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1) Dizion. 5° Ed. .
NEBBIA.
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NEBBIA.
Definiz: Sost. femm. Massa molto estesa di umore acqueo, sparso nell'atmosfera e condensato in minutissime vescichette, la quale cuopre la superficie del suolo, o di luoghi umidi, fino a una certa altezza, e offusca più o meno l'aria secondo la propria densità.
Dal lat. nebula. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Come quando la nebbia si dissipa, Lo sguardo a poco a poco raffigura Ciò che cela il vapor che l'aere stipa; Così ec.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Indi la valle, come il dì fu spento, Da Pratomagno al gran giogo coperse Di nebbia.
Esempio: Pallad. Agric. 87: La vite, la cui schiatta non si spaventa per nebbie nè per brine, porrai in luogo piano.
Esempio: Petr. Rim. F. 296: Come nebbia al vento si dilegua, Così ec.
Esempio: Bocc. Laber. 162: Indietro volgendomi, seguir mi vidi a una nebbia sì folta e sì oscura, quanto niuna se ne vedesse giammai: la quale subitamente intorniatomi, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 97: E dinanzi alle squadre e d'ogn'intorno Facea [il Silenzio] girare un'alta nebbia in volta...; E non lasciava questa nebbia folta, Che s'udisse di fuor tromba nè corno.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 35: Quando è nugolo o nebbia.... c'è notte perpetua.
Esempio: Vett. Colt. 80: Io senti' dire ad un contadino, non mica de' più tondi, questo ottobre, essendo state in que' di nebbie grandi, che quel tempo era stato a proposito per l'ulive, perciocchè ell'erano ingrossate.
Esempio: Galil. Op. VIII, 606: Si vedono assaissimi ragnateli quand'è nebbia, perchè i fili di essi, che sono, per la lor somma sottigliezza, invisibili, vengono ad esser ingrossati da un grandissimo numero di stille minutissime d'acqua, componenti la nebbia, che ci si posano su.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 10: Sulla quale [erta] di mano in mano che andate salendo, vi si fa buio di mezzo di per la nebbia, che fascia il cocuzzolo della montagna.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 44: La nebbia non è che acqua in uno stato particolare, ridotta a tante piccole vescichette, come sarebbe la schiuma che fa il sapone sciolto e sbattuto nell'acqua. Queste piccole vescichette nuotano nell'atmosfera, velano la faccia del sole, e costituiscono la nebbia e le nubi. Se queste vescichette scoppiano, come accade delle bolle del sapone, vi diventano acqua.
Esempio: Card. Poes. 624: La nebbia a gl'irti colli Piovigginando sale.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Tragge Marte vapor di val di Magra, Che è di torbidi nuvoli involuto; E con tempesta impetuosa ed agra Sopra campo Picen fia combattuto; Ond'ei repente spezzerà la nebbia ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 68: Ed io nel cor, via più freddo che ghiaccio, Ho di gravi pensier tal una nebbia, Qual si leva talor di queste valli, Serrate incontra agli amorosi venti ec.
Esempio: E Petr. Rim. F. 143: E 'ntanto lagrimando sfogo Di dolorosa nebbia il cor condenso, Alor ch'i' miro e penso Quanta aria dal bel viso mi diparte.
Esempio: Bocc. Rim. 120: L'ardentissimo fuoco, ond'io sfavillo Parole sì cocenti, E la turbida nebbia degli sdegni Che del mio petto sereno e tranquillo Ha mossi tanti venti Di sospir gravi, ec.
Esempio: Cont. Bell. Man. 22: Nè tutti quattro i venti insieme accolti Sgombrar porian la nebbia de i pensieri Che mi raduna in core un bel disire.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 136: E spesso tra 'l palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso, che, non vi penetrando l'occhio degli uomini, tanto sa il populo di quello che fa chi governa,... quanto delle cose che fanno in India.
Esempio: Red. Son. 14: Venne il caldo d'Amore, e i primi frutti Pe' nascer da quei fiori;... Ma, sollevata dalla donna mia, Fece invanirgli interamente tutti Una nebbia crudel di gelosia.
Esempio: Leopard. Poes. 45: Italo ardito, a che.... parlar gli meni (i nostri padri) A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio?
Definiz: § II. Pur figuratam., e poeticam., per Cosa vana, non consistente, e di breve durata. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 47: Questo principe avrà.... L'animo del gran Cesar, la prudenza Di chi mostrolla a Trasimeno e a Trebbia, Con la fortuna d'Alessandro, senza Cui saria fumo ogni disegno, e nebbia.
Definiz: § III. Per similit., detto di polvere o di arena, vale Grande massa di essa sollevata e sparsa per l'aria, e che più o inerto l'offusca. –
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 48: Quando.... vento si levasse, puoi fare ragione d'avere compiuto il viaggio, perocchè sì grand'è la mossa e la nebbia di quella rena, che ogni uomo v'affogherebbe entro.
Esempio: Bern. Orl. 49, 20: Poi che il conflitto fu durato un poco, E che la nebbia cominciossi aprire, Cominciò anche il paventoso gioco De' dispietati colpi ad apparire.
Esempio: Magal. Lett. scient. 31: Si vedria.... sciolta finalmente la terra da' suoi legami, ond'ella sì fortemente si stringe, in finissima nebbia di polvere.... dispergersi.
Esempio: Borell. Scritt. Mot. Acq. 24: Finita di spazzare una stanza si riempie tutta di quella folta nebbia polverosa, alla quale non basta un ottavo d'ora per ischiarirsi.
Definiz: § IV. Vale anche Fumo denso e molto diffuso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 133: Sopra (all'alta e gran fiamma) si volve oscura nebbia e bruna, Che 'l sole adombra, e spegne ogni sereno.
Esempio: Bern. Orl. 49, 21: Come quando si dà di fuor l'assalto Ad un qualche riparo o bastione, Fa innanzi a' difensor di nebbia un smalto, Tratta da lor colubrina o cannone; Poichè 'l fumo s'allarga e monta in alto, Cominciano a vedersi le persone.
Definiz: § V. Pure per similit., Nebbia dicesi comunemente L'effetto che nella facoltà visiva produce l'opacità dei mezzi trasparenti dell'occhio, e che consiste nel vedere le cose come a traverso nebbia.
Definiz: § VI. E genericamente per Tutto ciò che offusca la vista, che impedisce agli occhi di vedere distintamente gli oggetti; usato specialmente in locuzioni poetiche. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Va' dunque, e fa' che tu.... gli lavi il viso, Sì che ogni sucidume quindi stinga: Chè non si converria, l'occhio sorpriso D'alcuna nebbia, andar davanti al primo Ministro, che è di quei di Paradiso.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 159: Ecco Ismene qua fuor, che 'l volto bagna Per la sorella sua d'amaro pianto; Gli occhi coperti d'una nebbia oscura Le guance e 'l bel colore Macchion di tristo umore.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 71: Ove son? Che ascoltai? Mi sento in fronte Le chiome sollevar! Qual nebbia i lumi Offuscando mi va?
Esempio: Varan. Vis. poet. 12: Quindi il Padre alle scelte alme ed a' suoi Angeli, in cui la sua gloria s'adune, S'appressa, e rende in ammirabil guisa La vista lor d'ogni atra nebbia immune.
Esempio: Parin. Poes. 11: Poi coll'indice destro, lieve lieve Sopra gli occhi scorrendo, indi dilegua Quel che riman della Cimmeria nebbia.
Definiz: § VII. E in locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 57: Leviamoci, o giudici, dinanzi agli occhi le nebbie, e terghiamo gli umori, nè riguardiamo il fatto che vien proposto per mezzo di specchi e di colori ingannevoli, ma riconoschiamo nell'oggetto reale ignuda e pura la verità.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 1, 8: Lasciati dunque questi esami, che a me sembrano digressioni..., dico solamente, a fine di tòrre certe nebbie dagli occhi degli incauti, non essere contro alla società bastante argomento li fatti di alcuni uomini nimicantisi l'un l'altro, ec.
Definiz: § VIII. Pur figuratam., per Stato della mente, o anche dell'anima, inetta, per ignoranza, errore, o simile, a conoscere e seguire il vero od il bene; e anche l'Ignoranza stessa, o l'Errore, che è cagione di tale stato intellettuale, o morale: ed altresì Difficoltà che ha una data cosa a essere intesa, Oscurità. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Ond'ella: I' dicerò come procede Per sua cagion, ciò ch'ammirar ti face; E purgherò la nebbia che ti fiede.
Esempio: E Dant. Purg. 30: Quando il settentrion del primo cielo, Che nè occaso mai seppe nè orto, Nè d'altra nebbia, che di colpa velo..., Fermo si affisse, la gente, ec.
Esempio: E Dant. Conv. 217: Conciossiacosachè.... molti siano sì ostinati, che di que' miracoli (fatti da Gesù Cristo, e dai suoi Santi) per alcuna nebbia siano dubbiosi, e non possano credere miracolo alcuno, sanza visibilmente avere di ciò sperienza, ec.
Esempio: Bocc. Amet. 68: Co' suoi effetti si sforza [Pallade] a purgare Ciascuna nebbia delli cuor mondani.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 682: E purgherò la nebbia: cioè l'oscurità e la ignoranzia: nebbia s'intende oscurità d'ignoranzia.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 730: Nè velo; cioè coprimento.... d'altra nebbia; cioè d'altra offuscazione, che di colpa: cioè de la colpa del peccato.
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 233: L'acutezza del suo giudizio è bastevole a scuotere e dissipare col solletico delle critiche la folta nebbia d'ogni caliginoso intelletto.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 155: Confusioni inriducibili a ordinanza, caligini inschiaribili, indileguabili nebbie, direste forse voi, n'è vero? Ma sentite come tutto si rende aperto con facilissime.... riflessioni.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 80: Vi priego a dissipar la nebbia della mia mente, ed a rispondere alla difficoltà, che ho proposta.
Definiz: § IX. E per Sospetto; comunemente Ombra. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 25: Fate che, non mancando alcuna delle cose dette sono, parliate come la materia richiede e con parole dolci e amorevoli, sì chè si lievi ogni nebbia, e rimanghino, che che s'intervenga, nostri amici quanto essere puote.
Definiz: § X. E pur figuratam., trovasi, costruito con un compimento retto dalla particella Di, per Piccola quantità o parte, Piccolezza, o simile. –
Esempio: Giamb. Oros. 63: Ma questi (gli uomini che sono oggi), abbiendo la loro vita dilicata e sempre usata in riposo, venuti ad alcuna nebbia di sollicitudine, si muovono, e pare loro durissima cosa.
Definiz: § XI. Nebbia, conforme a proprietà latina, trovasi per Nuvola, Nube. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 164: Se la superbia monterà, insino a' cieli monterà, e lo capo suo toccherà le nebbie, e alla fine tornerà in neente.
Definiz: § XII. Nebbia, è nome volgare di una Pianticella della famiglia delle graminacee, comune nelle nostre regioni di collina e di monte, dove fiorisce nel maggio e nel giugno. La minuta struttura della sua infiorescenza a pannocchia rada, e il colore grigio giallognolo che prende durante la maturazione dei frutti, e che conserva anche dipoi, han fatta chiamare così questa pianticella; della quale, seccata, si fanno mazzi che si tengono in vasi per un certo ornamento. È l'Aira caespitosa, o capillaris, dei Botanici.
Definiz: § XIII. Nebbia da affettarsi o tagliarsi, ovvero che si affetta o si taglia, che si potrebbe affettare o tagliare, col coltello; maniera familiare e iperbolica, usata a denotare Nebbia grossa e foltissima. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 6: Una sì folta nebbia ha il regio ostello Che tagliar si potria con il coltello.
Definiz: § XIV. Nebbia che vuol fare, o simile, il seme; maniera popolare, che significa Nebbia che dà segno di volersi presto risolvere in pioggia. –
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 44: Ora ecco perchè la nebbia bagna, ecco perchè si dice talvolta che la nebbia fa il seme; perchè queste vescichette nuotanti nell'atmosfera scoppiano, e l'acqua che formava le loro pareti si riunisce in goccie, le quali producono pioggia più o meno grave secondo le circostanze.
Definiz: § XV. Per nebbia, posto avverbialm., e usato più che altro col verbo Vedere per nebbia, è maniera tolta dal latino, e oggi non comune, la quale significa In modo non chiaro o alquanto oscuro, Confusamente, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 10, 21: Ma pur dirò, perchè piacer ti debbia Ciò che oscuro vegg'io quasi per nebbia.
Esempio: Galil. Op. VI, 829: Io mi voglio prendere ardir di dire, che mi par quasi vedere per nebbia ch'ei non farebbe più, ma più tosto manco, di quello che ec.
Esempio: E Galil. Op. VII, 359: Veggo come per nebbia che se il discorso procedesse rettamente, quella ec.
Definiz: § XVI. Imbottare nebbia, o la nebbia, e talora Insaccare, nebbia, o la nebbia, valgono figuratam. Gettar via il tempo, mettendosi a far cosa che non serva a nulla, o che non possa mai riuscire, Far opera inutile, vana; ed altresì Stare senza far nulla, Stare in ozio. –
Esempio: Burch. Son. 1, 6: E poi vidi l'anguille Far cose, ch'io non so se dir mel debbia; Pur lo dirò: Elle 'mbottavan nebbia.
Esempio: Grazz. Comm. 219: Il resto del tempo non vo' che tu attenda ad altro che a imbottar nebbia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 200: Suor Bernarda scrive malvolentieri cosi, perchè è dal suo, e non lo vorrebbe scoprire: chè vi so dire si terrebbano il sacco per insaccare nebbia, come dice suor Maria Iacopa.
Esempio: Buonarr. Sat. 7, 264: Miro dall'ampie sovrastanti soglie Il fasto d'un garzon tumido starsi, Che 'mbotta nebbia e fumo ognor raccoglie, E nessun non gradir; sì sè stimarsi, Che ec.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 240: Che tu imbotti la nebbia; Lascia omai di toccare questo tasto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 63: Ahi! sono stato ad imbottar la nebbia, Ed ho fatto la zuppa nel paniere.
Esempio: Card. Poes. 181: E sopravi giganti, Che vanno armati di monti e montagne A imbottar nebbia per queste campagne.
Definiz: § XVII. Incantar la nebbia; maniera scherzevole e bassa, che vale Mangiare e bere la mattina a buon'ora. –
Esempio: Varch. Suoc. 3, 4: E' non era ancor dì, che noi eravamo nella volta, con un pezzo di prosciutto in mano, a 'ncantar la nebbia.
Esempio: Car. Stracc. 1, 4: A Dio, Marabeo, tu incanti la nebbia a mezzo giorno.
Esempio: Cecch. Samar. 1, 4: Non vedete voi nebbia ch'è stamane? Chi va attorno, e non l'incanta, è matto.
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 72: Ma voi debbiate aver'incantato la nebbia.
Esempio: Baldin. Scherz. scen. 2, 4: Io a quest'otta ho incantata la nebbia più d'una volta.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 5, 48: Molti col vin, che in dono aveano avuto, Faceano a gara brindisi giocosi, Nè dal dì distinguevano le notti Incantando la nebbia e mezzi cotti.
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 37: E se d'ottimo vin bevvi un Mar rosso, Incantar più la nebbia ora non posso.
Definiz: § XVIII. Incantar la nebbia, dicesi anche, popolarmente, per Riuscire destramente a farsi, nonostante il poco merito, un buono stato.
Definiz: § XIX. Il primo anno che non è nebbia, usasi familiarmente per In nessun tempo, Mai; rispondendo a chi ci dimanda quando faremo, o quando avverrà, una data cosa.
Definiz: § XX. Dopo tre nebbie acqua; proverbio popolare, denotante che la persistenza della nebbia per qualche giorno suol essere segno di prossima pioggia. –
Esempio: Lastr. Agric. 5, 230: Dopo tre nebbie, acqua.
Definiz: § XXI. La nebbia lascia il tempo che trova; proverbio denotante la nessuna influenza che essa esercita su le condizioni atmosferiche. –
Esempio: Targ. Alimurg. 18: Si suol dire che la nebbia lascia il tempo che ella trova, cioè: se principia a ciel sereno, egli si mantien tale...; se poi ella principia a cielo nuvoloso e piovoso, ella dura così per dei giorni.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 234: La nebbia lascia il tempo che trova.
Definiz: § XXII. Quindi la maniera, pure proverbiale, Essere checchessia come la nebbia, che lascia il tempo che trova; o semplicemente Essere checchessia come la nebbia; la quale usasi figuratam. a significare che la cosa di cui si discorre non produce alcun effetto, o non produce l'effetto voluto, che essa è inefficace; e dicesi più specialmente di discorsi, di pratiche, di medicine. –
Esempio: Magal. Operett. var. 265: La bagnatura (de' buccheri), è come la nebbia che lascia il tempo che ella trova: così questa scopre, non altera, l'odore nè vi aggiugne niente del suo.
Definiz: § XXIII. La nebbia sulla brina porta l'acqua domattina; o porta l'acqua l'altra mattina. –
V. Brina, § IV.