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Dizion. 2° Ed. .
AFFERRARE.
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AFFERRARE.
Definiz: | Pigliare, e tener con forza, detto dagli strumenti di ferro, che fanno simile effetto. Lat.
vi appraehensum retinere. |
Esempio: | Fr. Giord. Perciocchè il dragone mi tiene, ed hammi con le sue sanne afferrato.
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Esempio: | Dan. Inf. c. 20. Fino a Minos, che ciascheduno afferra. |
Esempio: | Petr. cap. 4. Eranvi quei, ch'Amor sì lieve afferra. |
Definiz: | ¶ In signif. neut. pass. |
Esempio: | Matt. Vill. Trovandole serrate, e bene in concio, non le investirono, e non
s'afferrarono in loro [cioè non s'attaccarono] |
Esempio: | Franc. Sacch. rim. Ma il mal, che in te s'afferra T'ha pur guidato a far, che tu
ti desti. |
Esempio: | E Franc. Sacch. rim. altrove. Perchè nostro intelletto non
s'afferra Sopra natura. |
Definiz: | ¶ Per metaf. l'usiamo per ben comprendere il detto altrui. |
Definiz: | Dicesi ancora afferrare, de' navili, che piglian porto. Lat. appellere. |
Esempio: | Bocc. n. 41. 20. Ne prima s'accorsero se avere all'Isola di Rodi afferrato, che
surgendo l'aurora, ec. |
Esempio: | Dittam. Qual farem noi? Qual più ti piace afferra, Risposi: onde 'l si volse inver
la Fiandra. |
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