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1) Dizion. 5° Ed. .
CALAMITA
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CALAMITA.
Definiz: Sost. femm. Minerale di ossido di ferro, che ha proprietà di tirare a sè il ferro dolce, e, posto in bilico, di volgersi ai poli.
Dal lat. calamus, canna, perchè anticamente si bilicava sopra una cannuccia od un gambo di paglia, affinchè potesse liberamente oscillare. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 77: La calamita de' sostenere e de' trarre a sè il ferro.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 242: La calamita pare una vile pietra; ma ella è carissima,.... ella dirizza e mostra diritto il segno.
Esempio: Vill. G. 1, 109: E per magistero di ferro, con forza di calamita, la detta arca col suo corpo sta sospesa in aria.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 159: E così strofinandola colla calamita, la limatura del ferro, se ve ne avrà, s'appiccherà alla calamita.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 273: Fra le calamite, la migliore è quella che facilmente tira il ferro.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1374: Altre [pietre] bevute purgano i grossi umori, come fa la calamita chiamata magnete.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 218: Maravigliosa più di cento altre che ne ha, parmi esser questa singolar proprietà della calamita, che rottone in quante si voglia parti un pezzo, ciascuna d'esse si trova esser una calamita intera.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 66: Il libriccin del Paonazzi.... Per forza al giuoco mi richiama e invita, Appunto come il ferro a calamita.
Definiz: § I. E figuratam. per Ciò che, come la calamita il ferro, attira a sè checchessia. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 175: Che 'n carne essendo, veggio trarmi a riva, Ad una viva dolce calamita.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 59: Essa sola (la pecunia) per sè si onora, e non colui che la possiede, il quale sempre si fa calamita d'invidia e cassa di latroni.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 99: E' si trova in questa nostra città, calamita di tutti i ciurmadori del mondo, un frate ec.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 222: L'acceso amor, donde vien l'alma sciolta, S'è calamita d'ogni ardente core.
Esempio: Strozz. Oraz. 71: Affabilità che insieme con bellezza e grazia, e massimamente in un Principe, è sì possente calamita di benevolenza.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 45: Levatagli poi via la calamita Di quel buon vino, e massime del bianco, Gli fataron le Dee tutta la vita.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 292: Diventò presto lo zimbello di tutti gli strapazzi, e la calamita de' mostaccioni.
Definiz: § II. Calamita è detto pure l'Ago calamitato della bussola; e prendesi anche per la Bussola stessa. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 222: Cristo t'aiuti e la tua calamita, Che non val men che la stoppa o la pece.
Esempio: Dant. E. Rad. Lat. Comment. 72: Tutte le volte che non ci vogliamo servire della calamita, sì come nel levare la pianta de' baluardi s'è fatto, ove anco chi volesse servirsi della bussola ec.
Esempio: E Dant. E. Rad. Lat. Comment. 109: Chi volesse in tutte le vedute servirsi della calamita, faccia il pome dello strumento gangherato,.... acciò che alzando o abbassando lo strumento, la bussola resti sempre in piano.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 56: Non tanto è necessario per la perfetta navigazione la calamita, quanto per l'ottimo governo d'un regno fa duopo la giustizia.
Definiz: § III. E in locuzione figurata. –
Esempio: Poliz. Rim. 2, 5: Io son fatto calamita, Tu se' fatta la mia stella.
Definiz: § IV. Per estensione, trovasi detto anche per l'Arte nautica. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 257: Nocchier buono ed usato Ponnese accompagnato Da quanti addottrinati Di calamita stati.
Definiz: § V. Perder la calamita; lo stesso che Perder la bussola, maniera più usata. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Spesso andando così pedon pedone Perdo la via, perdo la calamita.