Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ARRANCARE.
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ARRANCARE.
Definiz: Neutr. Propriamente il Camminare che fanno con fretta gli zoppi o sciancati.
Dal provenz. ranc, ranco, zoppo. –
Esempio: Lipp. Malm. 10, 20: Pur, grazia del martello e degli sproni, Tentenna tanto, zoppica ed arranca, Ch'ei vien dove n'ha a ir, non dico a once, Ma a catinelle il sangue ed a bigonce.
Definiz: § I. E per Camminare in fretta. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 81: Gano a Parigi subito arrancava.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 11, 108: Ricciardetto era a Ganellone a' fianchi, E col cavallo seguia a tutta briglia; Dunque convien che 'l traditore arranchi.
Esempio: Franc. Son. 55: Arranca, sbietta, spulezza, calcagna, Misericordia! e volta largo a' canti.
Esempio: Soldan. Sat. 2: Quel che arrancando va dietro al secondo Ordin del bisognoso e vil codazzo.
Definiz: § II. Arrancare si dice altresì delle galere, o d'altri legni a remi, quando si voga di forza; il che anche dicesi Andare a voga arrancata. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 405: Manda per esso.... galee rinforzate di ciurma per più arrancare.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 10: Navilj armati [veggonsi] Arrancar per le biade e pe' canneti.
Esempio: Red. Ditir. 40: Passavoga, arranca arranca, Che la ciurma non si stanca, Anzi lieta si rinfranca, Quand'arranca, Quand'arranca inverso Brindisi.
Esempio: Salvin. Odiss. 10, 200: Tutti insieme arrancâr temendo morte.
Definiz: § III. E in forma di Neutr. pass. arrancarsi
Esempio: Salvin. Trifiod. 30: A tutta voga i remator s'arranchino.