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1) Dizion. 5° Ed. .
CAGNESCO.
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CAGNESCO.
Definiz: Add. Aggiunto di Viso cagnesco, Aspetto cagnesco, Guardatura cagnesca e simili, vale Bieco, Truce, come suol essere il ceffo o il guardo del cane. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 23: Andaro incontro quasi a far riverenza, le legioni, non gaie al solito,... ma lorde e con visi, benchè acconci a mestizia, più veramente cagneschi.
Definiz: § I. Trovasi detto anche della lettera R, per Aspro, Duro, che oggi direbbesi Canino, perchè pronunziandola fa sentire qualche cosa di aspro, simile al ringhio del cane. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 189: Non potea battere l'R, lettera, come la chiamano, cagnesca.
Definiz: § II. Guardare in cagnesco, vale Guardare con occhi torvi, Guardar di mal occhio; usato anche in senso figurato. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 34: E quando si vedeva tempo, guatatala un poco in cagnesco, per amorevolezza la rimorchiava (qui con qualche ironia).
Esempio: Sacch. Nov. 1, 295: Se la matrigna l'avea prima guatato in cagnesco, ora lo guatò a squarciasacco.
Esempio: Cas. Rim. burl. 1, 18: E guardare in cagnesco lo spedale.
Esempio: Ben. B. Rim. 9: Ognun mi crede, e la Tina ostinata A stracciasacco in cagnesco mi guata.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 19: In tanto Orlando guardava in cagnesco Quella donzella.
Definiz: § III. Stare in cagnesco vale, Far viso arcigno, Far cera brusca; e figuratam. Tenere il broncio, Stare adirato. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 169: Stava la Tonia, mentre che 'l sere diceva queste parole, tutta in cagnesco.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 4: Messer Mattio mi dice che voi state in cagnesco seco: di grazia avvisatemi la cagione, perchè ne sta di mala voglia, e meco si giustifica molto.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 14: Gli stanno ambedua in cagnesco senza parlarsi.
Esempio: Varch. Stor. 1, 361: E perchè la pertinacia di Matteo Strozzi.... aveva non poco tolto di favore alla parte del Gonfaloniere, gli uni e gli altri stavano in cagnesco, come si dice, ed in sospetto grandissimo.
Esempio: Dav. Tac. 2, 136: Il popolo gli era lusinghevole fuor di tempo, i soldati cheti e in cagnesco. (Qui, per ellissi, taciuto il verbo.)
Definiz: § IV. Vale anche Pigliarsi guardia da alcuno, o da alcuna cosa; Star sulle difese, Stare all'erta. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 7, 39: Chi getta lancie e chi sassi nel petto, Pure al battaglio stavano in cagnesco.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 20, 38: Il veglio e Ricciardetto s'è botato, Che se scampar potran sì crudel sorte, Ognun presto al Sepolcro ne fia andato, E stavano in cagnesco colla morte.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 23, 8: Non dubitar di tradimento o inganno. Disse Rinaldo: Non temer pur tu. Così la notte in cagnesco si stanno, E come il giorno in oriente fu, Armati fuori a campo se ne vanno.
Definiz: § V. Tenere in cagnesco le ciglia, trovasi per Guardare biecamente, di traverso. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 66: Il Saracin del cerro allora scese, Ch'a gran fatica ancor s'assicurava, Tenendo sempre in cagnesco le ciglia, E di Rinaldo avea gran maraviglia.