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1) Dizion. 5° Ed. .
ODORE.
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ODORE.
Definiz: Sost. masc. Quella particolare sensazione, che le particelle sottilissime emananti da certi corpi suscitano mediante l'organo dell'odorato.
Dal lat. odor. ‒
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 79 t.: Ed ella (la fenice) per aver vita sì se ne vae a' buoni arbori savorosi e di bono odore, e fanne un monticello, e favvi apprendere el fuoco.
Esempio: Rim. Ant. P. 3, 246: E con soavi odori Surge l'orezza che per l'aere spira.
Esempio: Dant. Purg. 7: Non avea pur natura ivi dipinto, Ma di soavità di mille odori Vi facea un incognito indistinto.
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 73: In cotal guisa non un solo uficio usano i cinque sensi, ma colla sua arte ciascuno vive. L'uno conosce e' colori, l'altro e' suoni, l'altro i sapori; l'altro sente l'odore, l'altro la qualità delle cose.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 160: Quine (quivi) olivano mille soavi odori, e tutti tornavano in uno composto odore, che non si potea cognoscere distintamente di che fusse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 112: Le sue mense non sariano oppresse Da la rapina (delle Arpie) e da l'odore ingrato, Quando ec.
Esempio: Rinucc. O. Poes. 217: Zeffiro torna, e di soavi odori L'aer fa grato, e 'l piè discioglie all'onde.
Esempio: Galil. Op. VI, 350: E stimo che, tolti via gli orecchi le lingue e i nasi, restino bene le figure i numeri e i moti, ma non già gli odori nè i sapori nè i suoni, li quali fuor dell'animal vivente non credo che sieno altro che nomi.
Esempio: Red. Ditir. 28: Fiuta, Arianna, questo è il vin dell'Ambra! Oh che robusto, oh che vitale odore!
Esempio: E Red. Osserv. Vip. 50: Ne schizza fuora (da due vescichette) una cert'acqua sottilissima di odore grave, odiosamente salvatico, e proprio serpentino.
Esempio: Magal. Operett. var. 272: A considerare questa illuminazione odorosa, nella forma che potrebb'essere praticabile in una gran chiesa, credo, anzi ho per indubitato, che sarebbe assai più il cattivo odore che il buono.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 44: L'odore! mi fa rider coll'odore! Già il medesimo odor non spiace a tutti; E se si parla poi delle signore, Ne soffron alle volte de' più brutti.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 1, 29: La sensazione dell'odore non ha che fare.... colla sensazione del colore.
Definiz: § I. E per Ciò che genera, produce, la sensazione dell'odore; Emanazione, Esalazione. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 3, 23: Tutte allora fiorite (le viti) sì grande odore per lo giardin rendevano, che ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 19: E già con grave orrore Del suo covil si destava ogni fera; Givan seguendo e' bracchi il lungo odore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 137: Il grave odor che la palude esala Non lascia al legno far troppo soggiorno.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 142: Gli odori.... non sono altro che evaporazioni che escono delle cose.
Esempio: Marchett. Lucrez. 201: L'odore inoltre, Il fumo, il vapor caldo, e gli altri corpi Simili, errar soglion diffusi e sparsi Lungi da quelle cose onde esalaro.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 19: Messe le ceste all'asino, e vi pose Quei [fiori] che han più grati e più soavi odori.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 417: Al ciel salia Volubile col fumo il pingue odore.
Definiz: § II. E in costrutto, mediante la particella Di, col termine denotante il corpo donde la sensazione odorosa proviene, o del cui effluvio checchessia è impregnato, o ce ne rappresenta la qualità o specie. ‒
Esempio: Dant. Purg. 23: Chi crederebbe che l'odor d'un pomo Sì governasse, generando brama, E quel d'un'acqua, non sappiendo como?
Esempio: Bocc. Decam. 3, 57: Prima in una stufa lavatosi bene, acciò che non forse l'odore del letame la reina noiasse o la facesse accorger dello inganno ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 58: Sentendo l'odor della gru e veggendola, pregò caramente Chichibio che ne le desse una coscia.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 160: Odore.... meschiato, che propriamente non si cognoscea, sicchè si potesse dire: Questo odore è di rose, o di viole, o di niepita (nepitella), o di timo; ma era d'ogni erba e fiore ulimoso insieme.
Esempio: Rucell. G. Ap. 192: E fuggi l'acque putride e corrotte De la stagnante e livida palude, O dove spiri grave odor di fango.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 119: Ecco venir l'Arpie brutte e nefande, Tratte dal cielo a odor de le vivande.
Esempio: Tass. Lett. 2, 411: Quelli ch'entrano in un giardino pieno di molti fiori, non riconoscono qual sia l'odore de la rosa, qual del giglio, qual de la viola,... perchè tutti insieme fanno una melodia di vari odori confusi da l'aura e dal vento.
Esempio: Red. Ditir. A. 135: Odor, che agguagli il grande odor del vino. Il Ronsardo afferma il solo odore del vino farlo un bravissimo intenditore de' versi di Omero; il qual poeta, perchè loda tanto il vino, mostra che fosse un buon bevitore.... E veramente l'odor del vino è lodato gentilmente da Omero nell'Ulissea.
Esempio: Magal. Lett. scient. 80: Io credo che corra un poco più dall'odore del tribolo all'odor del fior d'arancio, dall'odore del cacciù all'odore della vainiglia, che non corre dal sapore d'una mora al sapor d'una visciola,... dal sapore del latte quagliato a quello della ricotta, ec.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 16: L'odore di tal acqua alla sorgente si giudica al primo istante di fegato di zolfo, ma trattenendosi nell'esame si scuopre dominante quello d'acido muriatico.
Esempio: Martin. T. V. 17, 139: Favo distillante sono, o sposa, le labbra tue; miele e latte sotto la tua lingua; e l'odor delle tue vestimenta, come odore d'incenso.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 227: S'avanza [il lupo] sospettosamente nel piano, si ferma ogni tanto,... «Leva il muso, odorando il vento infido», se mai gli porti odore o di ferro, rizza gli orecchi acuti, ec.
Esempio: Card. Poes. 906: Lei certo l'alba.... Mirava scalza co 'l piè ratto Passar tra i roridi odor del fieno.
Definiz: § III. Comunemente, usato senza alcuna determinazione, si prende per Sensazione piacevole all'odorato, Buon odore. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 80: Questa cotal grazia avea Ilarione, che all'odore o fetore, de' corpi o de' panni o d'altre cose che innanzi li fossero poste, conoscea in che virtù o vizio fosse la persona, della quale o delle cui cose venia questo odore, o questa puzza.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 56: D'esso corpo uscìa tanto odore, che ivi parea che fossono tutte l'odorifere spezie del mondo.
Esempio: Petr. Rim. F. 223: Al ciel n'andò l'odore (di un lauro) Qual non so già se d'altre frondi unquanco.
Esempio: Bocc. Teseid. 7, 73: Sopra l'altar soave la posava, E quindi di mirifici liquori Rorando il tempio riempiè d'odori.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 141: Non pensare che la natura.... abbia fatto che solamente l'uomo prenda piacere de gli odori (imperò che gli altri animali non prendon diletto de gli odori, se non in quanto e' son nelle cose da mangiare).
Esempio: Soder. Op. 2, 333: Galieno imperadore faceva di primavera i letti di rose, e dentro, per sentire odore e frescura, vi si addormentava.
Esempio: Galil. Op. VI, 332: Pigli una palla d'ambra, muschio ed altre materie odorate: io dico che portandola addosso alcuno quindici giorni, empirà d'odore mille stanze e mille strade.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 329: Anche paragonava gli odori all'aspettativa de' beni; dicendo che quelle cose odorifere che sono buone a mangiare, o a gustare in qualunque modo, ordinariamente vincono coll'odore il sapore.
Esempio: Guast. Rapp. El. 580: Se il fiore è bello non si cerca l'odore; nè se odoroso, la bellezza; e qualche volta la peregrinità tien luogo di vaghezza e di fragranza.
Definiz: § IV. In locuz. figur., usato tanto con un compimento od aggiunto, quanto assolutam. ‒
Esempio: Dant. Parad. 19: O perpetui fiori Dell'eterna letizia, che pur uno Sentir mi fate tutti i vostri odori, Solvetemi, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Quivi è la rosa in che il Verbo divino Carne si fece; quivi son li gigli, Al cui odor si prese il buon cammino.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 131: Dacchè con tante ragioni voi avete sentito l'odor de' suoi (d'Amore) soavissimi fiori, egli non sarà fuor di proposito che voi conosciate per isperienza quanto dolci sieno i suoi frutti.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 223: Avendo serrata la porta degli orecchi alle morbidezze, al piacere, ora apre quelle degli occhi e del naso, donando come per altre porte l'entrata nell'anima a' diletti, fabbricando la ghirlanda del piacere e non la corona della religione, ancorchè i profumi di questa gittino odor più soave che non fanno i fiori.
Definiz: § V. E figuratam., usato pure così con un compimento o un aggiunto, come assolutam. ‒
Esempio: Dant. Parad. 30: Nel giallo della rosa sempiterna, Che si dilata, rigrada e redole (olezza) Odor di lode al sol che sempre verna..., Mi trasse Beatrice.
Esempio: Gell. G. Lett. 46: Cominciando io adunche a pensare e considerare le vostre parole, viddi, come ad alquanti siete odore di vita a vita; e ad alquanti siete odore di morte a morte, siccome dice l'apostolo santo Paolo di se medesimo.
Esempio: Savonar. Pred. 3: Almen che sia, o tepidi, se voi non udite, sentissi voi lo odore di questa fama del ben vivere.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 443: Desiderano de' frati sentire buono odore e non malo, come insino a ora hanno fatto.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 46: Di ciò non saria stato contento, Che aver gli parria odor di tradimento.
Esempio: Cas. Pros. 3, 359: Non si vuol nè putire nè olire, acciocchè il gentile non renda odore di poltroniero, nè dal maschio venga odore di femmina o di meretrice.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 271: Or figuratevi che così faccia la Carità, sopra quelle fiamme di compassion naturale, per sè lodevole: aggiunge ella anche altre fiamme di amor cristiano, per cui si compisce l'olocausto in odor di soavità.
Esempio: Martin. T. V. 9, 247: Sente (il cavallo) da lungi l'odor di battaglia, le esortazioni de' capitani e le strida delle milizie.
Esempio: E Martin. T. N. 4, 196 Not.: Per onore di Dio si sparge da noi in ogni luogo questo buon odore di Cristo, sì con la predicazione della parola, e sì ancora coll'esempio della vita cristiana che in noi risplende.... Così lo stesso soavissimo odore è per gli uni (quelli che ascoltano la parola) principio di vita, per gli altri (quelli che rigettano la parola) è principio di morte.
Definiz: § VI. Pur figuratam., per Segno, Argomento, atto a far conoscere, o credere, cosa non manifesta, o dubbia; Indizio; ed altresì Vestigio, Traccia, di checchessia. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 147: Il quale,... ricordandosi d'averla molte volte avanti in quel castello medesimo veduta, e mai non conosciutola, pur nondimeno conobbe incontanente l'odor materno, e.... lei nelle braccia ricevuta lagrimando teneramente basciò.
Esempio: Machiav. Princ. F. 24: Debbe uno uomo prudente intrare sempre per vie battute da uomini grandi, e quelli che sono stati eccellentissimi imitare, acciò che, se la sua virtù non vi arriva, almeno ne renda qualche odore.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 47: Benchè la [lingua] ateniese fosse elegante, pura e faconda più che l'altre, i buoni scrittori che non erano di nazion Ateniesi non la aspettavan tanto, che nel modo dello scrivere, e quasi all'odore e proprietà del suo natural parlare, non fossero conosciuti.
Esempio: Tass. Lett. 2, 557: E nel sogno di Goffredo parimente leverò tutto quello che ritiene l'odor de la gentilità.
Definiz: § VII. E con un compimento retto dalla prep. Di, vale Notizia che alcuno riceva di checchessia, o anche Sentore di checchessia. ‒
Esempio: Vill. M. 111: Tennono trattato di dovere rimettere l'ordine de' Nove nello stato. Il popolo, avendo di ciò odore, e pertanto in sospetto, corse all'arme.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 5: Della tua tirannia, can traditore, Dieci leghe lontan mi venne odore.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 66: Si aveva anche in Italia avuto odore di tali mandatarj.
Definiz: § VIII. E nello stesso costrutto per Fama, Nominanza, ed anche Esemplarità di vita, di costumi, e simili. ‒
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 315: L'odore della sua santità venendo per diverse parti a conoscenzia di molti monaci, cherici e fedeli laici venivano al venerabile padre.
Esempio: Leggend. B. Umilt. 46: Dove dimorando certo tempo, spargendosi l'odor di sua santità, fu tenuta in grandissima venerazione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 99: Purgati di lor colpe a un monasterio Che dava di sè odor di buoni esempj,... n'andar.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 19: E così era sparso l'odore di sua santità per tutte le circonvicine contrade, che ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 239: Così dunque cristianamente vivendo lasciò al mondo odore della bontà sua e delle egregie sue virtù.
Definiz: § IX. Odore, si usa anche per Materia odorosa qualsiasi, naturale o artificiale; ma più specialmente si dice di Acqua, Essenza, Polvere, Pomata, e simili, odorosi; e si usa più che altro nel plurale. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 71: E stimando essere ottima cosa il cerebro con cotali odori confortare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 55: Umide avea l'innanellate chiome De' più suavi odor che sieno in prezzo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 10, 47: Ella t'insegnerà studj più grati Che suoni, danze, odori, bagni e cibi.
Esempio: Marcellin. Vanit. Mond. 112: I ricci, i belletti, gli odori e simili, fuggili come veleno della pudicizia.
Esempio: Dav. Tac. 2, 231: In essequie niuna premura: solamente con certe spezie di legne ardono i corpi de' segnalati. Nè vesti, nè odori gittano in su la catasta.
Esempio: Magal. Lett. scient. 83: Io medesimo tornato di Spagna colla frenesia in capo degli odori, e con una libreria di ricette, ec.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 107: Non perchè noi altri abbiamo proscritto le rose e disautorato l'essenze, le rose e l'essenze lasciano d'essere di grandi odori.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 108: In somma negli odori vuol'esser varietà di conce.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 70: Oltre il tabacco, dimmi un po' di grazia, Gli odor non obliasti ed i profumi?
Definiz: § X. E in locuz. figur. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 85: Vedeasi Giove e Mercurio facondo, Venere e Marte, che l'aveano (il neonato) sparto A man piene e spargean d'eterei fiori, Di dolce ambrosia e di celesti odori.
Definiz: § XI. E poeticam. per Fiore. ‒
Esempio: Sacch. Batt. 4, 32: Poi dice a Telda, che con molti fiori Quel corpo celi sì, che fia coverto, La quale andò scegliendo i sommi odori. Dove nel prato alcun ne vede aperto, E così la coperse.
Esempio: Poliz. Rim. C. 43: Zefiro il prato di rugiada bagna, Spargendolo di mille vaghi odori.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 21: L'una e l'altra proda avea (un fiumicello) fiorita Dei più soavi odor che siano al mondo.
Definiz: § XII. Odori, si dicono Quell'erbe odorose, come prezzemolo, basilico, sedano, e simili, che si adoperano per condire, o aggraziare, certe vivande.
Definiz: § XIII. Acqua d'odore, si dice Qualsivoglia acqua odorosa. ‒
Esempio: Magal. Lett. scient. 99: Quel poco di rarità, che è nel caso della nostr'acqua,... si riduce all'essersi abbattuta un'acqua d'odore decrepita, a morire per una maniera di resoluzione odorosa, e odorosa d'una fragranza a noi nota.
Definiz: § XIV. Dare odore, Gettare odore, Rendere, e simili, odore, valgono Avere odore, Odorare; usato anche con un compimento. ‒
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 83: Medea cogli sparti capelli, a modo di coloro che 'mpazzano per la festa di Bacco, atornea gli altari che rendono odore per gli sacrificj.
Esempio: Bocc. Teseid. 11, 24: Tagliato fuvvi ancor l'audace abete, E 'l pin similemente, che odore Dà dalle tagliature com' sapete.
Esempio: Bibb. N. 6, 53: Rendono odore d'ottimi unguenti.
Esempio: E Bibb. N. 6, 269: Diedi odore, sì come cinnamomo, e sì come balzamo odorificante; sì come mirra eletta, diedi soavitade di odore.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 192: Ecco il nostro terren fiorir si mira E dànno odor le viti.
Esempio: Martin. T. V. 12, 348: Qual di cinnamomo e di balsamo aromatico spirai odore.
Definiz: § XV. In locuz. figur., e figuratam. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 1, 131: Non dubito punto, che.... voi non possiate immaginarvi a un dipresso, quanto possano esser più dolci quelli (frutti) di quei rami, che gettano odor ec.
Esempio: Adr. M. Lez. Il, 4, 97: Sia [la nostra favella] proporzionata e corrispondente al concetto, e dimostratrice di modestia, renda odore di buon costume, e non abbondi di vanità.
Definiz: § XVI. Dare odore, o un dato odore, a una cosa, vale Farglielo acquistare, Infondervelo. ‒
Esempio: Soder. Op. 2, 60: Serve [il bassilico] nell'insalate di mescolanza, e dà lor buon sapore e odore.
Esempio: E Soder. Op. 2, 220: Ed il sugo che n'esce senz'altro, ponendovene il quinto, s'infonde fra la mostarda, e gli dà sapore ed odore e gusto buono.
Esempio: Dav. Colt. 497: Al vino dolcissimo darai odore e sapore di moscadello, mettendo fiori di sambuco seccati al rezzo, per ogni carratello un pugnetto.
Definiz: § XVII. Dare buono odore di sè, vale figuratam. Dare indizio della propria bontà, Far concepire di sè buona opinione, con l'operar bene. ‒
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 2: Colle quali usanze davano di loro buon odore, e di più si giovavano assai pel mantenimento ed accrescimento delle lor facultà.
Esempio: Car. Arist. Rett. 9: Anzi son di parere, che la maggior parte de la pruova (per modo di dire) consista quasi nel dar buon odor di sè con le parole.
Definiz: § XVIII. Fare odore, vale Spargere, o Ardere, in alcun luogo, materia odorosa. ‒
Esempio: Magal. Lett. scient. 75: Io lo chiamai (il lacchè) per ordinargli che ci facesse un po' d'odore. Egli va, torna colla siringa, e comincia a spruzzare dell'acqua.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 115: In questi casi bisogna aver pazienza e tener ben sigillati i vasi della fonderia, e contentarsi di non fare odore.
Definiz: § XIX. Non voler più sentire odore di checchessia, vale Non volerne più sapere, Non volerne aver molestia, incomodo, o simili. ‒
Esempio: Alam. L. Gir. 20, 10: Fa dunque che 'l guardian chieggia la fede Da lui di non uscir, mentre che quello Tragga il morto gigante fuor pel piede, Per più netto lassar lo scuro ostello. Così fu fatto: e 'l misero glie 'l cede, Per non sentirne odor nè più vedello.
Definiz: § XX. Sapere checchessia di un dato odore, vale Avere esso acquistato, e mandare, quel dato odore. ‒
Esempio: Red. Lett. 3, 78: Ho provato.... alla candela della bugia quel cerume della quarta spezie, e trovo che non si liquefà, ma s'abbrustolisce, come la midolla del pane, e sa di quell'odore.
Definiz: § XXI. Sentire l'odore di una data cosa, figuratam. vale Accorgersi di essa a certi segni o indizj. ‒
Esempio: Gell. Circ. 81: Come io cominciai pure ad accostarmi a loro alquanto, io sentii l'odore delle discordie e delle infelicità loro, e come ciaschedun di loro, cercando con ogni modo..., d'essere il primo, tradiva e offendeva gl'altri.