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1) Dizion. 5° Ed. .
GALA.
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Dizion. 5 ° Ed.
GALA.
Definiz: Sost. femm. Festa, Allegria, Gioia, Tripudio; ed altresì Sfarzo, Scialo, Pompa.
Dall'antico franc. gale. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 95: E mentre che il convito era più in gala, Colle sue damigelle venne in sala.
Esempio: E Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 16: Alcuna volta per ischerzo, o gala, ec.
Esempio: Cecch. Diss. 5, 2: Gale a tua posta: io disegno che queste belle nozze e queste belle gale, che tu ti sei ordinate da te, sì sieno tutte tua, ec.
Esempio: Capor. Rim. 75: Innoltre gli donò per pompa e gala, Come uom ch'era in donar largo e profuso, Un par di calze con la martingala.
Esempio: Fag. Pros. 37: Gli si dà con pompa solenne, e colla gala maggiore, non il buon viaggio per la partenza, ma un solenne viva, perchè appunto ei non parte.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Magal. Fior. aranc. 253: Io nol scopersi Dove s'aduni Gala di fior diversi, Ma fra siepi tutte pruni.
Definiz: § II. Per Ornamento ricercato, Acconciatura sfarzosa, Modo pomposo di vestire, di adornarsi, di comparire in pubblico, e simili. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 19: Qualche volta sono in pregio grandissimo le gale e l'attillature, e si bada solo a ornare la bellezza del corpo, manifesto argomento della bruttezza dell'animo.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 237: Ma in si splendido equipaggio Di gale e pompe a sè mi tragge il solo Filippo.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 131: Nè io saprei esprimere.... quale e quanto decoro rendeva alla processione il novero e la gala de' cavalieri, che l'accompagnavano.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 25: Considerate senz'animosità, se quei Latini, con tutte le loro arguzie, bizzarrie, gale e dissolutezze, potettero aggiugnere alla vera e pura bellezza di Cicerone.
Definiz: § IV. Per Regola, Cerimoniale, da seguirsi in certe date feste o solennità, Etichetta. –
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 300: Io sono a Parigi vestito a duolo pel re di Spagna, come qui veste ognuno: la gala però funebre ammette certi veli bianchi, come le rasce bianche sul nero a' mortorj.
Definiz: § V. Onde Di gala, usato a modo di aggiunto, parlandosi di pranzo, ballo, dato da principi, o da rettori di stati, o dai loro rappresentanti, vale Che si fa con la maggiore solennità, Dato giusta le regole e con la pompa del cerimoniale.
Definiz: § VI. E detto di abito, cappello, carrozza, e simili, vale Che è nella forma prescritta dalle particolari regole, e che si usa nelle feste, nelle cerimonie, solenni. –
Esempio: Legg. Band. C. 26, 235: In tutte le pubbliche funzioni, ove assista il nostro Real Consiglio di Reggenza, dovranno essi (certi ufficiali) essere immediatamente al di lui seguito in abito di gala.
Esempio: Giust. Vers. 27: Qui non si veggono Fin sulla scala Tappeti, fronzoli, Livree di gala.
Esempio: Prom. Spos. 146: Se le caccia (le brache) sotto il braccio, come un cappello di gala.
Definiz: § VII. E Corso di gala, chiamasi Quello fatto in qualche solenne ricorrenza, a cui vanno gli equipaggi di lusso.
Definiz: § VIII. Pure a modo di aggiunto e in ischerzo, per Grande, Solenne, Co' fiocchi. –
Esempio: Buonarr. Sat. 9, 277: E cosi fuggirai la foce mala Che Buffalmacco fe' passare a nuoto Il maestro, a cui la beffa fe' di gala.
Definiz: § IX. Gala, conforme allo spagnuolo, si usò per Grazia, Garbo. –
Esempio: Cas. Rim. burl. 1, 7: Inforni pian chi vuol far con gala.
Esempio: Segn. A. Mem. Fest. 187: Festeggiamento, ove in tutte le sue parti, non che la magnificenza e la grandezza, ma ben anche la gala ammirossi e la lindura: concedasi l'adoperar queste voci, che sono oramai per uso, se non por nascimento, toscane, massimamente in questa maniera di scrittura, che, per la gentilezza del soggetto, anzi con poetici adornamenti composta è, che con severa schiettezza trattata.
Definiz: § X. Gala! si usò come esclamazione di meraviglia, o stupore, per grande abbondanza di checchessia. –
Esempio: Grazz. Comm. 184: Gala! disse il Frizzi: queste sono altro che chiacchere e novelle. I. Io te ne farei mille, tutte più belle l'una che l'altra.
Definiz: § XI. Di gala, posto avverbialm., si usò per Francamente, Prestamente, Alla svelta, Di voglia, Con destrezza; anche in locuzioni figurate. –
Esempio: Cecch. Mogl. 2, 2: Su, chè e' vi chiama.... C. Ridolfo. R. Chi mi....? O mio padre. F. Di gala.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 229: Quei malumori, quali potrebbono, assalendoci a lor posta, darci la terzana, la quartana, o la continova, la quale, di gala dandoci la stretta, senza licenza, ci manderebbe tra' più senza processo.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 270: Quest'altra settimana Verrò di gala a star da voi e lui, Per servire ugualmente ad ambedui.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 4: Le darò anim'io quant'ella vuole: Gratterò tanto 'l corpo alla cicala, Che senza esser di state, o ch'e' sia sole, E' ti parrà ch'ella canti di gala.
Esempio: E Buonarr. Aion. 2, 55: Come veduto ho spesso in regia sala Nello spartirsi di qualche barriera, Vibrando l'aste i cavalier di gala Batter le piante e squoter la visiera, Così ec.
Definiz: § XII. Andare una cosa a gala, vale Esser fatta alla grande, con sfoggio. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 79: Veggo la cosa stasera va a gala, Poi ch'al lume di torchio ceneremo.
Definiz: § XIII. Esser gala, vale Ricorrere una festa in cui si fa gala.
Definiz: § XIV. Esser gala, dicesi familiarmente per significare che una cosa, sebbene scarsa al bisogno, è tuttavia da considerare come abbondevole e copiosa, in paragone di quel che si suole avere, o di quanto si potrebbe sperare; Essere assai; anche figuratam. –
Esempio: Giust. Vers. 39: Un tempo corrotto, Perduta ogni fede, È gala se crede Nel giuoco del lotto. Guadagn. Poes. 2, 148: Il far le cose oggi con base, è gala!
Definiz: § XV. Essere in gala, Mettersi in gala, e simili, in gala, propriamente vale Indossare l'abito prescritto per certe solennità, cerimonie, e simili; ma per estensione vale Abbigliarsi con grande eleganza, Vestirsi di ricco abito. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 309: Domandò Ferdinando il giorno dipoi audienza [a Motezuma], e la conseguì con tanta prontezza, che vennero con la risposta i medesimi che in quella visita dovevano accompagnarlo.... Si messe in gala, senza però lasciar l'armi,... e condusse seco i capitani, ec.
Definiz: § XVI. E figuratam. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 124: Ripiglia [il monte] la sua naturale asprezza, di suolo però, essendo tutto sasso, ma non d'aspetto, mostrandosi tutto in gala d'un bellissimo verde insino alla cima.
Esempio: Fag. Pros. 239: Tutti i prati, gli alberi tutti, di fiori, d'erbe, di frutti rivestonsi, ed in gala, per far corte a sì bella stagione, si pongono.
Definiz: § XVII. Essere sulle gale, o Stare, sulle gale, vale Compiacersi di abbigliamenti sfarzosi, Usarne largamente, e simili. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 4: E per non perdere La maggioranza, stanno più su 'l mille, E sulle gale, e su l'usanze, che Quelle delle gran doti.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 4: Conosco un cittadin, già molto brullo, Ch ora è paffuto e tutto in su le gale, ec.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 401: Gala, ornamento delle donne: Star sulle gale, vale attendere agli ornamenti.
Definiz: § XVIII. Far gala, e come anche più comunemente si disse, Far gale, vale Usar magnificenza, Fare scialo, sfoggio, Scialare. –
Esempio: Cecch. Diss. 5, 2: E poiché s è accozzato nozze e bambin maschio, che tu pensi di uscire di gatto salvatico, ch'i' vo' che noi facciam gale.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 88: I' sono Venuto a ber di quel buon vin, che voi Mi dicevate a Siena. C. O Mangia mio, Hai fatto molto bene; io vo' che noi Facciàn gale.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 285: Poi quanto al popol minuto, per agio Ricordïanci di far gale: perchè Tra tante nozze, non non siam tenuti O avari o furfanti.
Definiz: § XIX. Far gala, riferito a banchetto, pranzo, cena e simili, vale Mangiare lautamente. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 26: Qui son gente stanotte comparite Che, come noi, aranno fatto gala.
Definiz: § XX. Far gala di checchessia, vale figuratam. Farne pompa, Menarne vanto, Gloriarsene. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 15: Stravolto l'ordine della repubblica,... si faceva gala de' misfatti, trattandosi come prodezze i delitti ec.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 436: Al quale, non è gran cosa, ch'ei non desse parte di fatto, o sia perchè la consuetudine non glie la facesse considerare per cosa da darne parte, o perchè la grandezza del suo animo.... gli facesse far gala di mostrar disprezzo della propria generosità.
Esempio: Magal. Lett. 38: Io per verità non fo gala della barbarie nello scrivere, ma non la fo nè meno di quella che qui si chiama purità.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 50: O fate gala pur ora delle vostre faconde, segnalate scritture; fatene pompa, signor Manfredi dottissimo, che ne avete ragione.
Definiz: § XXI. Far gale, si usò altresì per Far cose mirabili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 57: Il Franciosino ha fatto, Vi so dir, gale, e dette un colpo in terra, Che parve un corpo morto che cadesse; Poi non ha mai parlato.