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1) Dizion. 4° Ed. .
TEMERE.
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TEMERE.
Definiz: Aver paura, Essere oppresso da timore. Lat. timere, metuere. Gr. φοβεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 11. 13. Temetter forte, seco dicendo.
Esempio: E Bocc. nov. 92. 4. Messer, voi siete in parte venuto, dove, dalla forza di Dio in fuori, di niente ci si teme per noi.
Esempio: Dant. Inf. 3. Alla riva malvagia, Ch'attende ciascun uom, che Dio non teme.
Esempio: Petr. son. 31. Io temo sì de' begli occhi l'assalto ec. Ch'i' fuggo lor, come fanciul la verga.
Esempio: E Petr. son. 207. Onde 'l cuor lasso ancor s'allegra, e teme.
Esempio: Albert. cap. 51. Cotidianamente sta in tormento chi sempre teme.
Definiz: §. I. Temere, per Dubitare. Lat. dubitare, vereri. Gr. ἀπορεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 21. 7. Temette di non dovervi essere ricevuto.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 4. Temevano d'esser seguitati.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 12. Credi tu, ch'io, se quel ben gli volessi, che tu temi, sofferissi, che egli stesse laggiuso ad agghiacciare?
Esempio: Petr. son. 84. Ch'io temo, lasso, no 'l soverchio affanno Distrugga il cor.
Definiz: §. II. Per Patire.
Esempio: Cr. Quell'arbore ha temuto.
Esempio: Dav. Colt. 182. Trapiantalo alla luna d'Ottobre con gran pane di terra, acciocchè egli (non se ne avveggendo quasi le barbe sue) non tema.
Definiz: §. III. Per Curare, nel signific. del §. IV.
Esempio: Cron. Morell. Nata di buon uomo, e così conversata, cioè col marito, che sia stato, o sia uomo, che tema vergogna.
Esempio: Pass. 370. Potrebbe essere alcuna cagione dalla parte dentro, o grande letizia di cuore, o ch'altri avesse, o aspettasse d'avere, o grande abbondanza di molto sangue, o che la persona temesse molto il diletico.
Esempio: E Passav. 372. Qualunque di quello cagione sia, o 'l vermine, o 'l temere il diletico, o altro, si termina a quel sogno.
Esempio: Lor. Med. canz. 31. 4. Par che elle abbiano il parletico, Quando un teme il solletico, Menan più, che Arrigo bello.
Definiz: §. IV. Non temer grattaticci, o Non esser uomo, che tema grattaticci, vale Non si curare così d'ogni cosa, e star tosto, senza muoversi del suo proposito, per quanto altri si dica, o faccia.
Esempio: Fir. nov. 5. 240 Come quella, che molto bene lo conosceva, e sapeva, che egli non era uomo, che temesse grattaticci.
Esempio: Alleg. 181. Ricordatevi nella vostra malora, che e' non temon grattaticci.
Esempio: E Alleg. 258. Non temon più le Muse grattaticci.
Esempio: Malm. 6. 101. E perchè tu non temi grattaticcio, Mentre stima non fai delle bravate, Quest'altra volta le saran pecciate.