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Dizion. 4° Ed. .
GUSTO
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GUSTO.
Definiz: | Uno de' cinque sentimenti, per mezzo del quale si comprendono i sapori. Lat.
gustus, gustatus. Gr. γεῦσις, γεῦμα.
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Esempio: | Teol. Mist. Lascia più ampia, e più certa cognizione per esso assaggiamento, che
non era quella cognizione, che andava innanzi al gusto. |
Esempio: | But. Purg. 19. 1. O seguita l'amore lo diletto pur del gusto, e allora si cagiona
la gola. |
Esempio: | Petr. son. 44. Che per disdegno il gusto si dilegua. |
Esempio: | E Petr. 158. Alcun d'acqua, o di fuoco il gusto, o 'l tatto
Acquetan, cose d'ogni dolzor prive. |
Esempio: | Lab. 239. Sia più piacevole al gusto, e più sano allo stomaco. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 15. 60. Dalla radice stilla un'acqua chiara, Al gusto dolce, al cor
malvagia, e amara. |
Definiz: | §. I. Per Assaggio. Lat. libatio. Gr. λοιβή. |
Esempio: | Dant. Par. 17. Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento
Lascerà poi, quando sarà digesta. |
Esempio: | Petr. son. 221. Ch'al gusto sol del disusato bene Tremando, ec. D'abbandonarmi
su spesso intra due. |
Definiz: | §. II. Per Diletto, Piacere, Appetito. Lat. delectatio, voluptas. Gr.
ἡδυπαίθεια,
τέρψις. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir
disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. |
Esempio: | Guid. G. Questo è quel gusto, che con tanto diletto inganna gli amadori, il quale,
come più da loro si riceve, maggiormente si disidera. |
Definiz: | §. III. Aver buon gusto, ed Esser di buon gusto, e simili; vagliono Essere assai
intelligente, Intendersi del buono. Lat. rei alicuius peritiam habere, rem aliquam probè
callere, acri in re aliqua iudicio pollere. Gr. ἐμπειρῶς ἔχειν,
ἀκριβῶς
γινώσκειν. |
Esempio: | Varch. stor. 8. 191. Molti, che per mio giudicio erano di miglior gusto, la
chiamarono una filastrocca. |
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