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Dizion. 5° Ed. .
INVIDO.
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pag.1188
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INVIDO. Definiz: | Add. Lo stesso che Invidioso; Che invidia, Che ha invidia; detto anche di sentimento, pensiero, o simili: ed è forma propria più che altro del linguaggio poetico. |
Dal lat. invidus. – Esempio: | Dant. Conv. 76: Onde quando questi cotali veggiono la persona famosa, incontanente sono invidi, perocchè veggiono assai pari membra e pari potenza; e temono, per la eccellenzia di quello cotale, meno essere pregiati. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 91: E se questo mio ben durasse alquanto, Nullo stato agguagliarse al mio potrebbe; Ma forse altrui farebbe Invido, e me superbo l'onor tanto. | Esempio: | Med. L. Op. 1, 13: La casta Dea delle silvestre piante, Invida alle bellezze oneste e nuove; Pallade, che nel mondo si ritrove Donna mortal più casta e più prestante; Ferono ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 37, 6: De le quai (valorose donne) sono i pregi e gli onor morti, Sì ch'a pena di mille una si noma; E questo, perchè avuto hanno ai lor tempi Gli scrittori bugiardi, invidi ed empi. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 42: È forza ch'egli incorra in molti affanni, così per li mali rapporti, come per le maliziose opere degl'invidi cortigiani. | Esempio: | Tass. Lett. 1, 263: Ma senza altrui aiuto io non sono atto a superare o a rimovere l'impedimento de l'ingiustizia e de l'invida malignità. | Esempio: | Alf. Trag. 1, 13: Scolpati, sì, delle mentite colpe, Onde ti accusa invida rabbia. |
Definiz: | § I. Figuratam. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 11: Ma fuoco mai così non accese esca, Nè se lo pongan l'invide e nimiche Mani talor ne le mature spiche; Come ec. | Esempio: | Firenz. Rim. 2, 423: Morte crudele empia l'assalse; Ed in un tratto con doglia importuna Cotal le strinse il delicato petto, Che d'erbe o di parol virtù non valse A trarla delle mani invide e false. | Esempio: | Bald. Vers. 236: E ben fòra d'istoria Dignissimo e di carmi, Se morte intempestiva, Invida, nol rapiva. |
Definiz: | § II. Pur figuratam. e poeticam., detto di cosa, per Che toglie, vieta, impedisce, di vedere, di mostrare, o simili, checchessia. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 4, 31: Parte appar delle mamme acerbe e crude, Parte altrui ne ricopre invida vesta: Invida; ma s'agli occhi il varco chiude, L'amoroso pensier già non arresta. | Esempio: | E Tass. Gerus. 6, 82: A lei non tarda i passi il lungo manto, Nè 'l suo valor rinchiude invida cella; Ma veste l'armi, e se d'uscirne agogna, Vassene, e non la tien tema o vergogna. |
Definiz: | § III. Poeticam., per Desideroso, Bramoso, di checchessia, a gara con altri. – |
Esempio: | Fosc. Poes. C. 71: Quante alla prima prima aura di zefiro Le frotte delle vaghe api prorompono, E più e più succedenti invide ronzano A far lunghi di sè aerei grappoli, Van aliando su' nettarei calici E del mèle futuro in cor s'allegrano, Tante ec. |
Definiz: | § IV. In forza di Sost. Chi è invido, Persona invida. – | Esempio: | But. Comm. Inf. 32, 1: Significa pianto, che si conviene all'invido. | Esempio: | Machiav. Stor. Ded. 149: Perchè, trovando io delle loro lodi piene le memorie di coloro che in varj tempi le hanno descritte, mi conveniva, o quali le trovavo descriverle, o come invido tacerle. | Esempio: | Tass. Lett. 1, 248: Una lorica.... che mi difenda da l'armi de li invidi e de' maligni. |
Esempio: | Porz. C. Op. 78: Pregarono pertanto il re che non volesse credere le voci sparse dagl'invidi contra il padre. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 517: Livore, cioè invidia, dal lividore e dal colore piombato degl'invidi e degli astiosi. |
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