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Dizion. 5° Ed. .
FUORI, e anche FUORA, e in poesia FUORE, o come anche trovasi FORI, FORA, FORE, e per apocope FUOR, FOR.
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FUORI, e anche FUORA, e in poesia FUORE, o come anche trovasi FORI, FORA, FORE, e per apocope FUOR, FOR. Definiz: | Prep., che serve a indicare varie relazioni, e più specialmente la relazione di stato esterno alla parte interiore di un luogo, o della cosa, di cui si discorre; ed altresì di moto che, incominciando dal di dentro di cosa o di luogo, si compie esternamente. Regge il suo termine mediante la particella Di. |
Dal lat. foris e foras. – Esempio: | Dant. Inf. 1: Uscito fuor del pelago alla riva. |
Esempio: | E Dant. Inf. 19: Fuor della bocca a ciascun soperchiava D'un peccator li piedi. |
Esempio: | E Dant. Inf. 28: Gittati saran fuor di lor vasello, E mazzerati presso alla Cattolica, Per tradimento d'un tiranno fello. | Esempio: | E Dant. Purg. 1: Tosto ch'i' uscii fuor dell'aura morta. |
Esempio: | E Dant. Purg. 27: Fuor della fiamma stava in su la riva, E cantava: Beati ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 135: L'acqua, la quale alla sua capacità soprabbondava, un altro canaletto riceveva, per lo qual fuori del valloncello uscendo, alle parti più basse se ne correva. | Esempio: | E Bocc. Decam.7, 104: No, ella nol crederebbe, e caccerebbemi fuor di casa. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 199: Io v'ho detto più volte, che sarebbe meglio uscire un poco fuore del letto, perocchè 'l vetro scoppia, ec. | Esempio: | E Sacch. Nov. 2, 78: Per un gran colpo da giostra gli uscìo fuori la fava degli orecchi. | Esempio: | Bocchin. Ricord. 13: Mandammo fuora della detta finestra le dette fasce prima, ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 24, 50: Durindana cercò per la foresta, E fuor la vide del fodero starse. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 43: Costei col suo morir quasi prevenne Il nascer mio, che 'n tempo estinta giacque, Ch'io fuori uscia dell'alvo. |
Esempio: | Targ. Tratt. Fior. 260: I fiorini di sigillo erano moneta immaginaria,... perchè, stando sotto il sigillo, avevano maggior valore, che se si fossero contati spicciolatamente e fuori delle borse. |
Definiz: | § I. E in locuzioni figurate, e figuratam. – |
Esempio: | Guitt. Lett. 76: S'amore crea solo dispiacere, e piacere solo di buono, temo di convenire a vostra contanza, perchè non è for d'amore amistate. | Esempio: | Dant. Parad. 17: La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno. | Esempio: | E Dant. Parad. 27: O cupidigia, che i mortali affonde Sì sotto te, che nessuno ha podere Di trarre gli occhi fuor delle tue onde! | Esempio: | E Dant. Conv. 243: La umana natura, fuori della quale s'appaga lo 'ntelletto e la ragione, abbisogna ec. | Esempio: | Barber. Regg. Donn. 52: Tal fiata è creduto Che sia tra certi amore Per un picciol guardare, Che tutto è fuor del loro imaginare. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 302: Se per salir all'eterno soggiorno Uscita è pur del bell'albergo fora; Prego, non tardi il mio ultimo giorno. |
Esempio: | E Petr. Rim. 2, 100: Or ne ha d'ogni riposo tratto fore. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 25: Chi è fuor di questa vita, non ha più di vizio battallie, sì che nolli fa bisogno forte resistenzia. | Esempio: | Montecucc. Op. 1, 186: Fra tutte le proporzioni confermate dall'uso, fuori del quale ogni speculativa è fallace, io soglio attenermi a quella di Morshaussen. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 29, 37: Ha posti i pensier miei tutti in riposo, E d'un gran dubbio mi ha cacciato fuora. |
Definiz: | § II. Regge talvolta il suo termine, anche mediante la particella Da. – | Esempio: | Fr. Bart. Amm. ant. volg. 265: Diceva egli (S. Bernardo) ch'erano [le vestimenta] segno d'animo, lo quale appo sè vanamente gloriava, ovvero che fuori da sè cercava umana gloria. |
Esempio: | Red. Lett. 2, 86: Potendo [il serviziale] ripulire e cavar fuora degli intestini tutto quello che.... non fosse potuto sboccar fuora dalla regione intestinale. |
Definiz: | § III. E presso gli antichi, reggeva il suo termine anche direttamente. – | Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 17: E se mi dite che grave è ciò seguire, grave è bene contra uso e contra voglia, for cui è dissavoroso ogni savore. | Esempio: | Dant. Rim. 98: Color di perla quasi informa, quale Conviene a donna aver, non fuor misura. | Esempio: | Barber. Docum. Am. 49: Poi convien che ti penta Se troppo corri for ragion in ira. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 177: Fuor tutt'i nostri lidi Nell'isole famose di Fortuna Due fonti ha. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 6, 17: Lasciato avea di gran spazio distante Tutta l'Europa, ed era uscito fuore Per molto spazio il segno, che prescritto Avea già a' naviganti Ercole invitto. |
Esempio: | Deput. Decam. 35: Volentieri qualche volta lascia la lingua nostra questa particella Di per un suo proprio uso. Onde si truova spesso niente meno.... E delle simili se ne troverrà un mondo, e ne notò il Bembo alcune nelle sue Prose, come Fuor tutti i nostri lidi, e Fuor misura, con tutto che più pienamente si dica con la Di, fuor di misura e fuor di tutti, e così si dice ec. | Esempio: | Chiabr. Rim. 1, 409: Lasso, e pur tuttavia fuor l'antico uso, Cela il vago seren dell'aurea faccia. | Esempio: | E Chiabr. Rim. 3, 276: Giuditta allora alla compagna disse: Sta' fuor le tende, e fissamente ascolta. |
Definiz: | § IV. Reggente il pronome Me fuori di me, Te fuori di te, Se fuori di sè, compone una locuzione figurata che vale In condizione da non aver più coscienza di sè o delle cose, Nello stato di chi ha perduto la ragione, il senno; e con più tenue senso vale Coll'animo sopraffatto grandemente per dolore, ira, gioia, meraviglia, e simili; e più spesso adoprasi coi verbi Andare fuori di me, fuori di te, fuori di sè, Uscire fuori di me, fuori di te, fuori di sè, Essere fuori di me, fuori di te, fuori di sè. – | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 6: Perocch'egli era sì fuori di sè, che delle tue parole non udiva nulla. | Esempio: | Bocc. Laber. 5: Se tu non se' del tutto fuori di te, assai apertamente conoscer dei, niuna cosa poter fare, che più le piaccia. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 19, 4: Deh, come fui (dicea) sì negligente, Deh, come fui sì di me stesso fuore, Che ec. |
Esempio: | Bern. Orl. 7, 1: Compassïon bisogna avervi assai, Però che sete di voi stessi fuori. |
Esempio: | E Bern. Orl. 16, 19: Gli altri spettatori Son per la maraviglia di sè fuori. | Esempio: | Tass. Gerus. 13, 45: E nel moto potente ed improvviso Gli cade il ferro; e 'l manco è in lui la tema. Va fuor di sè: presente avergli è avviso L'offesa donna sua, ec. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 671: Altri meschini erravano sbandati come stupidi, e non pochi fuor di sè affatto. |
Definiz: | § V. Fuori, reggente un nome di luogo, di paese, e simili, o di ciò che lo circoscrive, in relazione sia di stato sia di moto, denota con più stretto significato lo spazio esterno all'ambito di esso luogo, o a' confini d'esso paese. – | Esempio: | Dant. Purg. 5: Qual forza, o qual ventura, Ti traviò sì fuor di Campaldino, Che non si seppe mai tua sepoltura? | Esempio: | Vill. G. 145: Andòe un giorno alla caccia.... fuori di Vittoria. | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 111: Come avvenisse che Giacomino per alcuna cagione da sera fuori di casa andasse. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 52: E fuor di quel cespuglio oscuro e cieco Fa di sè bella ed improvisa mostra. Come di selva o fuor d'ombroso speco Dïana in scena o Citerea si mostra. | Esempio: | Nard. Vit. Giacom. 13: I quali la duchessa Bona, dopo la morte del duca Giovan Galeazzo suo marito, per sospetto teneva fuora dello Stato di Milano. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 198: Bisognandomi andar fuori di Roma, gli ho lasciato l'argomento in mano, ec. |
Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 257: E' l'ha cavata di Casa una mia comare, e andato fuori Di Pisa.... B. So che bisogna quattro Per cavar fuor di casa un morto. Molto, N'ha cavat'egli solo un vivo? | Esempio: | Bald. Vit. Guidob. 2, 237: Con la medesima pompa e frequenza di popolo fu portato fuori della terra. | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 274: Fuori dei quali [luoghi] gli uomini non potessero prosperare nè vivere senza difficoltà e miseria. |
Esempio: | Manz. Prom. Spos. 135: Questo, fatti ch'ebbe pochi passi fuori dell'osteria, si voltò indietro, e vide che ec. |
Definiz: | § VI. Regge un termine denotante le membra dell'uomo e dell'animale, e più spesso le mani, le branche, gli artigli, e simili, e serve ad indicare la relazione di svincolamento, liberazione, allontanamento, da essi; anche in locuzioni figurate. – | Esempio: | Dant. Purg. 9: La concubina di Titone antico Già s'imbiancava al balzo d'orïente, Fuor delle braccia del suo dolce amico. | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 73: Poscia che a lui parve esser sicuro, e fuor delle mani di coloro che preso l'aveano,... non ritrovando la sua giovane.... cominciò a piangere, ec. |
Esempio: | Cas. Rim. 1, 7: Fuor di man di tiranno, a giusto regno, Soranzo mio, fuggito, in pace or sei. | Esempio: | E Cas. Rim. 1, 10: Per ricovrarmi, e fuor della tua mano Viver lieto il mio tempo.... Or che tanta dal Ciel luce mi vene, Quant'io posso, da te [Amore] fuggo lontano. | Esempio: | E Cas. Rim. 1, 17: Cercando vo selvaggio loco ed ermo, Ov'io ricovri fuor della tua mano. |
Definiz: | § VII. Serve alla relazione di discostamento, deviazione, e simili, da ciò che è indicato dal compimento retto da essa particella, così nel senso proprio, come nel figurato. – |
Esempio: | Dant. Parad. 8: E fate re di tal ch'è da sermone, Onde la traccia vostra è fuor di strada. | Esempio: | E Dant. Conv. 255: Quest'è colei, ch'umilia ogni perverso, cioè volge dolcemente chi fuori dal debito ordine è piegato. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 90: Dolor, perchè mi meni Fuor di cammin a dir quel ch'i' non voglio? | Esempio: | Pulc. L. Morg. 16, 101: E portollo di peso un mezzo miglio, Per gittarlo in un luogo fuor di strada. | Esempio: | Bocchin. Ricord. 14: L'oste ci trovò due buone guide armate; che ci partimmo la sera, e andammo a Bologna, tuttavia fuor di strada;... e la mattina seguente ci prestò due cavalcature ed un famiglio; ed andammo verso Imola tuttavia fuor di strada; e la sera capitammo a Imola. | Esempio: | Varch. Boez. 104: Chiunche vuol profondamente il vero Cercar, nè fuor di strada uscir giamai, Dell'interno vedere i chiari rai In sè saggio rivolga. |
Definiz: | § VIII. Quindi le locuzioni Fuor di mano, Fuor di piombo, Fuor di squadra, che si spiegano ciascuna a suo luogo. – | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 142: Luogo molto solingo e fuor di mano. |
Esempio: | Cant. Carn. 167: Chi mura fuor di squadra, non val poi Al farne paragone. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 149: Mi mise per certe straduzze sì fuor di mano, che egli era impossibile di pensare mai d'avermi ritrovato persona. |
Esempio: | Varch. Boez. 68: L'errore che gli mena fuor di strada, gli travia a' beni falsi. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 9, 89: Come persona astratta che egli era, e fuor di squadra dall'altre. | Esempio: | E Vasar. Vit. Pitt. appr.: Risoluto il Bandinello, col consiglio di Giuliano, di far che quell'opera andasse fuor di squadra, secondando in parte la muraglia, onde avvenne che gli bisognò fare tutte le pietre con le quadrature bieche. | Esempio: | Cecch. Mogl. 3, 5: Ma s'io Rispondo risoluto, io esco fuori Di squadra. | Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 4, 18: Inutili, incorporee, inordinate, E fuor di squadra, odiose E vane precedenze. | Esempio: | Bellin. Disc. Anat. 1, 153: Se questo si fosse dovuto ammettere, mi pareva che ne seguisse, che in quel tale nel quale si fosse dovuto reggere il corpo fatto d'ossa fuor di piombo con quell'altro artifizio, il suo reggersi ec. |
Definiz: | § IX. Serve altresì, in maniere figurate, alla relazione di lontananza o assenza di persona; e il suo contrario spesso è Sotto. – |
Esempio: | Targ. Tratt. Fior. 263: Essendo stato.... instituito il sigillo per assicurare coloro che ricevevano il danaro fuori degli occhi del maestro del saggio o del pesator pubblico,... come ec. |
Definiz: | § X. Serve pure a significare il non essere, o non esser più, in una data condizione; l'esserne lontano, ovvero l'esserne allontanato, dipartito, uscito, e simili; e in modo più assoluto, mancanza, privazione, di checchessia; nel qual significato corrisponde alla preposizione Senza. – |
Esempio: | Dant. Parad. 1: Nè pur le creature che son fuore D'intelligenzia, quest'arco saetta, Ma quelle ch'hanno intelletto ed amore. | Esempio: | E Dant. Conv. 271: A lei (alla verità) disposata, l'anima è donna; e altrimenti, è serva fuori d'ogni libertà. |
Esempio: | Cin. Rim. 13: Voi sete pur gentile, accorta e saggia,... Ma sol di voi quel poi m'uccide e accora, Ch'io veggio esser d'ogni pietà fora. |
Esempio: | Vill. G. 1, 127: Per alquanti grandi uomini di Roma e scellerati e fuori d'ogni fede, ec. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 194: Se pur sua asprezza o mia stella n'offende, Sarem fuor di speranza e fuor d'errore. | Esempio: | Bocc. Fiamm. 22: O ingannate, e veramente di conoscimento del tutto fuori, che è quel che voi dite? |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 17: Cenò contenta, e fuor d'ogni sospetto. |
Esempio: | E Ar. Orl. fur. 24, 50: Pensar potrian tutte le cose, eccetto Che fosse Orlando fuor dell'intelletto. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 37, 29: Le domanda chi sì iniquo fue, E sì di legge e di costumi fuora, Che ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 49: Nel volto suo la gente accorta Legger potria: questi arde, e fuor di spene. | Esempio: | Zanott. F. M. Lett. 76: Del cui animo e della cui cortesia io sono omai così certo e così fuor d'ogni dubbio, che io non penso neppure a pregarvene. |
Definiz: | § XI. Pure nella relazione di mancanza, privazione, e corrispondente a Senza, trovasi riferito a persona. – | Esempio: | Cecch. Stiav. 3, 4: Ogni cosa è come una stalla; e poi dicono questi uomini che noi non siam buone a nulla: e otto dì che gli stien fuor di noi, la polvere se gli mangia. |
Definiz: | § XII. E riferito al tenore d'un discorso, a un dato modo di esprimersi, o simili, e specialmente in costrutto coi nomi fuori di Celia, fuori di Burla, fuori di Metafora, o simili, denota l'astenersi, ovvero il cessare, da quel dato tenore o modo. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 421: Fuor di burla; Francesca sua madre ne sta molto mal contenta. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 333: Eh! e' si burla. M. Burlo? a che proposito Vuo' tu ch'i' burli, quand'e' mi domandano Di cose fuor di burla i gentiluomini? | Esempio: | Salvin. Disc. 2, 201: Fuori di metafora: la maraviglia è una confessione d'ignoranza, ec. | Esempio: | Saccent. Rim. 1, 256: In somma, fuor di celie, si concluda. |
Definiz: | § XIII. Serve alla relazione di eccedenza, eccesso, e simili, e più spesso nelle locuzioni Fuor di misura, Fuor di maniera, Fuor di modo, e simili. – | Esempio: | Cin. Rim. 17: Amor, la doglia mia non ha conforto, Perchè è fuor di misura. | Esempio: | E Cin. Rim. 82: Sì è incarnato Amor del suo piacere, Che preso ha i membri miei fuor di misura, E tutto è convertito, ec. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 195: Tanta negli occhi bei for di misura Par ch'Amor e dolcezza e grazia piova. |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 195: Dolente fuor di misura, senza alcuno indugio, ciò che il re di Cappadocia domandava, fece. |
Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 109: Si cominciarono ad avere in odio fuor di modo. | Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 192: Egli, con tutto che la sua povertà fosse strema, non s'era ancor tanto avveduto, quanto bisogno gli facea, che egli avesse fuor d'ordine speso le sue ricchezze. |
Esempio: | Firenz. Pros. 2, 118: Un sasso altissimo fuor di misura, lubrico,... spargeva del mezzo delle sue fauci le acque dello spaventevole fonte. | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 5: Quivi soprafatto fuori di maniera da 'l vino, dalla età, e dalle nozze d'una fanciulla che novamente aveva sposata, fu affogato dal proprio sangue. | Esempio: | Varch. Stor. 2, 383: Gli uomini erano diventati fuor di modo sospettosi, e guardinghi. | Esempio: | Ambr. Furt. 2, 3: Il desinare, che si è proveduto, non è punto fuor della regola, nè vi caricherete troppo, non dubitate. |
Definiz: | § XIV. Serve anche alla relazione di trapassamento di là da un dato termine, tratto, spazio, ed equivale ad Oltre; e talvolta il suo contrario è Sotto. – |
Esempio: | Montecucc. Op. 1, 198: Accampare l'esercito più vicino che si può, ma fuori del tiro del cannone. |
Definiz: | § XV. Trovasi adoperato a significare relazione di aumento, sovrabbondanza, ed equivale a Oltre. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 5: E fuori di queste cose, dice Palladio, che la sanità dell'aere dichiarano i luoghi che sono liberi da profonde valli, e da oscure tenebre. |
Definiz: | § XVI. Denota altresì la relazione di non appartenenza, riferito a un collegio, a una corporazione, arte, e simili. – |
Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. Ded. 1, 79: Per più contento di molti amici fuor dell'arte [del disegno], ma all'arte affezionatissimi, ho ridotto in un compendio la maggior parte dell'opere di quelli [artefici] che ancor son vivi. |
Definiz: | § XVII. Serve alla relazione di diversità, contrarietà, opposizione, ed equivale a Diversamente da, Contro, Contrariamente a, ec. – |
Esempio: | Dant. Purg. 21: Cosa non è, che sanza Ordine senta la religïone Della montagna, o che sia fuor d'usanza. |
Esempio: | E Dant. Parad. 23: Come fuoco di nube si disserra, Per dilatarsi sì che non vi cape, E fuor di sua natura in giù s'atterra, Così ec. | Esempio: | Petr. Vit. volg. 13: Dilettossi grandemente del cantare; ed in questo grandissima opera vilmente, fuori della grandezza imperatoria, consumò. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 6: Intendo di raccontarvi quello, che prima sventuratamente, e poi fuori di tutto il suo pensiero, assai felicemente ad un nostro cittadino avvenisse. | Esempio: | Machiav. Stor. 1, 55: Fu eletto il luogo del Concilio Costanza città della Magna, fuora dell'intenzione di Papa Giovanni. | Esempio: | E Machiav. Art. Guerr. 375: I Romani punivano di pena capitale.... se alcuno avesse combattuto fuora del comandamento del capitano. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 41: Or quando fuor d'ogni ragion qui sono Privi d'umanitade i cori umani, Non vi domanderò la vita in dono, ec. | Esempio: | Varch. Ercol. 136: Quando alcuno, e massimamente fuori dell'usanza sua, ha detto, in riprendendo chicchessia o dolendosene, più del dovere, si chiama essere uscito del manico. | Esempio: | Car. Lett. ined. 1, 17: Questo rimanere, se bene è fuori della mia intenzione, non sarà però fuori del bisogno. | Esempio: | Piccolom. Instit. mor. 489: Fuor di ragione adunque; appresso le genti barbare, son tenute le donne in luogo di servi. | Esempio: | Cecch. Dot. 5, 7: Come in un subito fuor d'ogni mia speranza è una gran tempesta tornata in una gran bonaccia! | Esempio: | Tass. Gerus. 10, 18: O chiunque tu sia, che fuor d'ogni uso Pieghi natura ad opre altere e strane. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 101: E se [Dio] riduce all'opra qualche fatto impossibile a noi, o produce cosa trascendente l'umana capacità, non è fuori di ragione; anzi, ec. | Esempio: | Serdon. Stor. Ind. volg. 22: Alfonso, riconoscendo come doveva da Dio la grandezza d'un così gran benefizio venutogli fuor di speranza, si rivoltò, ec. | Esempio: | Spegner. Crist. instr. 1, 9: Era a quell'ora salita in cielo già a veder Dio, e a ringraziarlo in eterno di una saluto ottenuta sì fuor di legge. |
Definiz: | § XVIII. In proposizioni alternative, serve alla relazione di contrapposizione dei varj termini, a denotare stato, condizione, modo di procedere, e simili, opposti a quello designato dall'altro termine. – |
Esempio: | Cap. Comp. Discipl. F. 7: Con balía piena e generale autorità e podestà,... di fare tutte quelle cose in piato e fuor di piato, e in giudicio e fuor di giudicio, che potrebbe fare l'università della detta Compagnìa. |
Definiz: | § XIX. Reggente un compimento che denoti tempo, o periodo di tempo, vale Avanti o Dopo cotesto periodo, ed altresì Nel tempo o periodo che non è quello proprio, conveniente, opportuno, a una data cosa, a una data azione, e simili. – | Esempio: | Tratt. Dottr. Crist. 32: Accidia in questo vizio sta; in perdere il tempo tuo, o in essere nigrigente a fare le cose che debbi,... o in dire l'ufficio fuori d'ora, cioè anzi tempo o dopo tempo. | Esempio: | Mazz. Lett. 2, 1: E poi venite fuor dell'ora, e fuggitevi. | Esempio: | Pandolf. Gov. Fam. 16: Di niuna cosa è tanta copia, che non sia difficile fuori di stagione averla e trovarla. |
Esempio: | Varch. Sen. Benef. 177: Non bisogna aver tanta paura, nè tanta fretta di rendergli (i benefizj), nè procurare di rendergli fuori di tempo. |
Definiz: | § XX. In fuori, reggente il suo compimento mediante la particella Da, vale lo stesso che Fuori. – |
Esempio: | Dant. Purg. 3: Ver è che quale in contumacia muore Di santa Chiesa, ancor che al fin si penta, Star le convien da questa ripa in fuore Per ogni tempo, ec. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 132: Le macchie solari che rigirando intorno al sole, dal medesimo disco, nel rivolgersi, sporgenti in fuora dall'orlo, e staccate come nuvole si osservano. |
Definiz: | § XXI. Fuori, in forza di Avverb. di luogo, uniscesi coi verbi così di stato come di moto, e vale In luogo esteriore, Esternamente, a ciò di che si parla; anche in locuzioni figurate. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 705: L'abondanza ch'è qui drento Non mai manca per niun momento.... Chi sta fuor nol può pensare, Ed è forte a imaginare Che l'alma, ec. | Esempio: | Dant. Inf. 10: Quando s'accorse d'alcuna dimora Ch'io faceva dinanzi alla risposta, Supin ricadde, e più non parve fuora. |
Esempio: | E Dant. Inf. 22: E come all'orlo dell'acqua d'un fosso Stan li ranocchi pur col muso fuori, Sì che celano i piedi e l'altro grosso. |
Esempio: | E Dant. Inf. 34: Quell'anima lassù che ha maggior pena, Disse il Maestro, è Giuda Scariotto, Che il capo ha dentro, e fuor le gambe mena. |
Esempio: | E Dant. Rim. 123: Distendi l'arco tuo sì che non esca Pinta per corda la saetta fore. |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 116: La qualcosa veggendo Andreuccio,... subito si gittò fuori, e per quella via, ec. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 164: La corda.... rimanea e fuori e dentro come a lui piacea. |
Esempio: | Tass. Gerus. 4, 18: Ma fuor volando a riveder le stelle Già se n'uscian dalla profonda notte. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 7, 103: Sibila il teso nervo, e fuori spinto Vola il pennuto stral,... Ed a percoter va dove del cinto Si congiungon le fibbie, e le divide. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 10, 2: Avido pur di sangue, anco fuor tiene La lingua, e 'l sugge dalle labbra immonde. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 55: E avvoltosi alla sinistra il mantello, e con la spada nuda nella destra, saltò fuori senza ricevere altro danno dal fuoco che abbronzare i vestimenti. |
Definiz: | § XXII. Nel medesimo senso usasi comunemente di apporlo, per maggiore evidenza e determinazione del concetto, a verbi che di per sè stessi denotano azione estrinseca ad una data cosa o luogo; anche figuratam. – |
Esempio: | Dant. Parad. 24: Sì ch'io approvo ciò che fuori emerse; Ma or conviene esprimer quel che credi, Ed onde alla credenza tua s'offerse. | Esempio: | Cavalc. Pist. Eust. 402: E se questo addiviene per uscire fuori in pubblico alle perfette, che avverrà, ec.? | Esempio: | Ar. Orl. fur. 38, 30: Ed è l'aguato in modo al vento ignoto, Che, credendosi uscir fuor la dimane, Preso e legato in quello utre rimane. |
Esempio: | Giannott. Op. 1, 84: Ed a lui (al gonfaloniere) fu data autorità di uscire fuori a castigare i delinquenti. |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 985: Provoca [l'iperico] l'orina; applicato di sotto, caccia fuori i mestrui. |
Esempio: | Borgh. V. Disc. 1, 439: Talvolta o la natura o lo sdegno.... cacciò fuori alcune voci, ed alcune faville generose vi si scorgono che agevolmente scuoprono gli affetti del cuore. | Esempio: | Borgh. R. Rip. 31: Uscì fuore l'acqua in gran copia, talmentechè spense tutto il fuoco. |
Definiz: | § XXIII. E figuratam., vale Fra la gente, Nell'universale, In pubblico. – | Esempio: | Cecch. Dot. 4, 5: Che conto volete voi che tenga di quel che si dica fuori il popolazzo? | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 141: Ma sai, non fiatare di questo; poichè non si sa nè men per la corte: pensa se gli dispiacerebbe che si spargesse fuori. |
Definiz: | § XXIV. Fuori, vale Fuori di casa, palagio, o d'altro qualsivoglia edifizio; e più genericamente In luogo non riparato, All'aperto; anche in locuzioni figurate. – |
Esempio: | Cronichett. Mannell. 30: Uscissi di casa, e stavasi fuori, ed elle gli gittarono addosso acqua fracida. | Esempio: | Dant. Inf. 8: Chiuser le porte que' nostri avversari Nel petto al mio Signor, che fuor rimase, E rivolsesi a me con passi rari. | Esempio: | E Dant. Inf. 24: Veggendo il mondo aver cangiata faccia In poco d'ora, e prende suo vincastro, E fuor le pecorelle a pascer caccia. | Esempio: | Comp. Din. Cron. DL. 184: Sì che poca gente rimase fuori, altro che alcuni artigiani, a cui commissono la guardia. |
Esempio: | Pallad. Agric. 220: Il lascerei (l'idromele) stare fuori sotto 'l cielo. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 165: Presero tra sè questo ordine: che.... il giovane fosse in parte che uscir lo vedesse fuori; ec. | Esempio: | Poliz. Pros. 56: Anzi, più tosto non possiamo; perchè siate (siete) più occupato, o vero meno vacuo, in casa che fuori. | Esempio: | Rinucc. F. Ricord. 263: Lasciai la Maddalena mia donna in camera, la quale se n'uscì immediate ch'io fui uscito fuori. | Esempio: | Machiav. Stor. 1, 251: Io non credo che tu abbia a perdere la vita, tanti amici hai in palagio e fuori. |
Esempio: | E Machiav. Leg. Comm. 2, 154: Questo signore, passando a quella ora da quello luogo, fece chiamare fuora detto conte Alessandro. | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 335: Egli è ancora fuora, e siamo all'un'ora, ed hassi ancora a scrivere [la lettera]. | Esempio: | Grazz. Comm. 34: Facciam che noi non fussimo trovate a quest'ora fuori. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 368: Oh, che fai fuori? S. La grazia Di chi mi serra fuori. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 197: Seguitava di esser divoto alla moglie e figliuoli; e far loro corte fuori, servigi in casa. |
Esempio: | E Dav. Colt. 503: Egli è come un ferito a morte, che va fuori all'aria con manifesto pericolo. |
Esempio: | Parin. Poes. 14: Quel salutar licore agro e indigesto Tra le viscere tue, te allor farebbe E in casa e fuori e nel teatro e al corso, Ruttar plebeiamente il giorno intero! | Esempio: | Pindem. Poes. 300: Di' che son fuori, Di' che malato son, di' che son morto. | Esempio: | Leopard. Poes. 123: A prova Vien fuor la femminella a còr dell'acqua Della novella piova. |
Definiz: | § XXV. Fuori, coi verbi Cenare fuori, Desinare fuori, Pranzare fuori, Dormire fuori, e simili, vale Fuori della propria casa, In casa altrui. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 1, 10: Poichè la sera avea la buona donna Cenato fuori, e preso ec. | Esempio: | Not. Malm. 1, 20: Cenar fuora. Intendiamo Cenare in conversazione fuori di casa propria. |
Definiz: | § XXVI. E in più ristretto senso, vale Fuori della finestra, dell'uscio, della porta, e simili. – |
Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 16: Era il capitano verso la finestra, e cavando il capo fuori: Di qua, disse, il tempo è scarico. | Esempio: | Tasson. Secch. rap. 8, 70: Una schiavetta al fine, in capo a un'ora, Affacciatasi a certe balestriere, E spinto un muso di lucerta fuora, Disse: ec. | Esempio: | Leopard. Paralip. 6, 37: Qui trasse fuori una lucerna accesa L'abitator del solitario ostello, E sporse il capo, ec. |
Definiz: | § XXVII. Ed altresì vale Più o men lontano, e per maggiore o minor tempo, sia dalla città, sia dallo stato; e più indeterminatamente, Presso popoli, o paesi stranieri, e simili. – | Esempio: | Giannot. Op. 1, 18: Tutti insieme facevano un corpo che era il signore di tutta la Repubblica, e dentro e fuori. |
Esempio: | E Giannot. Op. 1, 158: Ma sì come ella è obbligata grandemente a così valorosa gioventù, così si può grandemente lamentare di tutti i vecchi che in quella guerra furono o drento o fuori per difesa della città adoperati. | Esempio: | Cecch. Spirit. 3, 2: Questi Funghi son nati, in quel ch'i' sono stato Fuori a cercar delle radici. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 20: Parte fuor s'attendò, parte nel giro E tra gli alberghi suoi Tortosa tenne. |
Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2 , 32: Mentre il re Agide dimorò fuori alle guerre, egli prese ec. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 144: Se per tanti anni si può, senza rifarlo (il flamine), uficiare, ben si potrà un anno star fuori viceconsolo. | Esempio: | Leopard. Paralip. 5, 34: Vinse l'alta sentenza, e per partito Fuori il granchio affrontar fu stabilito. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 8, 392: Esortandogli ad acclamare e ad avere per re, chi col suo credito ed aderenze poteva portar pace dentro, protezione fuora. |
Definiz: | § XXVIII. E in senso particolare, vale Per la campagna. – |
Esempio: | Esop. Fav. M. 15: Avendo il cane trovato o rapito un pezzo di carne,... uscì della città, e andando fuori pervenne ad un'acqua. |
Definiz: | § XXIX. Trovasi per semplicemente Lungi, Lontano. – | Esempio: | Uzzan. Prat. Merc. 211: E sopra Gaeta fuori in mare verso libeccio 20 miglia sono tre isole, ec. |
Definiz: | § XXX. Parlandosi di persona, vale Fuori del corpo, o Fuori dell'animo; anche in locuzioni figurate. – |
Esempio: | Cavalcant. Rim. 23: Io sento poi gir fuor gli miei sospiri, Quando la mente di lei mi ragiona. | Esempio: | E Cavalcant. Rim. 26: Manda una voce d'allegrezza fore Che mostri quello che t'ha fatto onore. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 123: Alquante lagrime.... mandate per gli occhi fuori. | Esempio: | E Bocc. Fiamm. 12: Quel che fuori non s'esprimeva, il cuor lo 'ntendeva seco, in sè ritenendo, ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 1: E qual tauro ferito il suo dolore Versò mugghiando e sospirando fuore. | Esempio: | E Tass. Gerus. 7, 16: Versando da' begli occhi fuora Umor di doglia cristallino e vago, Parte narrò di sue fortune. |
Definiz: | § XXXI. Talvolta è usato per Nella, o Dalla, parte esteriore di checchessia. – |
Esempio: | Petr. Rim. 2, 71: Vi si vedea nel mezzo un seggio altero.... Dinanzi una colonna Cristallina, ed ivi entro ogni pensero Scritto; e fuor tralucea sì chiaramente, Che mi fea lieto e sospirar sovente. |
Definiz: | § XXXII. E riferito a persona, vale Nell'aspetto, Nella presenza; ed altresì Negli atti esterni. – |
Esempio: | Dant. Purg. 22: Amore Acceso di virtù sempre altro accese, Pur che la fiamma sua paresse fuore. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 46, 23: Se de l'animo è tal la nobiltate, Qual fuor, signor,... il viso mostra,... Qualche conforto, ec. |
Esempio: | Tass. Gerus. 3, 53: Benchè dentro ne frema, e in più d'un segno Dimostri fuore il mal celato sdegno. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 6, 31: Onde si ferma, e d'ira o di dispetto Avvampa dentro, e fuor qual fiamma è rosso. | Esempio: | E Tass. Gerus. 7, 18: E fuor la maestà regia traluce Per gli atti ancor dell'esercizio umile. |
Definiz: | § XXXIII. Parlandosi di cosa che si tenga ordinariamente riposta, o dentro custodia, guaina, e simili, vale A mano, In pronto, Sott'occhio, e simili. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 19, 45: Ciascun con la sua carta fuora A mezza nave il suo parer risolve, Là dove a un tempo i marinari tutti Sono a consiglio dal padron ridutti. |
Definiz: | § XXXIV. Fuori, è grido di acclamazione, più spesso usato dal pubblico nei teatri, e simili, per chiamare sul proscenio gli autori, gli attori, i cantanti, in segno di onore; od anche è grido d'impazienza, per fare incominciare la rappresentazione. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 42: Cotanto piena pinza era la sala, Che non c'entrava il seme d'una zatta; Prima che comparissero gli attori Si sentian mille voci: fuori, fuori. |
Definiz: | § XXXV. Esprime altresì ordine, comando, di lasciare, abbandonare, un dato luogo, di partirsi da esso; ed usasi anche figuratam. – | Esempio: | Alf. Trag. 1, 3: Desio, timor, dubbia ed iniqua speme, Fuor del mio petto omai. |
Esempio: | Giust. Vers. 30: Fuori il puntiglio, Fuori il vanume, Fuori il chiarissimo Pettegolume. |
Definiz: | § XXXVI. Fuori, usato a modo di aggiunto, vale Che è, o Che sta, nella parte esteriore di una cosa o di un luogo, Esterno. – | Esempio: | Strat. Mor. S. Greg. 3, 220: E dovechè stando nel senso che ella (la sacra Scrittura) ha dentro, poteva essere riscaldato di divino amore, per cercare le cose fuori diventa freddo. |
Definiz: | § XXXVII. Fatto fuori, Lavorato, e simili, fuori, dicesi di Ciò che è fatto e comprato fuori di casa, ossia alla bottega; ed usasi più spesso parlandosi di pane, di vestiti, e simili. |
Definiz: | § XXXVIII. Abito per fuori, per andar fuori, Veste, e simili, per fuori, per andar fuori, e simili, in contrapposto di Vestito da casa, dicesi di Veste o Parte di vestimento da portarsi uscendo di casa, e perciò decente e in buono stato. – | Esempio: | Ross. P. Sveton. 83 t.: Voleva sempre in camera i panni da andar fuora, e le scarpe, per averli presto quando in un subito gli fusse occorso di servirsene. |
Definiz: | § XXXIX. Fuori, usato a modo di Sost. retto dalla particella Di fuori, e più specialmente con verbi di moto, vale in senso generico Luogo diverso da quello di cui si parla. – | Esempio: | Dant. Purg. 17: E qui fu la mia mente sì ristretta Dentro da sè, che di fuor non venia Cosa che fosse ancor da lei recetta. |
Esempio: | E Dant. Parad. 5: Come in peschiera, ch'è tranquilla e pura, Traggono i pesci a ciò che vien di fuori, Per modo che, ec. |
Definiz: | § XL. In senso più ristretto, vale Luogo esteriore alla casa, o ad altro posto in cui alcuno abiti, o si trovi. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 108: E ciascuno generalmente.... vogliamo e comandiamo che.... niuna novella, altro che lieta, ci rechi di fuori. |
Definiz: | § XLI. E per Territorio adiacente a una città, Luogo più o meno lontano da una città, ed altresì per Paese forestiero. – |
Esempio: | Cecch. Stiav. 3, 2: Bel colpo, se 'l mio Ippolito tornasse di fuori (di villa)! | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 70: Le guerre passate non avevan prestato modo di condurre il grano, che vi mancava, di fuori. | Esempio: | Rondin. F. Relaz. 33: Chi fosse venuto di fuori,... non avrebbe conosciuta differenza da quel tempo [di peste], a quando ci era una intera sanità. | Esempio: | Leopard. Paralip. 5, 32: Poi dubitato fu se al maggior nerbo De' Granchj che verrebbe omai di fuore.... Opporsi a mezza via fosse il migliore. |
Definiz: | § XLII. Fuor fuori, Fuor fuora, e anche Fuor fuore, usati col verbo Passare fuor fuori, fuor fuora, fuor fuore, valgono Da parte a parte. – |
Esempio: | Varch. Stor. 2, 246: Gli pose la mira al petto, credendosi di passarlo fuor fuora. |
Esempio: | Grazz. Pros. 50: Apri qua, chè io vo' veder chi ci è, e passarlo fuor fuori con questa spada. |
Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 4, 226: Il gran Clito lo prevenne col passarlo fuor fuora con arme in aste. |
Esempio: | Dav. Tac. 1, 338: Mnestero liberto le accese il rogo, e si passò fuor fuore. |
Esempio: | E Dav. Tac. 2, 25: Da Giulio Caro.... ne' fianchi fu passato fuor fuora. | Esempio: | Lipp. Malm. 2, 43: Comparso il terzo, in testa della lizza, S'affronta seco, e passalo fuor fuora. | Esempio: | Viv. Form. Ciel. 14: Passatelo fuor fuori secondo la direzione centrale della retta EF, dividente pel mezzo i lati AB, DC. |
Definiz: | § XLIII. E figuratam. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 41: Non contentandosi di pungerlo, come si deve, gentilmente: che lo trafiggevano e lo passavano fuor fuori, come è solito de' villani e de' malcreati. | Esempio: | Buonarr. Aion. 1, 77: Poi che partiti furo gli occhi belli Di colei che passato l'ha fuor fuora, ec. |
Definiz: | § XLIV. Fuor fuora, si usò anche col verbo Dire fuor fuora, per Apertamente, Schiettamente. – |
Esempio: | Varch. Ercol. 130: Dire il pan pane, e dirla fuor fuora, è dire la cosa come ella sta, o almeno come altri pensa che ella stia, liberamente, e chiamare la gatta, gatta, e non mucia. | Esempio: | Cecch. Masch. 4, 5: Ve', a dirla fuor fuora, io non mi voglio Fidar di te di tanta somma. |
Esempio: | E Cecch. Servig. 5, 13: Con gli amici io vo' fare a dir fuor fuori, Ch'i' non vo' piati attorno. |
Definiz: | § XLV. Fuori che, Fuor che, e come anche trovasi For che, lo stesso che Fuorchè e Fuorichè. – | Esempio: | Dant. Inf. 14: Maestro, tu che vinci Tutte le cose, fuor che i dimon duri, Che all'entrar della porta incontro uscinci, Chi è quel grande ec.? | Esempio: | E Dant. Purg. 2: O ombre vane, fuor che nell'aspetto! | Esempio: | E Dant. Purg. 30: Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran giù corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 149: Il Giudeo rispondeva che niuna ne credeva nè santa nè buona fuor che la giudaica. | Esempio: | E Bocc. Decam. 2, 281: Niuno segnale da potere rapportare le vide, fuori che uno ch'ella n'avea sotto la sinistra poppa. |
Esempio: | E Bocc. Filostr. 1, 43: Null'altra, fuor che tu, lieto può farmi. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 26: Era, fuor che la testa, tutto armato, Ed avea un elmo ne la destra mano. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 7, 4: La sopravesta di color di sabbia Su l'arme avea la maledetta lue: Era, fuor che 'l color, di quella sorte Ch'i vescovi e i prelati usano in corte. | Esempio: | Tass. Gerus. 19, 112: Ma non ha fuor ch'un velo, onde gli fasce Le sue ferite. | Esempio: | Leopard. Poes. 128: Quasi intender non posso Come d'altri desiri Fuor ch'a te somiglianti, altri sospiri. |
Definiz: | § XLVI. Usasi, ma oggi più che altro in nobile scrittura, con l'ellissi della cong. Che. – |
Esempio: | Barber. Docum. Am. 15: E ben imaginando, Vediam nel mezo star ogni vertute; For certe, che vedute Avian sol contra certi vizj stare. | Esempio: | Vill. G. 562: Col detto ordine si guidò alla detta coronazione; e non trovando niuno difetto, fuori la benedizione e confermazione del Papa, che non v'era,... si provvide, ec. | Esempio: | Domin. Gov. Fam. 170: L'uom savio non si muta mai di ciò che intervenga, fuor ne' movimenti primi, che non sono in nostra podestà. | Esempio: | Leopard. Paralip. 3, 24: Al quale Non ha l'antica e la moderna istoria Altro da somigliar non ch'altro uguale.... Fuor tre d'inclita fama ed immortale, Timoleon, ec. |
Esempio: | E Leopard. Paralip. 4, 15: E che con guerra più o men leggiera Ebbe negli altri non minor fortuna, Fuor nel prossimo [secolo] a questo. |
Definiz: | § XLVII. E pure colla stessa ellissi, reggente una proposizione condizionale. – |
Esempio: | Leopard. Poes. 96: Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, ec. |
Definiz: | § XLVIII. Fuori di, vale lo stesso che Fuori che, Fuorchè. – |
Esempio: | Dant. Inf. 6: Elle giacean per terra tutte quante, Fuor d'una che a seder si levò, ratto Ch'ella ci vide passarsi davante. | Esempio: | E Dant. Conv. 213: Siccome l'uomo, che è tutto nell'acqua, fuori del capo, del quale non si può dire, che ec. |
Esempio: | E Dant. Conv. 290: Una pianura è con certi sentieri, campo con siepi, con fossati, con pietre, con legname, con tutti quasi impedimenti, fuori delli suoi stretti sentieri. | Esempio: | Borgh. V. Stud. Div. Comm. 117: Non mi essendo rimaso in questa valle misera di pianti quasi altra dilettazione fuori della onesta e sempre dolce conversazione degli amici. |
Esempio: | Red. Lett. 2, 117: Fuor dell'andare a palazzo al mio servizio, non mi posso prendere altra cura. |
Definiz: | § XLIX. Fuor solamente, Fuor solo, valgono quanto Fuorchè. – |
Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 30: Non dunque contezza d'alcuno prendete, fuor solo quanto vuole necessitate. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 117: Ed a tutti trovò modo, fuor solamente in dubbio gli rimase, cui lasciar potesse sofficiente a riscuoter suoi crediti fatti a più Borgognoni. | Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 117: Quella [casa] trovò, di roba piena, esser dagli abitanti abbandonata fuor solamente da questa fanciulla. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 1, 153: Niuna cosa v'era fallita, fuor solamente la sua presenza. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 1, 194: Nè là alcuno v'è a cui la morte di Biancofiore non incresca,... fuori solamente io, che da' vostri piaceri e comandamenti mai non mi partii nè partirò. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 395: Ogni fame, ogni sete in esso è spenta, Fuor quella sol, che la natura apporta. | Esempio: | E Alam. L. Avarch. 2, 103: Ha piena Gloria sovra tutti altri, e porta il vanto D'essere in correr lancia ardito e dotto, Fuor solamente il chiaro Lancilotto. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 297: Avendo egli attentamente risguardato alle vostre maniere, e esaminatole paratamente, niuna ne ha tra loro trovata che non sia sommamente piacevole e comendabile, fuori solamente un atto difforme che voi fate colle labbra e colla bocca masticando alla mensa. | Esempio: | Varch. Stor. 2, 15: Deliberatosi, ancora che dissuaso da tutti i principi e dal suo Consiglio proprio, fuori solamente il gran cancelliere ed il confessoro, di venire in Italia, aveva mandato, ec. |
Definiz: | § L. Fuori via, e anche Fuora via, posto avverbialm., vale In luogo o paese lontano, e più spesso In paese straniero. |
Definiz: | § LI. Quindi Di fuori via, vale Di paese lontano, e per lo più Di paese straniero. |
Definiz: | § LII. Vale anche Di fuori, Esternamente, All'esterno o Dall'esterno; anche figuratam. – | Esempio: | Caran. Elian. 74: Tiene i suoi capitani non più di fuori via, ma di dentro ordinati al dirimpetto l'un l'altro. | Esempio: | Car. Trad. gr. 45: Non di tutte le scritture sono tutti capaci in un subito, e quella che è più profonda, con quel senso che mostra di fuora via, suol fare a molti danno di grandissima importanza. | Esempio: | E Car. Lett. ined. 1, 175: Don Ferrante, per quanto si può vedere di fuora via, si mostra ben disposto. |
Definiz: | § LIII. Figuratam. vale Da persone estranee ad un dato negozio, affare, o luogo, o non attenenti alla persona di cui si parla; Dalla pubblica voce, fama, e simili. – | Esempio: | Car. Lett. ined. 2, 176: Nostro Signore, per quanto s'intende di fuora via, sta meglio. |
Esempio: | E Car. Lett. fam. 2, 241: Questa non è mia ritiratezza, ma sì bene una disperazione della grazia vostra, e una impazienza che procede da grandezza d'affezione, e d'un non so che d'onore in che m'è parso d'esser tocco non da voi, ma di fuora via da chi certo non dovea. |
Definiz: | § LIV. E a modo di aggiunto, detto di persona, per Forestiero, ed anche per Estraneo ad una data famiglia. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 135: A noi altri di fuora via gli adulatori hanno stracche le orecchie con le congratulazioni. | Esempio: | Fag. Rim. 3, 171: Tali parvero ad un di fuora via. |
Definiz: | § LV. Al di fuori, posto avverbialm., vale Nella parte esteriore, Nell'esterno, e simili. – | Esempio: | Bart. D. Ital. 4, 14: E già in più che bastevol numero v'ha quivi in apparecchio cartucce, nel cui dosso al di fuori è stampata la forma del giuramento. | Esempio: | Baldin. Decenn. 4, 54: Nell'estremità dello stesso muro per grossezza ha cavata una scala, perchè non se ne vegga il tamburo col far bruttezza al di fuori, la quale, portando ec. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 190: Era al di fuori [una gran montagna] tutta di pietra lavorata, e collegata con uno smalto tenacissimo. |
Definiz: | § LVI. E parlandosi dell'uomo, vale Nell'esterna parte del corpo, ed altresì Nella presenza, Nell'aspetto, Negli atti esteriori. – |
Esempio: | Segner. Pred. 427: Al di fuori tutti animo, tutti ardire, tutti baldanza; ma nel di dentro, ec. |
Definiz: | § LVII. E figuratam. per Presso le persone d'altra città o paese. – | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 307: L'esservi al tutto unica (persona d'ingegno in luogo piccolo).... spesse volte, quando anche famosa al di fuori, ella è.... la più negletta e oscura persona del luogo. |
Definiz: | § LVIII. Di fuori, Di fuora, che scrivesi anche in modo congiunto Difuori, preposizione la quale significa lo stesso che Fuori; regge più comunemente il suo termine con le particelle Di e Da, ma lo regge pure con la particella A; e presso gli antichi anche direttamente. – | Esempio: | Liv. Dec. 1, 385: A Lucio Minucio fu donato un bue d'oro, di fuori da porta Tripla. | Esempio: | Dant. Inf. 12: Poi vidi genti, che di fuor del rio Tenean la testa. |
Esempio: | E Dant. Purg. 3: Or le bagna (le ossa) la pioggia e muove il vento Di fuor dal regno, quasi lungo il Verde, Ove le tramutò a lume spento. | Esempio: | E Dant. Parad. 4: Io veggo ben che giammai non si sazia Nostro intelletto, se il ver non lo illustra, Di fuor dal qual nessun vero si spazia. | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 44: E cosìe fecero procuratori a vendere le possessioni, ch'erano di fuori alla cittade di Gerusalem. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 45: Il quale, fatta di presente una bella panca venire di fuor dal forno, gli pregò che sedessero. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 257: Noi che di fuor di tal tempesta dimoriamo, conosciamo quali sieno le vie da uscir di quella. | Esempio: | Pucc. A. Canz. 7: A dir de' suo' begli occhi Le proprietà, mi mancheria sapere, Però che son secondo il mio parere, Di fuor dell'uso dell'altre persone. |
Definiz: | § LIX. Pure reggente il suo termine colla particella A o Da, si usò altresì a denotare eccettuazione, esclusione, e vale quanto Salvo, Eccetto, Fuorchè. – | Esempio: | Dant. Conv. 124: E che di fuori da esso non fosse altro alcuno [cielo]. |
Esempio: | Marc. Pol. Mil. 65: Questo Gran Cane fece tutto suo apparecchiamento in dodici dì celatamente, sicchè non si seppe, di fuori dal suo Consiglio. | Esempio: | Stor. S. Silv. 30: Tu non truovi un altro uomo, di fuori a Cristo, che avesse in sè tutte quelle cose, ec. |
Definiz: | § LX. Di fuori, Di fuora, Di fuore, e anche Di fuori via, posto avverbialm., vale In luogo, o Da luogo, esteriore a ciò di cui si parla, ed altresì Nella, o Dalla, parte esterna di checchessia. – | Esempio: | Dant. Purg. 7: Salve Regina, in sul verde e in su' fiori Quindi seder cantando anime vidi, Che per la valle non parean di fuori. |
Esempio: | E Dant. Purg. 30: Così dentro una nuvola di fiori, Che dalle mani angeliche saliva, E ricadeva giù dentro e di fuori, Sovra candido vel cinta d'oliva Donna m'apparve. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 10: E non pur quel che s'apre a noi di fore, Le rive e i colli di fioretti adorna, Ma dentro, dove ec. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 199: Perocchè 'l vetro scoppia molte volte, e spezialmente per l'orina, e ciò che v'è dentro s'esce di fuori. | Esempio: | Alam. L. Colt. 5, 45: E 'n boscherecci suoni Empion le rive e 'l ciel del vostro nome! Poi l'albergo real dentro e di fuore; L'alte colonne sue, ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 82: Un confuso bisbiglio entro e di fuore Trascorre i campi e la città dolente. | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 67: Il romito che stava alle velette (Perchè l'uscio ha di fuora il chiavistello), Andò (benchè tremando, e con spavento Che avea di lui), e ve lo serrò drento. | Esempio: | Leopard. Paralip. 6, 34: Però di fuor con cura e con fatica Cercolla (la magione) il topo stanco in ogni canto. |
Definiz: | § LXI. E vale pure Fuori della casa, della città, e simili; e parlandosi di animali, Fuori della stalla. – | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 150: Essendo una volta frate Ginepro in uno loghicciuolo di frati, per certa ragionevole cagione tutti li frati ebbono andare di fuori, e solo frate Ginepro rimase in casa. | Esempio: | Cavalc. Pist. Eust. 403: Di fuori vadano vagando le vergini stolte, ma, tu, come savia, dimora dentro con lo sposo. | Esempio: | Vill. G. 577: Que' della terra non lo vi lasciarono entrare;... per la qual cosa li convenne star di fuori a campo a gran misagio. | Esempio: | Ar. Comm. 2, 296: Farò che l'altro dì a questa medesima Ora entrarai qua dentro. In tanto renditi Certo di star di fuora. | Esempio: | Ross. P. Sveton. 1, 9: Si erano convenuti che in un tempo medesimo, egli di fuora ed esso in Roma, dessino dentro a far qualche novità e garbuglio. |
Esempio: | Leopard. Paralip. 6, 28: Cani, pecore e buoi, che sparsi alpiano, O su pe' monti si trovar di fuore,... fur tratti ec. |
Definiz: | § LXII. E in senso più ristretto, usasi a significare Fuori della finestra, Fuori dell'uscio, Fuori della bottega, e simili. – |
Esempio: | Sacch. Nov. 2, 23: Il fabbro dice: Io non so chi e' si sia; a me pareva elli un pazzo; e' m'ha rotto le padelle, e ciò che io aveva appiccato di fuori. |
Definiz: | § LXIII. In senso particolare, vale In campagna, ed anche semplicemente Fuor delle porte della città. – | Esempio: | Grazz. Pros. 246: Aspettava il tempo, e questo sarebbe, quando Arrighetto andassi di fuori, e la lasciasse sola. | Esempio: | E Grazz. Pros. 248: Con la moglie e la brigata se n'era ito di fuori a uno suo piccolo loghicciuolo. |
Esempio: | Leopard. Paralip. 6, 13: Mal sicure da' ladri esser le vie Per tutta la città, non che di fuori. |
Definiz: | § LXIV. Vale altresì In paese forestiero. – | Esempio: | Tratt. Set. 66: Se mai per caso veruno tu fussi di fuori, e avessi a saggiar chermisi o grana, ec. |
Definiz: | § LXV. E parlandosi di pace, di guerra, e simili, vale Con popoli d'altro Stato. – | Esempio: | Liv. Dec. 1, 175: Quell'anno, avendo i Romani pace di fuori, e dentro essendo la discordia del popolo acchetata, assalì la città un altro male assai più grave e più spiacevole. |
Esempio: | Leopard. Paralip. 4, 33: Alfin per pace aver dentro e di fuore A tutto consentir parve il migliore. |
Definiz: | § LXVI. E per Nella, o Dalla, parte esteriore, Esternamente, parlandosi di persona, in contrapposizione del suo interno, del suo animo, cuore, e simili; ed altresì per Nell'aspetto, All'apparenza, Agli atti esteriori; anche in locuzioni figurate. – | Esempio: | Cavalcant. Rim. 19: Questi ha dolore; E già, secondo che ne par di fore, Dovrebbe dentro aver nuovi martirj. |
Esempio: | Dant. Purg. 18: Ed io, cui nuova sete ancor frugava, Di fuor taceva, e dentro dicea, ec. | Esempio: | E Dant. Vit. nuov. 115: Molto io stava pensoso, e con dolorosi pensamenti, tanto che mi faceano parere di fuori una vista di terribile sbigottimento. | Esempio: | E Dant. Conv. 197: I miei pensieri, di costei ragionando, molte fiate voleano cose conchiudere di lei, che io non le potea intendere, e smarritami, sicchè quasi parea di fuori alienato. | Esempio: | Cavalc. Pist. Eust. 405: Piano le tue virtudi più dentro in cuore, che in vista di fuori. |
Esempio: | Medit. Pov. 42: Gli uomini che gli vedevano, pensavano che così fussoro dentro come dimostravano di fuori. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 43: Perchè negli atti d'allegrezza spenti, Di fuor si legge, com'io dentro avvampi. | Esempio: | E Petr. Rim. 1, 143: Nè dentro sento, nè di fuor gran caldo. | Esempio: | E Petr. Rim. 2, 10: Fammi sentir di quell'aura gentile Di fuor, siccome dentro ancor si sente. | Esempio: | Savonar. Poes. 16: Me fa sì benegno, Che di for sempre lacrimar vorrei. | Esempio: | Grazz. Pros. 223: Dentro tutto lieto, mostrò di fuori stupore e maraviglia grandissima. | Esempio: | Tass. Rim. 2, 157: Io son ghiaccio di fuore E 'l foco ho dentro accolto. |
Esempio: | Gozz. Op. scelt. 1, 463: Vedeasi l'ilarità in tutti gli aspetti, e in tutti di fuori appariva l'interna contentezza. | Esempio: | Leopard. Poes. 113: Non mi tiene Maggior di sè, ma perchè tale estima Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. |
Esempio: | E Leopard. Poes. 152: Una forza Ostil, distruggitrice, e dentro il fere E di fuor da ogni lato, assidua, intenta. |
Definiz: | § LXVII. Di fuori, usato a modo di aggiunto, vale Che è, o sta, nella parte esterna di cosa o di luogo, Esterno, Esteriore. – |
Esempio: | Dant. Purg. 29: Questi stendali dietro eran maggiori Che la mia vista; e, quanto a mio avviso, Dieci passi distavan quei di fuori. | Esempio: | E Dant. Parad. 12: Come si volgon per tenera nube Du' archi paralelli e concolori, Quando Giunone a sua ancella iube, Nascendo di quel d'entro quel di fuori, A guisa ec. | Esempio: | Montecucc. Op. 1, 183: Siano i terrapieni alti e grossi mediocremente;... troppo bassi sono facili a sormontarsi, e vengono dominati dalle eminenze di fuori, che scoprono l'interno delle piazze. |
Definiz: | § LXVIII. E figuratam. – | Esempio: | S. Bern. Pist. 1: Principiando il nostro parlare dall'uomo dentro, e poscia tornando a quello di fuori, a te fa di bisogno che, ec. | Esempio: | E S. Bern. Medit. piiss. 12: Secondo l'uomo di fuori, veggio che sono disceso da parenti, i quali mi fecero innanzi dannato che nato. |
Esempio: | Cavalc. Pungil. 48: Stolta ed iniqua cosa è, che per alcuna più migliore fortuna ovvero ventura di fuori, ch'eglino (i fortunati) abbiano in dispregio quelli che sono sventurati. |
Esempio: | Leggend. SS. BB. 2, 33: Datosi tutto all'uomo dentro, dimenticava l'uomo di fuori. |
Definiz: | § LXIX. Pure per Esteriore, dicesi di ciò che è o si compie al di fuori del soggetto. – | Esempio: | Passav. Specch. Penit. 119: Secondo la dottrina di Salomone gli atti e' reggimenti di fuori, mostrano quello che l'uomo è dentro. | Esempio: | E Passav. Specch. Penit. 215: Ed avvegnachè molte di queste condizioni procedano dentro dalle virtù dell'animo, s'attribuiscono al corpo, perchè si mostrano ed adoperansi co' gli atti di fuori. | Esempio: | Strat. Mor. S. Greg. 1, 133: Quando la mente è gravata.... con diletto discorre alla vanità di queste cose di fuori. |
Definiz: | § LXX. Pure a modo di aggiunto, si dice di cosa che avvenga, si faccia, fuori della casa o della famiglia. |
Definiz: | § LXXI. E per Che appartiene o attiene al territorio esterno alla città; onde, riferito in particolare ad ufficiali, magistrati, ufficj, e simili, vale Che ha giurisdizione fuori della città, o Che si esercita fuori della città; e detto di cause, atti legali, e simili, vale Che appartiene alla giurisdizione di quegli ufficiali, magistrati, ec. – |
Esempio: | E Comp. Din. Cron. DL. 413: Costoro faceano fare i priori a loro modo, e gli altri uficj dentro e di fuori. |
Esempio: | Vell. Cron. 111: Si provvedde con gran fatica ch'e' grandi avessono uno de' quattro uficj maggiori di fuori. | Esempio: | Pitt. B. Cron. 128: Faciemo squittino di tutti gli uficj di fuori e di quelli di dentro, eccetto de' tre maggiori. | Esempio: | Giannott. Op. 2, 129: La Quarantia criminale.... non solamente è sopra quelle cause criminali (di dentro e di fuori) le quali pervengono a lei per virtù delle appellazioni, ma ancora ec. |
Esempio: | E Giannott. Op. 2, 138: Chi.... vuole appellare contra qualche sentenza datagli da magistrato alcuno di dentro o di fuori, ricorre agli avvocatori. |
Definiz: | § LXXII. Di fuori, pure a modo di aggiunto, vale Che si ha, si fa, si agita, e simili, con Stato, o popolo, forestiero, o Che proviene da esso. – | Esempio: | Machiav. Stor. 1, 79: Le guerre di fuori e la pace di dentro avevano come spente in Firenze le parti ghibelline e guelfe, ec. | Esempio: | Leopard. Paralip. 3, 21: Sì ch'ai rischj di fuor tornando l'oste, Dentro le cose pria fosser composte. |
Definiz: | § LXXIII. Pure a modo di aggiunto di persona, Di fuori, e anche Di fuori via, vale Forestiero; e con più tenue senso, Estraneo a una famiglia, e simili. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 8, 59: Le genti stan sul mare accorte Per far de le straniere empio olocausto; Che, come più di fuor ne sono morte, Il numer de le loro è meno esausto. |
Definiz: | § LXXIV. Usasi altresì come aggiunto di persona, a significare Che è fuori d'un dato luogo; e in senso più particolare Che dimora, o Che è costretto a dimorare, fuori di una data città, paese, o Stato. – | Esempio: | E Comp. Din. Cron. DL. 272: Furono, per la parte dentro, messer Ubertino dello Strozza e ser Bono da Ognano; e per la parte di fuora, messer Lapo Ricovero e ser Petracco di ser Parenzo dall'Ancisa. |
Definiz: | § LXXV. Quindi Uscito di fuori, si disse per Fuoruscito. – | Esempio: | Comp. Din. Cron. DL. 282: E prese per consiglio, per concordare le diferenzie, di fare venire de' capi degli usciti di fuori, e elessene XIV. |
Definiz: | § LXXVI. Tenebre di fuori, trovasi per Inferno, conforme alla locuzione biblica Tenebrae exteriores. – |
Esempio: | Fr. Bart. Amm. ant. volg. 349: Or non ti pare che tenga luogo dopo le bestie colui, il quale, legate le mani e i piedi, è gittato nelle tenebre di fuori? | Esempio: | E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 373: Gregorio, sopra quella parola di Matteo: Saranno gittati nelle tenebre di fuori, dice così: Nello 'nferno sarà freddo importabile. |
Definiz: | § LXXVII. Di fuori, in forza di Sost., usasi a denotare La parte esteriore, La superficie, di checchessia, così nel senso proprio, come nel figurato. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 442: Discoperta prima la chiovatura, come si dee, il di fuori dell'unghia si tagli infino alla lesion del chiavello. | Esempio: | Dant. Conv. 118: In ciascuna cosa che ha 'l dentro e 'l di fuori, è impossibile venire al dentro, se prima non si viene al di fuori; onde, conciossiacosachè nelle scritture la sentenza litterale sia sempre il di fuori, impossibile è venire all'altre, massimamente all'allegorica, sanza prima venire alla litterale. | Esempio: | Mont. Iliad. 10, 337: E su la testa Un morïon gli pose, aspro di pelle, Da molte lasse nell'interno tutto Saldamente frenato, e nel di fuore Di bianchissimi denti rivestito Di zannuto cinghial. |
Definiz: | § LXXVIII. Riferito all'uomo, vale L'aspetto, La sembianza. – | Esempio: | Dant. Conv. 146: Il cuore, cioè il mio dentro, trema: e 'l mio di fuori lo mostra in alcuna nuova sembianza. |
Definiz: | § LXXIX. E per Lo spazio esterno a checchessia, ed altresì Luogo esteriore e circostante a quello in cui alcuno si trova, o di cui si parla; così nel proprio, come nel figurato. – |
Esempio: | Dant. Purg. 27: Poco potea parer lì del di fuori; Ma per quel poco vedev'io le stelle, Di lor solere e più chiare e maggiori. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 165: Difendendolo da tutti quei casi ed accidenti, i quali potessono in alcun modo così dal di dentro, come dal di fuori, o torgli la vita, o dargli la morte. | Esempio: | Maff. Anfit. 250: In questo corridore, dalla parte verso il di fuori, son prima gli esiti architravati, o sia le porte, ec. |
Definiz: | § LXXX. E nel linguaggio militare si usò per Ciascuna delle opere di fortificazione fatte di là dal fosso d'una fortezza. – |
Esempio: | Montecucc. Op. 1, 183: I di fuori sono opere fatte al di là del fosso per rinforzare i luoghi più deboli, per dar calore alle sortite e alle contrammine, e per tener lontano l'inimico. Si distinguono in rivellini, mezzelune, corna e corone. |
Definiz: | § LXXXI. Di fuore che, trovasi per Oltre, Oltre che. – | Esempio: | Liv. Dec. 1, 270: Erano così prodi e arditi come Cesone, e d'altresì grande cuore; di fuore che in dare un buono consiglio,... erano più proveduti di lui. |
Definiz: | § LXXXII. In fuori, che anche scrivesi congiuntamente Infuori, posto avverbialm., vale Oltre una data linea, punto, superficie. Sporgendo di là da un dato termine. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 28: Vide una casa sopra le mura del castello sportata alquanto in fuori. | Esempio: | Bart. C. Archit. Albert. 196: Gli aggetti son duoi,... chiamati aggetti, perchè si gettano più in fuori che il resto de la colonna. | Esempio: | Tass. Gerus. 15, 42: Ove si curva il lido e in fuori stende Due lunghe corna, e fra lor tiene ascosto Un ampio seno. |
Esempio: | Baldin. Decenn. 4, 45: Segno chiaro d'essere stato [il terzo scalino] tirato alquanto più in fuori di quello che inventò il Buonarroti, che forse non volle che la scala avesse tanta distesa quanta ne ha. |
Definiz: | § LXXXIII. Per Verso l'esterno, In avanti. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 115: E così detto, posto il petto sopra l'orlo dell'arca, volse il capo in fuori, e dentro mandò le gambe per doversi giù calare. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 61: E allungato il collo, e stese le labbra in fuori, cercava di aggiugnere qualcuna di quelle rose. | Esempio: | Tass. Gerus. 20, 53: Gli Arabi allora, e gli Etiopi e i Mori, Che l'estremo tenean del lato manco, Gíansi spiegando e distendendo in fuori. | Esempio: | Nell. Disc. Archit. 70: Dove sono le catene di ferro per opporsi alla forza che fa la cupola per ispignere in fuori? |
Definiz: | § LXXXIV. Infuori, ed anche In fuore, soggiunto a nome o pronome retti dalla particella Da, o Di, compone una locuzione eccettuativa che equivale a Fuorchè, Eccettochè, Tranne, la cosa o persona rappresentata da esso nome o pronome. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 8, 415: Io non mi vergognerei che tutte belle non fossero, perciò che maestro alcun non si truova, da Dio in fuori, che ogni cosa faccia bene e compiutamente. |
Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 139: Noi, per grazia di Dio, da paura in fuori, poco altro danno abbiano ricevuto. |
Esempio: | Firenz. Pros. 1, 272: Da cotestei in fuori, io non gli vidi molto spiegare a' venti ad alcuna. |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 12, 193: Dodici, da me in fuor, passar ne feo Ercol dal mondo vivo al morto inferno. |
Esempio: | Car. Lett. ined. 1, 34: Fategli fede, che io gli voglio tutto 'l mio bene, e che de la memoria in fuori, non è cosa ch'io non mettessi a bottino con lui. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 320: Ma dubbio non pare ch'ella (Fiesole) fusse antichissima, e da Alessandro in fuore, niuno la lascia indietro. |
Esempio: | E Borgh. V. Disc. 2, 217: Si conosce che da gli Imperiali, e forse Papali in fuore, non si trovava agevolmente.... moneta d'oro. | Esempio: | Grazz. Pros. 221: Tutti li prese, da Burchiello in fuori. | Esempio: | Bentiv. G. Nunz. 1, 117: Da queste lettere in fuori, che si scrivono col presente ordinario, non saranno più indirizzate a lui lettere. |
Definiz: | § LXXXV. In fuori, usato a modo di aggiunto, vale Sporgente, ed altresì Che viene oltre il limite entro il quale dovrebbe stare. – | Esempio: | Benciv. Aldobr.: Chi gli ha in fuori e grossi, si è fello e gran parlatore. |
Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 65: Con que' due denti in fuori.... M'azzanna. |
Definiz: | § LXXXVI. In fuor che, si usò per Fuorchè. – |
Esempio: | Med. L. Op. 2, 21: Però ch'ogn'altra cosa, in fuor che quelli, Ch'io vegga, maggior doglia al cor conduce. | Esempio: | Gell. Capr. Bott. 151: Tutte queste cose che tu hai detto, in fuor ch'una, mi piacciono. |
Definiz: | § LXXXVII. Per di fuori, posto avverbialm., vale Dalla parte esterna, All'esterno. – |
Esempio: | Adim. L. Pros. sacr. 31: Favore altrettanto a lei gradito, per l'abborrimento delle pubbliche dimostrazioni, quanto che sol nell'anima impresse [le piaghe], nel suo corpo per di fuori non apparivano. | Esempio: | Fag. Comm. 6, 333: Esce la voce di questa stanza contigua, di cui ne vedo la porta per di fuori con un forte chiavistello serrata. |
Definiz: | § LXXXVIII. Fuor de' denti. – | V. Dente, § XXVII.
Definiz: | § LXXXIX. Andar di fuori, vale familiarmente Traboccare, Versarsi; e dicesi così di liquido che superi gli orli del recipiente, come di qualsivoglia altra cosa che travasandosi cada fuori del recipiente nel quale si travasa. |
Definiz: | § XC. Andar di fuori, detto di chi fa alcuna cosa da tenersi dentro a dati segni, limiti, termini, vale Oltrepassarli, Uscirne inavvertentemente. |
Definiz: | § XCI. Andar fuori, e Mandare fuori, Mettere fuori, Condurre fuori, Portare, fuori, valgono Uscire, o Fare uscire, di casa; e in senso particolare Andare, Mandare, Condurre, a diporto, a spasso, Uscire, o Fare uscire, in pubblico. – |
Esempio: | Fiorett. S. Franc. 150: Dice il guardiano: Frate Ginepro, tutti noi andiamo fuori, e però fa' che quando noi torniamo, tu abbi fatto un poco di cucina. |
Esempio: | E Fiorett. S. Franc. 151: Essendo tutti li frati andati fuori, come detto èe, disse frate Ginepro, ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 37: Per quello usciuolo, onde era entrato, il mise fuori. |
Esempio: | E Macingh. Strozz. Lett. 332: Non mi sono sentita molto bene, pezzo fa, del mio male, e non sono ita fuori. |
Esempio: | Grazz. Comm. 159: Bella cosa una fanciulla nobile andar fuori con una accompagnatura sola! | Esempio: | Salvin. Podagr. Luc. 11: E dalle luci dissipa dell'aere La notturna cupezza, andando fuore. |
Definiz: | § XCII. E per Andar via, Partirsi, Fuggirsi, da un dato luogo; anche figuratam. – |
Esempio: | Dant. Inf. 16: Cortesia e valor, di', se dimora Nella nostra, città, sì come suole, O se del tutto se n'è gito fuora? | Esempio: | Bern. Orl. 33, 61: Il conte che pur fuor voleva andare Verso la ricca porta s'è avviato, Ma porta nè finestra non appare, ec. | Esempio: | Cecch. Esalt. 1, 2: Non lo volendo lasciare Ir fuori, nè serrarlo nelle carceri, L'ha consegnato su a un capitano. |
Definiz: | § XCIII. Andar fuori, dicesi degli animali o volatili domestici che non si tengono continuamente nelle stalle, nei pollaj, ec., ma che si lasciano vagare per l'aia, pei campi, o si conducono a pascere alla campagna. – |
Esempio: | Pallad. Agric. 32: Di due ciati d'orzo al die si pasce bene la gallina che va fuori. |
Definiz: | § XCIV. Andare fuori di una data condizione, stato, o Essere, fuori di una data condizione, stato, e simili, vale Uscirne, od Esserne uscito. – | Esempio: | Dant. Purg. 30: Tosto che nella vista mi percosse L'alta virtù, che già m'avea trafitto Prima ch'io fuor di puerizia fosse, Volsimi ec. | Esempio: | Sassett. Lett. 258: Egli già va facendosi fuora di fanciullo, e entrando negli anni della discrezione. |
Esempio: | Lastr. Agric. 4, 35: Quando hanno passato [i giovenchi] il terzo anno della loro età, che è quando son prossimi ad andar fuori di dentini. | Esempio: | E Lastr. Agric. 4, 37: Le vacche propriamente dette si dicono quelle che, nell'istessa maniera dei manzi da lavoro, son già andate fuori di dentini; lo che accade nella loro età di 4 anni. |
Definiz: | § XCV. Andar fuori, detto figuratam. di notizie, voci, fama, e simili, vale Divulgarsi, Propalarsi. – | Esempio: | Robb. Recit. 298: Cred'egli la fede? (perchè di già era ito un falso grido fuori, che e' non credeva). Ed io risposi: Ben sapete che lui crede la fede. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 6, 7: La fama andò di questo in modo fuore, Che ne fu in tutta l'isola che dire. |
Definiz: | § XCVI. Andar fuori, Esser fuori, Venir fuori, detto di componimenti letterarj, opere, e simili, vale Essere pubblicato, Uscire in luce. – |
Esempio: | Mart. N. Lett. 7: Poi che vi piace.... che le stanze di che voi stessa foste l'inventrice vadino fuora, ec. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 235: Quando [il libro contro il Castelvetro] sarà fuori, sarete de' primi a vederlo. |
Esempio: | Lipp. Malm. 8, 27: Altri poemi poi vi sono ancora,... E un certo Malmantil, che s'e' va fuora, Ecco subito bell'e messe in rotta Le Dee ec. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 419: Avviso de' libri migliori che venissero fuori in ogni genere. |
Definiz: | § XCVII. Aver fuori una somma, una firma, una parola. – V. i §§ CLIII e CLIV. |
Definiz: | § XCVIII. Balzar fuori checchessia. – V. il § CLXXX. |
Definiz: | § XCIX. Buttare fuori, Cacciare fuori, Mandare, e simili, fuori, usato assolutam., vale Rigettare il cibo dallo stomaco, Vomitare, ed altresì Mandar fuori il superfluo del ventre. – | Esempio: | Bern. Rim. burl. V. 94: E bisogna ir del corpo, e cacciar fuori, Con riverenza, e tenersi rimondo. | Esempio: | Grazz. Comm. 345: Mi stomacò di modo, ch'io fui sei volte per cacciar fuori. |
Esempio: | Soder. Anim. domest. 213: L'oche sono animali impuri, lordi, sporchi e d'inesplebile voracità, come ch'ell'abbino perentro la vita il budello diritto con una estrema calidità; che, non prima inghiottito, hanno smaltito piombinando da basso, e mandato fuori. |
Definiz: | § C. Figuratam. e familiarm., Buttar fuori, riferito a opinioni, pensieri, sentimenti, e simili, vale Manifestare schiettamente, Palesare apertamente, e senza alcun ritegno. – | Esempio: | Giust. Vers. 34: Meglio alla libera Buttarle fuori, Che giù nel fegato Covar rancori. |
Definiz: | § CI. Cacciare, Mandare, e simili, fuori, vale in senso particolare Mandare in bando, in esilio; ed Essere fuori, vale Essere in esilio. – | Esempio: | Comp. Din. Cron. DL. 28: I Guelfi d'Arezzo stimolati dalla parte guelfa di Firenze di cercare di pigliare la signoria, ma che fare non lo sapessono, o non potessino, i Ghibellini se ne avviddono e caccioronli fuori. | Esempio: | Vill. G. 546: Cacciolline fuori, ed egli se ne fece signore. |
Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 542: Voi sete in termine, che pochi n'è fuori, che sieno di riputazione e di roba più di voi. |
Esempio: | Acc. D. Stor. Ar. 2, 483: E spesse volte s'ingegnarono mandarli fuori, e mai vollero ubbidire. |
Esempio: | Ar. Rim. 1, 139: Si vede instando lui (Federigo II) che Salinguerra Ferrara ha ribellata dalla Chiesa, Dove l'assedia, e dove il caccia fuore, Azzo da Este, che n'è poi signore. |
Definiz: | § CII. Vale anche semplicemente Cacciare, Mandar via, dal luogo ove alcuno si trova. |
Definiz: | § CIII. E figuratam. – | Esempio: | Bemb. Pros. 115: Essi [articoli] ora ne mandan fuori la detta vocale, Lo 'nganno,... La 'ngiuria;... ora, oltreacciò, ne mandan fuori ancor la loro, ed in vece delle due scacciate ne pigliano, ec. |
Definiz: | § CIV. Cacciar fuori, usato assolutam. – V. il § XCIX. |
Definiz: | § CV. Cavare fuori, vale Togliere checchessia da luogo riposto, per metterlo in mostra, ed anche per adoperarlo. – | Esempio: | Poliz. Pros. 94: Questi due giovani.... fecero nel loro palazzo, cavando fuori tutti i paramenti, l'argenterie, le statue, le pitture, e tutte l'altre cose degne d'esser vedute, fecero, dico, mettere in punto uno splendidissimo e sontuosissimo convito. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 71: Consacrando al miglior evento della fazione quel poco di tempo che ella si differiva, ordinò che si cavasse fuori da' vascelli grossi l'artiglieria. |
Definiz: | § CVI. Cavare, Produrre, e simili, fuori, vale anche Far vedere in prova di ciò che si asserisce, Mostrare, Presentare. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 167: Dopo la morte del padre, volendo ciascuno la eredità e l'onore occupare, e l'uno negandolo all'altro, in testimonianza di dover ciò ragionevolmente fare, ciascuno produsse fuori il suo anello. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 19: Cavaron fuora [i musici] il mio gran manoscritto, E mi disonorar con la mia gloria. |
Definiz: | § CVII. Cavare, e anche Mettere fuori, Porgere, fuori, riferito a qualche membro o parte del corpo sì dell'uomo, sì dell'animale, vale Spingerlo, Distenderlo, traendolo di sotto a ciò che lo cuopre, o da qualche apertura del luogo dove la persona sia. – | Esempio: | Ar. Sat. 1, 200: Ed io in risposta, come Emilio, fuore Porgerò il piè, e dirò: Tu non sai dove Questo calzar mi prema e dia dolore. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 146: Mise fuori la testa cogli occhi tra' peli, e disse: cosa c'è? |
Definiz: | § CVIII. Cavare, Trarre, e simili, fuori, riferito a vocaboli, locuzioni, nomi di autori o di cose, e simili e vale Registrare. – |
Esempio: | Salvin. Annot. Murat. 1, 287: Che poi sia stato tratto fuori Sofismo e Sofisma, ciò non fa forza, perciocchè la decisione pende da gli esempj, ec. |
Definiz: | § CIX. Chiamar fuori, riferito agli autori, agli attori, cantanti, e simili, vale Farli venire con applausi e acclamazioni sul proscenio in segno di onore. |
Definiz: | § CX. Chiamar fuori alcuno. – | V. Chiamare, § LXV.
Definiz: | § CXI. Chiamarsi fuori d'una cosa. – | V. Chiamare, § LXXII.
Definiz: | § CXII. Chiamarsi fuori. Termine di giuoco. – | V. Chiamare, § LXXIII.
Definiz: | § CXIII. Condurre fuori. – V. il § XCI. |
Definiz: | § CXIV. Dar di fuori, e anche Dar fuori, detto di fiume, lago, e simili, o di altri recipienti, vale Straripare, Traboccare, Mandar fuori il liquido contenuto. – |
Esempio: | Targ. Viagg. 7, 2: Avevano [i paduli] dato fuori, ed allagata anche la strada. |
Esempio: | E Targ. Viagg. appr.: Il fiume di Camaiore aveva dato fuori, ed inondate bellissime pianure adiacenti. |
Esempio: | E Targ. Valdin. 1, 13: In quei tempi il lago di Fucecchio non era sennonchè un fiume dilatato, il quale, in tempo delle massime e rare escrescenze, dava fuori, ed inondava le sue adiacenze. |
Definiz: | § CXV. Dar di fuori, vale Non cogliere una data cosa a cui si mirava, scagliando o tirando checchessia, Non imberciare. – | Esempio: | Cant. Carn. 399: La maestria è il còrre, Passar ben dentro, e non dar mai di fuori, ec. |
Definiz: | § CXVI. Dare, o Essere, di fuori, dicesi figuratam. e familiarmente, per Giudicare non assennatamente, non secondo ragione, o Ingannarsi, ed altresì per Non indovinare una data cosa, Non apporsi. |
Definiz: | § CXVII. Dar fuori, Mandar fuori, riferito a scritture o a qualsivoglia componimento, vale Pubblicare per le stampe; e riferite a disegni, e simili, vale Mandarli in pubblico. – | Esempio: | Varch. Ercol. 11: Tosto che alcuno ha mandato fuori alcuno suo componimento, egli si può dire che cotale scrittura.... non sia più sua. | Esempio: | Car. Apol. 246: Or io non son lasciato vivere, perchè mandi queste risposte fuori. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 9, 260: Dopo mandò fuora Martino in quattro tondi i quattro Evangelisti. | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 2, 9: Che secondo l'intenzione che ne diedi nel mio avviso astronomico, già dovrei aver mandato fuori. |
Esempio: | Zanott. F. M. Lett. 85: Il padre Crivelli ha dato fuori il secondo tomo che è, a Dio piacendo, anche l'ultimo degli elementi suoi della Fisica. | Esempio: | Mann. Ist. Decam. 51: Fu eziandio data fuori [la Teseide] in Venezia per Girolamo Pentio. |
Definiz: | § CXVIII. Dar fuori, riferito a capitoli, convenzioni, e simili, vale Recare a pubblica notizia, Pubblicare. – |
Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 2, 152: Si aspetta che torni el cavaliere Orsino, e secondo la relazione sua si daranno fuora o no (i capitoli dell'accordo). |
Definiz: | § CXIX. E riferito a fatti, o notizie, vale Raccontare al pubblico. – | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 17, 64: Di quella tua bruttissima befana Io so la vita e so la morte ancora, E voglio dar tutta la istoria fuora. | Esempio: | E Forteguerr. Terenz. 57: Del cuor serbo nell'intimo Molt'altre cose sue, che, s'egli acchetasi, Non darò fuora. |
Definiz: | § CXX. E riferito a nome di persona, vale Proferire, Dire, Indicare a caso. – |
Esempio: | Cecch. Dot. 4, 5: Posto che gli fusse detto che Manno avesse compro la sua casa e tornatovi, voi potrete dire: Noi demmo fuori questo nome, acciocchè e' non si sapesse nè perchè, nè per come. |
Definiz: | § CXXI. Dare, Uscire fuori, Spuntare, e simili, fuori, detto di stelo, gemma, fiore, seme, e simili, valgono Nascere, Germogliare. – | Esempio: | Alam. L. Colt. 5, 179: Ch'il soverchio terren non tanto aggrevi Che non possa spuntar la gemma fuore Nel trigesimo dì. | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 14: Alcuni il seme del cocomero nel latte, o nell'aceto, o nell'acqua, con quello delle zucche van macerando, facendolo così dar più presto fuore. |
Esempio: | E Soder. Cult. Ort. 29: Volendo farlo capocchiuto (l'aglio), come dà fuore, pestivisi il terreno, ed il succhio andrà negli spicchj. |
Esempio: | E Soder. Cult. Ort. 65: Facendo prima stare in macero il seme nell'acqua, tantochè cominci a pugnere, dar fuori e germinare. |
Esempio: | E Soder. Cult. Ort. 70: Carciofi primaticci, che naturalmente dan fuori prima degli altri. |
Esempio: | E Soder. Cult. Ort. 204: Dal vecchio seme più sollecitamente si crede che esca fuori [il prezzemolo]. | Esempio: | E Soder. Tratt. Arb. 48: Niuna pianta d'arbore o frutto si dee porre nel core dell'inverno, come è gennaio sin a mezzo febbraio, nemmeno quando abbia di già mosso o dato fuora. |
Definiz: | § CXXII. Dare, Gettare fuori, Mandare, e simili fuori, detto di piante, e riferito a fiori, foglie, frutti, valgono Far nascere, Fare spuntare, Produrre. – | Esempio: | Pallad. Agric. 89: E segno di ciò sia se ella (la vite) manderà fuore il frutto da alcuno luogo e tralce duro, ec. |
Esempio: | Soder. Cult. Ort. 150: Il ligustro... manda prima fuora il fior bianco e di buon odore e bello, dipoi le coccole. | Esempio: | E Soder. Cult. Ort. 265: Se si pianteranno [i rosaj] cavati con le radici, sotterrati tutti e posti diritti, eccetto la punta che ha da esser tutta del nuovo, tutto il vecchio cacciando sotto in una fossa lunga e cupa, getteranno fuora un bello e fitto cespuglio in forma circolare. |
Esempio: | E Soder. Coltiv. 36: Del legare vi son due tempi, senza danneggiar le viti; cioè o prima che comincino a dar fuora gli occhi, o dipoi quando le novelle messe si potranno comodamente accostare, o distendersi a' pali. | Esempio: | Magal. Operett. var. 55: Niuna palma, siasi di che sorta si pare, nè ingrossa molto il tronco, nè dà fuori i rami come gli altri alberi. |
Definiz: | § CXXIII. Dar fuori, detto di acque sotterranee, vale Pullulare. – |
Esempio: | Soder. Agric. 101: Se cavando i pozzi nei luoghi piani, dove sia sotto il pancone o ghiaia, o altro terreno sottile e arenoso, dove scaturisca acqua, non avvenga che l'acqua dia fuori, facciasi, ec. |
Definiz: | § CXXIV. Dare fuori, e anche in fuori, detto di certe malattie, vale Venire all'esterno, alla cute; ed anche semplicemente Manifestarsi. – | Esempio: | Lipp. Malm. 4, 7: È matto in somma; pur potrebbe ancora Un dì guarirne, perchè il mal dà in fuora. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 408: Alcuni mali si generano a poco a poco, e non danno fuori, se non dopo lungo tempo. | Esempio: | Not. Malm. 1, 327: Quando il male dà in fuora, cioè quando manda alla cute l'interna malignità, suol esser indizio di salute. Costui essendo infermo di pazzia, il dare in fuora di tale infermità è il far pazzie; e però il poeta dice che potrebbe guarirne, perchè il male dà in fuora, cioè spera ch'ei guarisca, perchè fa molte pazzie, che è lo sfogo del suo male, ed il suo dare in fuora. |
Definiz: | § CXXV. E figuratam., vale Prorompere in atti che manifestino certi sentimenti dell'animo. – | Esempio: | Magal. Lez. II, 3, 191: Quella parte dell'animo che Dio agli uomini diede robusta e spinosa e feroce e guerriera, non era possibile in alcun modo di rattenere in guisa che nell'un modo o nell'altro non desse fuori. |
Definiz: | § CXXVI. Dar fuori, detto figuratam. e assolutam., di persona, vale Prorompere in atti o parole di vivo risentimento, di collera, e simili. – | Esempio: | Baldin. Decenn. 6, 328: Il Re medesimo venuto in qualche apprensione, diede fuora tanto, che in breve già dappertutto si credeva che non si avesse a concluder cosa buona. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 314: Giudizioso disimpegno in poche parole: ma tuttavia bastante a denotare la sua franchezza, e la forza ch'ei si faceva per non dar fuori. |
Definiz: | § CXXVII. Darla fuori, è maniera ellittica che vale Spiegarsi chiaramente, Manifestare quel che alcuno ha nell'animo. – | Esempio: | Lipp. Malm. 12, 48: Ovvia su, trana, Rispondi presto, cavaci di pene, Vuo'lo tu? parla: or oltre dàlla fuore, ec. | Esempio: | Baldov. Comp. dram. 2: Infine infine Ch'ha' tu? che ti duol egli? Dàlla una volta fuora, e' non bisogna, ec. |
Definiz: | § CXXVIII. Esser fuori, detto di componimenti letterarj. – V. il § XCVI. |
Definiz: | § CXXIX. Esser fuori, di una data condizione. – V. il § XCIV. |
Definiz: | § CXXX. Esser fuori di checchessia, vale Rimanerne privo. – | Esempio: | Vespan. Vit. Manett. 46: Ed il re Alfonso gli parve essere fuori di quello che gli era suto promesso. |
Definiz: | § CXXXI. Esser di fuori, parlandosi di persona, e riferito ai suoi giudizj, opinioni, e simili. – V. il § CXVI. |
Definiz: | § CXXXII. Essere fuori di checchessia, o, come anche trovasi, Uscir fuori di checchessia, detto di persona, vale Esserne, Andarne, esente. – | Esempio: | Lat. B. Tesorett. 501: Or guarda il mondo tutto, E fiore e foglie e frutto, Augel, bestie nè pesce Di morte fuor non esce. | Esempio: | Fr. Giord. Pred. 1, 78: Noi nasciamo maculati di peccato tutti noi, ed eziandio la Vergine Maria non ne potè essere fuori per nullo modo, anzi nacque come gli altri in questo peccato originale;... onde in niuno questa piaga e questo veleno può cessare. |
Definiz: | § CXXXIII. Esser fuori di casa, dicesi familiarmente per Non aver trovato casa ove abitare, avendo già disdetto quella in cui alcuno abita. |
Definiz: | § CXXXIV. Essere fuori di alcuna cosa, Farsi fuori di alcuna cosa, Tirarsi, fuori di alcuna cosa, vale Essere uscito, od Uscire, di un qualche affare, Averlo terminato, Liberarsene; e con più grave senso, Essere uscito da qualche intrigo. – |
Esempio: | Pataff. 1: Sonne fuor, come Ughetto, ec. |
Esempio: | Grazz. Pros. 225: Così agli orafi come a maestro Manente pareva mill'anni di esserne fuora. | Esempio: | Forteguerr. Terenz. 264: Ed io non posso per maniera alcuna Tirarmi fuora da queste mie cure. |
Esempio: | Manz. Prom. Spos. 303: È una seccatura, lo vedo anch'io; ma, portandovi bene, in un momento ne siete fuori. |
Definiz: | § CXXXV. Esser fuori di pericolo. – | V. Pericolo.
Definiz: | § CXXXVI. Esser fuori di causa, di lite, e simili, vale non Aver parte in una data lite; e figuratam., Non avere parte o interesse in una cosa qualunque. |
Definiz: | § CXXXVII. Esser fuori, dicono i giocatori per Aver fatto quei punti che costituiscono la vincita; il che vien dichiarato da chi vince durante il giuoco. |
Definiz: | § CXXXVIII. Esser fuori di una cosa, trovasi figuratam. per Esserne alieno, Essere contrario ad essa. – | Esempio: | Bonich. Bind. Rim. B. 94: Pertiene a te l'esser perdonatore; E se di ciò se' fuore, D'altro colore hai maniche che busto. |
Definiz: | § CXXXIX. Essere fuori, o di fuori, di un dato istituto, ceto, regola, e simili, vale figuratam. Esserne intrinsecamente alieno, Dipartirsene col contegno, costume, ec. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 298: Al dì d'oggi molti falsamente appaiano di suo ordine, i quali si dimostrano per vestimenti essere della iscuola del venerabile Padre, ma per la vita e buoni costumi ne sono in tutto di fuori. |
Definiz: | § CXL. Esser fuori di esercizio, dicesi per Aver perduto l'abito di ben fare una data cosa od operazione, non applicandovi più da parecchio tempo. |
Definiz: | § CXLI. Esser fuori di figliuoli. – | V. Figliuolo, § XXX.
Definiz: | § CXLII. Essere checchessia fuori di un dato ufficio, attribuzione, e simili, vale Non appartenere, Non attenere, ad esso. – |
Esempio: | Dant. Conv. 305: Poi dico che per questo modo fu erroneo in difinire quello chi tenne impero, non dicendo Imperadore, ma quelli che tenne impero, a mostrare, come detto è di sopra, questa cosa determinare essere fuori d'imperiale ufficio, ec. |
Definiz: | § CXLIII. Fare a che l'è dentro e a che l'è fuori. – | V. Dentro, § XLVIII.
Definiz: | § CXLIV. Farsi fuori. – | V. Fare, § CCXXXVI.
Definiz: | § CXLV. Farsi fuori di checchessia. – V. il § CXXXIV. |
Definiz: | § CXLVI. Gettar fuori, detto di piante. – V. il § CXXII. |
Definiz: | § CXLVII. Mandar fuori, figuratam. riferito ad affetti, passioni, desiderj, e simili, vale Manifestare, Palesare, e con più grave senso Sfogare. – | Esempio: | Dant. Parad. 17: Perchè mia donna: Manda fuor la vampa Del tuo disio, mi disse, sì ch'ell'esca Segnata bene della interna stampa. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 147: Poichè a Catella parve tempo di dovere il concetto sdegno mandar fuori, così di fervente ira accesa cominciò a parlare. | Esempio: | Poliz. Pros. 30: Con questi modi tu farai che un dì io manderò fuori quella stiza, la quale, ec. |
Definiz: | § CXLVIII. Mandar fuori. – V. i §§ XCI, XCIX, CI, CII, CXVII e CXXII. |
Definiz: | § CXLIX. Mandare, Versare, fuori, valgono Esalare, riferito figuratam. ad anima, spirito, ultimo sospiro, e simili, parlandosi di chi è presso a morire. – | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 35: E, venendo tu meco a un tempo meno, In me fuor mandi gli ultimi sospiri! |
Esempio: | E Tass. Gerus. 5, 31: Cade il moschin su la ferita, e versa Gli spirti e l'alma fuor per doppia strada. |
Definiz: | § CL. Mandar fuori, riferito in particolare ad attori, vale Farli andar sulla scena quando è il tempo. – | Esempio: | Buonarr. Sat. 5, 245: In ogni cosa dan di naso, Vogliono intender tutti gli altrui fatti,... Voglion poter entrare in tutti gli atti D'ogni commedia, ed essi mandar fuori, E rammentar, sì che nessun non scatti; In tutte le brigate barbassori, ec. |
Definiz: | § CLI. Mandare, Mettere, e simili, fuori, riferito a carta monetata, a cartelle d'imprestito, e simili, vale Mettere in circolazione. – | Esempio: | Pap. L. Coment. 1, 128: Il discredito in cui erano cadute le carte di assegno per la troppa quantità mandatane fuori,... aveva fatto alzare il prezzo di tutte le cose. |
Definiz: | § CLII. Metter fuori, parlandosi di persona sostenuta in carcere, dicesi familiarmente per Liberarlo. |
Definiz: | § CLIII. Metter fuori una somma di denari, vale Sborsare, Anticiparla, e simili; e Averla fuori, vale Averla sborsata. – |
Esempio: | Saccent. Rim. 1, 128: Voglio dir, se pagando i debitori Nelle mie man qualche tributo regio L'ebber mai più di nuovo a metter fuori, Perchè.... Nel rimetter l'esatto io m'attaccassi Della dimenticanza al privilegio. |
Definiz: | § CLIV. Mettere o Avere fuori, riferito a cambiale, firma, e simili, vale Fare o Aver fatta una cambiale, Mettere o Aver messa la firma per sicurtà d'un pagamento. E Mettere, Avere, fuori, riferito a parola, promesse, e simili, vale Obbligarsi, Promettere, o Essersi obbligato, Aver promesso. |
Definiz: | § CLV. Metter fuori, dicono i negozianti per Far la mostra, Esporre alla vista del pubblico fuori del negozio le mercanzie. – |
Esempio: | Giust. Vers. 226: Un dì che il rivendugliolo avea messo Fuori i fagotti e il solito zimbello. |
Definiz: | § CLVI. Mettere, Tirare fuori, Trarre, fuori, riferito a ciarle, chiacchiere, voci, notizie, e simili, vale Spargere, Diffondere, Divulgare, e con più grave senso Inventare. – | Esempio: | Vill. M. 479: Il forsennato Re, per torsi dinanzi i riprensori de' suoi modi sozzi e sfrenati, e coloro di cui potea temere che a tempo i suoi errori dovessono potere correggere, maliziosamente trasse fuori boce ch'e' si cercava contro a lui rebellione. | Esempio: | Ross. P. Sveton. 1, 122: Essendo cavato fuori una voce vana e falsa da quegli che gli volevano male. | Esempio: | Sassett. Lett. 172: Al quale effetto si è cavato fuori voce, che era uscito Occhiali di Costantinopoli con 70 galere. |
Esempio: | E Sassett. Lett. 329: L'anno passato fu cavata fuori una tal nuova, che ec. |
Definiz: | § CLVII. Metter fuori. – V. i §§ XCI, CVII, CLI. |
Definiz: | § CLVIII. Non essere di fuori che una data cosa avvenga, usasi familiarmente per Non esser improbabile che sia per accadere. |
Definiz: | § CLIX. Porger fuori. – V. il § CVII. |
Definiz: | § CLX. Portar fuori. – V. il § XCI. |
Definiz: | § CLXI. Portar fuori, riferito a mercanzie, vale Estrarre da un dato luogo o paese. – |
Esempio: | Bard. G. Grand. Rom. 15: Il nolo era una gabella che si pagava a' passi de' porti e fiumi, per passare e portar fuora o metter dentro robe. |
Definiz: | § CLXII. Produrre fuori. – V. il § CVII. |
Definiz: | § CLXIII. Rimaner fuori dalla signoria di alcuno, vale Cessar d'essere sotto la sua signoria. – |
Esempio: | Vill. G. 441: Come i Fiorentini rimaser fuori della signoria del re Ruberto. |
Definiz: | § CLXIV. Rimanere fuori da un impiego, da un ufficio, che si conferiscano, e propriamente per concorso, dicesi familiarmente per Esserne escluso, Non essere accolto. |
Definiz: | § CLXV. Saltare, Scappare, fuori a dire o fare checchessia. – V. il § CLXXXV. |
Definiz: | § CLXVI. Spuntar fuori. – V. il § CXXI. |
Definiz: | § CLXVII. Tagliar fuori, riferito a parti d'esercito, milizie e simili, vale Dividere, Separare gli uni dagli altri, in guisa che non possano operar più di concerto, o vicendevolmente soccorrersi. – |
Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 661: Stava sempre con gli occhi aperti a tutti i mezzi che potessero facilitargli la riduzione dei suoi nemici, e fra questi gli era di già sovvenuto il piantarsi su quella frontiera, per levare la comunicazione di Tlascàla, e tagliar fuori i soccorsi della Vera Cruz. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. 4, 24: Intento del Generalissimo austriaco era di riuscire alle spalle dei Francesi da quella parte, per tagliargli fuori da Pavia. |
Definiz: | § CLXVIII. Tener fuori da alcuna pratica, negozio, impresa, e simili, riferito a persona, vale Fare che ne sia esclusa, anche suo malgrado, Tenernela lontana. E Tenersi fuori da checchessia, vale Non volervi partecipare in alcun modo. |
Definiz: | § CLXIX. Tirar fuori chiacchiere ec. – V. il § CLVI. |
Definiz: | § CLXX. Tirarsi fuori. – V. il § CXXXIV. |
Definiz: | § CLXXI. Trarre fuori chicchessia o checchessia, o Tirare, fuori chicchessia o checchessia, con relazione a luogo, recipiente, o cosa che comecchessia lo tenga, custodisca, vale Farnelo uscire, Levare, anche in locuzioni figurate, e figuratam. – | Esempio: | Dant. Inf. 6: L'angoscia che tu hai Forse ti tira fuor della mia mente Sì, che non par ch'io ti vedessi mai. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 163: Il grossolano, veggendo che la detta corda stava, che gli parea da tirarla fuori, dicea di quello ch'ell'è di fuori. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 29, 3: Incontra tutte [le donne] trasse fuor lo stocco De l'ira senza farvi differenzia. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 79: Fra le schiere [celesti] Dell'esercito suo (di Dio) tolse alla cura Un che 'l difenda, e sano e vincitore Dalle man di quell'empio il tragga fuore. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 8, 34: Gli aprì la chiusa destra il vecchio santo, E 'l ferro che stringea, trattone fuora: Questa, a me disse, ec. |
Esempio: | E Tass. Gerus. 11, 31: Tragge egli fuor l'esercito pedone Con molta provvidenza e con bell'arte. |
Definiz: | § CLXXII. Trarre fuori, riferito poeticam. ad opere letterarie, vale Trovare, Divulgare. – |
Esempio: | Dant. Purg. 24: Ma di' s'io veggio qui colui che fuore Trasse le nuove rime, cominciando: Donne ch'avete intelletto d'Amore. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 576: Se io Bonaiunta, veggio qui, cioè in questo luogo, colui che fuore; cioè fuori, in pubblico, Trasse le rime nove; cioè di certe cansoni morali, le quali Dante avea fatto, ed era stato trovatore di sì fatta rima, ec. |
Definiz: | § CLXXIII. Trarre fuori, riferito a vocaboli, e simili. – V. il § CVIII. |
Definiz: | § CLXXIV. Trarre fuori, trovasi per Eccettuare. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 42: Non concedo però che qui Medea Ogni femina sia, come tu fai; E quando ogn'altra così fosse ancora, Me sola di tant'altre io vo' trar fuora. |
Definiz: | § CLXXV. Trarre fuori, si usò per Estrarre a sorte; riferito specialmente a magistrati, ufficj, e simili. – | Esempio: | Vill. G. 295: Ordinaro di fare un gagliardo ufficio di Priori, e venne lor fatto, e trassesi fuori anzi al tempo usato. |
Definiz: | § CLXXVI. Uscir di fuori, detto di liquido o di qualsivoglia altra cosa che superi l'orlo del recipiente ove è contenuta, vale Versarsi, Traboccare, anche figuratam. – | Esempio: | Bocc. Rim. 119: L'abbondante allegrezza ch'è nel core,... Non potendo capervi, esce di fore. |
Definiz: | § CLXXVII. Uscir fuori. – V. i §§ CXXI, CLXXXI. |
Definiz: | § CLXXVIII. Uscir fuori di checchessia. – V. il § CXXXII. |
Definiz: | § CLXXIX. Uscir fuori, detto di milizie, vale Fare una sortita. – |
Esempio: | Vill. G. 145: I cittadini di Parma, avendo ciò saputo per loro spie, come gente avvolontata, ma più come disperata, uscirono fuori tutti armati. |
Definiz: | § CLXXX. Venire fuori, Balzare, e simili, fuori, è maniera che vale Apparire, Comparire, anche in locuzioni figurate – |
Esempio: | Cecch. Comm. ined. 8: Non vien sì tosto Fuora una usanza, che tutti non voglino Farla, onde i sarti stanno sempre in opera. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 1, 580: Tutti [i denari], dich'io, o io ti ammazzerò. Ecco di punta. Or balza fuora il morto. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 434: Ma questa volta, insieme con la voce, venne fuori l'uomo, don Abbondio in persona, con un passo forzato, e con un viso tra l'attonito e il disgustato. |
Definiz: | § CLXXXI. Venire, Uscire, fuori, detto di attori, cantanti, e simili, vale Venir sulla scena. – |
Esempio: | Machiav. Comm. 73: Callimaco esce fuora, E Siro con seco ha Suo famiglio. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 8: Quei [vuole] l'aria di furore a orchestra piena; Quella al primo atto non vuol venir fuori. |
Esempio: | E Panant. Poet. Teatr. 27: A venir fuor non ho brutta maniera, E fo bastantemente le mie parti. | Esempio: | E Panant. Poet. Teatr. appr.: Un po' d'erudizione non mi manca, So tutto l'Anguillara a menadito, So venir fuora con un'aria franca, ec. |
Definiz: | § CLXXXII. Venir fuori, detto di componimenti letterari. – V. il § XCVI. |
Definiz: | § CLXXXIII. Venir fuori, detto di vento, vale Levarsi, Cominciare a soffiare. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 306: L'aria si turbò fortissimamente, e vennero fuori grandi venti, e fecesi grandissima piova. |
Definiz: | § CLXXXIV. Venir fuori con un discorso, ragioni, argomenti e simili, è maniera che vale Produrre, Recare in mezzo, Allegare, e per lo più intempestivamente, o non a proposito. – | Esempio: | Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 122: Voi, all'udir corredo d'umori, venite subito fuori con questo prosetto: Anche il corpo, al vedere, ha il corredo. | Esempio: | Fag. Rim. 3, 108: E vi tiene così mezz'ora a bada, Venendo fuor con queste spampanate. | Esempio: | Tocc. Lett. 154: Se il P. Orsi volesse qui venir fuori con quella distinzione tanto da lui ripetuta de' modi leciti e illeciti,.... eccogli in faccia subito cinque stranissimi assurdi. |
Definiz: | § CLXXXV. Venire fuori a fare o a dire una cosa, Saltare fuori a fare o a dire una cosa, Scappare fuori a fare o a dire una cosa, Uscire, fuori a fare o a dire una cosa, vale Farla o Dirla tutto a un tratto, quando niuno se l'aspetta. – | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 135: Che bella cosa, scappò fuori di punto in bianco Gervaso, che Renzo voglia prender moglie. |
Definiz: | § CLXXXVI. Venir fuori, detto figuratam. di persona, vale Manifestarsi, Scoprirsi, qual uno è. – | Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 50: Tocca con ispendio avaro, crudele con pietade, e vegnon fore. |
Definiz: | § CLXXXVII. Versar fuori. – V. il § CXLIX. |
Definiz: | § CLXXXVIII. O dentro o fuori. – | V. Dentro, §§ LI, LII, LIII.
Definiz: | § CLXXXIX. Esser fuori di Bologna; maniera proverbiale che si usò a significare Essere uno sciocco; tolta la maniera dall'esser Bologna, per la sua famosa Università, come la sede della sapienza. – | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 413: O to' quest'altra! io ti ho arrecato una veste eh! le sono di quelle ch'i' dico: fanciulla mia, tu se' fuor di Bologna. | Esempio: | Varch. Rim. burl. 1, 38: O finocchio gentil, chi non t'onora, Chi non ti loda, si può dir che sia Tutto e per tutto di Bologna fuora. |
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