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1) Dizion. 5° Ed. .
INNAMORARE.
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INNAMORARE.
Definiz: Att. Accendere d'amore, Far concepire la passione d'amore: usato anche assolutam. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Perchè la faccia mia sì t'innamora, Che tu non ti rivolgi al bel giardino Che sotto i raggi di Cristo s'infiora?
Esempio: Bocc. Fiamm. 80: Quelle donne..., per ogni cosa atte ad amare, ed egli altresì naturalmente a ciò disposto, e degno per ciascuna cosa d'esser amato, conformatesi al suo piacere, ed egli al loro, di nuovo l'avranno innamorato.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 33: Nè altro ha gentil core, Che l'innamori e arda, e che 'l consigli, Ch'un volto che ne gli occhi lor (alle stelle) somigli.
Esempio: Tass. Rim. 2, 183: Sì vaga fanciulla, Ch'avrebbe Amor innamorato in culla.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 27, 84: È bella assai, e innamora col ciglio.
Esempio: Crudel. Pros. 168: È assai facile riuscire nell'innamorare le femmine, e l'essere bene accolto e gradito dalle amabili compagnie.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 59: Dove apprendesti mai L'arte d'innamorar Quando m'offendi?
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 57: Il mio avversario (lo specchio), in cui veder solete Gli occhi vostri, ch'Amore e 'l Ciel onora, Con le non sue bellezze v'innamora Più che 'n guisa mortal soavi e liete.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 13: Quanto ciascuna è men bella di lei, Tanto cresce il desio che m'innamora.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 84: Serenò allora i nubilosi rai Armida, e sì ridente apparve fuore, Ch'innamorò di sue bellezze il cielo, Asciugandosi gli occhi col bel velo.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 76: Sul Tago il destrier nacque, ove talora L'avida madre del guerriero armento, Quando l'alma stagion che n'innamora, Nel cor le instiga il natural talento.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Destare vivo affetto verso di sè, Affezionarsi alcuno. –
Esempio: Dat. Lett. ined. 20: La cortesia di V. S. illustrissima non solamente obbliga, ma innamora in tal guisa i suoi servitori, che chi l'esperimenta una volta, non che tante come ho fatto io, vive impaziente anche nella patria di tornare a goderne.
Definiz: § IV. E per Destare vivo desiderio, Infervorare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 115: Lo cui bel viso adorno Di ben far co' suoi esempj m'innamora.
Definiz: § V. E altresì figuratam., per Accendere di amore divino, o di qualsiasi altro nobile amore. –
Esempio: Dant. Parad. 7: Ma nostra vita senza mezzo spira La somma beninanza, e la innamora.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Ma l'altra (schiera angelica) che volando vede e canta La gloria di Colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d'api, ec.
Esempio: E Dant. Conv. 178: Gli occhi di questa donna sono le sue dimostrazioni, le quali dritte negli occhi dello 'ntelletto innamorano l'anima, liberata nelle condizioni.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 810: Che la innamora; cioè lo quale innamora lei, cioè fa lei essere innamorata di lui.
Definiz: § VI. Neutr. pass. innamorarsi e Neutr. Accendersi d'amore, Concepire la passione d'amore. –
Esempio: Intellig. 4: Assavora' lo (l'amore) quando innamorai.
Esempio: Nov. Ant. B. 44: Cominciò (Narciso) ad amare ed innamorare sì forte, che la volle (l'ombra sua) pigliare, e mise le mani nell'acqua.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 162: Voi v'andate innamorando, e disiderate l'amor de' giovani.
Esempio: Bern. Rim. V. 152: Io non volevo innamorarmi ancora: Chè, poi ch'io m'ero innamorato un tratto, Mi pareva un bel che esserne fuora.
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 5: Lo innamorarsi viene da gentilezza di cuore e da caldezza di sangue.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 36: Tanto se ne va in contemplazione, Che il matto s'innamora come un miccio, D'un amor che non ha conclusïone.
Definiz: § VII. E in costrutto con le particelle Di, Con ed anche In, reggenti la persona per la quale uno concepisce amore. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 4: Paris figliuolo del re Priamo innamorò di madonna Elena.
Esempio: E Malisp. Stor. fior. 6: Lavina figliuola del re Latino innamorò assai maggiormente d'Enea che di prima, sicch'ella ec.
Esempio: Cont. Ant. Cav. 66: Parlò [Galeotto] a Lancellotto, e parlando, de lui innamoroe per la cortesia sua e bontà e gran cavalleria.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 213: Nella quale esso sì ferventemente s'innamorò, che ad altro non pensava nè dì nè notte.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 676: S'innamorò [Achille] con la maggiore ch'ebbe nome Deidamia.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 202: Lo re lo fece stare co' le suoe filliuole, ed innamorossi con una di quelle che era la maggiore, che avea nome Deidamia.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 68: Io innamorai di questa gentil dama Non per vista, per atti o per parole; Ma per le sue virtù, ch'udi' per fama.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 2, 10: Senza dubbio che il diavol ci ha cacciato le corna, per fargli arrabbiare, o innamorare insieme.
Definiz: § VIII. E assolutam., e in senso non buono, per Darsi agli amori, Amoreggiare. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 26: Quivi cominciò prima l'oste di Roma ad innamorare (il lat. amare).
Definiz: § IX. E per Concepire vivo affetto verso alcuna persona o cosa, Invaghirsene, Porre in essa la propria affezione. –
Esempio: Dant. Conv. 180: Per questi adornamenti vedere cominciarono gli uomini ad innamorare di questa donna.
Esempio: Petr. Rim. 2, 254: Un, che non ti vide ancor da presso, Se non come per fama uom s'innamora, Dice che ec.
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 25: Eziandio in questa vita concede all'anime, che di lei (della povertà) innamorano, agevolezza di volare in cielo.
Esempio: Dant. Conv. 243: Quelli che secondo senso vivono, di questa (della sapienza) innamorare è impossibile; perocchè di lei aver non possono alcuna apprensione.
Esempio: E Dant. Conv. 271: E che altro è a dire, se non che l'anima filosofante non solamente contempla essa verità, ma ancora contempla il suo contemplar medesimo e la bellezza di quella, rivolgendosi sovra se stessa, e di se stessa innamorando per la bellezza del primo suo guardare?
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 91: Egli s'innamorò del suo valore, Nè veder fargli oltraggio avria voluto.
Esempio: Sanleol. Oraz. I, 1, 162: E che maraviglia è s'ella (la virtù) innamora di lui, dal qual sempre come madre dolcissima seguitata..., non tanto alla Toscana e all'Italia, ma quasi a tutto l'universo, possiam dire, accrebbe leggiadria, luce e gloria immortale?
Esempio: Targ. Disam. 3: Non si sa per altro intendere perchè i nostri buoni vecchi s'innamorassero tanto dell'Arno, e quasi che fosse qualche bella cosa, se lo mettessero in casa, quando per buona fortuna lo avevano fuori del primo ed antico recinto della loro città.
Esempio: Giord. Op. 2, 61: Chi è questa donna?... Il Bartolini (credibil filosofo nell'arte) dice che è la Carità: e Carità la chiamano Fiorentini e forestieri che traggono a vederla, e se ne innamorano.
Esempio: Capp. Econ. 416: L'uomo s'innamora delle astrazioni ch'egli ha concette.
Definiz: § XI. E per Essere rapito, ammirato, di checchessia. –
Esempio: Dant. Parad. 14: Io m'innamorava tanto quinci, Che in fino a lì non fu alcuna cosa Che mi legasse con sì dolci vinci.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 199: La gente tutta della corte innamorò non men del parlar di costei, che della bellezza di tutte l'altre.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 427: Lo nostro autore manifesta lo piacere ch'elli finge che avesse, quando uditte li canti detti di sopra, dicendo: Io; cioè Dante, m'innamorava tanto quinci; cioè da questo canto, che io udiva da quelli beati spiriti, Che ec.
Definiz: § XII. Innamorarsi al primo uscio, dicesi in maniera proverbiale, per Innamorarsi della donna, nella quale alcuno prima si avvenga. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 161: Lasciamo stare quanto è conveniente.... innamorarti al primo uscio, come se tu andassi per il mondo facendo quest'esercizio.
Definiz: § XIII. Innamorarsi in chiasso, pure in maniera proverbiale, si disse per Affezionarsi a cosa che non lo meriti. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XIV. Cosa che innamora, dicesi familiarmente di Qualsivoglia cosa che desti ammirazione, che piaccia grandemente, e simili. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 57: Credo certo che al mondo non si dia Un naso come questo che innamori; Merita d'esser posto in Galleria, Per servir di modello agli scultori.