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1) Dizion. 5° Ed. .
CONOSCENZA.
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CONOSCENZA.
Definiz: Sost. femm. Potenza o Facoltà di conoscere, Virtù conoscitiva.
Basso lat. cognoscentia. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Chè tutta morta Fia nostra conoscenza da quel punto Che del futuro fia chiusa la porta.
Esempio: E Dant. Rim. 111: Ed eran sì smagati Gli spirti miei, che ciascun giva errando: E poscia immaginando, Di conoscenza e di verità fuora, Visi di donne m'apparver crucciati.
Esempio: Rim. Ant. P. Bonich. Bind. 3, 147: Onde si sdegnan li gentil coraggi: Non perchè sian di conoscenza fore, Ma perchè bontà more, Doglion sovente.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 239: Noi sarem tenuti pecore, Prive di conoscenza e di giudizio, Poichè in tempi di nozze e sì piacevoli Vi ragioniam di nomi odiosi.
Definiz: § I. L'atto e l'effetto del conoscere, Cognizione; e propriamente Cognizione intima o adeguata di checchessia. –
Esempio: Dant. Conv. 119: Conciossiacosachè la litterale sentenza sempre sia suggetto e materia dell'altre, massimamente dell'allegorica, impossibile è, prima venire alla conoscenza dell'altre che alla sua.
Esempio: E Dant. Conv. appr.: La natura vuole che ordinatamente si proceda nella nostra conoscenza, cioè procedendo da quello che conoscemo meglio, in quello che conoscemo non così bene.
Esempio: E Dant. Conv. 266: Nella quale [Canzone] io intendo riducere la gente in diritta via sopra la propia conoscenza della verace nobiltà.
Esempio: Bern. Orl. 39, 3: Ma vi vale umiltà, piacevolezza, Modestia, e conoscenza di noi stessi.
Esempio: Pindem. Poes. 7: Questi (l'uomo che vive in rimorsi) sol qualche ben nel vario acquista Tumulto, perchè in lui strugge e disperde La conoscenza di sè stesso trista.
Definiz: § II. Per Cognizione acquisita intorno a checchessia, Ciò che si è appreso per mezzo di studio o d'esperienza; usato per lo più nel plurale. Oggi comunemente Cognizione. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 153: E dopo alcune conoscenze di lettera, diputato alli negozj del guadagno di mercatanzie.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 101: E forse in queste conoscenze passò [Teofrasto] tutti i filosofi greci, massime quelli che vennero avanti Epicuro.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 103: Se i nostri filosofi intendessero pienamente quello che s'affaticano di promulgare, o (posto che l'intendano) se lo sentissero, cioè a dire, se l'intendessero per prova, e non per sola speculazione; in cambio d'aversi a rallegrare di queste conoscenze, ne piglierebbero odio e spavento.
Definiz: § III. E per l'Esperienza stessa, Pratica, Perizia, di checchessia, o in checchessia: e oggi più particolarmente riferiscesi a quella degli uomini, come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore I vecchi meglio assai che i giovani hanno conoscenza del mondo. –
Esempio: Nov. Ant. C. 89: E noi avemo ordinate guardie di gran podere e di gran conoscenza, che incontanente lo riterranno.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 3, 130: Sotto un maestro, cioè un guardatore, debbono esser tutte [le greggi]; e questi sia maggiore per conoscenza, e più ammaestrato di tutti.
Definiz: § IV. Si usò per Scienza, Dottrina, e anche Sapienza, Senno. –
Esempio: Rim. Ant. P. Guinizz. Guid. 1, 402: Se la gran conoscenza Dicess'uom per ventura Che vien più da natura, Direbbe fallimento.
Esempio: Dant. Inf. 26: Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute o conoscenza.
Esempio: E Dant. Conv. 323: Assai è manifesto la loro viltà (delle ricchezze) per tutte le sue note; e però l'uomo di diritto appetito e di vera conoscenza quelle mai non ama.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 261: Non faceva professione nè d'eloquenza, nè di filosofia naturale, ma della nominata sapienza, la quale altro non era che conoscenza civile e prudenza intesa alle azioni.
Definiz: § V. E per L'atto del riconoscere, del raffigurare. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Ed io, quando il suo braccio a me distese, Ficcai gli occhi per lo cotto aspetto, Sì, che il viso abbruciato non difese La conoscenza sua al mio intelletto.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 67: La fronte Non conosciuta ancor sciolse e scoprio. La vide e la conobbe, e restò senza E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
Definiz: § VI. Vale pure Notizia, Contezza, che si abbia di alcuna persona, della qualità o condizione di essa, per pratica, familiarità, fama, narrazione o simili. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Questa favilla tutta mi raccese Mia conoscenza alla cambiata labbia, E ravvisai la faccia di Forese.
Esempio: E Dant. Purg. 30: E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato, ch'alla sua presenza Non era di stupor tremando affranto, Sanza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D'antico amor sentì la gran potenza.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Perchè mia Donna: Manda fuor la vampa Del tuo disio, mi disse, sì ch'ell'esca Segnata bene della interna stampa: Non perchè nostra conoscenza cresca Per tuo parlare, ma perchè t'ausi, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 90: Io per me niuna conoscenza aveva di voi, se non come se non foste.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 40: Al fin trovò la bella Bradamante Quivi il desiderato suo Ruggiero, Che, poi che n'ebbe certa conoscenza, Le fe' buona e gratissima accoglienza.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 123: Di suoi compagni il Duca d'Inghilterra Diede a Grifon non falsa conoscenza.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 81: Ho conoscenza antica D'ogn'esser tuo; nè già mi voglio opporre.
Esempio: Mont. Poes. 1, 352: Ma fra l'immenso popolo diverso De' suoi simili, chi nel cor gli desta Dell'amico ad un tratto e del nemico La conoscenza?
Definiz: § VII. E per la Pratica stessa, Familiarità e simili, che si abbia di alcuno, o con alcuno. –
Esempio: Pindem. Poes. 312: Un desiderio ardente Della mia conoscenza in qual venisse Culto stranier dai lidi più remoti.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 121: Per lui [per un certo difetto] le conoscenze sono sospette, e le amicizie pericolose.
Definiz: § VIII. Si usò per Gratitudine, Riconoscenza. –
Esempio: Senec. Pist. 217: Per usare la vertù della conoscenza; la qual cosa è immortale e perpetua, perocchè procede da vertù, la quale giammai non muore.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 27: La meditazione della carità divina verso noi genera affetto di carità e di conoscenza.
Definiz: § IX. Aver conoscenza sia di cosa, sia di persona, vale Conoscerla. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 5: Nè degno eri [o mondo] mentr'ella (Laura) Visse quaggiù, d'aver sua conoscenza, Nè d'esser tocco da' suoi santi piedi.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 131: Perchè quando venía in lor presenza Digrignavano il ceffo, come cani All'uom del qual non hanno conoscenza (qui per similit.).
Esempio: Cecch. Comm. ined. 187: Avete voi Sua conoscenza (cioè di Fortunio)? C. Non io; ma mi manca Forse chi sappia e' segreti?
Definiz: § X. Aver conoscenza con alcuno, vale Avere con quello una certa pratica. –
Esempio: Machiav. Stor. 2, 184: Aveva Bernardo conoscenza.... con quelli del Palandra, famiglia ec.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 391: Quelli suoi ministri co' quali io ho conoscenza mi dicono, che vuol passare in Romagna.
Definiz: § XI. E Aver conoscenza con una donna, vale talvolta Conoscerla carnalmente. –
Esempio: Machiav. Stor. 2, 87: Egli ebbe conoscenza con una giovane di quel castello, della quale ne nacque un figliuolo.
Definiz: § XII. Aver conoscenza in un luogo, e oggi più comunemente Aver conoscenze, in un luogo, vale Essere in qualche relazione con persone di quel dato luogo, Avere aderenze, ma più che altro con persone di conto. –
Esempio: Machiav. Stor. 2, 184: Aveva Bernardo conoscenza grande in Prato, e nel contado di Pistoia grandissima.
Esempio: Car. Stracc. 1, 3: Messer Gisippo, per la conoscenza c'aveva ne l'isola sperando di far ricatto, ec.
Definiz: § XIII. E Avere in un dato luogo poche, molte, o simili, conoscenze, vale Conoscervi poche o molte persone, Essere in relazione con molte, poche, o simili, persone di quel dato luogo. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Mi dice, l'avrei certo invitato, Ma ella ha qui tante belle conoscenze,... Ch'io d'invitarla non ardisco più.
Definiz: § XIV. Far conoscenza con alcuno, e Fare la conoscenza di alcuno, valgono Imparare a conoscerlo, Contrarre una certa relazione con esso lui. –
Esempio: Crudel. Rim. 50: E dicendo così, fa conoscenza Con quella giovinetta.
Definiz: § XV. Fare ad alcuno conoscenza di checchessia, trovasi per Farglielo conoscere, Dargliene informazione, notizia. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 5: Allor gli feci in tutto conoscenza Del lungo tempo mio sanza fren corso, E sanza lume e sanza provedenza.
Definiz: § XVI. Mettere chicchessia in conoscenza ad alcuno, vale Farglielo conoscere, Farlo entrare in una tal qual pratica con esso; e Mettersi in conoscenza di alcuno, vale Farsi conoscere ad esso, Entrar con esso in una tal qual pratica: ma sono maniere non comuni. –
Esempio: Bart. D. As. 5, 10: E senza fraporre indugio, messosi in conoscenza de' Padri, fu accettato fra' nostri.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 524: Volendo Iddio mostrare a S. Maccario che c'erano persone di lui migliori, gli mise in conoscenza due buone donne.
Definiz: § XVII. Morire in conoscenza, dicesi di Chi conserva fino all'ultimo della vita la facoltà di conoscere e di ragionare; come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore I tisici muoiono in conoscenza.
Definiz: § XVIII. Pigliare conoscenza di un dato affare o Prendere conoscenza di un dato affare, vale Esserne informato, Averne ragguaglio, Conoscerlo, sia per diligenza usata da noi, sia per notizie forniteci. –
Esempio: Sassett. Lett. 210: Io vi ringrazio bene del favore che voi mi avete fatto a darmi occasione che costà si abbia a pigliare conoscenza di questo negozio, donde io non posso riceverne se non utile e onore.
Definiz: § XIX. Venire alcuno alla conoscenza di una data cosa, vale Giungere, Arrivare, o simili, quegli a conoscerla. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 5: Dovreste aver già fatto il primo piede (passo), alla conoscenza del male venendo.
Definiz: § XX. Venire una cosa a conoscenza di alcuno, vale Conoscersi, Sapersi o Scoprirsi, da esso.
Definiz: § XXI. Venire una persona in conoscenza di alcuno, vale Imparare questi a conoscerla. –
Esempio: Car. Lett. 1, 149: Me ne dolgo tanto, quanto sento piacere d'esser venuto in conoscenza, e (secondo che mi promettete) in grazia di S. S.