Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INTENTO.
Apri Voce completa

pag.1012


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
INTENTO.
Definiz: Add. Che tiene l'animo o i sensi rivolti fissamente a checchessia, Molto attento; detto anche dell'animo o dei sensi medesimi, del viso, o simili: e costruiscesi con le prep. A e In, o con un avverbio di luogo.
Dal lat. intentus. –
Esempio: Dant. Inf. 23 Noi ci volgemmo ancor pure a man manca Con loro insieme, intenti al tristo pianto.
Esempio: E Dant. Purg. 10: Gli occhi miei, ch'a mirar erano intenti Per veder novitadi, onde son vaghi, Volgendosi ver lui non furon lenti.
Esempio: Cavalc. Esp. Pat. 93: Chi ha lo suo intelletto intento nelle cose divine e spirituali, non pensa dello cibo corporale.
Esempio: Strat. Mot. S. Greg. 1, 15: Quello lo quale, dolendosi delle colpe presenti, è tutto intento alle cose terrene.
Esempio: Petr. Rim. 1, 17: Vero è che 'l dolce mansueto riso Pur acqueta gli ardenti miei desiri, E mi sottragge al foco de' martiri, Mentr'io son a mirarvi intento e fiso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 57: Tutti eravam sì intenti al caso nostro, Che non avemmo gli occhi agli altrui fatti.
Esempio: Nard. Amic. 2, 2: Io voglio stare un poco Così tacito e intento Al lor ragionamento.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 13: Tacquero gli altri ad ascoltarlo intenti.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 42: Ma già tolte le mense, ella che vede Tutte le viste in sè fisse ed intente,... Sorge, e ec.
Esempio: Leopard. Poes. 73: Chè gli occhi al suol tuttora intenti e fissi, Io mirava colei, ch'a questo core ec.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 282: La quale statua rappresentavala con un elmo in mano, intenta a mirarlo, con dimostrazione di compiacersene.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 315: Quando coi lumi intenti Or al padre, or a lui, tremante e rea, De' suoi veleni dubitò Medea.
Definiz: § I. in locuz. figur. –
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 14: Il Tebro, l'Arno e 'l Po queste parole.... Odo io, che sol ho qui l'orecchie intente, Accompagnar col pianto estreme e sole.
Esempio: Gell. Circ. 218: E' son tanto accecati nel desiderio delle ricchezze, che tengon sempre gli occhi intenti a quelle.
Esempio: Leopard. Poes. 154: Lascia.... I proprj affetti tuoi. Di lor non cura Questa virile età, vòlta ai severi Economici studj, e intenta il ciglio Nelle pubbliche cose.
Esempio: Giord. Op. 2, 60: Lo scultore, sempre ed unicamente intento al naturale, si è assuefatto a vederlo e rappresentarlo cogli occhi e coll'animo che fecero cara al mondo la scuola di Donatello.
Definiz: § II. E usato assolutam. –
Esempio: Cic. Opusc. 322: Nella causa la quale è di vile convenente, per cagione di trarla di vilitanza e di dispregio, ne convene fare l'uditore intento.
Esempio: Dant. Inf. 8: Ma negli orecchi mi percosse un duolo; Perch'i' avanti intento l'occhio sbarro.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Già mi sentia tutto arricciar li peli Della paura, e stava indietro intento.
Esempio: Med. L. Op. 1, 167: S'avvien che la mia vista tutta intenta La fiamma de' begli occhi fiso miri, Sospira il petto acceso di desiri, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 22: Da la cittade al mar ratto io veniva.... Sempre con gli occhi intenti s'io scopriva Costor che molto a dietro eran restati.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 67: La donna in lui s'affisa, e dal suo volto Intenta pende, e gli atti Osserva e mira.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 23: E 'n dubbio oltre cammina, Porgendo intorno pur l'orecchie intente.
Esempio: Salvin. Son. 174: Spirti celesti e genj almi immortali..., Che con geloso ed amoroso affanno Vegliano intenti all'opre de i mortali.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 132: Tali vaghezze intento Tennermi un dì; ma il tempo ha in me distrutto Quell'inganno, onde nasce il tuo contento.
Esempio: Fosc. Poes. C. 10: Solcata ho fronte, occhi incavati, intenti.
Esempio: Leopard. Poes. 63: Te..., Ciprigna luce, alla deserta notte Con gli occhi intenti il vïator seguendo, Te compagna alla via, te dei mortali Pensosa, immaginò.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 334: Come nel dolore il nostro male, così nella grande allegrezza il bene, tengono intenti e occupati gli animi, e inetti alla cura dei bisogni e desiderj d'altri.
Definiz: § III. E per Che attende a fare checchessia; Occupato, Inteso, a checchessia, ovvero a fare, o in fare, checchessia. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 107: Chimera di Lauretta, e Stratilia di Fiammetta, al governo delle camere delle Donne intente vogliamo che stieno, ed alla nettezza de' luoghi dove staremo.
Esempio: Vill. M. 433: Erano in questo tempo i Signori di Milano intenti con tutto loro sforzo e studio sopra l'assedio della città di Mantova.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 95: Si vede... a gran pensieri intento Per salute d'Alfonso e di Ferrara.
Esempio: Car. Eneid. 3, 237: Era la gente intenta A l'arti, a la coltura, a i maritaggi Ad ogni affare.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 651: E quando anco varcato Sarai di là ne l'alto lito intento A sciorre i voti, di purpureo ammanto Ti vela il capo.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 27: Come i ministri al duro ufficio intenti Vide, precipitoso urtò le genti.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 1: Ma qui vegghiando nel fabril lavoro Stavano i Franchi alla custodia intenti.
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 21: Mentre, incitati da desiderio di gloria o di ricchezza si stanno in ozio, intenti a' loro studj, pospongono uno studio migliore, e più necessario di moderare gli appetiti con lo imperio della ragione.
Esempio: Leopard. Poes. 109: All'opre femminili intenta Sedevi.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 62: I torcolieri, intenti al bel lavoro, Convertivan per me la carta in oro.
Definiz: § IV. Per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 103: Mentre un giorno il cantatore augello Stavasi intento al suo dolce mestiero, ec.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 115: Ieri due tra di loro emuli venti Si furo incontro in questo colle ameno, E lentando agli sdegni antichi il freno, S'urtaro entrambi a fiera pugna intenti.
Esempio: E Fiacch. Fav. 141: E intento solo (il ruscello) a vagheggiar le nuove Spiagge, ove pompa fanno il frutto e il fiore, Appena il passo tortuoso muove.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Parin. Poes. 74: Or si vedranno Della candida mano, all'opra intenta, I muscoli giocar soavi e molli.
Definiz: § VI. E per Volto col proposito, col desiderio, con l'intenzione, a checchessia; Che pensa e procura di fare, conseguire, o simile, checchessia: detto anche di animo, mente, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 31: Sol di cercare è il Paladino intento Di qua di là, dove trovarlo stima.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 9, 67: Qual cauto uccellator che serba vivi, Intento a maggior preda, i primi augelli,... Tal esser volse il re Cimosco quivi.
Esempio: Gell. Circ. 65: Questo non si conviene nè allo amor ch'io ti porto, nè alla grandezza e nobiltà dell'animo mio, intento sempre a gloriosissime imprese.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 9: Ma vede in Baldovin cupido ingegno, Ch'all'umane grandezze intento aspira.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 85: E ritorna Goffredo al padiglione, A varie cose, a nove imprese, intento; Ch'assalir la cittade egli dispone, ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 114: Ciascun della famiglia intento Era in cercar l'autor del tradimento.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 59: E questa [lezione] fia l'ultima, che risponderà alle obiezioni nella prima addotte; delle quali perchè alcune provavano, o cercavano provare, la nobiltà delle virtù morali e della fortezza particolarmente, altre erano intente a distruggere le ragioni per le quali si provava la nobiltà delle contemplative, quelle prima e queste poi confuteremo.
Esempio: Arrighett. N. Oraz. I, 4, 182: E nella medesima guisa disconverrebbe il muoversi a favellar di quell'altre [discipline] che, intente alla dispostezza delle maniere e degli abiti corporali, ammantano, per così dire, le virtù dell'animo.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 24: In ogni opera sua la natura è intenta e indirizzata alla morte.
Definiz: § VIII. Trovasi, in linguaggio scolastico, detto di fine, per A cui s'intende, Inteso, Voluto. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 113: E così potemo finalmente conchiudere, che i mostri.... non sono intesi nè dalla natura universale, nè dalla particolare...: nè ci resta se non uno scrupolo solo, e questo è perchè Aristotile chiami i mostri errori e peccati della natura, se la natura non può errare nè peccare; e se alcuno dicesse, perchè ella non segue il fine intento, rispondiamo che non fa ciò per sua colpa e difetto, ma impedita da altri.
Definiz: § IX. E per Disposto, Inclinato, Proclive, a checchessia o verso checchessia. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 1: Uomo, dico, intento nelle sensualitadi di questo mondo, inchinato ad esse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 15: Io, ch'era tutta a satisfargli intenta, Nè seppi o volsi contradirgli mai, E sol quei giorni io mi vidi contenta Ch'averlo compiaciuto mi trovai, Piglio l'occasïon ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 86: Mostra adunque che Numa, sapientissimo ordinatore del culto divino, con savio avviso questo costume introducesse, per rendere i cittadini intenti agli atti della religione.
Definiz: § X. E per Pronto, Apparecchiato, Presto. –
Esempio: Nov. ant. B. 96: Li altri discepoli furo intenti colle coregge; e scoparlo per tutta la contrada.
Esempio: Cas. Pros. 2, 7: Noi troveremo lui esser sempre sollecito, sempre desto, sempre armato, sempre intento.
Definiz: § XI. E per Intenso, Vivo, e altresì Molto diligente, Accuratissimo, e simili. –
Esempio: S. Bern. Pist. 1: Nientedimeno, perchè con grande stanzia a questo mi chiama la tua intenta divozione,... pertanto io ti scriverò e mosterrotti ec.
Esempio: Castigl. Corteg. 44: Vedete adunque come il mostrar l'arte ed un così intento studio levi la grazia d'ogni cosa.
Definiz: § XII. Poeticam., per Rapito in estasi, Estatico. –
Esempio: Manz. Poes. 824: S'ode un carme: l'intento Isaia Proferì questo sacro lamento In quel dì che un divino spavento Gli affannava il fatidico cor.
Definiz: § XIII. Si usò pure per Intenso, detto di cosa fisica. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 246: Chiamasi ancora più caldo quello, il quale se bene non ha più gradi di caldezza, ha però in un certo modo maggior caldo e più intento.
Definiz: § XIV. E poeticam. detto di cielo, aria, e simili, per Condensato, Denso. –
Esempio: Dant. Purg. 5: Indi la valle, come il dì fu spento, Da Pratomagno al gran giogo coperse Di nebbia, e il ciel di sopra fece intento Sì, che il pregno aere in acqua si converse.
Definiz: § XV. Trovasi per Proteso, Tirato. –
Esempio: Bart. C. Tratt. Albert. 7: Questi medesimi raggi, fra l'occhio e la superficie veduta intenti,... concorrono splendidissimamente penetrando l'aria ed altri simili corpi rari o diafani ed avendo per guida la luce, sino a tanto che si riscontrino in qualche corpo denso e non del tutto oscuro; nel qual luogo ferendo di punta, subito si fermano (il lat. ha: radii inter oculum atque visam superficiem intenti).