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1) Dizion. 5° Ed. .
DIMETTERE.
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DIMETTERE.
Definiz: Att. Condonare, Perdonare, Rimettere, riferito a colpa, peccato, e simili; ed altresì Non far conto, risentimento, Dimenticare, riferito a ingiuria, offesa, e simili: ma è voce la quale oggi non userebbesi che in nobile scrittura.
Dal lat. dimittere. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 26: Prima [cosa], che ti sono rimessi e purgati i peccati passati.... Prima dico che ti si dimettono e' peccati passati.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 71: Il misericordioso Iddio.... gli abbia dimessi e perdonati tutti li suoi peccati.
Esempio: Cell. G. Lett. 27: La carità dimette ogni misfatto.
Esempio: Stor. Tob. 12: Nel tempo della tribolazione dimetti i peccati a coloro, i quali te invocano.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 361: E 'l vincitor senza pietà dimette L'odio, gli scherni, e l'altre 'ngiurie antiche.
Esempio: Speron. Op. 5, 484: Chi òra a Dio senza dimetter la offesa, òra contro sè, perchè ec.
Esempio: E Speron. Op. 5, 486: Egli avea potestà di dimetter li peccati.
Definiz: § I. E assolutam. –
Esempio: Dant. Parad. 7: O che Dio solo per sua cortesia Dimesso avesse, o che l'uom per sè isso Avesse soddisfatto a sua follia.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Che più largo fu Dio a dar sè stesso In far l'uom sufficiente a rilevarsi, Che s'egli avesse sol da sè dimesso.
Esempio: Vill. G. 537: In nulla guisa volle veder la moglie nè 'l figliuolo, nè dimettere, nè perdonare.
Definiz: § II. Riferito a debito, vale Condonare, Menar buono, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 222: Iscrivi al libro tuo, che tu debbi dare pur gli ottanta, ed i venti ti lascio.... E così fece di tutti gli altri debitori, a catuno ne dimisse.
Definiz: § III. E pur riferito a debito, dicesi comunem. per Toglier di mezzo, pagando, soddisfacendo.
Definiz: § IV. E per Non serbar più nell'animo, Deporre, Por giù, riferito a odio, sdegno, risentimento, e simili. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 236: Son certo che m. Ieronimo, quando mi arà udito, dimetterà tutto lo sdegno, che egli avesse conceputo con esso voi.
Definiz: § V. E poeticam. per Concedere, Permettere. –
Esempio: Dant. Inf. 29: Se tu avessi, rispos'io appresso, Atteso alla cagion per ch'io guardava, Forse m'avresti ancor lo star dimesso.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 741: Forse m'avresti ancor lo star dimesso; cioè, m'avresti conceduto ch'io fossi stato ancora più.
Definiz: § VI. E per Tralasciare, Trasandare. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 37, 14: Quando Carlo ebbe vedute le lettere, Disse: Contro a costor si vuol procedere, Perocchè non è cosa da dimettere.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 492: Non per tanto non dimettevano la cura delle cose di fuori.
Definiz: § VII. E per Lasciare, Abbandonare; e figuratam. riferito a cosa, Allontanarla dall'animo, Rimuoversene con l'animo; e riferito a persona, Cessare da un atto ostile contro di essa; usato talora anche a modo di Neutr. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 66: Cristo fu tentato nel deserto; e non però il dimise il demonio, anzi stette uno pezzo, e poi lì ritornava.
Esempio: Stor. Barl. 107: Quando il re Avenerio si fu così dipartito dall'idole,... sì dimise tutte le cose terrene.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 353: Ma una delle donzelle di Cammilla, poichè vide la sua donna ferita, non dimisse mai quello Aronte fin che l'uccise.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 151: Or la dimisero del ferire.
Definiz: § VIII. Si usò per Non attenere, Dimenticare, riferito a promessa. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 158: Cosa che tu promette, Non vo' che la dimette.
Esempio: Pucc. A. Centil. 43, 88: E poi gli disse: I' vo' che mi prometta, S'i' ti fo Papa, che tu mi farai Sei grazie, che niuna si dimetta.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 80, 96: Il Padre santo lor promise, Per lettere bollate a suo suggello, Abitare in Bologna, e poi il dimise.
Definiz: § IX. Trovasi anche, con maniera latina, per Licenziare, Accomiatare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 121: O Redentor de' miseri mortali,... Dimetti il servo tuo come a te piace (qui figuratam.).
Definiz: § X. Comunemente, Dimettere, riferito a pubblico ufficiale, vale Licenziarlo dall'ufficio che ha.
Definiz: § XI. Neutr. pass. dimettersi Dicesi per Deporre volontariamente un pubblico ufficio; ed usasi anche col compimento esprimente l'ufficio stesso, e retto dalla particella Da.