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Dizion. 5° Ed. .
CURA.
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pag.1085
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CURA. Definiz: | Sost. femm. Pensiero accompagnato da affetto, Sollecitudine, Premura. |
Dal lat. cura. – Esempio: | Dant. Inf. 9: Fe' sembiante D'uomo cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 115: E son fermo d'amare il tempo e l'ora Ch'ogni vil cura mi levar d'intorno. | Esempio: | Machiav. Stor. 2, 181: La maggior cura di quelli Principi era d'osservare l'un l'altro, e con parentadi, nuove amicizie e leghe, l'un dell'altro assicurarsi. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 22, 43: Ruggiero, avendo il cor benigno scorto De la sua donna e la pietosa cura, Sentì tutto infiammarsi. | Esempio: | Tass. Gerus. 18, 1: A vendicarmi del guerrier ch'è morto Cura mi spinse di geloso onore. |
Esempio: | Leopard. Poes. 39: Ma voi di quale ornar parola o canto Si debbe, a cui non pur cure o consiglj, Ma dell'ingegno e della man daranno I sensi e le virtudi eterno vanto, Oprate e mostre nella dolce impresa? |
Definiz: | § I. Per similit., riferito ad animale. – |
Esempio: | Dant. Purg. 2: Come quando, cogliendo biada o loglio, Gli colombi adunati alla pastura,... Se cosa appare ond'elli abbian paura, Subitamente lasciano star l'esca, Perchè assaliti son da maggior cura. |
Definiz: | § II. E per Grande e premurosa diligenza nel fare checchessia, Attenzione. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 2, 25: Usa gran cura A raccor buona gente e vettovaglia. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 37, 1: Affaticate notte e dì si sono Con somma diligenzia e lunga cura Le valorose donne. | Esempio: | Sassett. Fr. Notiz. 24: Attendeva alle faccende del suo banco e di casa con gran cura. | Esempio: | Lanz. Stor. pitt. 3, 54: Comparisce [Gio. Dal Santo] debol pittore in disegno,... ancorchè in molti accessorj sia lodevole, e specialmente nella cura del costume antico. | Esempio: | Pindem. Poes. 282: De' suoi panni Tutte con lunga cura eran le pieghe Divisate, acconciate. |
Definiz: | § III. Poeticam., per Industria, Arte, in checchessia. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 27, 120: Perchè fatto non ha l'alma natura Che senza te potesse nascer l'uomo? Come s'inesta per umana cura L'un sopra l'altro il pero, il sorbo ec. |
Definiz: | § IV. Per Atto premuroso, Sollecitudine operosa, e più specialmente in pro di persona infelice od inabile a provvedere a sè stessa; e più spesso usasi nel plurale. – | Esempio: | Fosc. Poes. 12: Io ti son madre, e tu mie cure Segui. | Esempio: | Leopard. Poes. 92: Ti rendo Qual maggior grazia mai delle tue cure Dar possa il labbro mio. |
Definiz: | § V. Trovasi riferito ad animali, per Custodia, Governo, e simili. – |
Esempio: | Varch. Sen. Benef. 5: Nè si truova alcuno animale tanto salvatico, che chi ne tiene la cura non lo dimestichi. |
Definiz: | § VI. Cura, con gli aggiunti Celeste cura, Eterna cura e simili, vale poeticam. Provvidenza. – |
Esempio: | Bemb. Rim. 146: Non vi mandò qua giù l'eterna cura A fin che senz'amor tra noi viveste. |
Esempio: | Menz. Sat. 92: Non canta come la celeste cura E caldo e gelo all'universo alterni, Dando a lui peso, numero e misura. |
Definiz: | § VII. Per Assistenza, Vigilanza, Protezione. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 3, 35: Alcandro il maggior figlio, aspra ferita Rimosso avea dalla paterna cura. | Esempio: | E Tass. Gerus. 12, 6: D'uom che 'n amor m'è padre, a te la cura, E delle care mie donzelle, io lasso. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 6: Stimò l'affezione di Socrate esser vero ministerio degl'Iddii per la cura e salvezza de' giovani. |
Definiz: | § VIII. E per Custodia, Guardia, ed altresì Difesa, di checchessia. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 25, 72: Facea quivi le fraterne mura La notte e il dì guardar con buona cura. | Esempio: | Guar. Past. fid. 1, 2: La cura del tempio ancor non era A sacerdote giovane contesa. | Esempio: | Segner. Guerr. Fiandr. volg. 396: E quantunque egli quindi congetturasse dal rimbombar delle artiglierie, aver già l'armata nimica assalito l'argine, non gli aveva però permesso di partir subito l'urgente cura del ponte. |
Definiz: | § IX. Detto di animale. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 13, 63: Languisce il fido cane, ed ogni cura Del caro albergo e del signor oblia. |
Definiz: | § X. Studio, Considerazione, e simili, che ponesi in checchessia. – |
Esempio: | Esop. Fav. R. 20: Quelli che sono alletterati dovrebbono bene mettere la loro cura ne' buoni essempli. |
Definiz: | § XI. Cura vale semplicemente Pensiero, Briga, e simili; più specialmente usato nella locuzione Esser cura d'alcuno il far checchessia. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 160: Li quali [esempli] non fia al presente nostra cura di raccontare. | Esempio: | Murat. Gov. Pest. 179: Dice che questo metodo gli riusciva utilissimo, avendo guarito moltissimi appestati, e che dopo averlo trovato non gliene morì alcuno. Sarà cura de i medici il farne la pruova. |
Definiz: | § XII. Figuratam. e poeticam., vale Cosa, Obietto, in cui si fissi la mente o l'animo. – | Esempio: | Dant. Purg. 25: E già venuto all'ultima tortura S'era per noi, e volto alla man destra, Ed eravamo attenti ad altra cura. |
Esempio: | E Dant. Parad. 13: Compiè il cantare e il volger sua misura, Ed attesersi a noi quei santi lumi, Felicitando sè di cura in cura. | Esempio: | E Dant. Parad. 21: Qual sapesse qual era la pastura Del viso mio nell'aspetto beato, Quand'io mi trasmutai ad altra cura, Conoscerebbe ec. |
Definiz: | § XIII. Pur figuratam. e poeticam., in senso più particolare, vale Pensiero o Desiderio che preoccupi la mente. – | Esempio: | Dant. Purg. 9: E come senza cura Videmi il duca mio, su per lo balzo Si mosse. |
Esempio: | E Dant. Purg. 33: Forse maggior cura Che spesse volte la memoria priva, Fatto ha la mente sua negli occhi oscura. |
Esempio: | E Dant. Parad. 11: O insensata cura de' mortali, Quanto son difettivi sillogismi Quei che ti fanno in basso batter l'ali! |
Definiz: | § XIV. E pur figuratam. e poeticam. trovasi per Voglia, Brama e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 23: Di bere e di mangiar n'accende cura L'odor ch'esce del pomo, e dello sprazzo Che si distende su per la verdura. | Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 558: Di ber e di mangiar n'accende cura; cioè desiderio. |
Definiz: | § XV. Vale anche Grave e continua inquietudine, Travaglio grande dell'animo; Affanno: ma è voce più che altro del nobile linguaggio. – | Esempio: | Dant. Rim. 196: Che sieno vili [le divizie] appare ed imperfette, Chè, quantunque collette, Non posson quïetar, ma dan più cura. | Esempio: | Bemb. Rim. 43: Speme,... Cote d'amor, di cure e di tormento Ministra. | Esempio: | Alam. L. Colt. 1, 228: Per ch'il verno possa.... senza affanno e cura.... Di tai frutti nutrir la sua famiglia. | Esempio: | Tass. Gerus. 5, 92: Con questi detti le smarrite menti Consola.... Ma preme mille cure egre e dolenti Altamente riposte in mezzo al petto. | Esempio: | E Tass. Gerus. 6, 55: Ma più di ciascun altro a cui ne cale (dell'esito d'una contesa) La bella Erminia n'ha cura e tormento. |
Esempio: | Fosc. Poes. 167: Sento gli avversi numi e le secrete Cure che al viver tuo furon tempesta. |
Definiz: | § XVI. Figuratam., riferito a cosa. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 15, 14: La nave sua sembra che vole Tra legno e legno; e non ha tema o cura Che vi sia chi l'arresti o chi la segua. |
Definiz: | § XVII. Ed altresì vale Affetto vivo per checchessia, od anche Passione dell'animo che lo travagli. – | Esempio: | Med. L. Op. 4, 42: Cura non vuol dir altro, se non quella cosa che arde e consuma il core. | Esempio: | Cas. Rim. 1, 5: Cura, che di timor ti nutri e cresci,... Poi che 'n brev'ora entr'al mio dolce hai misti Tutti gli amari tuoi, del mio cor esci. |
Esempio: | Tass. Gerus. 7, 50: Così d'amor, d'onor cura mordace Quinci e quindi al guerrier l'animo rode. |
Esempio: | Guar. Past. fid. 1, 1: Se fu mai ne l'Arcadia Pastor di Cintia e de' suoi studj amico, Cui stimolasse il generoso petto Cura o gloria di selve, Oggi il mostri e me segua. |
Definiz: | § XVIII. Con l'aggiunto Dolce cura, o simile, si usa poeticam. per Persona amata, o caramente diletta. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 7, 47: Io non ho dubbio alcun che s'io l'arreco Là dove Alcina ogni tuo ben ti fura, Ch'io non le rompa il suo disegno, e meco Non ti rimeni la tua dolce cura. |
Definiz: | § XIX. Per estensione trovasi, nel linguaggio dei Mistici, riferito a Cristo. – | Esempio: | Fr. Tac. Tod. 875: Nel cor ho la figura Di te, dolce mia cura; E te vo' contemplare, Jesù, Jesù, Jesù dolce ad amare. |
Definiz: | § XX. E poeticam., per Ente personificato a simboleggiar i travaglj dell'animo. – | Esempio: | Varch. Boez. 80: Possa Scacciar da te le nere Cure, e dar bando alle meste querele. | Esempio: | Leopard. Poes. 100: Ahi ahi, s'asside Su l'alte prue la negra cura, e sotto Ogni clima, ogni ciel, si chiama indarno Felicità; vive tristezza e regna. |
Definiz: | § XXI. Cura vale Affare, Faccenda, Negozio, Occupazione, ed altresì Cosa di cui dobbiamo aver cura. – |
Esempio: | Machiav. Stor. 2, 147: Non potendo [Cosimo] essere presente in quel modo soleva alle cure pubbliche, pochi cittadini predavano quella città. | Esempio: | Ar. Sat. 1, 182: Del mio star qui qual la cagion si sia, Io ci sto volentier: ora nessuno Abbia a cor più di me la cura mia. |
Esempio: | Tass. Gerus. 4, 13: Noi trarrem neghittosi i giorni e l'ore, Nè degna cura fia che 'l cor n'accenda? |
Esempio: | E Tass. Dial. 1, 379: Ma perchè de le azioni, alcune si fermano ne la cura famigliare e ne' bisogni de la casa, alcune escono fuori, e si distendono a' negozj civili, ec. |
Esempio: | Alf. Trag. 1, 35: Or deggio Dar pochi istanti ad altre cure gravi. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 391: In quella vana Cura sepolto, del fratello avea Posta in obblio l'impresa ed il periglio. |
Definiz: | § XXII. Figuratam. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 4, 17: Altri, in cure d'amor lascive immerso, Idol si faccia un dolce sguardo e un riso. | Esempio: | Pindem. Poes. 150: Fra le tenere cure io non m'avvolgo Tanto però, che l'arti mie non tratti, Se destra move aura da Pindo. |
Definiz: | § XXIII. Per Incarico, Carico, ed altresì per Incombenza, Commissione, e simili. – |
Esempio: | Belc. F. Pros. 3, 250: Quella cura m'era stata imposta, accioch'io destassi i frati alla colletta, cioè a raunarsi al divino officio. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 27, 66: Lascia la cura a me, dicea Gradasso, Ch'io guarisca costui de la pazzia. | Esempio: | E Ar. Lett. 2, 533: L'arciprete di Santa Agata,... il quale ho in loco di patre,... venirà a Vostra Signoria.... Esso torrà la cura di far fare la supplicazione di quello che io dimando. | Esempio: | Bern. Orl. 36, 50: Avendo avuto dal Re questa cura (di trovar Orlando), Cerco avea quasi il mondo tutto quanto. |
Esempio: | Guicc. Stor. 4, 23: Dopo il quale comandamento il Vescovo di Osma, che teneva la cura del confessarlo, parlò così. | Esempio: | Varch. Boez. 17: N'avvertisti esser necessario che gli uomini savj pigliassero la cura del governare le republiche. |
Esempio: | Sassett. Lett. 418: Fu data questa cura di scrivere le Storie dell'India dal principio a uno de' Padri della Compagnia del Gesù, detto el Padre Maffeo. |
Esempio: | Dav. Tac. 2, 48: La cura dell'impresa diede a Antonio Novello e Svedio Clemente. |
Esempio: | Segn. A. Lett. IV, 3, 315: Tali motivi fecero risolvere l'Accademia [della Crusca] di lasciare in bianco per allora i latini, per darne poi una cura particolare a diversi Accademici. |
Definiz: | § XXIV. E figuratam. e poeticam., per Intendimento, Proposito, e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 29: L'un si mostrava alcun de' famigliari Di quel sommo Ippocràte, che natura Agli animali fe' ch'ell'ha più cari. Mostrava l'altro la contraria cura Con una spada. |
Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 720: Ben disse che mostrava la contraria cura: imperò che medicina dimostra la conservazione de la vita, e la spada significa lo privamento de la vita. |
Definiz: | § XXV. Per Ufficio, Carica, Impiego, e simili. – |
Esempio: | Instr. Cancell. 2, 67: Essendo così necessaria la loro presenza (dei Cancellieri), non dovranno mai partirsi dalla loro cura, senza espressa licenza ottenuta dal Magistrato. |
Definiz: | § XXVI. Cura, vale anche Governo, Amministrazione. – |
Esempio: | Dant. Conv. 62: La cura famigliare e civile.... convenevolmente a sè tiene degli uomini il maggior numero, sicchè in ozio di speculazione essere non possono. | Esempio: | Cavalc. Dial. S. Greg. 74: Udita la fama di Benedetto, venneno a lui con grande umiltade, dimandandogli di grazia e pregandolo che dovesse ricevere la cura di loro, perciocchè lo volevano per padre e per abate. Ma Benedetto ciò negando, non voleva quella cura ricevere, dicendo loro che li suoi costumi non si facevano con gli loro. | Esempio: | E Cavalc. Dial. S. Greg. 77: Pregoti che mi rispondi, se Benedetto fece bene lasciando la cura de' monaci, poi che presa l'avea. |
Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 121: Essendo fra questo numero le dignità, e gl'imperi e ogni cura di repubblica, non mi pare che a questi tempi sieno da desiderare. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 106: A lui la cura e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia commetto. |
Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 60: Pregandolo molto, che pigliasse la cura spirituale del monistero. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 84: Scrisse ancora a Ferrandino suo fratello, a cui la cura avea dell'imperio lasciato. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 2, 498: Il governo di questo spedale.... era alla cura generalmente de' canonici, che vi deputavano alla cura speciale un prete sotto nome di custode, e ne teneva conto a parte. |
Esempio: | Tass. Dial. 3, 372: Vollero significare che de le vergini si dovesse far diligente guardia: e che le maritate non dovessero abbandonar la casa e la cura de le cose famigliari. |
Definiz: | § XXVII. E figuratam., riferito a cose spirituali. – |
Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 26: Il Bianco, rinunziando la gravezza della cura dell'anima altrui, a ciò non voleva acconsentire. Ma pure pregando il giovane con assai instanza, per lo desiderio che aveva d'essere sotto la cura sua, il Bianco disse ec. |
Definiz: | § XXVIII. Cura sinistra, parlandosi d'ufficj ecclesiastici, si disse Il governo delle cose temporali; e Cura destra, Il governo più nobile, più sacro, delle cose spirituali ed eterne. – | Esempio: | Dant. Parad. 12: Ne' grandi uficj Sempre posposi la sinistra cura. | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 376: La sinistra cura; cioè, la cura delle cose temporali. Due sono le cure che conviene avere ogni uno che è preposto nella chiesa d'Iddio: cioè l'una de le cose temporali; imperò che le conviene tenere famillia, e questa si chiama cura sinistra: l'altra de le cose eterne, e questa si chiama destra; imperò che è quella che ci beatifica. L'uomo è composito d'anima e di corpo, e convielli curare l'una e l'altro; ma non debbe essere pari l'una cura all'altra. Lo corpo è cosa temporale, e però meno debbe essere pari l'una cura all'altra e la cura sua: l'anima è cosa perpetua, e però la cura sua debbe esser maggiore; siccome la mano ritta à più forza che l'altra manca. |
Definiz: | § XXIX. Cura d'anime, o anche assolutam. Cura, vale Governo spirituale dell'anime affidato ad un sacerdote in una data parrocchia. – |
Esempio: | Barber. Docum. Am. 287: E s'hai [o Religioso] d'anime cura, Qui ti convien por cura, Ch'il sangue lor richiede Da te colui (Dio) che vede. |
Esempio: | E Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 24: Ma se egli ha dignità o beneficio con cura,... è sospeso per un anno del beneficio. |
Esempio: | Dav. Framm. 569: In queste ventotto titolari chiese solamente era cura d'anime. |
Esempio: | Davil. Guerr. civ. 2, 370: Ha.... incominciato a nominare alle dignità ecclesiastiche che hanno cura d'anime personaggj idonei e capaci, e' quali sono ordinati da' santi decreti. |
Esempio: | De Luc. Dott. volg. 12, 3, 14: Debba.... il Vescovo.... provedere subito questa (la parrocchia) di un vicario per l'esercizio della cura dell'anime e dell'amministrazione de' sacramenti. | Esempio: | Segner. Op. 4, 513: Non sono le cure, quali talun se le finge, una sedia di riposo: sono una cattedra ec. | Esempio: | E Segner. Op. 4, 514: Fu.... decretato,... che quando quel sacerdote, a cui si apparteneva una cura d'anime, trascurasse di ammaestrarle nella pietà, fosse privato della comunione. | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 201: Mostravano allora i gentiluomini di conferire i loro benefizj (a' quali la pur troppo grave e pesante cura dell'anime unita si trova) a' sacerdoti ignoranti e scostumati. |
Definiz: | § XXX. Cura dicesi anche la Congregazione dei fedeli retta da un parroco, la Parrocchia; ed altresì il Territorio di essa cura. – | Esempio: | Targ. Valdin. 1, 108: Nella cura di S. Marco al Piè a Nievole, fino agli 8 ottobre, i morti furono 170. |
Definiz: | § XXXI. Per la Chiesa parrocchiale; e spesso s'intende anche della Canonica, quando sia congiunta con essa chiesa. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 3: Crederei poter fare altra figura Che il sagrestano e il servo della cura. | Esempio: | E Panant. Civett. 16: Con che faccia tornarmene al paese, Come apparir domenica alla cura, Quando la nuova pubblica si rese? |
Definiz: | § XXXII. Ed anche Il benefizio, La prebenda del curato, e più particolarmente del parroco. – |
Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 174: Rimanendo poi la collazione delle cure riserbata al Pontefice negli altri sei mesi dell'anno. |
Definiz: | § XXXIII. Cura dicesi L'opera che prestano e la regola che tengono i medici e i chirurghi, secondo l'arte loro, nel curare i malati; ed altresì Il carico di curarli. – | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 45: Lodando molto.... la bella cura che di lui il maestro Simone avea fatta, d'averlo fatto in tre dì senza pena alcuna spregnare. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 349: Lodandosi della bella cura del medico. | Esempio: | Pitt. B. Cron. 15: Campò per la bella cura che 'l detto medico ne fece. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 24, 25: Che fatto sano in poco termine hallo Per cura ed arte d'un chirurgo antico. |
Esempio: | Cellin. Vit. 54: Questo valente uomo.... prese certe disperate cure di mali franzesi,... ma voleva far patto prima che cominciassi a curare. | Esempio: | Pap. Cons. med. 2, 50: Mi parrebbe che il principale, anzi l'unico scopo della cura, dovesse consistere nel conservare nel miglior modo possibile lo spirito e le forze vitali. |
Esempio: | Cocch. Bagn. Pis. N. 141: Ho anco veduto fare colla sola acqua bellissime e felici cure al suo egregio allievo, signor Angelo Nannoni, savio e valoroso chirurgo. |
Definiz: | § XXXIV. E in locuz. figur. – |
Definiz: | § XXXV. E per Tutti insieme i medicamenti usati a curare una data malattia; ed altresì per Il modo, ed anche L'atto, del curarla. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 411: Essendo prima la piaga con vin lavata: e così fatta cura vi si faccia nove giorni. | Esempio: | Cocch. Bagn. Pis. 385: Bagnaccio.... destinato alla cura della tigna, delle scrofule e della lebbra. | Esempio: | Bicchier. Bagn. Montecat. 220: Gli escarotici introdotti alla cura di quest'escrescenza ne avevano reso peggiore il carattere. |
Definiz: | § XXXVI. E in locuz. figur. – |
Esempio: | Dant. Purg. 25: Con tal cura conviene e con tai pasti Che la piaga dassezzo si ricucia. |
Definiz: | § XXXVII. Figuratam., detto di piante. – |
Definiz: | § XXXVIII. Term. di Medicina, si usò per Supposta. – | Esempio: | Stor. Pistol. 314: Coloro che non escono del corpo, usino rimedj leggieri quanto possono, come sono cristeri e cure; gli bagni non sono sani. | Esempio: | Dolcib. Rim. 140: Io m'ungo 'l chiasso con cristei e cure. |
Esempio: | Red. Ditir. A. 200: Siccome la cura o supposta vien chiamata spera per essere un volgolo, così possono essersi dette spere quei fasci legati e avvolti che si gittano in mare per arrestare e rattenere la nave. |
Definiz: | § XXXIX. Term. de' Legisti. Ufficio del curatore; che oggi dicesi Curatela. – |
Esempio: | Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 24: Possono ricevere tutele poste dalle leggi, e la cura degli orfani e delle vedove le quali non son difese. | Esempio: | Legg. Tosc. 8, 143: Tutele e cure, che al suo tempo occorreranno rogarsi. |
Esempio: | De Luc. Dott. volg. 7, 4, 12: Finita la tutela o cura,... rendere fedel conto dell'amministrazione con restituire tutto quello che gli resta (al tutore o al curatore) in mano. | Esempio: | E De Luc. Dott. volg. 7, 4, 13: Nella Corte Romana son molto rare in pratica le questioni sopra la pertinenza della tutela o cura. |
Definiz: | § XL. Cura chiamasi Il purgare e l'imbiancare i panni lini, la lana, e simili. Quindi Cura, e più comunemente Cure, dicesi Il luogo dove quelle cose si purgano e s'imbiancano. – | Esempio: | Lastr. Agric. 5, 49: Molte cure di panni lini che son situate vagamente sul Rimaggio. |
Definiz: | § XLI. Per cura di alcuno, vale Per l'opera, Per le cure di esso; e più spesso riferiscesi a stampe, compilazioni, e simili, di libri. |
Definiz: | § XLII. Avere a cura una persona o una cosa, vale Averne premura, Premerci essa, Starci a cuore. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 8, 307: Mostrando d'aver poco a cura quanti nel tempio n'erano. |
Definiz: | § XLIII. Aver cura, vale Star bene attenti, Avvertire, Badare, e anche Vigilare, e simili. – |
Esempio: | Benciv. Cur. malatt. volg.: Nell'atto del polverizzare prenda cura il polverizzatore, che non gli passi in bocca il veleno, o su pel naso. |
Esempio: | Stor. Aiolf. 2, 185: Con tutto che Brandania se ne ridesse, perchè il suo padre era vecchio, nondimeno fece avere cura s'egli v'arrivasse. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 43: E' bisogna aver ben cura, Quando e' se n'ha (delle fanciulle), a chi tu tien lor presso. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 148: Comandami Ella qualcosa sempre, per la quale Io gli abbia a star d'attorno. Abbiate cura A non vi restar solo. |
Esempio: | Cellin. Vit. 212: La guardia non diceva altra cosa, se non che s'avessi cura al fuoco. |
Definiz: | § XLIV. Aver cura di una cosa, trovasi per Pensare, Por mente, ad essa, Averla presente. – | Esempio: | Cat. Cost. volg. 161: Nelle cose tranquille sempre abbi cura delle cose avverse, e anche nelle avverse abbi a mente di sperare meglio. |
Definiz: | § XLV. Aver cura di alcuno, vale Provvedere amorevolmente ai bisogni di lui, Attendere premurosamente ad esso, Averne sollecitudine, Starci esso a cuore. – | Esempio: | Dant. Inf. 23: Mi prese, Come la madre ch'al romore è desta, E vede presso a sè le fiamme accese, Che prende il figlio e fugge e non s'arresta, Avendo più di lui che di sè cura. | Esempio: | E Dant. Purg. 5: Giovanna o altri non ha di me cura. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 74: E lasciamo stare che l'uno cittadino l'altro schifasse, e quasi niuno vicino avesse dell'altro cura,... l'un fratello l'altro abbandonava. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 7, 42: Più cura N'avea, ch'egli medesmo di sè stesso. |
Esempio: | Metast. Dramm. 2, 306: Se di te non hai cura, Abbila almen di me. | Esempio: | Leopard. Pros. 2, 74: Colui che si uccide da sè stesso non ha cura nè pensiero alcuno degli altri, non cerca se non la utilità propria; si gitta, per così dire, dietro alle spalle i suoi prossimi, e tutto il genere umano. |
Definiz: | § XLVI. Aver cura di checchessia, o di far checchessia, vale Occuparsene con diligenza, Premerci, Importarci, e simili. – | Esempio: | Dant. Inf. 34: Senza cura aver d'alcun riposo, Salimmo su. | Esempio: | Tav. Rit. 1, 179: Non hoe cura di entrare in vostra cittade. |
Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 28: Considera quando tu vedi le case e le ville edificate a modo di cittade, e ragguarda li templi degli dii, li quali feciono i nostri maggiori, uomini molto religiosi, e che molto cura avevano delle cose d'Iddio. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 90: E la colpa è di tal, che non ha cura. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 170: Mostrando di non aver cura di ciò, ch'ella si mostrava schifa, fece.... una bella cena. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 14, 90: Se d'arrivare a mezza notte hai cura Alla casa del Sonno. | Esempio: | Tass. Gerus. 16, 38: Lascia gl'incanti, e vuol provar se vaga E supplice beltà sia miglior maga. Corre, e non ha d'onor cura o ritegno. |
Definiz: | § XLVII. E Avere cura d'alcuna cosa, o ad alcuna cosa o Tener cura d'alcuna cosa, o ad alcuna cosa, vale Esserne alla guardia, Custodirla; ed altresì Vigilarla, Badarla. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 5, 78: La porta è chiusa; ed a chi n'avea cura Rinaldo domandò: Questo che importa? | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 108: Fa' col suon liete le campagne intorno, Ed io tacendo avrò cura alle greggi. | Esempio: | Cellin. Vit. 237: Questo Savoino teneva cura della citerna e delle botte. |
Definiz: | § XLVIII. Aver cura, parlandosi di ferita, e simili, vale Usare i debiti rimedj, i necessarj medicamenti. – |
Esempio: | Vill. G. 260: Non abbiendo cura di sua ferita,... ne morio. |
Definiz: | § XLIX. Avere in cura alcuna cosa, vale Averla in custodia, Custodirla. – |
Esempio: | Red. Ditir. 5: Un tal vino Lo destino Per stravizzo, e per piacere Delle Vergini severe, Che racchiuse in sacro loco Han di Vesta in cura il foco. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 16: Eppur d'Atene i portici, I templi e l'ardue mura Non mai più belli apparvero Che quando io l'ebbi in cura. |
Definiz: | § L. Avere in cura, detto di medico, e riferito a malato, vale lo stesso che Curarlo. |
Definiz: | § LI. Avere in cura, trovasi poeticam. riferito alle facoltà dell'anima, per Avere checchessia come proprio obietto, Essere rivolto ad esso come a suo fine. – | Esempio: | Dant. Purg. 13: O gente sicura, Incominciai, di veder l'alto lume Che il disio vostro solo ha in sua cura; Se tosto ec. |
Definiz: | § LII. Aversi cura, vale Aver pensiero della propria salute, Usarsi molti riguardi, Riguardarsi. – |
Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 179: Tutti di qua vi salutano, e vi priegano che v'abbiate cura, e facciate coraggio. |
Definiz: | § LIII. Aversi cura, ed altresì Aversi cura da alcuno, si usò per Stare in guardia, Usar cautela, e simili. – |
Esempio: | Stor. Aiolf. 2, 242: Sappi che uno cavaliere turco t'hae palesato a mio padre, sicchè abbiti cura, ch'eglino cercano la tua morte. |
Esempio: | S. Cater. Lett. 3, 130: Nel tempo della pace s'abbia ben cura, perocchè egli non se ne può fidare. | Esempio: | Machiav. Comm. 235: Ti dico che tu non faccia cosa alcuna inconsideratamente, e che tu non dica anche poi e' non mi fu predetto; abbiti cura. |
Esempio: | Bern. Orl. 7, 27: Ma Carlo e gli altri s'hanno buona cura. | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 54: E rivelandogli quanto avessi e visto ed udito da la bocca dello Arcivescovo, lo confortò ad aversi cura. |
Esempio: | Dav. Tac. 1, 335: Perchè ella (Agrippina), a' tradimenti usata, s'avea cura, e pigliava contravveleni. |
Definiz: | § LIV. Dare cura a checchessia, trovasi per Accudire con diligenza ad esso. – | Esempio: | Barber. Docum. Am. 17: Sia la tua mente attesa, Ch'a tre cose convieni ancor dar cura. |
Definiz: | § LV. E Dare cura, riferito a parole, discorsi, consiglj, e simili, trovasi per Dare ascolto, Dar retta. – |
Esempio: | Gio. Fior. Pecor. 1, 26: Non date cura a sue parole, però ch'egli vagella, e non sa ciò ch'egli stesso si favella. |
Definiz: | § LVI. Dare cura di alcuna cosa, o di fare alcuna cosa, a chicchessia, vale Affidarla ad esso, Commettergli di fare quella data cosa. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 23, 18: Poi di menarsi dietro gli diè cura I duo cavalli. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 316: Il Principe tolse di mano a' questori i libri publici, e ne diede cura a' prefetti. |
Definiz: | § LVII. Dare in cura checchessia ad alcuno, vale Affidarlo alla sua custodia, o governo. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 20, 9: Dà le parti di mezzo al frate in cura, Egli a destra s'allunga. |
Definiz: | § LVIII. Dare in cura, riferito a chiesa, vale Darla a reggere spiritualmente, Darne il governo spirituale. – | Esempio: | Dav. Framm. 569: A ciascun di questi preti cardinali, che erano ventotto, fu data in cura una chiesa di Roma. |
Definiz: | § LIX. Darsi cura di checchessia, si usa per Occuparsene con premura, Intendere a una cosa con diligenza. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 4, 29: Poca cura si dava di più maritarla. |
Definiz: | § LX. Essere a cura ad alcuno una persona od una cosa, vale Stargli a cuore, Premergli molto, Averne quegli gran premura o simili. – |
Esempio: | Bocc. Fiamm. 89: Ohimè! per qual colpa meritai io d'esserti sì poco a cura? | Esempio: | E Bocc. Amet. 123: La mia età puerile passò semplice, nè mi furono a cura alcuni studj. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 61: Per meglio assicurarsi dello stato di Firenze, il quale pareva che più a cuore e più a cura gli fusse che 'l Papato stesso non era. |
Definiz: | § LXI. Essere una persona o una cosa a cura di alcuno o Stare una persona o una cosa a cura di alcuno, vale Essere affidata alla custodia di lui; ed altresì parlandosi di qualche deità, vale Essere quella cosa o persona sotto la protezione, o tutela, di essa deità. – | Esempio: | Car. Eneid. 4, 84: Giuno, Cui son le nozze e i maritaggi a cura. | Esempio: | Salv. Spin. 2, 3: Essendo ella dalla morte della madre.... stata sempre a cura di madonna Lucrezia. |
Esempio: | Salvin. Esiod. 22: L'Esperidi, alle quali Le poma sono a cura aurate e belle. |
Definiz: | § LXII. Essere una data cosa cura di alcuno, o ad alcuno, vale Essergliene commessa la custodia, Essere affidata a lui, ed altresì Dover egli attendere ad essa. – | Esempio: | Cat. Cost. volg. 101: Siati cura spezialmente l'utilità della tua famiglia. | Esempio: | Maff. Stor. diplom. 17: Mecenate suggerì ad Augusto di deputar ministri per l'epistole e per le suppliche de' privati, e di prendergli dall'ordine equestre: di questi senza dubbio doveano esser cura i diplomi. |
Definiz: | § LXIII. Far cura, e Far cura d'anime, detto di chiesa, vale Esservi aggiunto il governo spirituale de' fedeli. |
Definiz: | § LXIV. Far cura, si disse per Curare, Medicare, ed altresì Sanare. – |
Esempio: | Fr. Tac. Tod. 252: Non prender tu per medico Uom che non sa far cura. | Esempio: | Cant. Carn. 85: D'ogni mal d'ogni natura, Se la piaga non è guasta, Noi facciam perfetta cura. |
Definiz: | § LXV. Far cura di checchessia, trovasi per Farne conto o stima, Tenerlo in pregio. – |
Esempio: | Senec. Declam. 28: Colui che non fa cura del suo onore, ragionevolmente debba esser punito, e privato. |
Definiz: | § LXVI. Lasciar cura di far checchessia, vale Disporre che altri se ne dia pensiero, che lo faccia, e simili. – | Esempio: | Tass. Gerus. 8, 55: Lasciai cura Ch'avesse degno onor di sepoltura (il corpo creduto di Rinaldo). |
Definiz: | § LXVII. Per similit., riferito ad animale. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 13: Pallida, tremando, e di sè tolta, Lascia cura al destrier che la via faccia. |
Definiz: | § LXVIII. Mettere cura di alcuno, si disse per Prendersene premuroso pensiero. – | Esempio: | Ovid. Pist. 18: Achille di lei non mise cura, per lo grande amore che elli portava a Patrocolo. | Esempio: | Bocc. Laber. 117: Parenti o altri non ho, che di me mettano cura. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 350: Voi siete vestiti che parete d'oro, ed io sono tutto affumicato, bontà di questo signore che ha vestito voi, e di me non mette cura. |
Definiz: | § LXIX. E Mettere cura a una cosa, trovasi per Badarvi, Porvi attenzione. – |
Esempio: | Sacch. Nov. 2, 3: Quanti noccioli ha la nespola? E quelli risponde: Non so io, ch'io non vi misi mai cura. |
Definiz: | § LXX. Mettere uno in cura di checchessia, trovasi poeticam. per Renderne alcuno desideroso, Destargliene il desiderio, la voglia, e simili. – | Esempio: | Dant. Parad. 26: Quella medesma voce, che paura Tolta m'avea del subito abbarbaglio, Di ragionare ancor mi mise in cura. |
Definiz: | § LXXI. Porre cura a checchessia, o in checchessia, vale Volgervi l'animo, Attendervi con diligenza, e simili. – | Esempio: | Med. L. Op. 4, 10: Chi ama una cosa sola e sempre, di necessità non pone ad altre cose cura. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 2: Le donne son venute in eccellenza Di ciascun'arte, ove hanno posto cura. |
Definiz: | § LXXII. Porre cura a uno, vale Averlo a cuore. – |
Esempio: | Cin. Rim. 135: Non veggio, Donna, 'n cui è 'l viver mio, Così m'aiuti Dio, Che già per altro a voi non pongo cura. |
Definiz: | § LXXIII. Porre cura a checchessia, o di far checchessia; e anche trovasi con l'ellissi della preposizione; vale Avvertire, Porre mente, Considerare attentamente, e simili. – | Esempio: | Lat. B. Favolett. 241: Così ho posto cura Ch'amico di ventura, Come rota si gira. | Esempio: | Dant. Purg. 10: Così fatti Vid'io color, quando posi ben cura. | Esempio: | Barber. Regg. Donn. 234: Faccian, che leggan di be' regimenti De' gran signori, ed ancor pongan cura Quella maniera che tiene colui Ch'è messo a giudicar. | Esempio: | Pallad. Agric. 217: Vuolsi porre cura, che per troppa grassezza non potrebbe concipere. |
Esempio: | Poliz. Rim. C. 29: E come prima al giovan pose cura, Alquanto paurosa alzò la testa. |
Esempio: | Cellin. Vit. 7: E perchè quei vizj che hanno le donne gravide, molto vi si pon cura, gli erano appunto come quelli del parto dinanzi. |
Definiz: | § LXXIV. E Porre cura ad alcuno, trovasi per Osservarlo, Tenerlo d'occhio, e simili. – | Esempio: | Med. L. Canz. ball. 7 t.: Se per tua mala ventura Guardi un più che l'usato, Tosto ella (la moglie) t'ha posto cura, Ègli il diavolo addosso entrato. |
Definiz: | § LXXV. Porsi cura di checchessia, o di far checchessia, Mettersi cura di checchessia, o di far checchessia, trovasi per Averne grande sollecitudine, Darsene grave pensiero, Premer molto di farlo. – | Esempio: | Stor. Aiolf. 1, 284: Ond'egli non si misse cura d'andare in aiuto a Bosolino. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 38, 73: E disturbar quella pugna futura Di ch'ella piange, e si pon tanta cura. |
Definiz: | § LXXVI. Porre cura a checchessia, trovasi per Dar retta, Crederci, Prestar fede. – |
Definiz: | § LXXVII. Prendere cura di checchessia, o di far checchessia o Pigliar cura cura di checchessia, o di far checchessia, e Prendersi cura di checchessia, o di far checchessia o Pigliarsi cura, di checchessia, o di far checchessia, vale Prenderne il carico, Incaricarsene. – | Esempio: | Bemb. Stor. 1, 120: E ch'e' Genovesi a ciò consentirebbono, il detto signore prima avea preso cura e promesso. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 23: Seco (con Armida) i suoi consigli Comparte, e vuol che cura ella ne pigli. |
Definiz: | § LXXVIII. E Prendere cura d'una persona o Prendersi cura d'una persona, vale Pensare o Provvedere premurosamente ad essa, Procurare ogni suo vantaggio, e simili. – | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 30, 74: Con molta diligenzia il re Agramante Fece colcar Ruggier ne le sue tende: Chè notte e dì veder sel vuole inante: Sì l'ama, sì di lui cura si prende. | Esempio: | Tass. Gerus. 5, 5: Ben vuo' che pria facciate al Duce spento Successor novo, e di voi cura ei prenda. |
Definiz: | § LXXIX. E figuratam., detto di cose. – | Esempio: | Bart. D. Grandezz. Crist. 268: Come non avesse [il sole] al mondo altro intorno a che prendersi cura e pensiero, e per cui muoversi e girare il gran cerchio dell'anno. |
Definiz: | § LXXX. E poeticam., Prendere alcuno, o ad alcuno, cura di checchessia, o di chicchessia, Pigliare, e simili, alcuno, o ad alcuno, cura di checchessia, o di chicchessia, vale quanto Prendersi altri pensiero di checchessia, o di chicchessia. – | Esempio: | Bern. Orl. 55, 45: A memoria tornogli il suo vestito Ch'avea lasciato, e glie ne prese cura. |
Esempio: | Nannin. Epist. Ovid. 195: Nel partir ti disse: Prendati, sposa mia, prendati cura, In vece mia, del peregrin di Troia. |
Esempio: | E Nannin. Epist. Ovid. appr.: E del tuo fido peregrin nessuna Cura ti prende, ovver pietà ti muove. |
Esempio: | E Nannin. Epist. Ovid. 252: E quando a te sia la tua vita a vile, Prendati almen della mia vita cura. |
Definiz: | § LXXXI. Prender cura di far checchessia, vale Darsi pensiero, Procurare, e simili, di farlo. – | Esempio: | Alam. L. Colt. 1, 685: Prenda adunque il villan d'intender cura Delle terre i sapori e le virtudi. |
Definiz: | § LXXXII. Prendere in cura, Togliere, e simili, in cura, e Prendersi in cura una persona o una cosa, Pigliarsi in cura una persona o una cosa, Togliersi, in cura una persona o una cosa, vale Pigliarla sotto la propria custodia, sotto la propria guardia, protezione e simili. – | Esempio: | Pindem. Poes. 155: Così Minerva Volle, Minerva, che si tolse in cura Gli anni tuoi primi. |
Definiz: | § LXXXIII. Prendere in cura un malato, detto di medici, vale Incaricarsi di curarlo. |
Definiz: | § LXXXIV. Tener cura di checchessia, vale lo stesso che Averne cura, Importarci, e simili. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 74: Voi ringrazio quanto io posso, della cura che tenete dell'onor mio. |
Definiz: | § LXXXV. Tener cura di chicchessia, o di checchessia, vale Farne stima, Averlo in pregio o nella debita considerazione. – |
Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 165: La Boria della spesa non tien cura; Coiami, drappi, arazzi a i muri spiega, E riccamente di vestir procura. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 3, 141: Ma fu cotanto altier, che non tenea Delle più scelte vergini pur cura. |
Esempio: | Car. Lett. var. 149: Inviandolo non tanto per la via delle belle lettere, quanto per quella de' buoni costumi: de' quali come voi nella vostra medesima lettera affermate, si dee tenere principalissima cura. |
Esempio: | Varch. Stor. Proem. 41: Parendomi.... fondate in sul falso, poco caso ne feci; anzi, per vero dire, niuna cura ne tenni. |
Definiz: | § LXXXVI. La buona cura scaccia la mala ventura; od anche, la ria ventura: è maniera proverbiale che significa, che Con la diligenza e la previdenza si può ovviare ai mali. – |
Esempio: | Nell. Iac. Forest. 1, 5: Va' prima a vedere se la porta del mio appartamento è serrata bene, che sono uscito di lì. La buona cura scaccia la mala ventura. |
Definiz: | § LXXXVII. Ognun dal canto suo cura si prenda; è maniera proverbiale, usata a significare che Ognuno deve provvedere a sè stesso. |
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