma beonsi i paesi.
Definiz: § XIX. Bere una cosa o Bersi una cosa, vale Crederla bonariamente quando è detta, sebben poco credibile. −
Esempio: Firenz. Pros. 1, 63: Somigliando a questa volta un prudente, fece vista di bersela.
Esempio: Varch. Ercol. 302: Gli altri stanno sospesi, e i volgari se la beono.
Definiz: § XX. Bere o Bersi una cosa, vale Accettarla con rassegnazione, ancorchè dispiaccia, facendo della necessità virtù; che più comunemente dicesi Succiarsela. −
Esempio: Med. Aridos. 1, 2: Modo non si può trovare.... nè via che gli ci possa ritrovar più luogo; e in somma bisogna berla.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 4, 24: Marte a l'incontro al trapassar percosse In guisa lui d'un colpo sopramano, Che.... Ei se la bebbe, e subito scontrosse Con Bertoldo.
Esempio: Fag. Rim. 4, 278: Perch'essendo voi buono, non morrete; Io sì che converrà che me la beva [la morte], E me la beva benchè senza sete.
Definiz: § XXI. Bere uno in un sorso o Bersi uno in un sorso, trovasi per Vincerlo o Sopraffarlo comecchessia facilissimamente. Comunemente, Mangiarselo in un boccone. −
Esempio: Tasson. Secch. rap. 6, 63: Ma dove in mezzo la battaglia ardea Contra 'l Potta sen va, come se 'l creda Bere in un sorso.
Definiz: § XXII. Dare a bere una cosa a uno, vale Dargliela ad intendere, Dargliela a credere; che anche dicesi semplicemente Darla a bere. −
Esempio: Bern. Orl. 10, 3: Però si dice volgarmente in piazza Per un proverbio: E' glie l'ha data a bere.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 24: E s'ella non m'è stata data a bere, Elle son fate ch'han virtù divina.
Esempio: Crudel. Rim. 94: Io son buffon, non però goffo tanto Da poter darmi a bere, Che spiaccia il riso e che rallegri il pianto.
Esempio: E Crudel. Rim. 117: Ella vuol darci a bere D'esser donna di cuor, romana, e forte.
Definiz: § XXIII. O bere o affogare, modo proverbiale che significa, che Una tal cosa è inevitabile, e che altri è sforzato dalla necessità a farla. −
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 18: Convenendo, come suol dirsi, o bere o affogare, giacchè quivi non vi sono da fare altri negozj.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 195: Convenendomi bere o affogare, io sono, come vedete, nel marcio impegno di fare qui la seconda cicalata.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 3, 6: Qui non c'è scampo; bisogna bere o affogare.
Definiz: § XXIV. Chi più beve manco beve, proverbio che vale: Chi trasmoda nell'uso del vino, s'abbrevia la vita. −
Esempio: Lipp. Malm. 7, 1: E vede poi, morendo in tempo breve, Ch'è ver che chi più beve manco beve.
Esempio: Not. Malm. 5, 537: Chi troppo beve s'ammala e muore, e così vive poco, e per conseguenza beve manco.
Definiz: § XXV. Si disse pure in proverbio: Egli è dovere che Berto bea, il fiasco è suo, o Egli è di ragione che Berto bea, il fiasco è suo; a significare assolutamente, Egli è dovere, Egli è ragione e necessità che quella data cosa avvenga. −
Esempio: Pataff. 9: Che Berto bea, egli è pur di ragione.