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GRILLO.
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GRILLO.
Definiz: Sost. masc. Nome di un genere d'insetti che hanno le ali membranose difese da altre superiori cornee; testa grossa con lunghe antenne, e le gambine posteriori più lunghe delle altre, onde possono agevolmente saltare; e sono noti per quel trillo che i maschi fanno confricando le ali superiori. Le due specie più comuni sono il Grillo campestre, che è tutto nero, e vive nei buchi che si scava nei campi; e il Grillo domestico, che è piccolo, di colore giallastro o scuro, e vive nelle fessure dei muri vicini ai forni e ai focolari.
Dal lat. gryllus, e questo dal grec. γρύλλος. –
Esempio: Bocc. Amet. 99 t.: E non s'udieno le cicale, ma gli stridenti grilli per le rotture della secca terra s'avevano fatto cominciare a sentire.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 238: Nè tutte l'esperienze già vedute sarebbono state bastanti a fargli comprendere o credere che i grilli, giacchè non volavano, potessero, non col fiato, ma collo scuoter l'ali, cacciar sibili così dolci e sonori.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 411: Grillo.... È un insetto, che più salta che vola. Sta nascosto ne' buchi, ed esce al pascolo, e a goder l'aria. Stride molto e acutamente canta in modo, che a molti piace, conciliando loro il sonno.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 57: Ed Orfeo insegnò cantare a i grilli.... Adunque se Orfeo tirò col suo canto gli animali, tirò ancora i grilli, da i quali s'imparò a fare il trillo.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 134: Un certo grillo musico eccellente, E virtuoso di Madama Luna, Che avea per gorgheggiare all'aria bruna Provvisione e patente, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 65: Ancora in me spessissimo succede, Che all'armonia de' grilli o de' cuculi, M'addormento sognando applausi e giuli.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 363: Il popol fiorentino È tutto sottosopra e indaffarato Per torre i grilli dal natio lor foro.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 40: Io, grillo appetto al Cigno di Venosa, Che invece d'un poder ne ho avuti sei, Non debbo esser contento? Eh! non saprei.
Definiz: § II. Grillo si chiamò dagli antichi anche la Cavalletta. –
Esempio: Cavalc. Ammon. Paol. 80: Narra di lui il Vangelo, ch'egli mangiava grilli e mele salvatiche.
Esempio: Tratt. Virt. 153: Un vento divampante levò i grilli.
Esempio: Bibb. N. 1, 306: Lo vento ardente levòe li grilli.
Esempio: Vill. M. 212: In questo anno abbondarono in Barberia, e in Tunisi, e nelle contrade vicine, tanta moltitudine di grilli, che copersono tutto il paese.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 1088: E chi nel modo par de i vermi istessi Tal volta ardesse, e gli mettesse intorno, Vedrà gli altri fuggir, nè pur di questi, Ma d'ogni altro animal nocente all'erbe, Nocente al seme uman, l'impia lumaca, La furace formica, il grillo infesto, Il frigido scorpion, l'audace serpe.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 109: Quando i grilli vi saccheggiano i seminati, quando le gragnuole vi spiantano le vendemmie,... non vi contentate solo di piagnere il vostro male, ma ec.
Definiz: § III. Grillo, figuratam., vale Ghiribizzo, Proposito stravagante, Capriccio, Pensiero strano, e simili; e più spesso nelle locuzioni Saltare il grillo ad alcuno, Toccare il grillo ad alcuno, Venire, il grillo ad alcuno, Entrargli in testa il grillo, e simili. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 2: E' saltò nella testa di suo padre Il grillo di ritor moglie.
Esempio: E Comm. ined. 2, 285: M'era adesso entrato un grillo in testa, Che ora ch'egli avea quaranta scudi,... Che e' m'avessi a dar giulebbo lungo.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 191: Il Cardinale [di Guisa].... ha i soliti grilli in testa di maneggiar l'armi.
Esempio: Lipp. Malm. 12, 8: Ma non volle aspettarne poi l'evento, Perchè gli venne il grillo di partire.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 138: Spiritelli, aurette instabili, Grilli miei, folletti amabili, Cari scherzi, per pietà, Deh mettetevi in sussiego.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 113: Voi l'avete per una novella novellissima, per una bugia, una falsità, una fandonia, per una favola, un'invenzione, e vi è di voi chi la chiama un grillo, un ticchio, un girimeo, chi un capriccio, o un ghiribizzo, o un ribobolo, chi una fisima, chi una frottola, chi un balocco o un dondolo, o un trastullo.
Esempio: Menz. Lett. 55: Mando un sonetto, che vale a dire mando uno scacciapensieri, che appunto a chi è confinato per le ville, sono uno strumentino così necessario, da non vergognarsene anche i filosofi, non che i poeti, che di per sè han grilli abbastanza.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 73: Orsù, chi tu ti sia, giacchè ti siei Fitto di minchionarmi il grillo in testa,... I' me n'andrò, ec.
Esempio: Fag. Rim. 3, 49: Dissero tutti.... Guance belle, begli occhi e bella bocca, Infin bel naso, e non mai begli orecchi; Bensì contro di lor ciascuno scocca Parole di dispregio ognora nuove, A proporzion del grillo che gli tocca.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 293: Ogni secolo ha i suoi grilli, come ogni donna incinta le sue voglie e i suoi ghiribizzi.
Definiz: § IV. E per Quella piccola palla o piccola pietra, che si tira per segno nel giuoco delle pallottole, o delle piastrelle, e alla quale ciascuno dei giocatori s'ingegna di avvicinarsi con la palla o piastrella propria. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 22: Pur finalmente forza ve lo tira, Come fa il peso al grillo una pallottola.
Esempio: Not. Malm. 2, 473: È giuoco simile alle pallottole, se non che in vece di palle adoprano lastrucce, ed un piccolo sasso per grillo.
Definiz: § V. Grillo, è un Ponte da muratori raccomandato alla sommità delle fabbriche in cui non si possono fare ponti fissi; per mezzo di corde esso si cala o si tira su via via al punto, ove i muratori che vi stanno sopra debbono fare il restauro. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 70, 2: Grillo.... Una spezie di ponte da muratori fatto di legno, dal piano del quale pendono due piedi che nell'attaccatura fanno angolo piano, e si distendono per all'ingiù.
Definiz: § VI. Grillo, si chiamò anche Quella macchina guerresca fatta di legname con la quale gli assedianti, da essa coperti e difesi, si accostavano alle mura delle città, castelli, fortezze, e simili, assediati, per cacciarne i difensori ed abbatterli. –
Esempio: Stor. Pistol. 15: Le case erano forti, che non si potieno vincere; la gente stava loro dì e notte d'intorno, perchè non ne potessono uscire, e feciono fare molti gatti e grilli di legname, ed accostorongli all'uscia, e misonvi lo fuoco.
Esempio: Vill. G. 580: Stando Castruccio allo assedio di Pistoia,... dando alla città soventi battaglie con gatti e grilli e torri di legname armate, e riempiendo ec.
Esempio: Stor. Nerbon. 19 t.: Ordinò Guglielmo che si facessino due castella di legname, e fe' fare molti grilli e gatti, co' quali combattevono la città, e gittorono in terra più di cento braccia delle mura.
Esempio: Vill. M. 5, 167: Ne' fossi rimasono scale e grilli che infino alle mura erano condotti.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 56: Tibaldo in tanto a rafforzarsi attese, E gatti e grilli e falcon facea fare.
Esempio: E Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 69: E grilli e bastion, falconi e gatti Con arte, ingegno e disciplina fatti.
Definiz: § VII. E pur come Term. di Artiglieria, si disse per Una piccola canna con la quale si appiccava il fuoco ai pezzi. –
Esempio: Lorin. Fortif. 103: Doppo avere caricato il pezzo, se gli darà il fuoco col mezo d'un grillo, cioè cannetta piramidale fatta in un pezzo solido di metallo bucato dentro, e che il buco abbia una bocca sola che sarà da basso, ec.
Definiz: § VIII. Andare a caccia di grilli, dicesi figuratam., per Affaticarsi con poco profitto. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 321: In ogni caso è meglio starsi alla catena, che scatenarsi per andare a caccia de' grilli.
Definiz: § IX. Aver de' grilli per la testa, Aver grilli per il capo, o il capo pien di grilli, sono maniere che valgono Perdersi in leggerezze e follie; e dicesi più spesso di donna che sia propensa agli amori, e che quindi si dà poca cura delle proprie faccende. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 101: Rispose Gan: tu hai il capo pien di grilli, E fusti sempre pazzo e sbardellato.
Esempio: Panant. Civett. 23: Giuno pigliata avea per cameriera Certa Checca figliuola di Mastrilli, Che come tante giovani non era, E per il capo non aveva grilli.
Definiz: § X. Avere il capo a' grilli, vale Esser dedito a cose vane, Perdersi in cose leggiere e futili; e detto di donna, vale Essere inclinata ad amoreggiare. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 429: Esiodo vuole che l'aratore non sia giovine e che abbia il capo a' grilli.
Definiz: § XI. Cavare i grilli dalla testa ad alcuno, vale Farlo insavire, Fargli metter giudizio. –
Esempio: Varch. Suoc. 4, 2: Il tempo ne fa ben far loro la penitenza egli, e cava i grilli del capo altrui.
Definiz: § XII. Dar l'incenso a' grilli. –
V. Incenso.
Definiz: § XIII. Far come il grillo, che, o e' salta, o egli sta fermo; e si dice quando uno o non vuol far mai nulla, o in un tratto tutte le cose. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § XIV. Indovinala, grillo, che anche trovasi Indovinalo, grillo; o, come pur si disse, Trovala, grillo; è locuzione familiare, che equivale a dire Intendi, Indovina, se puoi. Maniera, a quanto pare, nata dalla favola d'un contadino chiamato Grillo, il quale da villano che era, fattosi medico e indovino, con stranezze e spropositi fortunati acquistò credito e grazia appresso l'universale. –
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 36: E dove è una cantina? Indovinalo grillo, se lo sai.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 14: Che dirò? Trovala, grillo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 364: Indovinala grillo! Il grillo intanto Prender sempre si dee per buon augurio.
Definiz: § XV. Montare il grillo, o i grilli, ad alcuno, Pigliare il grillo, o i grilli, ad alcuno, Saltare, e simili, il grillo, o i grilli, ad alcuno, si disse figuratam., per Imbronciare, Impermalirsi, che oggi comunemente dicesi Pigliare il cappello; e con più grave senso vale talora Adirarsi fieramente, Montare in furia. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 441: Ciascun giva scorrendo la pasciona, Senza timor di punizione o legge, Non sendo sottoposti a la corona Di Siliametto, qual non gli corregge, Nè etiam la regina Bisantona, Perchè con lor non pigliassino il grillo, E patteggiati dessino il vessillo, ec.
Esempio: Franc. Son. 50: Ben tosto hai preso i grilli: Or dalli un po' di pan che vada all'uscio: Pulcino, i' ti farò tornar nel guscio.
Esempio: Bern. Orl. 43, 30: Gli salta il grillo, e di schiera si leva, E vagli addosso furïosamente.
Esempio: Varch. Ercol. 71: E se v'aggiugne parole o atti che mostrino lui aver preso il grillo, essere saltato in sulla bica, cioè essere adirato, e avere ciò per male, si dice ec.
Definiz: § XVI. Non avere cervello per un grillo, Non essere in alcuno cervello per un grillo, sono maniere che valgono Non aver senno, Aver poco giudizio. –
Esempio: Fag. Comm. 8, 190: Nel mio cognato non v'è cervello per un grillo.
Definiz: § XVII. Ogni grillo che salta; è una locuzione che trovasi scherzevolmente usata per significare Ogni minimo che, Ogni minima cosa. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 417: Vuole tanto vantaggiar per voi, che non vorrei che ogni grillo che salta, lo facessi levare in capo.