Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
COGLIERE, e per sincope, propria più che altro del linguaggio poetico, CÔRRE.
Apri Voce completa

pag.122


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
COGLIERE, e per sincope, propria più che altro del linguaggio poetico, CÔRRE.
Definiz: Att. Spiccare, Staccare dalla pianta, o Svellere dal terreno, e propriamente con la mano: detto in ispecial modo di erbe, fiori, frutti, fronde.
Dal lat. colligere. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Allor porsi la mano un poco avante, E colsi un ramuscel da un gran pruno.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 110: L'erbe dunque, ed altre cose medicinali, se senza superstizione si cogliono (colgono) e danno agl'infermi, non sono peccato.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 171: La quale andava per gli campi certe erbe cogliendo.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 145: Avendo molte rose bianche e vermiglie colte.
Esempio: Sacch. Rim. 68: Donne per quello [boschetto] givan fior cogliendo.
Esempio: E Sacch. Rim. 69: Venite qua, correte! Raperonzoli cogliete.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 212: Cogli una insalata. La Zoanna torce il grifo, e dice: Va', cotela tu (coglitela tu). Il marito dice: Deh vavvi.
Esempio: Poliz. Rim. C. 280: Ond'io porsi la mano a côr di quelli [fiori].
Esempio: E Poliz. Rim. C. 281: Va', co' di quelle [rose] Che più vedi fiorite in sullo spino.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 20: Poi ch'in più parti, quant'era a bastanza, Colson de l'erbe e con radici e senza, Tardi si ritornaro alla lor stanza.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 93: E dovrebbonsi andare a cor [i poponi] co' suoni, E con l'ulivo portargli in mercato.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 72: Or qui l'Angiol custode, al duol indegno Mosso di lui, colse dittamo in Ida, Erba crinita di purpureo fiore.
Esempio: Chiment. Cical. III, 1, 91: Che Proserpina cogliesse allora fra l'altre cose della lattuga, me ne porge gagliardissima coniettura Pausania.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 3, 264: Ben non si potria stender sicura La mano a coglier sol le dannos'erbe.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 1: Sì rade volte, padre, se ne coglie (parla delle foglie dell'alloro), Per trionfare o Cesare o poeta.... Che partorir letizia in su la lieta Delfica deità dovria la fronda Peneia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 8: I' mi rimango in signoria di lui [del folle mio desio], Che mal mio grado a morte mi trasporta, Sol per venir al Lauro onde si coglie Acerbo frutto.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 98: Poggi ed onde passando, e l'onorate Cose cercando, il più bel fior ne colse.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 268: E 'n quali spine Colse le rose, e 'n qual piaggia le brine Tenere e fresche?
Esempio: Poliz. Rim. C. 243: Prima ch'e' freschi giglj e le viole Caschin dal giardin tuo sanza esser colti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 43: La vergine che 'l fior, di che più zelo Che de' begli occhi e de la vita aver de', Lascia altrui corre, il pregio ch'avea inanti, Perde nel cor di tutti gli altri amanti.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 174: Chi semina sospir, lacrime e doglie.... Però pianto e dolor ne miete e coglie.
Definiz: § II. E pure per Spiccare, Staccare dalla pianta, detto di certi prodotti campestri, come ulive, uva, foglia di gelso, e simili, che si raccolgono alla loro stagione. –
Esempio: Alam. L. Colt. 4, 51: Ponga cura Che [le ulive] si coglin (colgano) con man, senza altra offesa.
Esempio: E Alam. L. Colt. 4, 62: Chi il dolce più che l'abbondanza stima In quel santo liquor, le coglia (colga) acerbe.
Esempio: Dav. Colt. 532: Cogli l'ulive [nel novembre]; non l'ammontare, perchè non riscaldino.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 14: In qual terra e in qual acqua apprestar giovi Albergo al seme tuo, Sotto quai segni fidarlo al campo,... Quando coglierlo poscia,... Spiegherò a parte a parte.
Esempio: E Spolv. Colt. Ris. 1, 200: Nè da poi che scorso Abbia Febo del cielo il sesto segno Gode esser colto.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 249: Non colgasi mai la foglia [di gelso] nell'ore della sera.
Esempio: E Lastr. Agric. appr.: Non si colga nè si somministri mai la foglia a' bachi con le mani infette da odori gravi ed acuti.
Esempio: E Lastr. Agric. 276: Il seme [del trifoglio] d'Olanda passa per il migliore, forse perchè quei coloni son più attenti degli altri a coglierlo nella sua perfetta maturità.
Esempio: E Lastr. Agric. 2, 177: Le uve che si vogliono ben mature, per ordinario si colgono in questo mese.
Definiz: § III. Per Mettere insieme, Ragunare, Raccogliere, e propriamente con una certa industria; ma è d'uso non molto comune. –
Esempio: Giamb. Oros. 379: Fabio.... certificato delle vie, i nemici che non si ne guardavano assalìo; e grande mortalità fatta, molta preda ne colse.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 65 t.: Ma sopra tutte maniere d'acqua si è quella che novellamente è colta di piova, se ella è bene monda ec.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 76 t.: Queste api portano grande diligenza a far lo mele e la cera, la quale elle cogliono di diversi fiori.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 4, 681: A trar gli resta Da quelle spiche il gran, che inosservate Fuggita avendo la tagliente falce Seguaci villanelle uniro in fasci; I quai col calpestìo di poco armento O a' colpi pur di coreggiati.... Trebbiati, danno a chi gli colse il terzo.
Definiz: § IV. Trovasi per Raccattare. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 479: Settanta re, essendo loro tagliate le mani e i piedi, coglievano sotto la mensa mia li rimasugli delle vivande.
Definiz: § V. Trovasi altresì per Ricevere in sè. –
Esempio: Libr. Astrol.: Si faccia d'ottone, perch'è metallo forte, nè non si torce tanto, nè cogliono vento le foglie dell'astrolabio.
Esempio: Pallad. Agric. 227: Se l'altro dì [il vello della pecora] ha colto tanto omore che premendol goccioli, sii certo che ivi è abbondanzia d'acqua.
Definiz: § VI. Figuratam., vale Raccogliere, nel senso di Ricavare, Dedurre; ma è oggi di uso poco comune. –
Esempio: Giamb. Oros. 43: Il numero degli affogati si puote cogliere da questo, che ec.
Esempio: E Giamb. Oros. 365: Cogliere non si potte (potè) il numero de' Germani, o quanti e' fuoro (furono) nella battaglia, o coloro che morti fuoro.
Esempio: Barber. Docum. Am. 14: Quinci coglier om deve, Che sette vizj nel parlare stanno, Ch'agli parlanti fanno Talor dispregio e danno a la fiata.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 3: Cogliesi dunque che l'autore fosse di etade di trentacinque anni quando cominciò questa sua opera.
Esempio: Sassett. Lett. 47: Cogliesi ciò dalle parole di Averroe nel proemio della Comentazione magna.
Esempio: E Sassett. Lett. 388: Donde manifestamente si coglie, che la cannella del Zeilan non può essere la medesima cosa che il cinnamomo.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 174: Da questo discorso si coglie, che la felicità di Dio è quel bene onde i beati sopra ogni cosa rallegransi.
Definiz: § VII. Si usò pur figuratam. per Computare, Contare, Numerare. –
Esempio: Giamb. Oros. 6: Da Abraam infino ad Ottaviano imperadore.... si colgono anni duemila quindici.
Definiz: § VIII. Cogliere ha altresì il significato di Colpire, Imbroccare, ciò che si è preso di mira; ed anche, in modo assoluto, Dare, Colpire, Imbroccare, dove l'uomo ha diretta la mira. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 126: Per non dare in fallo, Lo scudo in mezzo alla donzella colse.
Definiz: § IX. E per Investire col colpo, Percuotere, e per estensione anche Ferire; detto così della persona che vibra il colpo, come dello strumento a ciò adoperato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 69: Presto il cavallo alla man destra volse, Non sì presto però, che la tagliente Spada fuggisse, che lo scudo colse.
Esempio: Varch. Stor. 1, 112: I colpi però, per venir dal di sopra,... poche volte o non mai coglievano indarno.
Esempio: Cellin. Vit. 144: Cogliendolo con uno di quei canti in sul mezzo del capo, cadde come morto.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 45: Alfin così improvviso a lui si volta, E di tanto rovescio il coglie al fianco, Che dentro il ferro vi s'immerge, e tolta È dal colpo la vita al duce Franco.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 23: Non cala il ferro mai, ch'appien non colga, Nè coglie appien, che piaga anco non faccia.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 95: E di duo gran fendenti a pieno il colse, Ferigli il fianco, e gli partì lo scudo.
Esempio: E Tass. Amint. 4, 1: Quando il vidi [il lupo] tanto Vicin, che giusto spazio mi parea Alla percossa, lanciai un dardo, e 'n vano: Chè.... In vece sua colsi una pianta.
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 3, 24: Colpo mai del bello ignudo volto Non cade in fallo, e sempre il cor n'è colto.
Definiz: § XI. Pur figuratam., riferito a parole, vale Riceverne distinto il suono o Intenderne subito il senso.
Definiz: § XII. Riferito poeticam. a colpo, trovasi per Aggiustare, Affibbiare, Menare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 83: Al fin di mille colpi un gli ne colse [Astolfo a Orrilo] Sopra le spalle ai termini del mento.
Definiz: § XIII. Vale anche Pigliare all'improvviso, Sopraggiungere, Sorprendere, alcuno, e propriamente dopo avergli fatta la posta. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 192: Dove tu non vogli, per certo egli converrà che io il ci colga.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 28: Pensarono acciò che la negazione non avesse luogo, di volerla far cogliere col giovane.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 39: Come ella 'l vede, Fuggine, gli grida; misero te, se l'Orco ti ci coglie! Coglia, disse, o non coglia, o salvi, o uccida, Che miserrimo i' sia non mi si toglie.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 130: Sempre abbiamovi, Come dei nostri, avuti in riverenzia: Ma or non più, che non tornasse Lucramo E ci cogliesse qui.
Esempio: Allor. A. Cap. 42: E s'un volesse corti all'improvviso, E ficcartisi sotto, il manco manco Ne portere' le mani e 'l ceffo intriso.
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 18: E così corre alla sprovvista gli avversarj.
Esempio: Salvin. Tit. Manl. 92: Nella quale occasione [Proserpina] fu colta, e portata via da Plutone.
Definiz: § XIV. E figuratam. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 4: E io a lui: voi non mi ci correte, Risposi piano, Albanese messere.
Esempio: Tass. Lett. 1, 107: A questa volta non mi ci corranno; ch'io non vo' scriver la mia opinione prima ch'intenda la loro.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 14: È venuto fatto al mio camerata di cogliermi in una cosa, che può esser facilissima a trovarsi; ma io ci ho fatto il capo stranamente.
Definiz: § XV. Onde pur figuratam., Cogliere uno in checchessia di male, come in errore, in peccato, in bugia, e simili, vale Sorprenderlo nell'atto che commette quel dato male, Scoprirlo colpevole, bugiardo, o simili, in alcuna cosa. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 331: Quivi era venuta ascostamente, Che con l'aura volea cormi in errore.
Esempio: Ambr. Cofan. 3, 6: Importaci Assai acciò non ci cogliessi Bartolo In bugia.
Definiz: § XVI. E per Prendere insidiosamente, Acchiappare; riferito più che altro ad animali. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 250: E come augello in ramo, Ove men teme, ivi più tosto è colto.
Definiz: § XVII. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 221: Così caddi alla rete, e qui m'han colto Gli atti vaghi e l'angeliche parole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 35: E Consalvo Ferrante ispano è quello Che due volte alla trappola l'ha colto.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 87: Usa ogn'arte la donna, onde sia colto Nella sua rete alcun novello amante.
Esempio: Segner. Mann. ott. 26: Insidiatori sì maliziosi ti sian addosso, per coglierti nella rete.
Definiz: § XVIII. E pure per Soprapprendere, Sopraggiungere, sia contro la nostra opinione od aspettazione, sia per nostra incuria; detto di tempo, stagione e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Ricorditi, lettor, se mai nell'alpe Ti colse nebbia.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 102: Anima mia, come faremo, che il giorno è venuto, ed hammi qui colto?
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 147: Perchè il giorno quivi non la cogliesse, cominciò a volere smontare della torre.
Definiz: § XIX. E per similit. –
Esempio: Dant. Purg. 5: Ben sai come nell'aere si raccoglie Quell'umido vapor che in acqua riede, Tosto che sale dove il freddo il coglie.
Definiz: § XX. E figuratam., dicesi di danni, disgrazie, malattie, e simili, che sopraggiungano altrui improvvisamente o inopinatamente.
Definiz: § XXI. Trovasi per Scoprire, Sorprendere indosso ad alcuno, o presso alcuno che non se l'aspetti, una cosa nascosta. –
Esempio: Grazz. Sibill. 4, 6: Se per sorte gli avessero [gli sgherri] colto le spade! V. Ne gli menavano in prigione caldi caldi.
Definiz: § XXII. Cogliere, con proprietà oggigiorno d'uso men comune che per lo passato, vale Prendere, Pigliare, in varj sensi figurati; e serve più specialmente a formare maniere, di ciascuna delle quali dichiariamo il valore e l'uso sotto il sostantivo che detto verbo regge. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 334: Vinta la fede pagana tutta la terra d'oltremare, e convertito alla sua legge, tutte le genti colse baldanza sopra la fede cristiana.
Esempio: E Giamb. Vegez. 173: Come la misura si colga a fare scale o altro dificio.
Esempio: Benciv. M. Aldobr.: All'uscir del bagno conviene che l'uomo si guardi di non coglier freddo.
Esempio: Marc. Pol. Mil. 1, 140: Il gran Sire dimora in su 'l letto, e coglie ben gran sollazzo e diletto; e tutti gli altri cavalieri cavalcano attorno al Signore.
Esempio: Dant. Inf. 22: Lo Navarrese ben suo tempo colse.
Esempio: E Dant. Inf. 27: Così per non aver via nè forame Dal principio del fuoco, in suo linguaggio Si convertivan le parole grame. Ma poscia ch'ebber colto lor viaggio Su per la punta [della fiamma], dandole quel guizzo Che dato avea la lingua in lor passaggio, Udimmo dire ec.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 283: Non sappiendo discernere l'una dall'altra, si coglie in cambio.
Esempio: Vill. G. 445: Mandò al suo fratello Arrigo, ch'era a Brescia, che cogliesse alcuna cagione e si tornasse addietro.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 208: Voi m'avete colto in iscambio.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 13: Cui Circes per amore in odio il colse.
Esempio: Pallad. Agric. 25: Nutrichinsi anguille e pesci nelle cisterne, acciocchè l'acqua si muova al loro movimento, e non colga vizio di grossezza per stare in riposo.
Esempio: E Pallad. Agric. 77: Questo mese [gennaio] si conviene con dicembre nello spazio dell'ore; delle quali in questo modo si coglie la misura. Nell'ora prima del die, cioè quando la mattina apparisce l'occhio del sole al monte, farà lunga l'ombra dell'uomo XXIX piedi; nell'ora seconda,... piedi XIX.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 36: E' m'ha colto animo addosso, leggermente mi farebbe morire.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 44: E cogli bene ogni tuo' misura, battendo prima alcun filo; pigliando i mezzi degli spazj. Poi batterne alcuno, e coglierne i piani.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 75: Ed a sorger n'andò sopra l'Oronte, E colse il tempo, e ne pigliò la foce.
Esempio: Bern. Orl. 21, 22: Rinaldo, ch'aspettava, il tempo ha colto.
Esempio: Salv. Canz. Pin. 9: Quando poi ripor lo voglio, Colgo un dì chiaro e quieto.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 516: Mentre che Iacopo Gnaia.... coglieva la mira per tirare a' nimici, venne una palla e diede nel focone del suo archibuso.
Definiz: § XXIII. Quindi, in modo ellittico, con particolar relazione a idea di misura, si usò per Prendere o Determinare la misura di checchessia. –
Esempio: Giamb. Vegez. 97: Fare si dee il campo quadrato, o a tre canti, o ritondo o vero lungo, secondo che al luogo si conviene; e da coloro che misurano il campo in tale modo si vorrà cogliere, come vedranno che l'oste sia grande.
Esempio: E Giamb. Vegez. 161: Secondochè si fa alta [la torre], la sua ampiezza si coglie.
Definiz: § XXIV. Si usò per Imporre, Esigere, riferito a balzelli, gravezze, dazj. –
Esempio: Vill. G. 1, 212: Per la fortezza di quello [castello], e che la strada vi correa appiè, coglievano pedaggio.
Definiz: § XXV. Poeticam. trovasi per Cominciare a fare checchessia in modo conforme a quello tenuto innanzi da altri, Accordarlo con quello. –
Esempio: Dant. Parad. 12: Sì tosto come l'ultima parola La benedetta fiamma (lo spirito di san Tommaso) per dir tolse, A rotar cominciò la santa mola (la corona danzante degli spiriti); E nel suo giro tutta non si volse, Prima ch'un'altra d'un cerchio la chiuse, E moto a moto e canto a canto colse.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 359: E moto a moto e canto a canto colse; cioè, lo cerchio di quelli di fuora accordò lo suo moto e lo suo canto con quelli d'entro.
Definiz: § XXVI. Neutr. Venire a colpire, Dare, sia nella cosa presa di mira, sia in altra; e detto del colpo stesso o dello strumento, Venire a cadere, ad investire, in checchessia, o in alcuna sua parte. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 243: Impugna la mazza,... e sìe la getta a Tristano; ma il colpo non colse a Tristano, ma colse.... nella spalla del destriere.
Definiz: § XXVII. Quindi figuratam., Cogliere nel segno, nel vero, o assolutamente Coglierci, vale Indovinare il vero di checchessia, Apporsi.
Definiz: § XXVIII. Per Avvenire, Accadere, Incogliere; detto così di bene come di male, benchè di questo sia più proprio: ma oggi è poco usato. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 27: Non lasciarono alli vinti niuna cosa: e ciò non fu maraviglia; perocchè nella prosperità, e quando altrui coglie bene, sono in fatica gli animi de' savj a ben portarsi.
Esempio: E Fr. Bart. Sallust. 283: Allora anche da capo Bocco fu rivolto in bene, o pensando come gli era nelle due battaglie colto, ovvero ammonito dagli altri suoi amici, li quali Giugurta non corrotti avea lasciati.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. R. 36, 6: E guarda che bene te ne colga.
Esempio: E Cavalc. Discipl. Spir. 122: E pare che d'ogni cosa colga lor male, e che egli caggiano le più volte in molti disagj.
Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 214: Or così ne cogliesse oggi a molti, li quali lasciando lo studio, e la dottrina della vera teologia, studiano e predicano la vana filosofia.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 217: Udendo la donna queste cose, conobbe che egli erano dell'altre così savie, com'ella fosse quantunque talvolta sciagura ne cogliesse ad alcuna.
Esempio: Liv. Dec. 1, 89: Il figliuolo, se non è ubbidiente al padre, sì gli coglierà male.
Esempio: Pulc. L. Morg. 5, 26: Io dubito che mal non ce ne coglia.
Definiz: § XXIX. Coglierla, in maniera familiare, oggi però poco usata, vale Conseguire il fine propostosi, Far checchessia per l'appunto, Riuscire nell'intento. –
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 15: Io non vo' che la colghino Così netta: e se ne nasce scandolo, Suo danno; chè chi vuol male, mal abbia.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 226: Buon per me che gli ho scritti al libro, e ho fatto ricordo d'ogni cosa; sicchè tu non l'arai colta, tristo; e se tu non mi ti levi dinanzi, io me n'andrò agli Otto, e farotti far quel che tu meriti.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 419: Che mi puo' tu far peggio, poichè tu m'hai fatto stare senza cena? Ma tu non la corrai, chè io ho chi me ne priega.
Definiz: § XXX. Più comunemente Coglierla usasi familiarmente in senso figurato, a significare Colpir nel vero; e talora è lo stesso che Apporsi, Darvi dentro, Indovinarla. –
Esempio: Grazz. Comm. 276: In non vidi mai com'elle sono importune e sazievoli. M. Non si può avere il mele senza le mosche. C. Voi l'avete colta: elle non vi fanno e non vi danno mai nulla, che voi non la paghiate loro a doppio.
Definiz: § XXXI. Cogliersela o Côrsela, pur familiarmente, vale Andarsene; oggi più comunemente Battersela. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 8: Essi da savj, Quando han veduto 'l bel, se la son colta.
Esempio: E Buonarr. Fier. 4, 4, 18: Non già io, no, non io, non ne vo' caccia, E pensato ho di cormela.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 49: Poichè a dormire ognun se l'era colta, Entra in camera, e vien pian piano al letto, E trova il tutto appunto come ho detto.
Esempio: Fag. Comm. 1, 305: O ecco qua il maestro; ci mancava costui con quel suo parlare arabico: è meglio ch'io me la colga.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 3, 13: Non ne so nulla, perchè l'ho consegnato a Volpino, e subito me la son colta.
Definiz: § XXXII. Cogliere alcuno sul far della luna. –
V. Luna.
Definiz: § XXXIII. Cogliere la rosa e lasciare star la spina; e Cor la rosa a tempo. –
V. Rosa.
Definiz: § XXXIV. Cogliere nel danaio, nel quattrino, in un quattrino, o simili, dicesi familiarmente, e in maniera proverbiale, di Chi tira o mena colpi con grandissima aggiustatezza; e trovasi riferito anche ad animali. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 56: Mi si fe 'nnanzi un grande e orribil toro, Che ha le corna e i piè tutti d'acciaio, E tira, che correbbe nel danaio.
Definiz: § XXXV. Se coglie, coglie; che anche si disse, S'e' coglie, colga, o, S'e' co', colga: modo proverbiale, usato, sia quando si tenta o si fa una cosa procedendo, per leggerezza o per ignoranza, a caso, e rimettendosi pel buon esito alla fortuna (nel qual senso oggi più comunemente diciamo Se riesce, riesce); sia quando s'esprime un'opinione, senza pretendere d'apporsi al vero. –
Esempio: Bin. Rim. burl. 1, 202: So che s'ha da chiedere all'amico.... E che non si dee dir se coglia coglia, Come il Corso, e non mai guardare in viso Persona per cavarsi ogni sua voglia.
Esempio: Cecch. Servig. 1, 2: Io ho pensato Di veder s'io potessi far in modo, Che questi suoi trecento scudi d'oro, Mi venissero in man; s'e' coglie, colga.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 152: El fare a modo loro [de' medici] è spesso il peggio: E quest'è che non studiano, e che fanno Per una praticaccia, e se coe, colga.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 145: Spinto dal veder la differenza grande, la quale è fra le cose di sopra, che sono eterne, e quelle di sotto, che son temporali, da valent'uomo risoluto la do fuori [la mia opinione] alla buona; e se co' cogga, se non, faccia paura.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 39: O per tutt'oggi beccomi su moglie Nobile, ricca e bella, o veramente Vi lascio l'ossa. S'ella coglie, coglie; Se no, o patire: o Cesare, o niente.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 541: Questo è il giuoco delle etimologie στοχάζεσθαι, congetture, e, come si dice; s'ella coglie, coglie.