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MENSA
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MENSA.
Definiz: Sost. femm. Tavola, e propriamente apparecchiata, sulla quale si posano le vivande, e attorno alla quale si siede per mangiare.
Dal lat. mensa. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 62: Poichè nona è cantata, La mia mensa è apparecchiata; Ogni crosta è radunata Per empir mio stomacone.
Esempio: Dant. Purg. 25: Quasi alimento che di mensa leve.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 159: La vecchia Baucis, sobarcolata e tremante, pose la mensa: ma lo terzo piede della mensa era disuguale; rincalzollo col testo; lo quale testo poi che vi fue sottomesso, fece la mensa pari.
Esempio: Petr. Rim. 1, 63: E poi la mensa ingombra Di povere vivande.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 235: Questi pesci su per la mensa guizzavano, di che il Re aveva maraviglioso piacere.
Esempio: E Bocc. Amet. 143: Le poste mense.... si riempierono d'uomini e di donne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 37: Ne la spelonca una gran mensa siede, Grossa duo palmi, e spazïosa in quadro, Che sopra un mal tornito e rozzo piede Cape con tutta la famiglia il ladro.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 176: Lungi que' tanti cerimonieri, sudanti intorno al gran magistero d'imbandire una mensa, intorno al filosofare qual prima delle vivande e qual poi debba recarsi, ec.
Esempio: Giust. Vers. 172: I fior soavi onde la mensa è lieta, Sotto l'influsso di gentil pianeta Con noi son nati.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 5: Ahi di veneto duce il capo inciso Fu gioia e scherno di crudel convito, E sulla mensa di delitto piena Inorridì l'Italia.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Alam. L. Colt. 4, 883: Or gli arbori incavar, che sian per mensa Del porco ingordo, o per presepio al toro.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 13: Verso noi volar furon sentiti, Non però visti, spiriti, parlando Alla mensa d'amor cortesi inviti.
Esempio: E Dant. Parad. 24: O sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto Agnello...; Se per grazia di Dio questi preliba Di quel che cade della vostra mensa..., Ponete mento ec.
Esempio: E Dant. Conv. 63: E io adunque, che non seggo alla beata mensa, ma fuggito dalla pastura del vulgo, a' piedi di coloro che seggono, ricolgo di quello che da loro cade, ec.
Esempio: S. Cater. Lett. 2, 45: In questa vita noi non possiamo avere altro che delle molliche che caggiono della mensa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 101: Il monaco.... Quivi di spiritual cibo apparecchia Tosto una mensa sontuosa e lauta.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 14: Poscia in cima del colle ornan l'altare, Che di gran cena al sacerdote è mensa.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Imbandigione di cibi o vivande, Banchetto, e anche più semplicemente Desinare, Pasto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 78: All'abondante e sontuosa mensa, Dove il manco piacer fur le vivande, Del ragionar gran parte si dispensa Sopra d'Orrilo, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 131: L'oste con buona mensa e miglior viso Studiò di fare a Rodomonte onore.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 157: S'è avuto i terracriepoli, e sono assai, perchè si mescolano con qualche altra erba, e così si finisce la mensa.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 10: E questa greggia e l'orticel dispensa Cibi non compri alla mia parca mensa.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 299: Dopo la mensa rimasero per brev'ora in soave conversazione.
Esempio: Segner. Pred. 29: Imitar le mosche, le quali corrono a chi fa mensa più lauta.
Esempio: Parin. Poes. 26: Dorati cocchi e peregrine mense.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 83: Di quel palazzo è la dispensa, Che del ricco padron serve alla mensa.
Esempio: Pindem. Poes. 49: Fuma La mensa, e porporeggia il terso vetro.
Esempio: Giobert. Primat. 521: Partite sapientemente la vostra vita fra i crocchi, i diporti, i teatri, i balli, le mense, le bische, le taverne e i postriboli; ma ec.
Esempio: Manz. Poes. 834: Sia frugal del ricco il pasto, Ogni mensa abbia i suoi doni.
Definiz: § IV. Mensa, pure per similit., dicesi Il piano dell'altare, sul quale si celebra il Sacrifizio della Messa. –
Esempio: Dav. Scism. 402: Rovinati gli altari e messovi le mense novelle, e scambiati messali ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 293: La tavola o mensa di marmo dell'istesso altare.
Esempio: Mozz. Stor. S. Cresc. 60: La bocca della quale ricoperta era da una lunga e larga pietra, quanto appunto appariva quella della mensa dell'altare.
Definiz: § V. E nel medesimo senso, detto dell'Altare di altre religioni. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 67: Qui il tesoro di Troia tolto e robbato dai templi incesi, e le mense delli dei e li calici dell'oro solidi..., d'ogni parte si raccoglie.
Esempio: Bibb. N. 1, 378: E porrai sopra la mensa li pani della proposizione dinanzi al cospetto mio sempre.
Esempio: E Bibb. N. 1, 407: E l'arca del testamento, e la mensa colli vaselli suoi, lo candeliere, e le cose che sono in su l'altare del timiama e del sacrifizio.
Esempio: Domen. Plin. 816: Con questa [erba] si spazza la mensa di Giove, e le case si purgano e tengon nette.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1237: Qui d'ogni parte le troiane spoglie Fin delle sacristie, fin de gli altari Le sacre mense.... erano addotte.
Esempio: Salvin. Eneid. 338: E degl'iddei le mense, Coppe d'oro massiccio e prigioniere.... sono ammassate.
Esempio: Martin. T. V. 2, 214: E la mensa co' suoi vasi, e il candelabro, e le cose che servono per esso, e l'altare del timiama, e quello degli olocausti, ec.
Definiz: § VI. Mensa episcopale, capitolare, e simili, e anche semplicemente Mensa, dicesi L'entrata assegnata al sostentamento di un vescovo e della sua casa, di un Capitolo, e simili. –
Esempio: Vill. G. 560: In questo tempo il Papa diede al detto Legato per sua mensa le rendite della Badia di Firenze.
Esempio: Vill. M. 484: Però che la 'nsaziabile avarizia de' prelati avea questo monistero conferito alla mensa del cardinale, che fu vescovo di Firenze, messer Andrea da Todi.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 421: Ma l'uso ecclesiastico con più magnifica [voce] la chiama mensa, e si dice la mensa capitolare, ec. Sotto la qual voce nondimeno si debbe credere che non solo le cose da mangiare si comprendano, ma gli altri fornimenti ancora che a vita fatta insieme abbisognano.
Esempio: Segner. Op. 1, 777: Tanti tempj sontuosi, tanti chiostri, tanti canonicati, tanti collegj, tante mense pinguissime episcopali, qual fondo ebbero, tolta la pietà de' fedeli?
Esempio: Targ. Viagg. 12, 4: Accenna Bonaventura de' Rossi, che nell'ampliarsi il recinto di Sarzana sotto la chiesa di san Basilio, verso la Toscana, furono occupati con gli edifizj alcuni terreni della mensa episcopale di Luni.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 123: Varie altre donazioni e compre a favore di quella mensa vescovile precederono e successero a questa disposizione in rapporto ad altri territorj e castelli della Valdinievole.
Esempio: Pap. L. Coment. 4, 20: Abolì capitoli, collegiate, conventi, e fino le mense vescovili, per prenderne i beni.
Definiz: § VII. Mensa eucaristica, santissima, degli angeli, e simili, vale figuratam. Il sacramento della Eucaristia, La comunione eucaristica. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 170: Voglio che in quella mattina che ce ne andiamo a quella santissima mensa.
Esempio: Tass. Lett. 2, 89: Se pur egli mi giudicava indegno di sedere a la mensa de gli angeli e di cibarmi del corpo di Cristo, doveva almeno ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 116: Tutta la colpa è nostra, che non rechiamo alla sacra mensa le disposizioni che si richieggono a renderla fruttuosa.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 314: Indi il giovedì santo era ogn'anno un tal penitente ricondotto dal suo curato alla cattedrale, ma non però mai lasciato accostare alla sacra mensa, finchè ec.
Definiz: § VIII. Prima mensa, o Prime mense, si usò, con proprietà latina, a denotare La prima muta o messa di vivande servite in tavola; e Seconda mensa, o Seconde mense, o anche Ultime, mense, valeva I piatti o vivande che solevano essere serviti da ultimo, o in fine del pranzo. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 159: Trassero le vivande de' caldi fuochi; e da capo furono recati gli antichi vini; e le bandigioni levate derono luogo alle seconde mense.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 47: Impose adunque messer Geri ad uno de' suoi famigliari che per un fiasco andasse del vin di Cisti, e di quello un mezzo bicchiere per uomo desse alle prime mense.
Esempio: E Dant. Vit. Dant. M. 11: Servite le prime mense, di ciò che la sua picciola età poteva operare, puerilmente si diede con gli altri a trastullare.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 396: Prendane d'altre [uve] poi mature e dolci, Parte ne secchi al sole e parte al forno, Chè l'uno e l'altro è buon, divise e 'ntere Per far più adorne le seconde mense.
Esempio: E Alam. L. Colt. 5, 551: Or la salubre indivia, or la sorella Di più amaro sapor, ma pien di lode La cicorea sementi, onde si adorni Poscia al tempo miglior la mensa prima.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 321: Porta il buon vecchio alla seconda mensa, Coi frutti, il latte condensato e duro, L'oliva, il pomo, il pero, ec.
Esempio: Car. Eneid. 8, 430: I sacerdoti.... a convivar tornaro, E le seconde mense e l'are sante Di grati doni e di gran piatti empiero.
Esempio: Vett. Colt. 15: Non si mette innanzi a chi siede nelle seconde mense tutto il verno questo cibo? (l'uliva).
Definiz: § IX. Prima mensa, significa oggi Il pasto che fanno i padroni e i loro convitati; e Seconda mensa, dicesi Quello dei servi o dipendenti.
Definiz: § X. A mensa, o Alla mensa, assolutam., vale Nel tempo del pasto, Durante il pasto; A tavola. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 133: Leggendosi iermattina a mensa lo evangelio di San Matteo, si venne a quel punto che ec.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 4, 45: Alla mensa e nei conviti si mostrava sobriamente giocondo ed allegro.
Definiz: § XI. Andare a mensa, Entrare, e simili, a mensa, vale Accomodarsi a tavola per mangiare. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 211: Dopo queste cose entraro a mensa, e mangiando ec.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 383: Per l'allegrezza, andato a mensa con gli altri signori, avendo alquanto disordinato, si morì subito.
Definiz: § XII. Levare la mensa, o le mense, Togliere, la mensa, o le mense, vale Sparecchiare. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 126: Levata la mensa, colle donne stia Più chiara alquanto che nel suo venire.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 42: Ma già tolte le mense, ella... Sorge e si volge al re dalla sua sede, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 41: Tolte le mense, e giù dal ciel la notte Precipitando, a spirar l'aure uscimmo.
Definiz: § XIII. Porre la mensa, Mettere, la mensa, vale Apparecchiare. –
Esempio: Leggend. B. Umilt. 35: Comandò fusse posta la mensa e quel pane le fusse dato.
Esempio: Colonn. Guid. N. 34: Pongonsi le mense con molta abbondanza di cose, essendo apparecchiati molti cibi, e poste molte coppe in su le mense.
Esempio: Sassett. Lett. 97: Fu messa la mensa, e avendo già più che mezzo desinato, comparsero ec.
Definiz: § XIV. A mensa non s'invecchia, o Alla mensa, non s'invecchia; proverbio; lo stesso, ma meno usato, che A tavola non s'invecchia. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 114: Ma non son tutti i proverbj compresi: Come a dir che alla mensa non s'invecchia, Che poco vive chi molto sparecchia.
Definiz: § XV. La mensa è una dolce, o una mezza, colla. –
V. Colla, § II.