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1) Dizion. 5° Ed. .
ARIA.
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ARIA.
Definiz: Sost. femm. Quel fluido elastico e diafano, che avvolge da ogni parte la terra; necessario alla respirazione e alla vita degli animali. Nel suo complesso dicesi atmosfera, e dagli antichi fu considerato come uno dei quattro elementi.
Dal grec. ἀήρ, lat. aer. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Facevano un tumulto, il qual s'aggira Sempre in quell'aria senza tempo tinta.
Esempio: Petr. Rim. 2, 53: L'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena, Ogni animal d'amar si riconsiglia.
Esempio: Tolom. Lett. 151: Da la qualità de l'aria nasce la sanità o la corruzione de gli abitatori.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 73: L'aria par di faville intorno avvampi, E quasi d'alto incendio in forma splende.
Esempio: Dav. Eron. 14: Non è altro il vento che aria mossa.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 80: Ma vorrete voi dubitare, se l'aria sia grave, mentre avete il testo chiaro di Aristotile che afferma, dicendo che tutti gli elementi hanno gravità, anco l'aria stessa?
Esempio: Torric. Lez. XXVIII: Noi viviamo sommersi nel fondo d'un pelago d'aria elementare, la quale per esperienze indubitate si sa che pesa.
Definiz: § I. Per Qualunque fluido aeriforme. –
Esempio: Mascher. Geom. Compass. Pref. 4: A guisa di chi ha separata l'acqua in due arie, e qualche aria pure stimata semplice in due altre sostanze.
Definiz: § II. Aria figuratam. per Distanza, Spazio. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 167: Indi i miei danni a misurar con gli occhi Comincio, e 'ntanto lagrimando sfogo Di dolorosa nebbia il cor condenso, Allor ch'i' miro e penso Quant'aria dal bel viso mi diparte.
Definiz: § III. E per il Color d'aria, di cui si servono i pittori, e anche il Fondo o Campo d'una pittura, di uno scudo, cui sia stato dato un tal colore. –
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 253: I fiordalisi, fiori turchini, spicciolati servivano a fare l'aria o campo azzurro.
Definiz: § IV. Aria aperta, dicesi dell'Aria libera e non impedita. –
Esempio: Soldan. Sat. 50: Gode dell'aria aperta, e le ritrose Gabbie della città schiva e disdegna.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 2: Sì come anche per essere aperta e libera [l'aria] o ingombrata da nuvoli.
Definiz: § V. Aria colata è quell'Aria che rimane come stagnante nei luoghi angusti e chiusi d'intorno. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Conforme suol fare l'aria colata de' piccioli cortiletti.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 419: Il poterci [in Firenze] I venti, e l'esser l'aria men colata, Tengo che giovi molto.
Definiz: § VI. Aria maremmana, Aria malsana, pestilenziale come quella delle Maremme, che anche dicesi Malaria. –
Esempio: Red. Esp. nat. 79: Credono eziandio, che chi porta al braccio un maniglio di esse setole resti libero dalle vertigini, le quali più non ritornino, e non possa ricever nocumento dall'arie maremmane infette e pestilenziose.
Definiz: § VII. A aria, posto avverbialm. coi verbi Dire a aria, Giudicare a aria, Stimare a aria e simili, vale Così a vista. –
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 3, 3: E pur ti giuro, che questa cosa l'ho dett'a aria, senza pensarci e studiarci su.
Definiz: § VIII. All'aria, coi verbi Andar fuori all'aria, Uscire all'aria e simili, vale Andare, Uscire fuori di casa, per prendere, come dicesi, un po' d'aria. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 193: O siami in rocca, o voglia all'aria uscire, Accuse e liti sempre e gridi ascolto, Furti, omicidj.
Esempio: Dav. Colt. 503: Egli è come un ferito a morte, che va fuori all'aria con manifesto pericolo.
Definiz: § IX. All'aria e All'aria aperta, posto avverbialmente, vale A cielo scoperto. –
Esempio: Albanz. Bocc. Donn. fam. 260: Cercava le tane delle fiere, e di notte dormiva all'aria, e con maravigliosa potenzia comportava la prova, il caldo, il freddo.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 223: Il tetto [del casolare], che era di sopra, non era tanto largo ch'e' cavalli non stessono all'aria dal mezzo in giù.
Esempio: Marchett. Lucrez. 209: Ma di quanto l'immagini dei corpi Sien veloci nel corso, io per me stimo Esser principalmente indizio vero L'esporsi appena all'aria aperta un vaso D'acqua, ch'essendo il ciel notturno e scarco Di nubi, in un balen gli astri lucenti Vi si specchian per entro.
Definiz: § X. All'aria, vale anco all'insù, In alto, Volto verso il cielo; onde i modi Stare a pancia all'aria, Essere a pancia all'aria, Restare a pancia all'aria, per Stare, Essere, Restare supino. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 216: Facean carole, mentre noi sull'erba A pancia all'aria, presso alla ragnaia, Cantavan versi nostri, oppur d'altrui.
Definiz: § XI. All'aria, coi verbi Andare all'aria, Gettare all'aria, Mandare all'aria e simili, vale Sossopra, In iscompiglio, A soqquadro. –
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. 183: Questo è quel gran sillogismo che essi reputano un Achille invincibile, e pure si butta all'aria con un soffio (qui figuratam.).
Definiz: § XII. Indi il proverbio: I cenci vanno all'aria o Gli stracci vanno all'aria; a significare, che i poveri e i deboli hanno sempre la peggio. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 127: L'ignoranza però vostr'avversaria In oggi è grande: ha di quattrin dovizia, E i vostri cenci se n'andranno all'aria: A chi ha quattrini non manca amicizia.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 228: Soglion sempre gli stracci andare all'aria.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 130: Quello del Meschino è stile condannato, perchè essendo meschino, gli stracci vanno sempre all'aria.
Definiz: § XIII. Quindi Andare all'aria una cosa, una pratica, un trattato, Mandare e simili all'aria una cosa, una pratica, un trattato, vale Non avere, o Fare che non abbia effetto; che anche dicesi Andare a monte o Mandare a monte.
Definiz: § XIV. A mezz'aria, vale Non tanto alto e non tanto basso. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 324: Onde come a mezz'aria impennan l'ale, E a fiera pugna i venti apron le porte.
Esempio: Magal. Canz. anacr. 147: Voi dell'aer potenze alate, Se più basse il suol radete, Se a mezz'aria il volo ergete, Presso al sol se vi rotate ec.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 7, 73: Aggiungon ch'ella a mezz'aria restasse Sospesa.
Definiz: § XV. E figuratam. A mezz'aria dicesi di un oggetto il quale non si elevi nè troppo nè poco; sia così tra il grande e il piccolo, Mediocre. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 9: Io mi dav'ad intender che la pazzia fosse come dire un solennissimo pa' di corna a penna e calamaio, fatte come son quelle del cervio, ma alquanto più sfoggiatotte e badiali, e che chi non era pazzo affatto, avesse uno o due di que' cornetti a mezz'aria che fanno, salendo, ramo in sul troncon principale.
Esempio: Nell. Iac. Dottoress. 3, 13: Questo è privilegio de' soli letterati a mezz'aria.
Definiz: § XVI. E pur figuratam. Dire una cosa a mezz'aria, vale Dirla in termini non affatto espliciti, Lasciarla capire altrui senza esporla in modo affatto chiaro. –
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 76: S'accorga pertanto il mondo qual fede meriti quel che voi aggiugneste a mezz'aria alle citate parole.
Definiz: § XVII. Campar d'aria, dicesi familiarmente di chi per natura mangia pochissimo.
Definiz: § XVIII. Castello in aria, e anche Castelluccio in aria, vale Disegno fantastico, Imaginazione vana di cose impossibili o difficili a riuscire. –
Esempio: Deput. Decam. 24: Con la medesima via confuterebbono i sofistici argumenti, o come li soglion chiamar i nostri, castelli in aria di questi biasimatori.
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Conosci tu ora, Fortunio, ove volevan riuscire Gli andirivieni e le 'nvolture e i tanti Castelli in aria.
Esempio: E Salv. Granch. 4, 1: Odi cosa aromatica, e sofistico E stravagante castelluccio in aria Ch'è questo vostro.
Definiz: § XIX. Onde Fare castelli in aria o Fabbricare castelli in aria, vale Fantasticare vanamente, Perdersi in pensieri senza costrutto. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 7: Come può ben conoscere in sè ciascuno, quando standosi talvolta in ozio pensa e discorre seco stesso, facendo mille ghiribizzi e mille castelli in aria.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 3: Direi.... ch'è bella cosa Ove nessun contraria, Starsi nel letto e far castelli in aria.
Esempio: Corsin. B. Torracch.: E si diede con mente incerta e varia A fabbricar mille castelli in aria.
Definiz: § XX. Colpo d'aria, chiamasi una Costipazione o Flussione, cagionata da una corrente d'aria.
Definiz: § XXI. Dare aria a checchessia, vale Porlo all'aria aperta; e parlandosi di stanze, vale Rinnovarla, lasciandovi entrare aria libera e purgata. E Dare un'aria di fuoco, di sole, a checchessia, vale Tenerla alquanto esposta al fuoco, al sole.
Definiz: § XXII. In aria, detto di cose, discorsi e simili, vale Senza fondamento, A caso, ed anco Vagamente. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 173: Le quali entrate, perciocchè erano prima ad altri creditori assegnate, si chiamavano, come poi furono, assegnamenti in aria.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 162: Li dissi: in che lato? Rispose sempre in aria, non volendo dire il luogo.
Esempio: Dav. Tac. 1, 393: Ma a me non consuona nè che Antonia prestasse il suo nome a cosa tanto in aria e pericolosa, nè ec.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 93: Lasciava le cose certe e già acquistate per le nuove in aria e pericolose.
Esempio: Dat. Oraz. I, 4, 214: Nè questi erano discorsi in aria e senza effetto.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 124: Orò Saliceti con parole acconce, ma in aria al solito e teoretiche.
Definiz: § XXIII. In aria, col verbo Restare in aria o simile, vale, Nell'incertezza, Nell'indecisione. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 148: Si è morta una mia sorella, e restano le cose mie in aria e senza essere ordinate.
Definiz: § XXIV. In aria, col verbo Stare in aria, vale Mal fermo, Mal sicuro, e dicesi anche di cose astratte. –
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 31: Ogni cittadino, sotto di lui, sta in pendente per la sua superbia; ogni ricchezza sta in aria per la sua avarizia.
Definiz: § XXV. Mutar aria, vale Mutar paese, Recarsi ad abitare in altro luogo. –
Esempio: Firenz. Rim. 2, 407: Ho mutato aria, ho mutato paesi, Or ho abbracciata la poltroneria, Or in far esercizio i giorni ho spesi.
Esempio: Cecch. Stiav. 2, 2: Io mi penso che avvenga dall'aver mutato aria.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 70: Con queste considerazioni mi son fatto a credere, che chi punto punto lo stuzzicasse, egli non sarebbe lontano dal mutar aria.
Definiz: § XXVI. Non andare in un luogo per pigliar aria, dicesi di Chi va in alcun luogo non per diporto, ma per qualche disegno. –
Esempio: Lipp. Malm. 3, 49: Tal gente si può dire a noi contraria, Perchè non vien quassù per pigliar aria.
Esempio: Not. Malm. 276: Non vien quassù per pigliar aria detto usitatissimo per intendere uno che vada sotto altri pretesti in qualche luogo, e sia poi per negozio importante, e per cavar utile da quella gita.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 8, 46: E lo conduce in parte solitaria, Ove non si va mai per pigliar aria.
Definiz: § XXVII. Non esser per alcuno buon'aria in un luogo, dicesi a significare Che egli non vi è sicuro, non vi stà senza pericolo.
Definiz: § XXVIII. Non essere aria di fare una cosa, vale Non esser conveniente di farla, Esser prudenza di non farla.
Definiz: § XXIX. Per aria, detto di alcuna cosa, vale Sospesa in alto nello spazio dell'aria. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 63: Incominciarono tutti a temere.... per la difficoltà che trovavano nel fare per aria i nuovi ponti, che non potevano avere, stante la tortuosità e altezza della fabbrica, alcun sostegno.
Definiz: § XXX. Per aria, col verbo Portare per aria, o simili, vale In alto. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 281: Non fiata vento, per leggermente che il faccia, che non ne lievi e porti per aria i nuvoli [di polvere], che accecano chi è allo scoperto.
Definiz: § XXXI. Figuratam. Esserci una cosa per l'aria, vale Essere una cosa imminente, o facile ad accadere.
Definiz: § XXXII. E pur figuratam. Intender per aria, Prender le cose per aria, vale Intender subito, Capire con grande facilità.
Definiz: § XXXIII. Prendere aria, o Pigliar aria, Pigliare un poco d'aria, e anche Pigliare una boccata d'aria, vale Uscire all'aperto, Andare a respirare l'aria libera. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 233: Vi passò innanzi all'uscio una notte che andava ad Arno a lavarsi i piedi e per pigliare un poco d'aria.
Esempio: Ambr. Bern. 1, 1: Ieri andò in villa a pigliare aria.
Esempio: Dav. Tac. 1, 130: Nel principio di quest'anno se n'andò quasi a pigliar aria in Terra di lavoro.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 31: Quindi la mosca dolcemente invita A prender aria.
Definiz: § XXXIV. Pigliar aria, dicesi anco per Respirare. –
Esempio: Bellin. Disc. anat. 1, 109: Che noi pigliam dell'aria, ognuno lo sa; e quel pigliar aria, noi lo chiamiamo respirare, o fare il respiro.
Esempio: E Bellin. Disc. anat. 1, 110: Se non si piglia cibo, si muore; e si muore altresì, se l'aria similmente non si piglia.
Definiz: § XXXV. Trarre a sè l'aria, vale Respirare. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 10: I parricidi,.... cuciti in un cuoio con una volpe e con un gallo, sono gettati nel mare, in guisa che mentre spirano non possono a sè trar l'aria, e mentre sono da' flutti agitati, non si purgano ne l'onde.
Definiz: § XXXVI. Veder nell'aria, o per aria, alcuna cosa, figuratam. vale Vederla imminente o facile ad accadere. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 389: Dubitando che la pace altrui, la quale già si vedeva nell'aria, non arrecasse loro guerra.
Definiz: § XXXVII. Aria! Modo con cui s'intima ad alcuno di levarsi dattorno, o di andarsene da un luogo; ed equivale a Via! Largo!