Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
CESTA.
Apri Voce completa

pag.632


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CESTA.
Definiz: Arnese da tenervi, e da portarvi entro robe, intessuto per lo più di vimini, canne, salci, verméne di castagno, e simili materie. Lat. cista. Gr. κίστη.
Esempio: Bocc. nov. 50. 17. S'avvenne per me' la cesta, sotto la quale era il giovanetto, il quale avendo, perciocchè carpone gli conveniva stare, alquanto le dita dell'una mano stese in terra fuor della cesta ec.
Esempio: Pallad. Là ove nel piano ne poni 18. ceste, nel colle ne poni 24.
Esempio: Cron. Morell. Di Firenze in Romagna fu nelle ceste trasportato, e in Furlì ridotto.
Esempio: Alam. Colt. 3. 60. Poi la famiglia sua con ceste, e corbe, E con altri suoi vasi innanzi sproni Alle vigne spogliar de' frutti suoi.
Esempio: Cas. lett. 74. Io ti priego di nuovo, che tu ti astenga di fare esercizio violento, e di mangiare, come tu suoli, le fave a staia, e le ciriegie a ceste.
Definiz: §. I. Per Istrumento da pescare. Lat. nassa. Gr. κίρτος.
Esempio: Cr. 10. 37. 1. I pesci si pigliano con ceste di vimini, che da capo sono larghe mezzolanamente, e da piede strette.
Esempio: E Cr. appresso: Alcuna volta cotali ceste, ma più leggieri, si pongono ne' capi delle pertiche, e tiransi per l'acqua torbida, standosi in terra, siccome di sopra ec. abbiam detto.
Definiz: §. II. Cesta è anche un Arnese per portar robe, posto su due stanghe con due ruote, e tirato da un cavallo.