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Dizion. 4° Ed. .
STOMACO
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STOMACO.
Definiz: | Parte membranosa del corpo dell'animale formata in figura di sacco, dove si riceve il cibo, e la bevanda, e dove
si fa la prima concozione degli alimenti. Lat. stomachus, ventriculus. Gr.
στόμαχος. |
Esempio: | Bocc. nov. 92. 6. Niuna medicina al mal dello stomaco esser migliore, che quella,
che egli vi farà. |
Esempio: | M. V. 9. 51. Di tale varietà lo stomaco piglia conforto. |
Esempio: | Tes. Br. 5. 36. Lo suo stomaco è forte più, che stomaco di niuno altro
animale. |
Esempio: | Petr. cap. 7. Fianchi, stomachi, febbri ardenti fanno Parer la morte amara più,
che assenzio. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 87. Però è grazia a Dio d'avere sì fatto stomaco, che ogni
cosa patisca. |
Esempio: | Lasc. rim. 3. 310. Appresso questa perdon pregio, e fama Fegati, lombi, stomachi,
e migliacci. |
Definiz: | §. I. Figuratam. per Indignazione, Commozione. Lat. stomachus, indignatio. Gr.
ἀγανάκτήσις. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 15. 209. Onde i veri padri con grande stomaco ricorrono al senato.
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Esempio: | Carl. Fior. 19. Che da me si nominano con istomaco. |
Definiz: | §. II. Fare stomaco, o Venire a stomaco, vagliono Stomacare, nel signific. del §.
Lat. stomachum movere. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 12. 161. Non si lesse il testamento, perchè al popolo non facesse
stomaco l'ingiuria, e l'odio dell'aver anteposto al figliuolo il figliastro. |
Esempio: | Car. lett. 2. 49. La sofistería, e l'incivilità di quest'uomo è venuta a stomaco
alla gente. |
Definiz: | §. III. Contro stomaco, o Sopra stomaco, vagliono Contro voglia. |
Esempio: | Tac. Dav. Perd. eloq. 409. Tengan pur me le dolci Muse, come dice Virgilio, tra
quelle sagre ombre, e fontane fuori di sollecite cure, e nicistà di far cose tutto dì contra stomaco (il T.
Lat. ha: contra animum) |
Esempio: | Car. lett. 1. 48. Io vi do questa commissione malvolentieri, perchè so, che v'è
contra stomaco, come a me. |
Esempio: | E Car. lett. 1. 76. Mi lascio trasportare a questa cattiva usanza, ancora
che le voglia male, e lo faccia sopra stomaco. |
Definiz: | §. IV. Portar sopra lo stomaco, figuratam. Avere in odio; metafora tolta dal non potere smaltire
il cibo. Lat. odio habere. Gr. μισεῖν. |
Esempio: | Cavalc. Specch. cr. Gli comincia a dispiacere, e portarlo quasi sopra lo stomaco,
e portargli alcun rancore. |
Definiz: | §. V. Buono stomaco, dicesi d'Un gran mangiatore; e figuratam. dicesi anche di Persona, a cui si
possa dire liberamente il fatto suo. |
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