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Dizion. 5° Ed. .
GUARDO.
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pag.685
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GUARDO. Definiz: | Sost. masc. L'atto e il modo del guardare, Guardatura, Sguardo, e simili; ma è voce più che altro di nobile scrittura e della poesia. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 48: Le trecce d'or, che devrien far il Sole D'invidia molta ir pieno; E 'l bel guardo sereno, Ove i raggi d'Amor sì caldi sono, Che mi fanno anzi tempo venir meno, ec. | Esempio: | Fior. Virt.: Lo quale è un serpente, che uccide le persone pur col guardo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 39, 60: Poi disse:... Solvite me, con viso sì sereno, Con guardo sì men de l'usato bieco, Che fu slegato, e de' panni ch'avieno Fatti arrecar, participaron seco. | Esempio: | Tass. Gerus. 6, 42: Cautamente ciascuno ai colpi muove La destra, ai guardi l'occhio, ai passi il piede. | Esempio: | E Tass. Gerus. 8, 23: Quando ecco furïando a lui s'avventa Uom grande, ch'ha sembiante e guardo atroce, ec. | Esempio: | Bald. Vers. 95: Mira quelle due stelle che le rote Di lui sembrano estreme; e stendi il guardo Diritto ad ambedue verso la parte Ove di stelle è men copioso il cielo. | Esempio: | Tasson. Secch. rap. 10, 71: Ella volgendo a Titta un guardo ghiotto, Sporge la bocca, ed ei con voglie accese Que' baci incontra, e da' bei labbri sugge L'alma di lei, che sospirando fugge. | Esempio: | Dat. Vit. Pitt. 91: Facevale scorta una figura.... vivace, ed acuta nel guardo. | Esempio: | Pindem. Poes. 10: Cortese e grave il guardo e la favella. | Esempio: | E Pindem. Poes. 344: Come un sospiro si lavori e un guardo, Poco sapete, e del fuor trar del guanto La mano, e dello scuotere il dipinto Ventaglio, e del tossir, falsa è la scuola. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 9: Poi misurar col guardo i gran palagi, Onde rapì le vergini, lanciarvi Le preparate fiamme, indi col ferro Spingerle, ec. | Esempio: | E Niccol. Poes. 2, 27: Sol col guardo implorava una parola Che dall'incerto labbro usciva appena. | Esempio: | Manz. Poes. 33: Oh prezzo amaro Del regno! oh stato, del costor, di quello De' soggetti più rio! se anche il lor guardo Temer ci è forza, ed occultar la fronte Per la vergogna; e se non ci è concesso, Alla faccia del sol, d'una diletta La sventura onorar! |
Definiz: | § I. In locuz. figur. e figuratam. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 32: Canzon; i' non fu' mai quel nuvol d'oro, Che poi discese in prezïosa pioggia, Sì che 'l foco di Giove in parte spense: Ma fui ben fiamma, ch'un bel guardo accense. | Esempio: | E Petr. Rim. 54: E sua sorella par che si rinnove Nel bel guardo d'Apollo. |
Definiz: | § II. Vale anche Vista. – | Esempio: | Leopard. Poes. 63: Non palese al guardo La faretrata Diva Scendea ne' caldi flutti. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 159: Magra presentasi Al guardo mio! Piacciono i simili: Son magro anch'io. |
Definiz: | § III. Vale altresì Occhi. – | Esempio: | Tass. Gerus. 18, 96: Egli alzò il guardo; e vide in un ridutta Milizia innumerabile ed alata. |
Definiz: | § IV. E figuratam. – | Esempio: | Segner. Mann. apr. 11, 3: Non ti hai da divertire, non ti hai da distrarre, hai da tenere ambi i guardi fissati in lui. E quali sono ambi i guardi? L'immaginazione e l'intelletto. | Esempio: | Metast. Dramm. 7, 356: Dovunque il guardo giro, Immenso Dio, ti vedo: Nell'opre tue t'ammiro, Ti riconosco in me. |
Definiz: | § V. Al primo guardo, posto avverbialm., vale A prima vista. – |
Definiz: | § VI. A un guardo stesso, posto avverbialm., vale A un tratto. – | Esempio: | Segner. Op. 4, 442: Sono sì strettamente legate insieme quella margarita e questa conca, che non v'ha modo di separarle, nè si può mai rimirar una, che non rimirisi a un guardo stesso anche l'altra. |
Definiz: | § VII. Dare un guardo a checchessia, vale Considerare checchessia; e Porre il guardo in chicchessia, o in checchessia, vale Osservare, Guardare, chicchessia, o checchessia. – | Esempio: | Segner. Mann. sett. 15, 2: Convien che chiunque pone il guardo in figliuoli sì costumati, ne lodi il padre. | Esempio: | E Segner. Mann. dic. 3, 6: Basti, a saper ciò, dare un guardo al numero di coloro ch'egli predicando ridusse. |
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