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PERDUTO
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PERDUTO.
Definiz: Add. da Perdere. Lat. amissus. Gr. ἀποβαλείς.
Esempio: Bocc. nov. 14. 13. In lui ritornò lo smarrito calore, ed alquante delle perdute forze.
Esempio: E Bocc. nov. 11. 6. Nè sarebbe stato alcuno, che veduto l'avesse, che non avesse detto, lui veramente esser tutto della persona perduto, e rattratto (cioè: impedito)
Esempio: E Bocc. nov. 17. 6. Sì faticarono la nave, dove la donna era, e' marinari, che più volte per perduti si tennero (cioè: per morti)
Esempio: E Bocc. nov. 18. 35. E così brievemente avvenne de' due innocenti figliuoli del cnte d'Anguersa, da lui per perduti lasciati (cioè: per morti, e per non gli aver più a rivedere)
Esempio: E Bocc. nov. 41. 2. Quasi matto era, e di perduta speranza (cioè: da non ne potere sperar bene)
Esempio: E Bocc. appresso: La cui perduta vita il padre con gravissima noia portava (cioè: da nulla)
Esempio: Dant. Inf. 11. Alcun compenso, Dissi lui, truova, che 'l tempo non passi Perduto (cioè: senza far qualche cosa)
Esempio: E Dan. Inf. 25. Già eran li duo capi un divenuti, Quando n'apparver duo figure miste In una faccia, ov'eran duo perduti (cioè: contraffatti dal lor primo essere)
Esempio: E Dan. Purg. 30. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuorchè mostrargli le perdute genti.
Esempio: But. ivi: Le perdute genti, cioè l'infernali.
Esempio: G. V. 2. 12. 3. Questo Carlo divenne sì malato, ch'era perduto del corpo, e della mente, onde per necessità fu disposto dello Imperio (cioè: rimaso senza forze, e senza intelletto)
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Sempre fu infermo, e perduto, che nulla potea lavorare (cioè: senza forze)
Esempio: E Frutt. ling. Era tutto sì perduto, che eziandío la mano non si poteva mettere alla bocca (cioè: spossato)
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 2. Con sollecitarne alla libera il vecchio Agusto di lei sì perduto, che nell'isola della Pianosa cacciò Agrippa Postumo nipote unico (cioè: innamorato)
Esempio: Sagg. nat. esp. 77. Non sarebbe del tutto opera perduta l'andar vedendo con varie esperienze nel voto, se le operazioni loro riuscisser contrarie (cioè: vane)