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Dizion. 4° Ed. .
CERO.
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pag.625
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CERO.
Definiz: | Candela grossa di cera. Lat. cereus. Gr. κηρίον. |
Esempio: | Maestruzz. 1. 25. All'accolito s'appartiene apparecchiare i lumi in sagrestía, e
portare il cero. |
Esempio: | Cavalc. disc. spir. Sarebbe stolto chi per cercare un ago, o uno spillo ardesse
un cero d'una libbra. |
Esempio: | Sen. Pist. Assai sono presso della morte quelli, che vivono e a torchj, e a ceri.
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Esempio: | G. V. 11. 41. 2. Dando li detti castelli un cero alla festa di san Giovanni
ciascun anno. |
Esempio: | Dant. Par. 10. Appresso vedi il lume di quel cero. |
Definiz: | §. I. Dicesi Cero, o Bel Cero, a Uomo stupido, o balordo, a cui si dice anche
Fantoccio, o Bel fusto. Lat. fori statua. |
Esempio: | Morg. 26. 73. E sette braccia il pagano era giusto: Berlinghier vide venir questo
cero, E non guardò, perch'e' fusse gran fusto. |
Esempio: | Ambr. Bern. 3. 3. Io ho preso pratica D'una fanciulla, della quale Albizo Fratel
di quella proprio, di cui spasima Questo bel cero, è innamorato. |
Esempio: | Buon. Tanc. 4. 3. Mio pa' poteva pur darmi a quell'altro, E levarmi dinanzi questo
cero. |
Definiz: | §. II. Dicesi in proverb. Avere scopato più d'un cero. |
Esempio: | Varch. Ercol. 78. Quando alcuno per esser pratico del mondo non è uomo da essere
aggirato, nè fatto fare, si dice: egli se le sa, egli non ha bisogno di mondualdo, o procuratore, egli ha pisciato in
più d'una neve, egli ha cotto il culo ne' ceci rossi, egli ha scopato più d'un cero, egli è putta scodata.
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